Un innovativo modello di bicicletta, compattabile in un volume piatto di 30 litri, un quinto del volume della media standard. Punto chiave del progetto è il ricorso alle tecnologie industriali automotive, economicamente efficienti, ambientalmente certificate, tecnologicamente affidabili, abbandonando la filiera produttiva ciclistica classica.
Nell’ambito della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, la locale associazione FIAB Ciclocittà ed il coordinamento lombardo della FIAB promuoveranno a Varese diverse iniziative per sostenere l’utilizzo quotidiano della bicicletta e la Mobilità Nuova. In particolare, quest’anno sotto i riflettori saranno le biciclette a pedalata assistita (BiPA). “La BiPA è un mezzo di trasporto che si sta diffondendo sempre di più, sia per l’uso urbano che per il cicloturismo, e che merita di essere sostenuto” spiega Piercarlo Bertolotti, coordinatore FIAB Lombardia. “Lo sviluppo tecnologico, la diffusione di comportamenti più salutari e rispettosi dell'ambiente e la necessità di impostare politiche di mobilità urbana efficienti e sostenibili non possono che far considerare la bicicletta a pedalata assistita come una valida soluzione – aggiunge Giulietta Pagliaccio, presidente nazionale FIAB - per sostituire veicoli più ingombranti ed inquinanti, soprattutto quando le caratteristiche del territorio richiedono un certo sforzo fisico.” Ecco perché Varese è parsa adatta ad accogliere ben due eventi di livello nazionale sul tema:
- Giovedì 12 settembre: il Forum “Mobilità Nuova e pedalata assistita – Aspetti tecnici, economici e sociali”
Per fare il punto sulle caratteristiche necessarie, le potenzialità e i vantaggi di questo veicolo e sulle esperienze di promozione già attive in Italia e in Europa, la Sala Campiotti, presso la sede della Camera di Commercio in piazza Monte Grappa, ospiterà dalle 14.30 alle 18.30 un convegno aperto al pubblico.
Insieme ad esponenti della Federazione Italiana Amici della Bicicletta e dell’European Cyclists Federation interverranno amministratori pubblici, imprenditori, rappresentanti di associazioni di categoria, ricercatori, giornalisti.
- Domenica 22 settembre: la Fiera della BiPA
Piazza Repubblica, in centro città, sarà la cornice della prima manifestazione in Italia esclusivamente dedicata alla bicicletta a pedalata assistita. Per tutto il giorno produttori, rivenditori, tour operator risponderanno all’interesse di chi cerca un mezzo per sposarsi facilmente, con poca spesa e mantenendo un livello di emissioni pari a zero.
Una vera e propria fiera all’aperto, dotata di un’ampia area test e arricchita dalla Giornata della Mobilità Nuova, che nella stessa piazza darà vita a pedalate, esibizioni, incontri, workshop, spettacoli di giocoleria e molto altro.
Informazioni, programma e approfondimenti sul sito www.fierabipa.it.
Tel.: 0332 812059 ; mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
L’ufficio stampa Fiab Ciclocittà 333 8912559
Papa Francesco, primo nella storia, oltre a un'auto di servizio avra' a disposizione una due ruote a pedali - con pedalata assistita - realizzata dal produttore tedesco Mifa di Sangerhausen, in Sassonia-Anhalt. La bici elettrica a marchio Smart è stata donata dall’amministratore delegato di Daimler, Dieter Zetsche a Papa Francesco che la utilizzerà nella sua visita in Brasile, quando farà il suo primo viaggio apostolico. Da circa ottanta anni la Mercedes-Benz segue i pontefici nei loro viaggi.
Nel 1930 c’era la Nurberg 460 consegnata a Pio XI, poi negli Anni Sessanta a Giovanni XXIII, una 300d automatica decapottabile. Paolo VI ha ricevuto in dono la Mercedes-Benz 600. Nel 1980 è stato utilizzato per la prima volta il nome di Papamobile, con la Classe G diGiovanni Paolo II. La classe M nel 2002 è stata utilizzata da Benedetto XVI. Tutte le auto dopo essere state utilizzate dai pontefici rimangono nel museo dello Stato della Città del Vaticano e di Mercedes-Benz di Stoccarda.
Ansa.it
La bicicletta elettrica sembra apparentemente uguale alla tradizionale. Ma ci sono due elementi in più che ne cambiano considerevolmente performance, peso e prezzo: il motore e la batteria.
