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Il decreto legge su "disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia", comunemente conosciuto come "il decreto del fare", che sta per essere convertito in legge in queste ore, ha introdotto una serie di norme anche in materia di sicurezza stradale.
In particolare l'art. 20 prevede che le somme non spese da Comuni e Province e riferite alle prime due annualità del Piano Nazionale sulla Sicurezza Stradale, siano revocate e riassegnate per l'attuazione di nuovi interventi, sempre per la stessa materia.
Ma, mentre con un emendamento approvato su proposta di alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle, è stata introdotta la specifica che gli interventi sulla sicurezza stradale devono essere "concernenti prevalentemente lo sviluppo e la messa in sicurezza di itinerari e percorsi ciclabili e pedonali", con un altro proposto da due parlamentari del PD è stato aggiunto al testo "nonche' della messa in sicurezza dei tratti stradali mancanti per dare continuità all'asse viario Terni-Rieti". Infine, con un terzo emendamento bipartisan allo stesso articolo di legge, per poter garantire l'effettiva disponibilità di risorse finalizzate a finanziare gli interventi attuativi del Piano Nazionale sulle Sicurezza stradale, viene introdotto lo sconto del 30% a chi paga le multe entro cinque giorni.
Sull'argomento interviene la presidente nazionale FIAB Giulietta Pagliaccio che dichiara: "Si evidenzia un certo pressapochismo della serie "abbiamo qualche euro come lo spendiamo?" e il primo che arriva dice la sua. Anche rispetto agli interventi viabilistici non si capisce quale la ratio che sta dietro la scelta di un tracciato, l'asse viario Terni-Rieti, piuttosto che un altro".
"Considerato che i fondi sono destinati alla sicurezza stradale - continua la Presidente della FIAB - ci aspettiamo che si facciano valutazioni oggettive su dati di incidentalità, ad esempio, dando priorità a quegli interventi in favore dell'utenza non motorizzata che, dai rilievi oggettivi, risulta essere quella più penalizzata a fronte di un tendenziale miglioramento sul fronte degli incidenti in auto".
"I dati - conclude Giulietta Pagliaccio - sono facilmente reperibili, ad esempio dall'analisi degli incidenti stradali dell'Istat e dell'Aci: in Italia si muore più in bicicletta che sul ciclomotore, +7,2% rispetto al 2010 e + 11,7% di feriti. Il 76,4% degli incidenti avviene sulle strade urbane, con una percentuali di morti del 45,2% e di feriti del 72,5%. Utilizziamo i dati per valutare le priorità e non le presenze in aula di un parlamentare di una certa area!"
Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus

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Venerdì, 19 Luglio 2013 10:03

Torino. Il pericolo corre sulle due ruote

Il 18 luglio a Torino, davanti al palazzo del Comune, l’associazione Bike Pride ha organizzato la manifestazione: “Nel giorno dalla scomparsa di Gianmatteo Gerlando”; il ragazzo di 28 anni investito e ucciso su un attraversamento ciclabile mentre si recava al lavoro.. Proprio nel capoluogo piemontese, solo pochi giorni fa un ragazzo di 24 anni, Christian Ascolese, è stato falciato su un marciapiede da un coetaneo ubriaco al volante. Un episodio che “testimonia come la sicurezza di pedoni e ciclisti sia ancora un tema sottovalutato. La velocità e una cultura che privilegia le auto come uniche utenti della strada, continuano a mettere a repentaglio la vita di chi si muove con altri mezzi”, commentano i membri dell’associazione. I dati dell’ultimo Rapporto ACI-Istat sugli incidenti stradali, pubblicato lo scorso ottobre, danno l’idea della gravità del fenomeno. Nel 2011 sono morti 282 ciclisti, quasi uno al giorno, e ne sono rimasti feriti più di 16.000. Non va meglio per i pedoni, l’altro “soggetto debole” della strada: in un anno i morti sono 589, i feriti oltre 21.000. “Con qualche anno di ritardo, ci si sta avvicinando al dimezzamento delle morti rispetto al 2001 (-45%) chiesto dall’Unione Europea. Questo dato è però sempre più sbilanciato verso le quattro ruote (-56%, dimezzamento abbondantemente superato) a scapito dell’utenza debole (-37% pedoni, -13% ciclisti, – 30% motociclisti)”, fa notare Edoardo Galatola, responsabile Sicurezza di Fiab. Per il terzo anno consecutivo, caso unico in Europa, nel 2011 i morti nell’utenza debole hanno superano quelli delle auto. In particolare, “i ciclisti sono l’unico segmento che ha visto un incremento seppur minimo di morti rispetto al 2010 (282 contro 263), ma anche per pedoni e motociclisti la riduzione è stata minima”. Nell’insieme, però, c’è una nota positiva: “Questo dato non va letto in valore assoluto, ma rapportato agli spostamenti. Poiché questi sono aumentati, l’incidentalità per chilometro percorso è diminuita”.

