Lunedì, 30 Luglio 2012 12:17

Chiediamo piu' sicurezza

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  • Proposta di legge: La bicicletta concorre a salvare l’ambiente

    La proposta di legge, firmata da 26 deputati, si propone l'obiettivo di sostenere l'uso della bicicletta per recarsi al lavoro con l'eliminazione delle condizioni che rendono impossibile il riconoscimento dell'indennizzo per infortunio in itinere. Infatti, la normativa vigente riconosce l'infortunio in itinere e la relativa indennità per coloro che usano la bicicletta solo nel caso in cui vi è l'uso necessitato di tale mezzo di trasporto (piste ciclabili, sciopero dei mezzi pubblici e altro). La proposta di legge propone l'eliminazione dell'uso necessitato della bicicletta per recarsi al lavoro nel caso di incidente nel percorso casa, lavoro, casa e di conseguenza faciliterebbe l'uso di tale mezzo. Con i livelli di polveri sottili ed altri inquinanti, dichiara Lorenzo Dalai consigliere della Provincia di Verona, sempre oltre i limiti cercare di attuare anche la più piccola misura che vada a limitare il traffico automobilistico privato è senz'altro encomiabile. Purtroppo fino ad oggi si sono invocate "misure strutturali" e con questo alibi nulla è stato messo in cantiere. L'iniziativa di garantire la copertura assicurativa a chi decide di utilizzare la bicicletta per andare al lavoro è senz'altro piccola cosa di fronte alla gravità del problema, ma ha il grande merito di dare concretezza ad un disegno, che, partendo appunto da misure reali, seppur non eclatanti, può far capire che la direzione intrapresa è quella che nel nord dell'Europa vede appunto una parte consistente dei lavoratori utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto ideale: silenziosa, non inquinante, economica, salutistica. Cominciamo da qui e, senza soste, lavoriamo per una mobilità alternativa e sostenibile!

    "Accrescere sempre più il numero delle persone che utilizzano la bicicletta per recarsi al lavoro, soprattutto in città, è un passo avanti importante per la nostra comunità, afferma Matteo Avogaro. Dal punto di vista della tutela dell'ambiente e della salute. Naturalmente, l'invito ad utilizzare la bicicletta deve corrispondete ad una modifica delle leggi che spinga le persone a fare questo passo. Ed è qui che si rivela la qualità e l'importanza della proposta di Diego Zardini. Un'ottima iniziativa, che dimostra come Diego e gli altri estensori del progetto sappiano occuparsi, in Parlamento, di temi che toccano la vita concreta e quotidiana dei cittadini. E di saperlo fare nel modo migliore". Luca Granzarolo richiama l'impegno degli enti locali: "La Proposta di legge di cui Zardini è primo firmatario è fondamentale, perché costituisce un elemento di modernizzazione del nostro Paese e ha importanti ricadute sulla vita di tutti noi. Rappresenta un incentivo all'utilizzo della bicicletta, con conseguenze positive per la salute delle persone e per dell'ambiente. Tuttavia è anche importante pensare a una seria e completa rete di piste ciclabili che attraversi Verona, per rendere effettiva e concreta la possibilità di spostarsi in bicicletta. A questo scopo dovranno impegnarsi i consiglieri circoscrizionali e comunali." A livello europeo sono numerosi gli esempi di normative tese a favorire l'uso della bicicletta, dichiara Yared Ghebremariam-Tesfau, come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro, realtà grandi, come Barcellona o Amsterdam, e realtà meno grandi, come Friburgo, con questo tipo di iniziativa hanno ottenuto una considerevole riduzione del numero di automobili con tutti i vantaggi che da questo comporta. Prendendo questi esempi virtuosi a modello, è giunto il momento di iniziare a valorizzare davvero questo tipo di trasporto e non limitarci a qualche isolata pista ciclabile o a qualche imbarazzante surrogato di bike sharing. A sostegno della proposta di legge è nato un gruppo in Facebook "Al lavoro in bicicletta" che in pochi giorni ha raccolto il consenso di 1.335 persone e tra questi i gruppi amanti della bicicletta sparsi in tutt'Italia.

