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Venerdì, 05 Ottobre 2012 12:51

Le biciclette bianche di Joe Boyd

Gli anni Sessanta iniziarono nell'estate del 1956, finirono nell'ottobre del 1973 e raggiunsero il loro apice poco prima dell'alba del 1 luglio 1967, durante un'esibizione dei Tomorrow all'UFO Club di Londra.

 

Joe Boyd: il produttore dei Pink Floyd dialoga con Riccardo Bertoncelli

Se cercate un pozzo di aneddoti sul periodo più effervescente del rock, ebbene, il libro Le biciclette bianche di Joe Boyd potrebbe essere una scelta di lettura azzeccata e di certo non deludente.

Di leggende su quei favolosi anni Sessanta ne sono state raccontate molte e di versioni circolanti nell'aria ce ne sono mille, tutte diverse tra loro. Joe Boyd ha un vantaggio particolare, non dico su tutti, ma certo su molti: lui c'era. C'era al festival di Newport del '65 quando Bob Dylan frastornò i timpani dei suoi fedelissimi con una chitarra elettrica venuta da un universo parallelo, c'era quando i Pink Floyd cominciavano a uscire dal circuito underground per affermarsi come una delle migliori e più innovative band della scena musicale, c'era quando il rock prendeva il sopravvento sul jazz e quando Nick Drake si uccise.

Joe Boyd si presenta professionalmente come il produttore dei primi Pink Floyd, come lo scopritore di Nick Drake, come colui che portò al successo band come i Fairport Convention o l'Incredible String Band, ma in realtà nel suo libro è come se questo aspetto ufficiale passi in secondo piano e siano invece la musica, i protagonisti, i freak e le droghe che in quel periodo circolavano, a prendersi il centro della scena. Quello che impressiona nel memoir di Joe Boyd è la lunga lista di nomi (Duke Ellington, Thelonious Monk, Miles Davis, Bob Dylan, gli Who, Steve Winwood, Eric Clapton) che viene snocciolata con una semplicità impressionante per chi, con il senno di poi, capisce la grandezza di certi artisti e rimane colpito dall'intensità e dal numero che quel contesto particolare generò.

Locandina dei Pink Floyd per l'UFO club (1967)

"Tutto era in accelerazione: nuove droghe, nuovi vestiti, nuova musica e nuovi locali."

L'UFO club, che Joe Boyd gestiva, si stava popolando di ragazzi con i capelli lunghi, donne disinibite con svolazzanti vestiti a fiori, freak sballati 20 ore su 24 e poliziotti proletari sconvolti dagli eventi.

E in tutto questo vortice di avvenimenti c'è anche il tempo di raccontare le avances fallite di Joe Boyd e gli incontri la mattina successiva in doccia: "Quando mi svegliai all'odore del caffè e del bacon, mi vestii velocemente e scrutai la cucina. Mary era in piedi vicino al fornello in vestaglia e sembrava molto contenta di se stessa. La porta del bagno era chiusa e sentivo l'acqua scorrere. Mi fece un bel sorriso con aria cospiratoria: - Indovina chi c'è nella doccia?! Dylan!!! - "

Ma Le biciclette bianche non è solo un vasto mondo da cui pescare racconti divertenti, è anche uno spaccato bello e interessante attraversato talvolta da qualche riflessione in odor di morale:

"Sei anni dopo che Sgt Pepper ebbe sconvolto il mondo, pervadendo, così sembrò, la coscienza di tutti gli abitanti del globo, gli album di Carole King e di Neil Young superarono di molto le vendite del capolavoro dei Beatles. Dieci anni dopo, le vendite di Thriller di Michael Jackson avrebbero reso insignificanti tutte quelle dei dischi dei Beatles messi insieme e lui avrebbe acquistato con gli spiccioli i diritti di pubblicazione del catalogo dei brani di Lennon e McCartney".

Le biciclette bianche di Joe Boyd è un libro personale, generazionale, aneddotico, ma anche una testimonianza credibile di un'epoca mitica difficile da raccontare solo con la musica perché in fondo "Una registrazione può conservare gli elementi di un grande momento musicale, ma è impossibile catturare l'energia di forze sociali e culturali".

Joe Boyd vanta una scrittura elegante, equilibrata e precisa. Il risultato è un libro che si rivolge non solo agli appassionati e ai nostalgici, ma anche a chi vuole capire come davvero girassero le cose in quel periodo.