Fonte: www.greenews.info

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30 km/h, e’ questa la velocità che dovranno tenere le automobili e i motorini in transito per le vie del centro di Arezzo. Da oggi la zona interna alle mura medicee verrà contrassegnata da appositi cartelli con evidenziata la velocità consentita. I cartelli verranno posizionati in viale Buozzi immediatamente dopo l’incrocio con l’ingresso al cimitero; a Porta Trento e Trieste; in via Guadagnoli nei pressi della telecamera Ztl; all’’ingresso di via Niccolò Aretino dopo la svolta da viale Michelangelo; in Piazza della Repubblica dove è la fermata degli autobus; davanti alla ex Bastanzetti all’altezza dell’ingresso via Petrarca – via Fra Guittone; a Porta San Lorentino; a Porta San Clemente. Nel gergo del codice della strada si parla proprio di “Zona 30” per indicare le aree dove è in vigore questa moderazione del traffico che abbassa ulteriormente i consueti 50 km previsti dal codice in ambito urbano. Una scelta improntata sia ad una maggiore sicurezza per pedoni e ciclisti che potranno muoversi con maggiore agilità all’interno dell’area e sia per ottimizzare l’impatto ambientale. “Preciso innanzitutto che noi non istituiamo nuovi limiti di velocità perché esisteva una vecchia delibera che già imponeva tale condizione – spiega Franco Dringoli, assessore alle opere pubbliche del Comune di Arezzo – Ma ora vogliamo seriamente qualificare il centro urbano come area dove sia possibile registrare varie forme di mobilità e di sviluppo sostenibili. La minore velocità permette una migliore convivenza tra auto, biciclette e pedoni e fa registrare una diminuzione nel consumo di carburante e, conseguentemente, delle emissioni inquinanti. La moderazione della velocità porta a una diminuzione degli incidenti e anche quelli che si verificano hanno indici di gravità inferiori. Questo percorso lo abbiamo fatto all’interno di uno dei progetti del Piuss, in particolare quello sulla scenografia urbana che coinvolgeva la cartellonistica”. Particolarmente soddisfatto anche il presidente della Fiab Giovanni Cardinali“. Questa è una campagna promozionale che deve ricordarci una cosa semplice e in apparenza paradossale – spiega Cardinali  - se andiamo più lentamente arriviamo prima. Poi c’è un dato molto significativo: se un’auto investe un pedone o un ciclista a 30 chilometri all’ora il 90% delle persone coinvolte non muore, un sinistro del genere equivale a cadere da un primo piano. A 50 chilometri all’ora invece quasi il 100% dei coinvolti muoiono ed è come buttarsi dal terzo piano. Una delle prime città europee che ha fatto esperienza di zone 30 in tutti i quartieri residenziali è Barcellona: nel 2012 le statistiche dicono che in tre anni è diminuito del 29% il numero dei feriti generici e del 34% quelli alle intersezioni”.

Fonte: www.arezzonotizie.it

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Martedì, 02 Luglio 2013 11:14

Concorso fotografico “A ciascuno il suo”

A CIASCUNO IL SUO lancia un concorso fotografico dedicato all’utenza debole della strada, ai pedoni, ai ciclisti e alle buone pratiche per prendersi cura di se stessi e degli altri nel traffico cittadino e non. Il concorso è aperto ai fotografi di tutto il mondo, dilettanti, amatori e professionisti. Tutti sono chiamati a “mettere in scena” la mascotte dell’evento, il cuscino, preso a simbolo di una mobilità attenta e premurosa.

