Lunedì, 15 Ottobre 2012 11:58

Un nuovo progetto di legge per tutelare chi va al lavoro in bici.

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E' una proposta della FIAB (Federazione Italiana Amanti della Bicicletta), in collaborazione con ECF, la Federazione Europea dei Ciclisti, e il movimento #salvaciclisti volta ad ottenere il pieno riconoscimento del cosiddetto "infortunio in itinere", previsto oggi soltanto per il lavoratore che fa il tragitto a piedi o con i mezzi pubblici, escludendo in genere l'uso di un qualsiasi mezzo privato, quali auto, moto e bicicletta.

Questa proposta, è una delle tante scaturite dagli Stati Generali della Bicicletta, che la settimana scorsa si sono dati appuntamento a Reggio Emilia, e contenuta nel documento finale redatto dal comitato scientifico. E' un atto di civiltà, perché chi usa la bici fa il bene della comunità: riduce l'inquinamento, decongestiona il traffico e contribuisce a rendere più vivibili le nostre città. La legge attuale prevede la tutela assicurativa per coloro che subiscono un infortunio sul luogo del lavoro o durante il tragitto casa/lavoro; tutela che esclude chi va al lavoro con qualsiasi mezzo privato, con una eccezione, confermata anche dalla Corte di Cassazione con ordinanza 7970: il caso in cui l'utilizzo del mezzo privato è una scelta "obbligata", dovuta all'assenza di un servizio di trasporto pubblico, all'incompatibilità degli orari, o ancora, ad un'emergenza, come ad esempio uno sciopero.

La campagna di sensibilizzazione di FIAB parte da lontano ed ha incontrato il consenso di molti Enti locali, tanto che la proposta di legge è stata presentata in Parlamento il 28 giugno scorso. Ci uniamo all'invito di FIAB, ECF e #salvaciclisti per chiedere agli amministratori di appoggiare la campagna con una delibera comunale (provinciale o regionale):

"[...] vogliamo questa Legge anche per scongiurare la rottamazione nell'opinione pubblica del principio etico dell'integrità fisica, dell'incolumità del cittadino. Ancor più se si tratta di cittadino vulnerabile come può esserlo un ciclista o un pedone. Chiediamo una legge semplice: capace di risarcire senza se e senza ma, chi ha un incidente in bicicletta lungo il percorso casa lavoro. Certo, vorremmo innanzitutto meno ciclisti coinvolti in incidenti stradali. Meno morti. Più sicurezza stradale. Siamo impegnati da sempre su questi temi e ancor più da quando il movimento #salvaiciclisti ha posto, e imposto, ai media questo argomento di grande civiltà. Dicendo a voce alta che è inconcepibile in un Paese civile uno Stato che non si faccia carico di tutelare i soggetti più deboli, più vulnerabili e esposti ai pericoli della strada. E proponendo soluzioni, a cominciare dall'estensione delle zone 30 in ogni area residenziale.

Per queste ragioni ci auspichiamo che la Proposta diventi presto Legge, che si riconosca a chi va al lavoro in bicicletta il ruolo e le tutele ormai da troppo tempo disattese".

Ogni cittadino può inviare una lettera agli Enti locali. A tale scopo è stato realizzato un sito di riferimento, www.bici-initinere.info, dove è possibile trovare tutte le informazioni necessarie, un modello di lettera pre-stampato ed un elenco degli Enti locali che hanno aderito finora alla campagna.

Fonte bici-initinere.info; FIAB

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