    Numerosi sono stati i commenti degli aderenti e tra questi si riportano i seguenti:

    - il mio direttore arriva al lavoro in bici, anche io lo faccio da S. Massimo a corso Porta Nuova con il bel tempo. La salita di via San Marco, però è troppo irta e spesso porto la bici a mano;

    - trovo che quando vado a lavoro in bici guadagno in umore, salute ,finanza, felicità, tempo, e tanta goduria nel vedere i miei fratelli ingabbiati e incazzati nelle loro lussuose scatole di ferro!!;

    - Awsome!!! cioè.... che figata.... andare al lavoro in bici! Ma quanto sono più rincoglioniti di noi i colleghi che usano l'auto per fare 1 km!!! Prima di carburare di la dalla scrivania impiegano tempo e caffè mentre noi arriviamo già pimpanti ed energizzati. Diffondiamo il verbo;

    - Oltre al problema dell'infortunio in itinere, occorrerebbe incoraggiare la pratica economicamente o con un incentivo economico all'olandese o con una riduzione delle imposte sul reddito (come succedeva a mia figlia quando lavorava a Berlino);

    Dai commenti si evince che occorre impegnarsi e mobilitare le persone affinché la proposta di legge venga approvata e non dimenticata come è successo con la precedente proposta predisposta da Fiab. Inoltre è necessario attuare una politica territoriale della mobilità sostenibile e sensibilizzare le imprese a mettere a disposizione dei parcheggi custoditi e coperti a favore dei propri dipendenti che usano la bicicletta.

    Il primo obiettivo è quello di ampliare il gruppo "Al Lavoro in bicicletta" in Facebook affinché la proposta venga conosciuta e sostenuta dai cittadini e dalle associazioni ciclistiche: https://www.facebook.com/allavoroinbicicletta?ref=ts&fref=ts

    Fonte

  • Noi associazioni del Rione Esquilino Vogliamo citta' a misura dei bambini.

    Sono otto anni che il quartiere Esquilino di Roma si anima a festa, per un giorno, per ospitare la manifestazione "Una città a misura dei bambini", che quest'anno si terrà sabato 11 Maggio nei cortili della Scuola Federico Di Donato e nella strada adiacente.

    La manifestazione è dedicata a uno dei bambini della scuola: si chiamava Mark Christian Matibag, aveva dieci anni, è stato investito sulle strisce pedonali mentre andava a scuola a giocare a minibasket, domenica 10 luglio 2005.

    Abbiamo deciso di ricordare Mark ogni anno con una giornata di sport e di gioco per tutti i bambini del quartiere. Ma la giornata è stata sempre anche l’occasione per riflettere tra i cittadini e le istituzioni su come i bambini vivono nella nostra città e nel nostro Rione.

    In questi otto anni abbiamo portato migliaia di bambini per strada a giocare e manifestare la loro gioia, ma dal punto di vista della mobilità e della sicurezza delle strade nulla è cambiato: Roma e il quartiere Esquilino sono ancora luoghi in cui le esigenze di gioco e di spostamento autonomo dei nostri figli non sono prese in considerazione e dove la loro sicurezza per strada non è garantita.

    Quest'anno la nostra iniziativa capita in occasione della Second UN Global Road Safety Week, tra il 6 e il 12 Maggio, per portare l’attenzione sulla sicurezza dei pedoni che costituiscono il maggior gruppo a rischio di morte, lesioni e disabilità sulla strada, e a pochi giorni dalla Manifestazione nazionale della Rete per la Mobilità Nuova a cui ci sentiamo di aderire, al fianco di Pedoni Pedali e Pendolari sabato 4 Maggio 2013 a Milano.

    Aderiamo alla #MobilitàNuova che ruota attorno a quattro perni – l’uso delle gambe; l’uso delle bici; l’uso del trasporto pubblico locale e della rete ferroviaria; l’uso occasionale dell’auto privata (sostituita in tutti i casi in cui è possibile da car sharing, car pooling, taxi) – modifica lo spazio pubblico e la sua destinazione d’uso, rafforza i legami comunitari tra le persone e tra le persone e il luogo dove vivono, studiano e lavorano, stimola un’economia agroalimentare basata sul km0, crea lavoro stabile, contribuisce a far crescere la percezione di sicurezza attraverso strade e piazze più vissute e frequentate. In altre parole rende le città e il territorio più bello e migliora la qualità della vita.

    Non solo, questa è per noi l'occasione per ribadire alle istituzioni e raccogliere firme e adesioni di associazioni e singoli per i nostri...'10 punti per 'una citta' a misura dei bambini'.

    1. Istituire il limite dei 30 km all'ora ovunque nel Rione tranne nelle principali vie di scorrimento (dove vanno previste corsie preferenziali per biciclette). Effettuare tutte le misure di contenimento e rallentamento del traffico e far rispettare il limite!

    2. Contrastare il fenomeno del parcheggio selvaggio (sulle strisce pedonali, in doppia fila, in prossimità di curve ed incroci, sulle corsie ciclabili),

    3. Chiudere al traffico le strade delle scuole; ove non possibile istituire i limiti di 7 km/h e favorire la mobilità autonoma dei bambini a scuola attraverso tutte le iniziative di messa insicurezza delle strade: allargamento marciapiedi, rallentatori del traffico, rotonde (invece di semafori) segnaletica orizzontale e verticale (precedenza assoluta agli utenti deboli della strada, obbligo di procedere a passo d’uomo per i mezzi motorizzati).