Chi può partecipare? Il contest è aperto a fotografi professionisti, dilettanti e amatori, nazionali e internazionali. Il termine ultimo per la presentazione delle immagini è il 31 agosto 2013.

Come partecipare? Per partecipare al concorso è necessario inviare le foto via mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure postarle su Instagram taggando #aciascunoilsuocontest. Ricordiamo di specificare sempre un indirizzo email attivo, se diverso da quello del mittente. L’iscrizione è gratuita.

Le Foto
Protagonista degli scatti inviatici dovrà essere la mascotte della campagna “A ciascuno il suo”, il cuscino, che dovrà essere inserito all’interno del quadro fotografico. Non è obbligatorio che esso sia visibile, ma è lasciata libera interpretazione anche ad una sua presenza “virtuale”. Le foto inviate via mail devono essere in formato digitale. Nel caso in cui la foto ritragga persone, l’autore dichiara implicitamente che queste sono consenzienti alla pubblicazione delle immagini ai fini del concorso.

Diritti sulle immagini
Le opere resteranno di proprietà degli autori che, partecipando al concorso, concedono semplicemente, a titolo gratuito, il loro utilizzo da parte degli organizzatori per i fini di seguito indicati: la stampa di materiali promozionali e di comunicazione legati al progetto A Ciascuno il Suo, la pubblicazione sui siti web in contesti legati al concorso, la proiezione in formati audiovisivi durante manifestazioni promozionali, l‘allestimento della mostra dedicata al concorso e per quant‘altro necessiti alla promozione dello stesso. Ad ogni utilizzo delle immagini gli organizzatori riporteranno sempre il nome dell‘autore.

Giuria e Premiazione
La giuria del concorso selezionerà e classificherà a suo insindacabile giudizio le opere meritevoli. Il giudizio della giuria è inappellabile e verterà sulla rilevanza tecnica e artistica delle immagini.

Al vincitore di ciascuna categoria verrà consegnato il premio fotografico A Ciascuno il Suo, mentre i premi assegnati al secondo e terzo classificato verranno indicati sul sito dell’iniziativa. La giuria si riserva di assegnare ulteriori premi speciali alle opere classificate. Tutte le opere premiate saranno inoltre pubblicate sul sito www.aciascunoilsuo.info e saranno oggetto di un’apposita mostra allestita all’interno dell’Urban Center – Biblioteca Salaborsa di Bologna.

Privacy
La informiamo, ai sensi dell’art. 13 del Decreto Legislativo n.196 del 30.06.2003, codice in materia di protezione dei dati personali, che i dati personali da Lei forniti, ovvero altrimenti acquisiti nell’ambito dell’attività posta in essere da Voli Group, azienda organizzatrice di A Ciascuno il Suo e titolare del trattamento, potranno formare oggetto di Trattamento, nel rispetto della normativa sopra richiamata e degli obblighi di riservatezza cui è ispirata l’attività della nostra Azienda.

Responsabile del trattamento è il Responsabile Dati dell’Azienda al seguente indirizzo:
Voli Group, Mura di Porta Galliera 1/2 a, 40127 Bologna

Fonte: aciascunoilsuo.info

 

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Martedì, 02 Luglio 2013 11:00

Bikeitalia. La nuova avventura del sito on line

Dove sono state realizzate le prime “zone 30”? Chi ha introdotto il tema della moderazione del traffico in Italia e perché un centro urbano a 30 all’ora è più a misura d’uomo e di bicicletta? Le risposte su Bikeitalia.it, il nuovo sito di riferimento per tutti gli amanti della bicicletta che inizia la sua avventura online con un approfondimento dedicato alle zone 30 in Europa. Tema caldo, visto che mentre nel resto d’Europa, dalla Germania alla Francia dalla Gran Bretagna ai Paesi Bassi, interventi di “traffic calming” sono diffusi tra molte amministrazioni, l’Italia è in ritardo e l’incidentalità stradale porta via al Paese il 2% del Pil. Il sito nasce dalla fusione dei tre blog Bicisnob, Piciclisti e Amicoinviaggio, e punta a diventare luogo di incontro e confronto su tutti i temi riguardanti la bicicletta: dalla mobilità al cicloturismo, dal ciclismo urbano alle gran fondo, dalle alleycat al freeride, dai messenger alle ciclofficine. Bikeitalia.it dedica un’attenzione particolare al viaggio a pedali, con una serie di itinerari consigliati (completi di mappa, altimetria, traccia gps, riferimenti ufficiali, segnaletica) e mini guide pensate per le diverse tipologie di viaggiatori, dalla famiglia con bambini alle spedizioni solitarie. In più una community dedicata al racconto e alla condivisione delle esperienze di viaggio, allo scambio di consigli e itinerari e alla ricerca di compagni d’avventura.