Come funzionano
Ecco quali sono le principali caratteristiche delle biciclette elettriche.
La velocità raggiungibile è di circa 25 km/h, più o meno come una bici normale, ma grazie al motore si raggiunge con una fatica minore. Più la velocità aumenta e meno il motore aiuta, fino a cessare del tutto quando si raggiunge la velocità massima.
La batteria si ricarica solo attraverso la rete elettrica per un tempo che varia molto a seconda dei modelli (in quelli testati si va dalle 4 alle 8 ore).
L’assistenza alla pedalata è attivata da un sensore di movimento o sforzo: il primo aziona il motore dopo alcune pedalate del ciclista, il secondo appena si comincia a pedalare.
Prima dell’acquisto, segui alcuni semplici accorgimenti che ti permetteranno di fare la scelta giusta.
Non comprare mai una bici senza provarla: i supporti alla pedalata, infatti, variano a seconda di diverse variabili, come la posizione del motore. Se possibile “testala” anche su percorsi in salita.
Considera attentamente i percorsi che fai abitualmente: in salita l’assistenza alla pedalata deve essere maggiore.
La durata della batteria determina l’autonomia della bici, ma anche il suo prezzo: se pensi di non dover fare giri troppo lunghi può essere anche inutile spendere di più.
Ricorda che le bici con sensore di sforzo costano di più rispetto a quelle con sensore di movimento, ma assicurano una maggore fluidità al supporto e aiutano al momento della partenza.
I modelli da uomo, con barra orizzontale, possono rendere necessaria una certa agilità per montare in sella: prima di decidere l’acquisto, prova parecchie volte a salire e scendere.
Chiedi sempre al negozio in cui compri la bici elettrica se fornisce anche assistenza post vendita: cambiare una ruota non è così semplice come per una bici tradizionale.
Per le bici a pedalata assistita valgono le stesse regole di sicurezza valide per le bici normali: ricorda che il campanello è obbligatorio e che casco, luci, giubbotto fluorescente e catarinfrangenti sono indispensabili.
Fonte: Altro consumo.it
Progetto Isogeo, giovane azienda reggina, ha organizzato la manifestazione “Passeggiata in bici elettrica”. La manifestazione a cui hanno partecipato tantissime bici a pedalata assista (tutte GREENSPARK) ha animato le vie cittadine a conferma della crescita di attenzione verso la mobilità sostenibile. Pedalare per e con piacere e nel rispetto dell’ambiente, per vivere gli spazi urbani in maniera differente e dimostrare che un’altra mobilità è possibile, anche in una città non pianeggiante come reggio calabria. In questa ottica, tantissimi ciclisti si sono dati appuntamento al tempietto pedalando fino al Kalura (Catona) dove la manifestazione ha avuto il suo culmine. La ditta Isogeo ha infatti messo in sorteggio una bici elettrica mediante la vendita di biglietti i cui proventi saranno devoluti all’Avis. E qui un colpo di scena: la vincitrice, la Sig.ra Barone Loredana ha deciso di metterla all’asta tra i partecipanti, donando i proventi all’Hospice. Nella stessa occasione è stata presentata BYCYCLE (www.bycycle.it) , la nuova applicazione per smartphone e tablet che offre ai ciclisti informazioni su parcheggi sicuri, luoghi di interesse dislocati nell’area cittadina.
Fonte: www.ntacalabria.it
In primavera si potrebbe provare a lasciare in garage l’auto e affidarsi ai muscoli, anche nel caso non siano troppo allenati, delle nostre gambe, che con l’aiutino del motore elettrico non devono temere i chilometri fatti di pavé e saliscendi del classico tragitto casa-lavoro/scuola/università o supermercato.
Pedelec o bipa
Insomma, la bici a pedalata assistita (detta anche pedelec o bipa) ci stuzzica: una bicicletta equipaggiata con un motore elettrico a batteria che sostiene (e non sostituisce) l’azione propulsiva delle gambe mentre pedaliamo, rendendoci la fatica meno dura. Un po’ come avere il vento sempre a favore. Il motore interviene solo ed esclusivamente quando si pedala grazie a un sistema di sensori, il cosiddetto P.A.S. (Pedal Assist System), la cui presenza è necessaria per rendere legale la bici elettrica. E già, perché se il motore si potesse azionare indipendentemente dalla pedalata (tanto da decidere di usare “solo” il motore elettrico) a rigor di legge si dovrebbe parlare, non più di “pedelec”, ma di bici elettrica, un mezzo che in Italia come nel resto dell’Unione europea è equiparato ai ciclomotori e come tale richiede l’omologazione e l’immatricolazione, il pagamento del bollo e dell’assicurazione e, per chi guida, l’obbligo di indossare il casco e di possedere il “patentino”. Insomma, tutta un’altra storia.
