Venerdì, 23 Novembre 2012 12:33

Bici e salute: ad Arezzo convegno con campioni ed esperti

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Tra i partecipanti: Francesco e Aldo Moser, Franco Bitossi, Alfredo Martini e Roberto Poggiali. Insieme a tecnici, docenti e appassionati parleranno anche della legge recentemente approvata dalla Regione sulla mobilità ciclabile. Ceccarelli: "Finanziamenti certi, itinerari ciclistici regionali e mobilità veramente sostenibile".

 

Campioni delle due ruote di ieri e di oggi insieme a tecnici, politici, esperti, docenti e appassionati della bicicletta domani si danno appuntamento al Centro Affari di Arezzo per parlare di "Bici e salute". L'appuntamento (ore 14.30 di domani, venerdì 23 novembre), inserito nel programma del "Forum Risk Management in Sanità" vedrà la partecipazione di Vincenzo Ceccarelli, presidente commissione territoriale e ambiente della Toscana, "padre" della legge toscana sulla mobilità ciclabile, di Giovanni Cardinali, presidente Fiab Amici della Bicicletta, di Walter Bernardi, preside facoltà lettere e filosofia dell'Università di Siena e membro della fondazione Gino Bartali, di Alfredo Martini, commissario tecnico della nazionale per 23 anni, ora presidente onorario della Fci, e campioni del calibro di Francesco Moser, Franco Bitossi, Aldo Moser, Roberto Poggiali, Marcello Mugnaini. E ancora: Gianluca Pin di Bicincittà, Roberto Romizi di Isde, Giacomo Cerulli, direttore scientifico Ioti, Giacomo Placella.

Nel convegno si parlerà del rapporto tra la buona salute e l'attività ciclistica, sportiva ed amatoriale, uno dei temi portanti della recente legge approvata dalla Regione Toscana, che prevede finanziamenti e misure concrete per sostenere e diffondere la mobilità sulle due ruote.

«Che la Toscana sia terra di ciclisti e bici amatori non è il solito luogo comune – spiega Vincenzo Ceccarelli – Ne abbiamo avuto conferma anche con la prima indagine condotta recentemente dalla Regione, condotta su un campione di circa 5.000 cittadini toscani tra i 14 e i 70 anni, rappresentativi di una popolazione che in Toscana conta circa 2 milioni e 700 mila persone. La ricerca (vedi scheda sotto) ci dice che l'uso della bicicletta, sia in ambito sportivo che come mezzo di trasporto, è in forte crescita e mette in risalto alcune criticità a cui abbiamo provato a dare risposta con la legge approvata pochi mesi fa. Non si tratta – prosegue Ceccarelli – di una legge che contiene "buone intenzioni e principi" ma di uno strumento reale, finanziato con ben 9 milioni di euro per i prossimi tre anni, per accrescere opportunità di fruizione del mezzo, in sicurezza e interagendo con le altre modalità di trasporto, costruendo itinerari ciclabili-turistici * su scala regionale, offrendo nuove opportunità a chi, sempre di più, sceglie le due ruote per muoversi dentro e fuori la città. Certamente – conclude Ceccarelli – tutta questa attenzione è destinata a crescere, quando proprio sulle nostre strade toscane ci saranno i prossimi mondiali di ciclismo».

 

SCHEDA.

Indagine Regione. Sintesi.

Chi va in bici. Il 50% dei cittadini toscani in questa fascia di età va in bici (il 17% circa soltanto in città, il 15% fuori e il 18% sia in città che fuori), percentuale che cresce all'aumentare della dimensione dei centri abitati. I maschi, occupati e con elevato titolo di studio, sono coloro che utilizzano maggiormente la bici. Donne, giovani e ultrasessantenni lo fanno di più in città mentre fuori prevalgono gli uomini, nella fascia 14-60 anni.

In città. I ciclisti cittadini sono oltre un terzo del totale e usano la bici soprattutto per svago, nel tempo libero e per sport (il 53.2%). Il 38% pedala per recarsi nei luoghi di studio e lavoro o per accompagnare i figli a scuola. Nei comuni di grosse dimensioni sono soprattutto le donne a usare la bici come vero mezzo di trasporto (spostamenti occasionali e sistematici). In quelli medio-piccoli prevalgono i maschi che la utilizzano per motivi ludico-sportivi. 4 ciclisti cittadini su 10 ne fanno un uso assiduo, almeno 5 volte a settimana. Ostacoli maggiori all'utilizzo in città: traffico e assenza o inadeguatezza delle piste ciclabili. Il trend di utilizzo urbano è segnalato costante (55%) o in aumento (25%). Tra gli interventi indicati per aumentarne l'uso: aumento delle zone a traffico limitato, pedonali e dedicate alle bici.