Fonte: www.bikeitalia.it/

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Da settembre l’amministrazione del comune di Parigi imporrà il limite di velocità di 30 chilometri orari su un terzo delle vie urbane: una misura già sperimentata nell’aprile del 2012 nel 10° arrondissement. La notizia arriva mentre anche in altre città europee si raccolgono firme per il limite dei 30 chilometri orari.

Il limite di velocità per le automobili scenderà da 50 a 30 km/h nei pressi di 1300 scuole ed in 23 aree critiche come quelle intorno ai centri commerciali, università e zone pedonali. Ma non solo. In alcune aree considerate particolarmente a rischio il limite scenderà persino a 20 km/h. Praticamente bisognerà viaggiare con il piede fisso sul pedale del freno. La motivazione che sta dietro questa scelta la fornisce Julien Bargeton, responsabile della mobilità parigina: “Non vogliamo criminalizzare gli automobilisti,  ma fargli capire che non sono gli unici utenti della strada e che la nostra politica di riduzione del traffico privato individuale, dal 2001 a oggi, ha permesso di ridurre del 25% l’uso dell’auto. A 30 all’ora bastano 13 metri per fermarsi, a 50 ne servono il doppio e ovviamente aumenta il rischio di un incidente”.

Oggi, infatti, all’interno dei 20 arrondissement, il 60 % della popolazione si sposta a piedi, il 27% col trasporto pubblico, il 7% in macchina e il 4% in bici. “L’obiettivo – continua Bargeton – è quello di favorire la convivenza di differenti tipologie di utenti della circolazione, ridurre il rumore, lottare contro lo smog, favorire la sicurezza stradale proteggendo i più vulnerabili: a 30 all’ora bastano 13 metri per fermarsi, a 50 ne servono il doppio e ovviamente aumenta il rischio di un incidente”. E sempre a proposito di velocità, Delanoë ha chiesto al governo una modifica del codice della strada che gli consenta di abbassare la velocità sulle grandi arterie di scorrimento intorno alla capitale a 70 kmh.

