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Lunghezza: 16,49 km complessivi
Tempo percorrenza: 3 ore
Dislivello: 540 metri effettivi
Difficolta': B.C.A.
Tipo: asfalto 9,99 Km (61%), sterrato 6,50 (39%)
Periodo consigliato: tutto l'anno (meteo permettendo)
Località di partenza: piazza Modena (Torino)
Cartografia: Carta dei Sentieri della Collina Torinese (Le guide di Alp escursionismo) Scala 1:15.000 Vivalda Editori
Descrizione: Azzerare il ciclocomputer davanti ai cancelli della tranvia a dentiera che, nel 1934, prese il posto della funicolare a vapore progettata dall'ingegner Tommaso Agudio (inaugurata nel 1884). Le carrozze d'epoca, ovviamente restaurate, raggiungono Superga coprendo un dislivello di circa 400 metri in poco piu' di 3 chilometri. Iniziamo l'itinerario, percorrendo la strada comunale di Superga, cercando di fare attenzione alle automobili essendo assai frequentata e, inizialmente, piuttosto stretta. L'edificio sul poggio alla nostra sinistra e' l'ex Chiesa Parrocchiale di Sassi, ora adibita ad uso civile. La salita, ripida e tortuosa, si snoda tra numerose ville settecentesche. Poco prima che la strada transiti sotto la dentiera, a lato di una casa recente con civico 99, si prende la pista forestale chiusa da sbarra (1,44 Km) sino ad incrociare il sentiero 29 che va seguito a sinistra (1,93), con discesa ripida. Lo si lascia (2,34 - continuare diritto) poco prima di arrivare al "pont ed la carossera" che consente di superare il Rivo di Costa Parigi e raggiungere l'asfaltata via Croce, che va percorsa a destra. Si racconta che una donna che abitava in una delle ville piu' a monte, era solita ricevere le visite di numerosi corteggiatori, i quali erano pero' costretti a lasciare le loro carrozze in questo punto e procedere a piedi, giacche' a quel tempo la via era piuttosto accidentata. Tale ponte rese possibile l'accesso al prato situato al di la' del rio che venne cosi' impiegato come parcheggio per le vetture, da cui l'origine del nome. Superati alcuni tornanti si raggiunge la Villa Viretti, con annessa cappella: qui si affronta lo sterrato che transita tra due piglie in mattoni recanti il numero 108 (3,76). In questo tratto attraverseremo con alcuni saliscendi alcuni corsi d'acqua, mentre ai lati si staccano i proseguimenti dei sentieri, piuttosto ripidi, numero 29 (3,94 - scalini), 28 (4,22) e 28/29 (4,66). Si arriva nuovamente alla strada comunale di Superga (4,89), dove si riprende la salita. Superata la fermata di Pian Gambino (5,90) e strada Tetti Bertoglio (6,01), si svolta sulla sterrata situata sul lato opposto della strada (6,26 - cartello 241bis) che raggiunge l'ex casa cantoniera della tranvia. Transitati sotto i binari (6,39), si continua seguendo sempre la carrareccia in piano, contrassegnata da segni di zampe di volpe blu su fondo bianco. Si arriva cosi' ad incrociare nuovamente il sentiero 29 (7,05), seguendolo a destra. Poco piu' sotto si noti il sentiero 60 che arriva dalla cascina Catalinette. Affrontiamo ora l'unico tratto non ciclabile dell'intero itinerario: il sentiero sale infatti, con alcuni gradoni, molto ripido. Percorsi 130 metri (7,18) rimontiamo, ad un quadrivio, nuovamente in sella, procedendo a sinistra lungo la GTC, tralasciando alcuni sentieri che scendono lungo il pendio: 7,34; 7,43 (sentiero 62 "degli Asini", cosi' chiamato perche' fu il cammino principale, durante la costruzione della Basilica di Superga, utilizzato dai lavoratori di San Mauro per portare il materiale da costruzione sul dorso di asini e muli); 7,94; 8,20 (sentiero 65). Giunti in strada Moncanino (8,42), nei pressi di villa Trinelli, si continua in salita sino alla strada proveniente da Baldissero (9,47), ove si gira a destra. Percorsi poche decine di metri (9,51), svoltare ancora a destra. La via ora percorsa termina dinnanzi alla Basilica (10,06) ed e' adornata dalle edicole, erette in onore della Madonna tra il 1794 ed il 1796, per scongiurare l'invasione