Fuori città. Ci va un terzo esatto del totale, soprattutto per svago, gite fuori porta o allenamento. Anche se nella maggioranza dei casi l'utilizzo non urbano della bici è rimasto costante nell'ultimo anno, tra chi ha cambiato abitudine è prevalsa la tendenza a diminuirne l'uso, soprattutto tra i giovani. Seppur con un peso inferiore rispetto al ciclista urbano, gli ostacoli maggiori all'uso restano traffico e assenza o cattive condizioni delle piste ciclabili.

Niente bici. Riguardo alla metà del totale che non usa (o lo fa raramente) la bici, motivo principale per non farlo in città è considerarla un mezzo non adatto ai propri spostamenti. Percorsi disagevoli e mezzo faticoso le altre motivazioni. Circa due terzi dei non utilizzatori appare totalmente indisponibile all'uso della bicicletta, anche per il futuro, sia in ambito urbano che non urbano. Chi invece si dimostra più propenso chiede più piste ciclabili o corsie riservate.

Piste ciclabili. Soltanto meno di un terzo dei ciclisti toscani le usa almeno qualche volta e considerano come elementi più soddisfacenti la chiarezza della segnaletica e l'ampiezza. Riscuotono invece meno consensi comodità di ingresso e di uscita, illuminazione, sicurezza negli attraversamenti, lunghezza e capillarità sul territorio. L'aspetto più critico resta la continuità-interconnessione.

Sicurezza. Il 57% dei toscani giudica poco o per nulla sicuro l'utilizzo della bici, sia in città che fuori. In città la percentuale di chi la considera per nulla sicura è del 10%; si sale al 16% fuori città. Eccesso di traffico e assenza di piste ciclabili sono i fattori che influiscono maggiormente su queste risposte.

La Toscana e le biciclette:

In Toscana esistono oltre 300 km di piste ciclabili, 100 di percorsi cicloturistici, altri 50 di piste in corso di realizzazione e ulteriori 500 che saranno realizzate in tempi brevi.

La recente indagine campionaria 'La mobilità ciclabile in Toscana' conferma che la bicicletta è uno dei mezzi di trasporto più apprezzati dai cittadini toscani, un dato in linea con le azioni e la programmazione della Regione. Oltre il 50% dei toscani tra i 14 e i 70 anni usa la bicicletta.

La Regione Toscana è stata tra le prime regioni italiane a dare attuazione alle leggi nazionali che finanziavano interventi nel settore della mobilità ciclabile. Ben 35 progetti dedicati alla mobilità ciclabile sono stati cofinanziati dalla Regione per un importo complessivo di oltre 14 milioni di euro (di cui 7 milioni e mezzo di risorse regionali). Altri progetti sono stati realizzati in attuazione del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale, attraverso iniziative a sostegno del turismo sostenibile o tramite azioni per il miglioramento della qualità dell'aria nelle aree urbane (es. bike sharing).

 

Le nuove ciclopiste

Le cinque grandi vie ciclabili previste nel nuovo Priim, il Piano regionale integrato delle infrastrutture e della mobilità, saranno:

Ciclopista dell'Arno, dal monte Falterona alla foce attraverso 48 Comuni e 4 Province per un totale di 270 km (380 se si considerano i percosi locali di connessioni) in parte già realizzati. Progetto in collaborazione con Fiab;

Ciclopista Tirrenica, lungo tutto il litorale toscano dalla provincia di Grosseto a quella di Massa Carrara;

Ciclopista della Via Francigena, lungo l'antico tracciato della strada dei pellegrini;

Itinerario ciclabile dei 'Due Mari, una sorta di 'Coast to coast' in versione italiana da progettare lungo un percorso che partirà dal litorale tirrenico, toccherà Grosseto-Siena-Arezzo e poi dovrebbe proseguire sull'altro versante dell'Appennino fino al mare Adriatico;

Rete regionale delle ciclostazioni, una rete di 'stazioni' per biciclette poste vicino alle stazioni ferroviarie, nata dall'idea di favorire lo scambio tra i mezzi di trasporto più sostenibile dal punto di vista ambientali, cioè bicicletta e treno. Progetto in collaborazione con Fiab.

Fonte: informArezzo

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