Fonte: Comune-info.net

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Mercoledì 26 giugno alle 21 a Roma, incontro pubblico del gruppo interparlamentare per la mobilità nuova/ciclistica con le associazioni Fiab, Legambiente e #Salvaiciclisti.
L'iniziativa, che si terrà presso la sede dell'associazione umanitaria INTERSOS (via Aniene 26/A, nei pressi di Piazzale Fiume) è stato promossa dall'on. Paolo Gandolfi che, per il coordinamento dell'intergruppo, si avvale della collaborazione dei colleghi parlamentari Decaro, De Lorenzis, Pellegrino, Nardi per la Camera dei Deputati, e di Cotti e Vaccari per il Senato.
La delegazione FIAB, guidata dalla Presidente Giulietta Pagliaccio, sarà composta, tra gli altri, dal Vice Presidente Marco Gemignani e dal Responsabile Sicurezza Edoardo Galatola.
Tra i punti all'ordine del giorno: formulazione di una legge quadro nazionale sulla mobilità ciclistica partendo dall'esame dei disegni di legge già precedentemente presentati in Parlamento; modifica del Codice della Strada con l'introduzione di norme riguardanti la mobilità ciclistica e la sicurezza degli utenti non motorizzati; modifica della legge nazionale sull'infortunio sul lavoro con una norma che includa la tutela giuridica dell'infortunio in itinere in bicicletta, attualmente non prevista, come già proposto dalla FIAB con petizioni e campagne nazionali.
La Presidente FIAB Giulietta Pagliaccio dichiara: "Siamo particolarmente soddisfatti di questo incontro con il gruppo interparlamentare per la mobilità nuova e ciclistica, che aspettavamo, e che avremo insieme ad altre associazioni con cui abbiamo già condiviso l'organizzazione degli Stati Generali della Bicicletta tenutisi ad ottobre dello scorso anno a Reggio Emilia e con cui abbiamo elaborato i documenti conclusivi".
"Per la FIAB è importante - prosegue la Presidente Giulietta Pagliaccio - oltre a modificare il codice della strada per esempio con l'introduzione del limite dei 30 Km/h in ambito urbano, o della circolazione in bicicletta nei due sensi di marcia nelle strade a senso unico per le auto quando sussistano particolari condizioni, che a livello nazionale sia istituito un Servizio Nazionale per la Mobilità Ciclistica con specifiche competenze di promozione delle politiche di ciclabilità e di coordinamento tra le iniziative a diverso titolo svolte dai diversi Ministeri".
"Il capitolo finanziamenti - conclude la Presidente FIAB - è essenziale, infine, per il rilancio della mobilità in bicicletta e della sicurezza dei ciclisti. Va trovato sicuramente un meccanismo che assicuri annualmente risorse continuative a favore degli enti locali. Ma occorre pure accrescere la cultura tecnico-progettuale di chi, nei Comuni, nelle Province e nelle Regioni si occupa di programmazione, pianificazione, progettazione, direzione lavori, affinchè la mobilità ciclistica sia vista non come aspetto optionale ma come parte essenziale di un sistema integrato di mobilità sicura e sostenibile".

Fonte: Fiab Onlus

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Spostarsi in bicicletta è più pericoloso che andare in auto o in moto. Ogni giorno infatti sulle strade italiane perde la vita un ciclista, 40 finiscono al pronto soccorso, molti vengono ospedalizzati. È come se ogni anno sparissero due gruppi del Giro d'Italia a causa degli incidenti stradali. L’ultimo rapporto dell’Istat sulla mobilità urbana, relativo al 2011, ha rilevato un dato sconcertante. Infatti l’indice di mortalità, e’ pari a 0,86 ciclisti per incidente (ogni 100 eventi verificatisi nei comuni capoluogo che hanno coinvolto le biciclette) e 0,38 morti in incidenti che coinvolgono ciclisti ogni 100 mila residenti. Nel 2011 sono stati registrati 3860 morti di cui 1889 su quattro ruote, 923 motocicli, 165 ciclomotori, 282 biciclette e 589 pedoni. Resta comunque allarmante il fatto che negli ultimi 10 anni 2.556 ciclisti e 7.625 pedoni sono stati uccisi sulle strade italiane. E’ questo il tragico bollettino di quella che somiglia sempre più ad una guerra della mobilità dominante contro la mobilità considerata debole. Per quanto riguarda le biciclette, accanto al già citato profilo medio dalla ricerca emerge come, “in alcuni capoluoghi, i tassi di mortalità associati all’uso di biciclette registrino valori considerevolmente più elevati (oltre 2 morti ogni 100.00 abitanti, talvolta persino superiori a quelli associati alle autovetture)”. Per questo molte associazioni tra cui Fiab e #Salvaciclisti si battono per il riconoscimento della libertà di mobilità, sottolineando che mezzi come la bicicletta costituiscono un’avanguardia e non un passo indietro. Per ridurre il numero dei morti cosiddetti deboli bisognerebbe partire delle semplici infrastrutture per bici, le piste ciclabili, che sono presenti in maniera considerevole al nord e quasi inesistenti al sud. La città con la maggiore densità è Padova (164, 8 km ), seguita da Torino, Brescia, Modena e Treviso.

Fonte: www.improntalaquila.org

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Lunedì, 27 Maggio 2013 09:35

Bike Pride Torino 2013: Che Spettacolo!