Boyd Joe - Le biciclette bianche

Titolo originale: White Bicycles: Making Music in the 1960s

Traduzione di Stefano Nardini

pagg. 286, Euro 18,00 - Edizioni Odoya

ISBN 978-88-6288075-6

Fonte recensione: www.wuz.it

Pubblicato in LIBRI
Argomento trattato:
FIAB, MODERAZIONE DEL TRAFFICO: UN NUOVO QUADERNO TECNICO DEL CENTRO STUDI FIAB "RICCARDO GALLIMBENI"

 

ALLA VIGILIA DEGLI STATI GENERALI DELLA BICICLETTA DI REGGIO EMILIA,

STRUMENTO DI LAVORO E DI CONSULTAZIONE PER AMMINISTRATORI PUBBLICI E PROGETTISTI

DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE FIAB, ANTONIO DALLA VENEZIA

E' interamente dedicato alla "moderazione del traffico" l'ultimo numero, il settimo, della collana dei quaderni tecnici del Centro Studio FIAB "Riccardo Gallimbeni", destinato particolarmente ad amministratori pubblici ed a progettisti italiani.

L'ultimo sforzo editoriale della FIAB verrà presentato ufficialmente agli Stati Generali della Bicicletta che si terranno a Reggio Emilia i prossimi 5 e 6 ottobre.

La pubblicazione di 92 pagine, ricca di foto e di schemi tecnici, composta da una trentina di articoli redatti da 20 autori, italiani e stranieri, è stata curata dall'Ing. Marco Passigato, coordinatore dell'area tecnica della FIAB.

Il Presidente della FIAB, Antonio Dalla Venezia, dichara: "In occasione degli Stati Generali della bicicletta del 5 e 6 ottobre prossimi a Reggio Emilia, la FIAB mette a disposizione di un vasto pubblico il nuovo numero, il 7°, della Collana di Quaderni dedicata a Riccardo Gallimbeni". Il quaderno, curato dall'ing. Passigato, affronta il tema della moderazione del traffico (MdT) attraverso i contributi di numerosi tecnici tra i più preparati nel campo oggi presenti in Italia, ponendosi un duplice obiettivo: approfondire la normativa che disciplina tale materia e diffondere le migliori esperienze italiane sul tema".

"L'argomento trattato, infatti, benché ormai sviscerato da anni nei paesi europei più avanzati - prosegue Dalla Venezia - risulta relativamente nuovo nel nostro paese e la stessa normativa di riferimento risulta parziale e in taluni casi, addirittura ostile. Questo non ha evitato, tuttavia che in Italia, gli interventi di moderazione si diffondessero in alcune aree territoriali grazie allo stimolo delle associazioni, alla professionalità di alcuni tecnici e alla sensibilità di alcuni amministratori".

"Le buone pratiche illustrate e descritte nel Quaderno - spiega ancora il Presidente della FIAB - dimostrano che un nuovo approccio con un occhio attento alla sicurezza di chi sceglie di muoversi a piedi e in bicicletta, ma anche alla qualità urbana delle nostre città, è possibile solo se pensiamo alla strada come allo spazio esterno della nostra abitazione. Da una parte una ridistribuzione dello spazio pubblico quando le dimensioni e il contesto lo consentono, dall'altro una condivisione dello stesso spazio con la massima garanzia di sicurezza per tutti gli attori della strada sono azioni che vanno nella direzione di una riduzione drastica dell'incidentalità che è il vero valore che dobbiamo difendere, considerato che è proprio in ambito urbano che si concentrano il maggior numero di sinistri dagli esiti molte volte drammatici".

Il Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale ha consentito da questo punto di vista di fare dei passi in avanti, ma proprio la distribuzione a macchia di leopardo degli interventi di moderazione ci segnala che molto, moltissimo resta da fare. La FIAB ha da tempo affrontato il tema nella sua complessità, sia organizzando viaggi di studio nei luoghi più significativi in Italia e all'estero, sia diffondendo pratiche e documenti nel proprio sito "Area Tecnica". Questo Quaderno si aggiunge a questi strumenti nella speranza che la cultura della sicurezza stradale trovi terreno fertile e si affermi come primo elemento di contesto nella nuova pianificazione, e progettazione, delle nostre città.

"Il quaderno - conclude Dalla Venezia - fa parte della collana di pubblicazioni tecniche del Centro studi FIAB "Riccardo Gallimbeni", istituito insieme alla famiglia, per tenere vivo il ricordo di Riccardo Gallimbeni, architetto e dirigente FIAB di Torino, prematuramente scomparso in un incidente stradale in bicicletta, il quale per anni si era dedicato, principalmente con Claudio Pedroni, agli studi di fattibilità del progetto di rete Bicitalia prima, e della Ciclopista del Sole poi, insieme alle prime elaborazioni legate alla classificazione delle ciclovie, agli standard costruttivi, agli studi sulla segnaletica degli itinerari ciclabili e sul carico di traffico compatibile e sulle differenze di standard nei vari paesi europei".

Dopo una prima distribuzione agli Stati Generali della Bicicletta di Reggio Emilia, il quaderno tecnico sulla moderazione del traffico sarà scaricabile in bassa risoluzione anche dal sito http://www.fiab-areatecnica.it/ oltre che ad essere in vendita in formato cartaceo

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