Mercoledì, 28 Dicembre 2011 11:08

Dopo la Ztl, sbarca in centro la rivoluzione dei 30 all'ora

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L’ultima rivoluzione della viabilità torinese sta scritta nelle pieghe di una trattativa tra il Comune e alcune associazioni di ciclisti torinesi. E come spesso accade è germogliata da un’inezia, una delle mille che i tecnici della Viabilità affrontano ogni settimana. A settembre il Consiglio comunale ha approvato una mozione presentata da Stefano Gallo del Pd. L’amministrazione avrebbe dovuto darsi da fare per ricavare una pista ciclabile che collegasse le strutture universitarie del centro: da Palazzo Nuovo al Lungo Dora, dal collegio Einaudi al collegio Verdi. Tre mesi dopo, vedendo che la mozione era rimasta lettera morta, i ciclisti sono passati all’incasso. E, in poche settimane, hanno ottenuto ben di più di una pista: un abbozzo di rivoluzione urbanistica, un piano di moderazione del traffico capace di far convivere auto, moto, biciclette e pedoni. Con un must: limite dei 30 all’ora sulle strade interessate.
La fase di sperimentazione dovrebbe cominciare in primavera, su tre direttrici: via San Massimo, via delle Rosine, via fratelli Calandra. «In Comune ci hanno spiegato che una pista ciclabile vera e propria in pieno centro era difficile da realizzare», spiega Gabriele Del Carlo dell’associazione Muoviequilibri. L’ipotesi di partenza - via San Massimo - non è mai stata presa in considerazione: si sarebbero dovuti eliminare 130 posti auto nei parcheggi a raso, un autogol alla vigilia delle elezioni amministrative.
Il compromesso finale, dopo una lunga mediazione, è in dirittura d’arrivo. Nei giorni scorsi le associazioni sono state convocate in Comune dall’assessore alla Viabilità Maria Grazia Sestero, dal collega all’Ambiente Roberto Tricarico e dai loro tecnici. E hanno raggiunto un’intesa di massima: sperimentazione della «moderazione del traffico» nelle tre vie, con la promessa che - se dovesse dimostrarsi positivo - il provvedimento verrà gradualmente esteso a tutto il resto del centro.
Per riuscirci Palazzo Civico copierà le ricette sperimentate con successo nel nord Europa, ma anche in Puglia ed Emilia Romagna. Ricetta con due ingredienti: cuscini berlinesi e chicane. Niente a che vedere con la Formula Uno che in primavera farà tappa in città per un’esibizione, sia chiaro. I cuscini berlinesi - introdotti per la prima volta a Berlino, ma oggi largamente diffusi in Francia - sono dossi meno larghi della carreggiata, studiati per di rallentare la velocità delle auto senza intralciare le due ruote. In parallelo, ecco le chicane: si parcheggerà non più sui due lati della strada, ma su uno solo, e a lisca di pesce, accorgimento che permetterà di allargare la carreggiata perdendo soltanto due posti auto ogni cento metri.
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