Migliaia di ciclisti, piccoli e grandi, hanno partecipato alla pedalata di otto chilometri nel cuore della citta' torinese, dal parco del Valentino al nuovo Parco Dora, per chiedere all'amministrazione una mobilita' ''nuova e intelligente''. La giornata dell'orgoglio ciclista e' stata inserita negli Smart City Days di Torino ed e' stata estesa a decine di movimenti ecologisti, di legambinete e associazioni del territorio. Alla manifestazione ha partecipato anche una delegazione di VenTo, il progetto del Politecnico di Milano di creare una pista cicloturistica lunga da Torino a Venezia.

Il corteo a pedali è partito alle ore 15.30 da Viale Virgilio (Parco del Valentino) per attraversare la città e giungere verso le 17 al Parco Dora. Presso il parco situato nelle vicinanze del centro città si sono ritrovati i proprietari di biciclette e di mezzi di trasporto ecologici di ogni forma e colore.

All'arrivo, oltre alla musica e al divertimento, si attendeva la partecipazione del Sindaco di Torino, al fine di fare il punto sulla mobilità ciclabile, sulla sicurezza stradale e sulla tutela dell'ambiente. Bike Pride non è soltanto un momento di festa, ma anche un'occasione per proporre cambiamenti positivi per la città.

Tra le novità per Torino vi è la decisione da parte dell'Amministrazione Comunale di dotarsi di un piano organico per la mobilità ciclistica e cittadina, denominato "BiciPlan" e basato sulla volontà di porre in essere interventi che possano creare le condizioni per la crescita in piena sicurezza del numero dei ciclisti urbani dall'attuale 3,14% al 20% entro il 2020.

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Venerdì, 24 Maggio 2013 10:01

26 Maggio, Bike Pride: il programma dell’evento

Oltre alla ormai classica pedalata quest'anno il Bike Pride propone una serie eventi che arricchiscono la programmazione degli Smart City Days. Bike Pride nights. I locali rete bike-friendly organizzano due serate “raduno per ciclisti” con aperitivo e djset: sabato 18 maggio, dalle 19, al Soul Lab (via Berthollet 20 D) e martedi. Sabato 25 maggio, verrà proposta una passeggiata in bicicletta di circa 15 km, con la guida cicloturistica Elena Giardina e la guida naturalistica Giuseppe Di Giorgio, lungo il Po e il parco del Meisino: verranno illustrati l'importanza degli orti urbani, le tecniche agricole utilizzate, le storie delle piante, accompagnati dai canti della tradizione agricola interpretati da Daniele Contardo. Partenza ore 10 dal Cecchi Point di Torino (via Cecchi 17), rientro alle 13, con aperitivo offerto da AgriSpesa. Partecipazione gratuita. Info e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Contest fotografico “Il posto più strano dove l’hai fatto?”, proposto in collaborazione con Reflex Tribe. Le fotografie potranno riguardare: Pedalare - luoghi strani o estremi in cui si ha pedalato o in cui si è costretti a pedalare ogni giorno (spazi ristretti, sede delle rotaie, ecc...); Legare la bicicletta - pali, cestini, tubi, grondaie... che si improvvisano perfetti portabicilette. Durante il Bike Pride, rassegna dei ciclisti orgogliosi: scatti fotografici per immortalare l’orgoglio del ciclista. Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

VenTo.

VenTo è un’idea di ciclovia lungo il fiume Po che connette Torino a Venezia. Il viaggio partirà da Torino domenica 26 maggio, in occasione del Bike Pride, con arrivo a Venezia domenica 2 giugno, Festa della Repubblica. Baby pit-stop a due ruote. Il 26 maggio cerca il risciò della redazione di Giovani Genitori, rivista mensile dedicata alle famiglie: un pit-stop su due ruote che seguirà la parata di biciclette lungo tutto il percorso. Allestito con tutto l'indispensabile per cambiare i bambini piccoli, morbidi cuscini e succhi di frutta per dissetarli, il baby pit-stop targato GG sarà un piacevole punto di appoggio per le famiglie che partecipano al Bike Pride. Provamel offrirà un brick da 250cl di latte di soia. Info: www.giovanigenitori.it

Programma di domenica 26 maggio

Ore 9,45 :i promotori del progetto VenTo partono da Venaria per raggiungere Torino. Un comitato d'accoglienza di Bike Pride li accompagnerà da corso Regio Parco, sulla Dora, fino al Parco del Valentino, per aprire un momento di approfondimento con la stampa.

