Martedì, 16 Ottobre 2012 11:31

Quel triste shopping delle biciclette rubate

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Pubblichiamo una lettera che un lettore ha inviato a Isabella Bossi Fedrigotti, giornalista del Corriere di Milano.

 

Gentile signora, ho letto sul «Corriere» l'odissea di un lettore che ha subito il furto della sua bicicletta dietro Palazzo Marino e che ha anche rischiato di essere malmenato dai ricettatori di piazzale Cantore, dove si era recato su suggerimento della polizia. Forse molti milanesi non sanno che una situazione ancora più allucinante è possibile riscontrarla alla fiera di Senigallia, in via Valenza, nel parcheggio a fianco della Stazione di Porta Genova. L'aprile scorso hanno rubato la bicicletta di mia figlia e il giorno dopo, sabato, ho provato ad andare alla Fiera che sapevo essere zona di rivendita di biciclette «usate»: ho trovato un vero e proprio supermercato di biciclette inequivocabilmente rubate: una decina di ragazzi —quasi tutti nordafricani —esibivano ciascuno una o due biciclette, molte delle quali ancora nuovissime, offerte a prezzi irrisori. Appena una bicicletta veniva venduta arrivava, dall'esterno della Fiera, un altro ragazzo con una nuova bicicletta. L'aspetto più deprimente della scena erano le frotte di persone— quasi tutti giovani adulti, uomini e donne tra i 25 ed i 35 anni — che gaudenti provavano e acquistavano le biciclette, visibilmente compiaciuti dell'ottimo affare appena concluso! Il comportamento di queste persone, assolutamente consapevoli della provenienza illecita delle biciclette, mi è parso disgustoso, oltre che criminale, e credo che costituisca un evidente segno della scarsità di valori che caratterizza ormai chi vive e lavora in questa città. Chi ha subito il furto della propria bicicletta ben conosce la sofferenza e il senso di frustrazione che si prova: la vacua noncuranza di questi sciocchi ragazzi risulta ancora più insopportabile perché oggi l'acquisto di una bicicletta è davvero alla portata di ogni tasca (molti negozi di ciclisti le vendono anche usate, di provenienza «certificata»). A chiusura di questo scoraggiante quadretto, due pattuglie della Polizia municipale, ciascuna posta all'estremità della Fiera, i cui equipaggi osservavano rassegnati il via vai di venditori e acquirenti.

 

Andrea

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