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La bozza allo studio del governo prevede che il lato destro di tutte le strade urbane sia lasciato libero da parcheggi, per trarne spazio per le nuove vie ciclabili protette. E che in caso di incidente che convolga due ruote ecologiche e mezzi a motore, l'onere della prova spetti al conducente del veicolo pesante.
La novità che fa da motore, è il nuovo impegno dei sindaci, scesi in campo per rendere ciclabile l'Italia. In una bozza dell'Anci per il ministero dei Trasporti e infrastrutture vengono infatti proposte alcune sostanziali modifiche al Codice della strada, attualmente in fase di revisione alla Commissione Trasporti della Camera. Modifiche che, se adottate, potrebbero trasformare radicalmente lo stato delle strade italiane, almeno in ambito urbano.Il documento, presentato giorni fa durante una riunione ristretta nella sede romana dell'Anci, prevede una serie di misure che rispondono a un principio di base, esplicitato nella premessa: occorre «procedere a una revisione organica del Codice per favorire la mobilità ciclistica e pedonale in città. Il Codice deve ispirarsi esplicitamente ai principi di mobilità sostenibile».
Altre novità riguardano le ciclabili senza interruzione - In questo senso si iscrive l'ipotesi di ribaltare l'onere della prova in caso di incidente: «L'utenza debole va tutelata attribuendo l'onere della prova al soggetto meno vulnerabile», scrivono i sindaci. Sono molte le misure proposte: al primo punto, «tracciare una corsia ciclabile in continuità» sulle strade urbane nella mano destra; il posizionamento avanzato ai semafori (e la loro ristrutturazione con una lanterna specifica per i ciclisti) rispetto agli altri veicoli, per favorire la ripartenza al verde (il cosiddetto «advanced case»). Limite di velocità da ridurre da 50 a 30 km/h, misura che dovrebbe essere già inserita entro dicembre nel decreto ministeriale che fissa le linee guida del nuovo Codice della strada.
Verrà infine favorito il parcheggio negli spazi condominiali, togliendo al condominio la potestà di vietarlo. Tra le misure accessorie, i sindaci suggeriscono una profonda revisione dell'«arredo delle zone residenziali», ovvero delle «aree del centro storico e di altri quartieri di viabilità locale, privi di strade di attraversamento». In essi - si legge - «si vuole favorire al massimo la circolazione dell'utenza debole e indurre i conducenti di auto e moto a mantenere una andatura estremamente prudente e moderata. Si vuole favorire la sosta e il riposo del pubblico, le attività di pubblico esercizio nella via, in generale il passeggio, lo shopping, e momenti di incontro».
Fonte: roma.corriere.it