Ore 11 :ritrovo al Valentino e pic nic a Km0 con Movimento Decrescita Felice e una serie di stand informativi sul mondo della bicicletta (Bici & Dintorni, Muovi Equilibri, La Città Possibile), dello sport (CUS Torino e Stratorino) del cicloturismo e della tutela dell'ambiente (Legambiente).

Ore 12 :pranzo con il cestino del ciclista (composto da panino, acqua, frutta), proposto dall’Imbarchino al costo di 5 euro. In più, grazie a Provamel, in collaborazione con Bike Pride, un brick di latte di soia per tutti i partecipanti!

Ore 13 :la cooperativa Il Triciclo, in collaborazione con Amiat, presenta per la prima volta al mondo un contenitore specifico per il riciclo dei componenti ciclistici, che sarà a disposizione dei partecipanti per la sperimentazione.

Ore 14 : di fronte alla Facoltà di Architettura, consegna delle 50 biciclette messe a disposizione gratuitamente dal Comune per i partecipanti che ne fanno richiesta (prenotazione obbligatoria via email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

Ore 15: Partenza del Bike Pride. Il corteo si farà sentire fra le strade cittadine grazie ad un campanello che Bike Pride, in collaborazione con Triciclo, regalerà ai primi 5.000 partecipanti! Sarà presente un wi fi ciclo-mobile per raccontare in diretta la cicloparata (hashtag dell’evento su Twitter #bikepride2013).

Percorso

1. Viale Virgilio 2. Corso Vittorio 3. Via Roma 4. Piazza San Carlo 5. Via Santa Teresa 6. Via Bertola 7. Corso San Martino 8. Piazza Statuto 8. Corso Principe Oddone 9. Corso Umbria 10. Parco Dora. L’intero percorso sarà chiuso al traffico automobilistico per l’intera durata della pedalata.

Ore 17 circa:

arrivo al Parco Dora, dove, sul palco sono previsti una serie di interventi per fare il punto sulla mobilità ciclabile e in particolare sulle richieste di Bike Pride 2013 presentate all’Amministrazione durante la conferenza stampa.

Invitato il Sindaco Piero Fassino.

Ore 17,30: premiazione del concorso fotografico promosso da Bike Pride con Reflex Tribe e presentazione delle bici vincitrici del Bikescharming, concorso per affascinanti biciclette "eccentriche" organizzato dall’Associazione Tesso. Premi ciclistici di qualità offerti da Advanced Mobility!

Dalle ore 18: concerti di Flashback from future (TBC), Macs Inghio, Regale, Mitumba e a seguire djset con le musiche balcaniche di Dj Grissino. Per rifocillarsi saranno presenti le cucine di strada di Events and Us con proposte enogastronomiche regionali di qualità.

Ore 22 : chiusura della giornata

Il Bike Pride è organizzato dall'Associazione Bike Pride con l'adesione di AlterPOlis, Associazione Solco Onlus, Associazione Tesso, Associazione Tulime Onlus, Bici e Basta, Bici & Dintorni, Cecchi Point, Circolo Legambiente Molecola, La Città Possibile, Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta, Mad Pride, Movimento Decrescita Felice, Muovi Equilibri, Pride Torino, Reflex Tribe.

In collaborazione con Cinemambiente, Civico 13, Contiamoci, Cornale, Cus Torino, Eco dalle città, Events&Us, Fiab, Giovani Genitori, Me.La, Officine Brand, Parco Arte Vivente, #salvaiciclisti, Stratorino, Placejam, Provamel, Quotidiano Piemontese, Reset Festival, Vento.

Con il supporto di Fondazione Smart City, Cooperativa Triciclo, Advanced Mobility, Caffè della Basilica, Desgenà biciclette, Ecoobike, Ferrari Biciclette, Newcastle, Quagliotti biciclette, Soul Lab, Zero Bar e la rete dei negozi Bike friendly (www.bikepride.it/bikefriendly).

Con il patrocinio della Città di Torino e Fondazione Smart City.

Fonte: www.bikepride.it

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