Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Scrivono i ragazzi nel loro comunicato stampa:
Vogliamo una città in cui per la prima volta siano gli automobilisti a dover chiedere "permesso" ai ciclisti – dichiarano convinti Gioia e Martino, due attivisti del movimento – città in cui le auto devono protestare per avere corsie preferenziali e per viaggiare in sicurezza, vogliamo che tutte le mattine migliaia di bambini e ragazzi delle elementari, delle medie e delle superiori possano raggiungere la propria scuola in bici, ...ma riuscite ad immaginare cosa significherebbe per Lecce o per qualsiasi altra città se riuscissimo a realizzare anche solo quest'ultima cosa?.
Il progetto è pulito, ricco di entusiasmo e a costo zero e i ragazzi già preannunciano una task force impegnata a diffondere il movimento attraverso i social network e sopratutto attraverso l'organizzazione di una classifica che premierà le città più amiche delle biciclette. Come? Le città italiane saranno giudicate in base al numero di "selle" che i ragazzi andranno a assegnare.
Lecce in effetti rappresenta un po' la città tipo italiana dove l'uso della bicicletta è assolutamente consigliabile perché come ricordano i ragazzi:
Usare la bici in città, specialmente in città come Lecce dove le strade sono del tutto piane, le giornate piovose sono poche e tutte le destinazioni sono raggiungibili in massimo 15/20 minuti, significa:
ridurre drasticamente la produzione di CO2 nell'atmosfera, a beneficio non solo della città ma di tutto il pianeta;
risparmiare e smettere di sprecare tanto denaro inutile nell'acquisto di carburante (...e di questi tempi ...vogliamo parlarne?);
ridurre radicalmente il traffico, permettendo di arrivare prima, muoversi più in fretta, stressarsi di meno;
non contribuire al finanziamento delle multinazionali del petrolio;
guadagnare tantissimo in salute per via del moto costante, quotidiano, senza trascurare la possibilità di respirare aria più pura se tutti lasciano a casa l'auto;
guadagnare in socializzazione e benessere personale, grazie allo stato d'animo e al buonumore che si prova pedalando anziché pigiando su un pedale, questo sì che sarebbe un "social network".
fonte: ecoblog