Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
L'idea del Festival nasce per diverse ragioni: la prima, ovviamente, è che sempre più persone comuni a Montevideo e in altre città latinoamericane scelgono la bicicletta come mezzo di trasporto di ogni giorno e anche l'amministrazione comunale sembra consapevole dell''importanza di sostenere (con piste ciclabili, piani di altra mobilità, maggiore comfort e sicurezza per le strade...) questo cambiamento enorme. Un primo passo verso questa direzione, ad esempio, è stata la creazione di un percorso ciclabile tra le facoltà universitarie di Scienze sociali, Diritto, Economia, Architettura e Ingegneria: un percorso misto di piste ciclabili e Zone 30 (cioè, il cui limite di velocità è di 30 chilometri orari) e passaggi agevolati per chi sceglie la bici e, naturalmente, per chi va a piedi.
La seconda ragione che ha favorito la nascita del Festival è che il cinema e le biciclette sono sempre andati di pari passo. Ci sono tantissimi film dove la bicicletta è la vera protagonista della scena. Il Festival non fa altro che dare visibilità all'amicizia tra bici e grande schermo, dentro e fuori le sale cinematografiche. Per questo saranno proiettati nuovi film e vecchi classici, fiction e documentari e tanti cortometraggi, tre giorni davvero intensi. Ci saranno film proiettati al chiuso ma sopratutto si utilizeranno alcuni spazi pubblici della città dove saranno posti schermi all'aperto, come al Parco Rodo o di fronte alla "stazione fantasma". L'ingresso ovunque è gratuito e in molti luoghi saranno organizzati parcheggi sorvegliati per le bici.
Sono tante le pellicole in programmazione, tra queste segnaliamo "La bicicletta" dello spagnolo Sigfrid Monleón che mescola tratti di pura fantascienza con riprese attuali sulle battaglie per avere piste ciclabili a Valencia. Per questo filmato hanno lavorato grandi figure del cinema spagnolo come Pilar Bardem , Barbara Lennie o Sancho Gracia. C'è anche una sezione dedicata ai cortometraggi e documentari soprattutto di giovani artisti. Chiaramente saranno proiettati anche film uruguaiani che hanno avuto un certa diffusione a livello internazionale, come "Il bagno del Papa" e "I miei piedi sono un paio di ali". Non potrà mancare un grande classico a chiusura del festival: Ladri di biciclette, di Vittorio de Sica.
Fonte: comune-info.net