Martedì, 17 Settembre 2013 11:14

Il mondo scende in bici per salvare l’Artico

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Il 15 settembre in occasione della campagna Save the Artic organizzata da Greenpeace, più di 110 città di 36 Paesi nel mondo sono scesi in strada in sella alla propria bicicletta per partecipare alla prima “Pedalata Polare” della storia. Anche per il 2013 ci si aspetta un nuovo allarmante abbassamento del livello dei ghiacci artici. Gli esperti del National Snow and Ice Data Centre hanno preannunciato un nuovo livello dello scioglimento dei ghiacci che “senza dubbio”, dicono, rappresenterà uno dei cinque record più bassi della storia. Secondo molti scienziati il ghiaccio potrebbe svanire totalmente entro il 2020. Salvare la casa degli orsi polari con un giro in bicicletta: è la proposta lanciata da Greenpeace. Si tratta, chiaramente, di un'iniziativa organizzata per sensibilizzare l'opinione pubblica e porre l'attenzione sui rischi che corrono questi splendidi animali. “Con questa pedalata abbiamo portato i Difensori dell’Artico sulle strade di tutto il mondo per ricordare a Shell e agli altri giganti del petrolio che il movimento “Save the Arctic” sta crescendo e non si fermerà finché non cesseranno i piani di trivellazione al Polo Nord – ha dichiarato Cristiana De Lia, responsabile della campagna Mare di Greenpeace Italia. L’Artico è importante per il clima terrestre e deve essere protetto per non mettere a rischio tutti gli abitanti del nostro pianeta.” Un gigantesco orso meccanico grande quanto un autobus a due piani ha percorso le strade di Londra fino a raggiungere la sede internazionale della compagnia petrolifera Shell, mentre a Roma i ciclisti si sono riuniti in Piazza del Colosseo e hanno pedalato lungo un percorso che ha toccato i luoghi simbolo della città. L’attore Paolo Briguglia, testimonial dell’evento, è salito in sella alla sua bicicletta per chiedere un santuario globale per l’Artico. In Italia, migliaia di biciclette hanno percorso le strade di Milano, Catania, Bari, Napoli, Roma e Verona per ricordare a tutti l'urgenza di salvare l'Artico da colossi del petrolio come Shell e Gazprom. A Milano circa quattrocento ciclisti si sono dati appuntamento presso i Giardini Indro Montanelli (Porta Venezia), dove i volontari dell’associazione hanno consegnato palloncini e mascherine per decorare le bici e hanno dato vita ad attività a tema polare per grandi e piccoli. Alle ore 11.00 è partita la pedalata che ha attraversato la città fino alle ore 13.00. A Roma i ciclisti si sono riuniti in Piazza del Colosseo e hanno pedalato lungo un percorso che ha toccato i luoghi simbolo della città. L'attore Paolo Briguglia, testimonial dell'evento, è salito in sella alla sua bicicletta per chiedere un santuario globale per l'Artico. A Napoli numerosi ciclisti si sono dati appuntamento sul lungomare dove i volontari dell’associazione hanno consegnato palloncini e mascherine per decorare le bici e hanno dato vita ad attività a tema polare per grandi e piccoli. Nella mattinata è partita la pedalata che ha attraversato la città. A Bari quasi cinquecento ciclisti si sono ritrovati in via Sparano, dove (come a Milano) i volontari dell’associazione hanno consegnato palloncini, adesivi e mascherine per decorare le bici e hanno dato vita ad attività a tema polare per grandi e piccoli. Alle ore 11.30 è partita la pedalata che ha attraversato Via Sparano, Corso Vittorio Emanuele e tutto il Lungomare fino a Punta Perotti, dove i ciclisti si sono fermati per una pausa musicale in compagnia della CycleBand. Subito dopo il lungo serpentone di bici è rientrato al gazebo in via Sparano per la conclusione dell’evento, tra le note della CycleBand e il saluto a tutti i partecipanti alla Pedalata Polare.A Londra un gigantesco orso meccanico grande quanto un autobus a due piani ha percorso le strade principali fino a raggiungere la sede internazionale della compagnia petrolifera Shell. In Finlandia, membro del Consiglio Artico, è stato approvato una nuova strategia per la creazione di un santuario marino al Polo Nord. A minacciare l’Artico non sono solo i cambiamenti climatici: l’assenza di ghiaccio ha aperto nuove vie di transito per la ricerca e l’estrazione di petrolio a latitudini estreme scatenando una vera e propria corsa all’oro nero.

Fonte www.greenpeace.org

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