di Torino da parte di Napoleone. La realizzazione fu affidata all'architetto Francesco Dellala mentre gli affreschi ovali furono dipinti da Luigi Piantini. Il piazzale sul quale sorge la Basilica, fu ottenuto abbassando il colle di circa una quarantina di metri. La costruzione dell'edificio, progettato da Filippo Juvarra, avvenne tra il 1717 ed il 1731, in seguito ad un voto fatto da Vittorio Amedeo II nel 1706, durante l'assedio di Torino da parte dei francesi. Le dimensioni dell'opera sono considerevoli: 34 metri in larghezza, 51 in lunghezza mentre la cupola raggiunge i 75 metri di altezza. Nei sotterranei si trova il mausoleo dei Savoia, adorno di pregiate sculture. Al centro del piazzale adibito a parcheggio, e' il monumento (di Tancredi Pozzi) a Umberto I: l'aquila ferita in cima alla colonna rappresenta il re, mentre il guerriero alla base simboleggia il popolo torinese pronto a vendicare l'assassasinio del sovrano (compiuto da un anarchico nel 1900 a Monza). Effettuiamo il giro dell'intero complesso iniziando alla nostra sinistra. Sul retro (10,38), una lapide ricorda la sciagura aerea (4 maggio 1949) nella quale morirono i calciatori del Torino, di ritorno da una partita amichevole disputata a Lisbona. Si salgono quindi alcuni gradini al termine dei quali, nei pressi di una palina segnaletica (10,58) indicante vari itinerari escursionistici, si scende su sentiero sino alla sottostante strada Torino - Baldissero, seguendola in direzione di Sassi (10,98 - a destra). Si svolta quindi sulla sterrata strada Tetti Rocco (11,74) sino al bivio seguente (12,10), dove si scende a destra su asfalto (cartello "solo al n° 30" - l'altro ramo conduce alla vicina borgata Tetti Rocco). Si raggiunge un cancello (12,33), a lato del quale, affrontiamo il sentiero che si inoltra nel bosco con alcuni saliscendi. Si seguono d'ora innanzi sempre le indicazioni del percorso numero 26. Senza lasciarsi ingannare da un sentiero proveniente da sinistra tra 2 piglie in mattoni (12,90), si continua diritto varcando un cancello aperto, raggiungendo l'asfaltata strada Tetti Canera (12,96). Questa scende presso una casa con civico 119 (dal lato opposto e' invece la variante del sentiero 26 che sale alla strada Sassi - Superga). Dalla casa si prosegue sulla carrareccia alla sinistra del cancello di ingresso (13,05). Dopo la cappella del Beria Grande, realizzata nel 1788 dall'architetto Rocca, si costeggiano per un breve tratto le mura della villa settecentesca situata su un ampio pianoro, utilizzata in passato come campo di villeggiatura dai cadetti dell'Accademia Militare di Torino. Pervenuti ad una strada asfaltata (13,43), si va a destra sino ad una casa con civico 79, dove, aiutati anche dai cartelli indicatori, si continua sulla carrareccia alla nostra destra che termina presso una ennesima casa con civico 44 (13,69). Avanzando sulla strada di accesso, si attraversa la borgata Tetti Bertoglio. Poco dopo il ponte sulla statale SS 10 (14,13), ad un bivio, si tiene la stradina che fiancheggia un muro di cinta (14,16), raggiungendo strada Cartman (15,62). Seguirla a destra sino alla strada Mongreno. Ancora a destra (15,62), si attraversa piu' avanti la piazza Giovanni dalle Bande Nere sulla quale si affaccia la chiesa Madonna del Rosario (16,25) sino a raggiungere la strada al traforo di Pino (16,35). A sinistra, in pochi istanti, l'anello si conclude presso la stazione della tranvia (16,49).
segnalazioni:
dopo aver preso la pista forestale al Km 1.44, dopo circa trecento metri, si incontra sulla sinistra una stradina sterrata (freccia rossa nel riquadro a lato) che forse non c'era quando e' stato effettuato il percorso nel 2000. Questa stradina, non segnalata sulla mappa, potrebbe essere scambiata con lo sterrato 29 da prendere poco dopo, specialmente se non si possiede il computer da bici. Questo sterrato tra l'altro scende molto e poi si interrompe, costringendo a risalire la ripida discesa appena fatta.