Mercoledì, 21 Luglio 2021 13:06

La bicicletta, ed in particolare l’E-bike, si sta rivelando il mezzo di trasporto del futuro

Vota questo articolo
(0 Voti)
La bicicletta, ed in particolare l’E-bike, si sta rivelando il mezzo di trasporto del futuro Photo by Gotrax on Unsplash

Mercoledì 3 Giugno, Giornata Mondiale della Bicicletta, l'OMS (Organizzazione mondiale della sanità) ha evidenziato il potenziale per trasformare il modo in cui il mondo si muove, prima e dopo la pandemia di COVID-19, contribuendo a creare un futuro più sano e sostenibile.

"Quest'anno... riconosciamo l'unicità, la longevità e la versatilità della bicicletta", ha dichiarato Tijjani Muhammad-Bande, presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, in una dichiarazione in occasione della ricorrenza annuale, osservando che l'uso della bicicletta si estende "dalle nazioni più ricche, verso i paesi in via di sviluppo e quelli meno sviluppati. In molti paesi, possedere una bicicletta ha un impatto ancora più significativo per le famiglie, sollevandole dalla povertà, fornendo loro un migliore accesso a un'istruzione di qualità, lavoro, mercati e attività comunitarie quando i trasporti pubblici non sono disponibili", ha spiegato Bande.

Le biciclette sono diventate sempre più popolari poiché molti governi continuano a cercare modi per allentare le misure di blocco, offrire opportunità ricreative a coloro che vivono nelle città e colmare un vuoto lasciato dai trasporti pubblici limitati, il tutto mantenendo il distanziamento fisico.

Camminare e andare in bicicletta sono state quindi attività che hanno raggiunto grandissima diffusione a partire dal 2020 a causa della pandemia. I governi di tutto il mondo hanno incoraggiato le persone ad andare a piedi o a prendere le biciclette, ove possibile, invece di utilizzare i trasporti pubblici, e hanno investito in infrastrutture ciclabili su larga scala per favorire questo comportamento salutare. Molti sono inoltre i Paesi in cui il legame tra l'obesità e gli esiti peggiori del coronavirus ha portato i medici a prescrivere il ciclismo come attività per migliorare la salute dei pazienti.

Mentre produttori e rivenditori hanno segnalato un aumento delle vendite di biciclette, rimangono molte le persone che non si sentono abbastanza in forma per andare in bicicletta, o sono del tutto impossibilitate a farlo. Per queste persone, le biciclette che attraverso motori elettrici forniscono assistenza al ciclista durante la pedalata, note come bici elettriche o e-bike, si sono rivelate un'opzione interessante. Di conseguenza, anche le vendite di e-bike sono cresciute nel 2020, con i produttori che faticano a tenere il passo con la domanda.

Richiedendo uno sforzo minore nella guida, le e-bike consentono all'utente di trasportare più bagagli rispetto alle biciclette convenzionali e sono spesso utilizzate per scopi utilitaristici come lo shopping o il pendolarismo, nonché per il tempo libero. È stato riscontrato che i proprietari di biciclette elettriche pedalano più frequentemente e per distanze maggiori rispetto ai ciclisti convenzionali.

In Europa, le e-bike rappresentano uno dei segmenti in più rapida crescita del mercato dei trasporti, con le vendite in Germania nel 2018 che rappresentano il 23,5% di tutte le biciclette vendute, mentre più della metà delle biciclette per adulti vendute nei Paesi Bassi nel 2018 erano elettriche. Questo era prima che la pandemia rivoluzionasse il mercato. Oggi i produttori affermano che le vendite di e-bike in Europa potrebbero raddoppiare nei prossimi cinque anni.

Il viaggio in auto è una parte essenziale della vita quotidiana per molte persone, ma ha un forte impatto sull'ambiente a causa dell'inquinamento atmosferico, in particolare a causa del traffico congestionato nei centri urbani. Poiché la metà di tutti i viaggi in auto in Europa ha una lunghezza compresa tra uno e cinque Km, sostituirne molti con l'e-cycling è un obiettivo raggiungibile. In numerosi studi che hanno esaminato l'impatto dell'uso dell'e-bike su altre modalità di viaggio, la percentuale di viaggi in auto sostituiti con quelli in e-bike dopo che le persone l’hanno acquistata variava dal 20% fino all'86%. L'adozione dell'e-cycling può quindi contribuire in qualche modo alla riduzione della congestione di traffico, delle emissioni di gas serra e dell'inquinamento atmosferico, in particolare nei centri urbani.