    4. Aprire i cortili condominiali al gioco e alle bici tramite norme apposite (delibere, regolamenti di polizia municipale, o altro).

    5. Favorire l'istituzione di gruppi per la mobilità nelle scuole composti da bambini e adulti per organizzare bicibus e pedibus con volontari nonni e genitori.

    6. Promuovere la mobilità nuova e la pratica sportiva attraverso campagne di sensibilizzazione, iniziative pubbliche, corsi di educazione.

    7. Ristrutturare i pochi impianti sportivi pubblici esistenti nel rione, per permettere lo svolgimento delle attività sportive di bambini, adolescenti, ma anche adulti e anziani.

    8. Investire nella manutenzione degli spazi pubblici e del verde (giardini, percorsi sicuri, parchi archeologici, ecc. . . . .), favorendo la realizzazione di orti e giardini curati dai cittadini.

    9. Recuperare gli enormi spazi pubblici (nelle scuole ed in altri edifici pubblici) affinchè attraverso l’associazionismo possano diventare centri di aggregazione, di discussione, di buone pratiche di cittadinanza dei residenti.

    10. Ristrutturare e aprire le scuole ovunque almeno oltre l'orario scolastico e nei fine settimana per garantire il gioco, lo studio, le attività sportive e culturali a tutti i bambini di tutte le provenienze e estrazioni economico-sociali!

    Comunicato Stampa

    http://www.genitorididonato.it

    I promotori:

    Associazione Genitori Scuola Di Donato, www.genitorididonato.it

    GS Esquilino Basket, www.gsesquilino.it

    Gasquilino, http://www.gasroma.org/gas/gasquilino

    Ortolino, http://ortolino.wordpress.com

    INFO:

    Anna Becchi,

    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

    tel. 3485528008

  • A BRESCIA PIÙ BICI CHE AUTO

    Maggiore attenzione all’ambiente da parte di tutti? Voglia di mettersi in forma? Mezzo più economico per eccellenza? Forse sì, sono tutti buoni motivi per cui gli italiani sempre più spesso scelgono di utilizzare la bicicletta, una rivoluzione nello stile di vita che segna l’inversione di rotta legato ai mezzi di trasporto. 

    Era dal Dopoguerra infatti che – merito anche del boom economico dell’epoca – le automobili rimanevano indiscutibilmente regine incontrastate delle vendite nella nostra Penisola. Gli ultimi dati disponibili (Censis) però hanno rivelato il cambiamento di rotta: 1.750.000 le biciclette vendute contro 1.748.143 di automobili immatricolate. Ma nello specifico come si comportano sulle strade e cosa ne pensano i cittadini della provincia lombarda che utilizzano le due ruote quotidianamente? L’ultima ricerca dell’Osservatorio Linear dei Servizi dà la parola al popolo dei ciclisti bresciani.
    Partiamo dalla scelta del modello: la più amata dai cidnei risulta la mountain bike (52%) economica, robusta e facile da usare sia in città che su strade più tortuose mentre al secondo posto troviamo, la city bike (35%) veloce e agile nel traffico urbano, al terzo posto troviamo l’indistruttibile bicicletta “del nonno” (11%), un classico intramontabile e sempre amato, come confermato dai dati: 200 mila restauri solo nel 2011 (Confindustria Ancma).
    Capitolo sicurezza: strade cittadine ancora non sicure, lo dichiarano ben 7 bresciani su 10 (66%), questa la fotografia che emerge dall’Osservatorio Linear. I motivi principali? Il 24% dei ciclisti si lamenta dello stato delle strade, dissestate e prive di manutenzione, il 19% non si sente sicuro per via degli automobilisti, a loro avviso indisciplinati, l’8% si lamenta delle piste ciclabili, troppo poche o addirittura inesistenti. Ma la sicurezza deve essere anche proattiva, sebbene ben il 65% degli intervistati afferma di non utilizzare il caschetto ed un 37% confessa di segnalare la propria presenza sulle strade con le luci di posizione molto raramente.
    Cosa non sopportano i ciclisti bresciani degli automobilisti: al primo posto il mancato utilizzo delle frecce di direzione (47%), un 41% invece indica l’apertura delle portiere senza curarsi della loro possibile presenza, per il 34% sono sempre nervosi alla guida e parcheggiano spesso in doppia fila (27%).
    Cosa non sopportano gli automobilisti cidnei dei ciclisti: i gruppi di ciclisti che circolano anche in modo affiancato non va giù al 59% degli intervistati, i quali rinfacciano agli utilizzatori delle due ruote di non segnalare mai i cambi di direzione (40%) e la loro presenza sulle strade con le luci (27%). 

    Fonte: giornaledibrescia.it

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