I criteri di scelta
Ma come si fa a scegliere bene una pedelec nel mare magnum delle offerte del mercato? Il budget a disposizione è certamente determinante, dato che si trovano bici a pedalata assistita di ogni prezzo. Ma la prima scriminante è proprio questa: un prezzo troppo basso, sotto i 600 euro, spesso nasconde un prodotto di scarsa qualità e dunque pericoloso (ricordiamoci che raggiungono la velocità di 25 km/h). Spendere poco per una pedelec e poi vederla cadere a pezzi, con tutti i rischi per la nostra e l’altrui incolumità, non è il massimo. Di solito, telaio, plastiche e sistema batteria/motore di buona qualità si trovano in bici dai 1.000 euro in su. Anche il peso conta: in caso di batteria scarica o guasto al motore ci toccherà pedalare e un telaio in alluminio è garanzia di leggerezza. La batteria, poi, è il “cuore” della pedelec: quelle al piombo stridono con il concetto di eco-mobilità e sono piuttosto pesanti. Meglio scegliere quelle al litio, specie di ultima generazione, anche se più care. Durata, modalità e tempi di ricarica (a una normale presa di corrente) variano da modello a modello, ma il concetto è sempre lo stesso: le soluzioni più avanzate costano di più ma assicurano migliori prestazioni e tempi di ricarica ridotti (3 ore). Occhio anche alla garanzia: deve essere di 2 anni su tutta la bicicletta. Ed è bene verificare che vi sia un’efficiente rete di assistenza del negoziante e del distributore nazionale. L’uso che pensiamo di farne è argomento decisivo: percorsi urbani e gite fuori porta (anche impegnative), tragitti lunghi e quotidiani e tragitti brevi e sporadici richiedono mezzi e caratteristiche diversi, computer di bordo con poche e semplici funzioni o altri più complessi, con differenze di prezzo notevoli: una mountain bike biammortizzata può costare anche 4.000 euro.
Ma attenzione che sia a norma di legge
Per la direttiva europea 2002/24/CE, recepita in Italia con decreto 31 gennaio 2003 del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la bicicletta a pedalata assistita, dotata di motore elettrico ausiliario, deve avere queste caratteristiche:
potenza nominale massima continua del motore elettrico: 0,25 kW;
alimentazione del motore progressivamente ridotta e quindi interrotta al raggiungimento dei 25 km/h: la bici a pedalata assistita può dunque superare questa velocità solo con la forza delle gambe;
alimentazione del motore interrotta prima dei 25 km/h se si smette di pedalare. In pratica, il funzionamento del motore deve essere sempre subordinato alla pedalata.
Garanzia e affidabilità: il rebus delle low cost
“Il nostro mercato è invaso al 90% da prodotti cinesi acquistabili facilmente su internet, ma privi di documentazione o con certificati falsi. Il prezzo è basso, ma è un rischio acquistarli. Non c’è garanzia o assistenza in caso di rottura”. Marco Buscemi, responsabile commerciale della Aspes, storico marchio acquisito dalla Menzaghi Motors nel 2008, che a breve presenterà la nuova gamma di pedelec di ultima generazione, non nasconde quanto sia difficile orientarsi oggi in un acquisto del genere. Possibile che non vi sia alcun controllo? “Oggi, per essere commercializzate in Europa, le bic provenienti dalla Cina devono ottenere una certificazione di conformità con le norme Ue da un ente esclusivamente europeo. Prima invece arrivavano sul mercato con certificazioni rilasciate da enti cinesi non riconosciuti in Europa”. Certo, la facilità di acquisto sul web non semplifica le cose. Ma tra tutto quello che arriva dalla Cina, materiali di alta qualità e più modesti, occorre saper scegliere e, per stare alle regole, acquistare solo prodotti certificati da enti europei e con garanzia di 2 anni.
Fonte: regione.emilia-romagna.it