L’e-cycling richiede inoltre un'attività fisica di intensità almeno moderata, inferiore all'intensità richiesta durante il ciclismo convenzionale ma superiore a quella richiesta durante la camminata. L'e-cycling può quindi contribuire a soddisfare le raccomandazioni sull'attività fisica giornaliera necessaria e ad aumentare la forma fisica in generale. La maggior parte delle persone che non sono regolarmente attive potrebbero trarre beneficio dall'e-cycling. Tuttavia, per le persone con condizioni di salute come l'obesità o il diabete di tipo 2, che possono trarre particolare beneficio dall'attività fisica ma spesso trovano difficile farlo con attività a grande impegno muscolare, l'e-cycling può essere un modo importante per diventare più regolarmente attivi.

L'e-cycling potrebbe aumentare il pendolarismo attivo tra le persone che hanno difficoltà a pedalare diversamente. I tassi di pendolarismo attivo in questi gruppi sono bassi: solo il 5,5% per quelli con diabete di tipo 2. In una ricerca in UK nel 2018 sono state reclutate 20 persone con diabete di tipo 2 per utilizzare una e-bike per 20 settimane. Si è scoperto che i partecipanti si sono divertiti a usare le e-bike, pedalando in media 21 km a settimana. La frequenza cardiaca dei partecipanti durante i viaggi in bicicletta elettrica è stata del 74,7% del massimo considerato salutare, rispetto al 64,3% del massimo durante la camminata: un livello sufficiente per generare miglioramenti sensibili nella forma fisica. Questo è paragonabile ai cambiamenti osservati quando individui sani inattivi adottano il ciclismo convenzionale.

C'è oggi un crescente interesse per il potenziale delle e-bike per altre persone a cui è raccomandata più attività fisica ma che trovano difficile farla, come quelle che si stanno riprendendo dagli effetti di molti tipi di cancro. Possiamo vedere un futuro in cui i medici potrebbero prescrivere l'e-cycling ai pazienti, con la possibilità di acquistare biciclette a costi ridotti o di rateizzare i pagamenti.

Sebbene il 2020, e parte del 2021, sia stato un periodo difficile, potrebbe esserci un piccolo “vantaggio” negli effetti della pandemia. Con meno pendolarismo e meno viaggi motorizzati in generale, la pandemia ha portato a un cambiamento nel comportamento nei confronti dell'attività fisica ed ha aumentato la consapevolezza dei danni causati dalla congestione di traffico e inquinamento atmosferico. Con molti di noi che esplorano o riscoprono modi per essere attivi all'aperto e ridurre il trasporto motorizzato, il futuro è quindi luminoso per l'e-cycling. Con lo sviluppo di batterie più piccole ed efficienti, le e-bike diventeranno più leggere e avranno una maggiore autonomia di viaggio,  diventando un veicolo sempre più comune sulle nostre strade.

I fornitori di e-bike spesso parlano del “sorriso da e-bike”: si riferiscono all’espressione di gioia sul viso delle persone quando ne provano una per la prima volta. Cercando di ricordare come ci siamo sentiti quando un genitore teneva la parte posteriore della sella della nostra bici e ci spingeva, la sensazione con una e-bike è molto simile.

In tempi di COVID-19, le città sono state chiamate a ripensare le loro infrastrutture, con le biciclette che svolgono un ruolo fondamentale nell'offrire un'alternativa sostenibile, economica e non inquinante alle auto e ai sistemi di trasporto pubblico. In occasione della Giornata mondiale della bicicletta, le Nazioni Unite hanno incoraggiato i governi a migliorare la sicurezza stradale e ad integrare meglio le esigenze dei ciclisti nella progettazione delle infrastrutture di trasporto. Con milioni di persone in tutto il mondo che utilizzano la bicicletta come mezzo di trasporto principale, è infatti essenziale che le loro esigenze siano meglio integrate nelle politiche e negli investimenti nelle infrastrutture di trasporto.

In risposta alla pandemia di coronavirus, molte città in Europa e nelle Americhe – sono rilevanti i programmi e le iniziative a Londra, New York, Parigi, Berlino, Milano e Bogotà – hanno escogitato piani per liberare spazio stradale, normalmente dominato dalle auto, ad uso esclusivo dei ciclisti e pedoni, per almeno determinati periodi ogni settimana. L'UNEP (United Nations Environment Programme – il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente) sta sostenendo un "Programma Condividi la strada", volto a passare dalla priorità a una minoranza (gli automobilisti), verso investimenti in infrastrutture per la maggioranza: coloro che camminano e vanno in bicicletta. “Investire nelle infrastrutture cittadine per supportare la bicicletta, dalle corsie protette ai programmi di bike sharing, contribuirà a un futuro più sicuro, resiliente e sostenibile per tutti noi”, ha affermato il presidente dell'Assemblea.

Fonte: theconversation.com

Redazione

Letto 1413 volte

Itinerari

Tuttobike

Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.