Venerdì, 06 Dicembre 2013 07:40

BFF: il mondo sale in bicicletta

Vota questo articolo
(0 Voti)

Da 11 anni il Festival, di rilievo internazionale, promuove attraverso musica, arte e soprattutto film tutto ciò che è BICI. Il Festival, nato nel 2001 a New York, tocca 24 città e arriva a Milano dall'13 al 15 dicembre. Il BFF è curato dal suo fondatore Brendt Barbur con una staff formato da 2-3 persone a New York. In ogni città normalmente si costituisce uno staff locale di organizzatori e volontari. Generalmente gli organizzatori sono figure professionali non interessate a un ritorno economico dalla manifestazione, ma decidono di portare il festival nella propria città con l'obiettivo di diffondere la cultura della ciclabilità, e promuovere gli stili di vita e le forme artistiche che il festival porta con se. Altri motivi che spingono gli organizzatori sono un ritorno di immagine in quanto professionisti nel mondo culturale e della comunicazione, e nei settori commerciali legati alla bicicletta e al ciclismo.
La forma che il festival assume in ogni città è spesso molto diversa, tanto da implicare un impegno non paragonabile da città a città.
Come si apprende dal sito ufficiale del BFF le aree comprese tra via Ventura, via Rubattino, Via Sbodio e Via Dei Canzi si popoleranno con una ricca serie di eventi dedicati alle due ruote. Non curanti del freddo, nelle aree post industriali ora divenuti centri del design internazionale della vecchia Lambrate si svolgeranno quindi gare di BMX, mercatini pubblici, esibizioni di sport urbani, esplorazioni territoriali intervallati da proiezioni cinematografiche e concerti.
Il Bicycle Film Festival esalta la tendenza di una Milano che, tra moda e necessità, riscopre sempre più il valore e il piacere di spostarsi sulle due ruote "a pedali" e la introduce in un circuito di capitali culturali di tutto il mondo (tra cui Helsinki, Londra, Buenos Aires, Chicago, Cape Town, Lisbona, Madrid, New York, Tokyo, Hong Kong e altre) in cui la bicicletta rappresenta uno stile di vita sostenibile, divertente e salutare.
Il cuore del festival ovviamente sono i tanti corti e mediometraggi realizzati da film maker di tutto il mondo che saranno proiettati, ma per i ciclisti appassionati di musica alternative, rock e punk ci sono anche ben altre tappe di sicuro interesse: i concerti live presso lo Spazio A Ex Ansaldo
Dopo una incubazione in grado di coinvolgere comunità ristrette di appassionati e le subculture urbane che hanno visto nella bicicletta una modalità d'identificazione culturale ed espressione artistica, in pochi anni è riuscito a far crescere e crescere insieme a queste comunità tanto da costituire un network internazionale.
Nell'edizione 2012 del BFF si possono stimare circa 10000 presenze (1500 cinema; 4000 eventi musicali; 4500 altri eventi culturali, contest, mostre, expo). Per quanto riguarda l'edizione 2013 di Firenze, sono stati stimati quasi 12000 presenze (1500 cinema; 6000 eventi musicali; 4500 altri eventi culturali, contest, mostre, expo).
Fonte: Fiab

Letto 2094 volte

Potrebbero interessarti anche

  • Groninga. Citta' delle biciclette (VIDEO)

    A Groninga (nel nord dei Paesi Bassi, 190mila abitanti) il 50 per cento degli spostamenti in città avviene in bicicletta, al punto da essere nominata la Città Ciclabile per eccellenza in Olanda, è sicuramente in bicicletta
    A partire dagli anni settanta l'amministrazione cittadina ha realizzato una serie di progetti che hanno scoraggiato l'uso dell'auto a favore della bici. Il risultato è che oggi a Groninga ci sono 75mila macchine e circa 300mila biciclette. La bicicletta a Groninga è il mezzo di trasporto più pratico per andare al lavoro, a scuola, all'università o a fare acquisti in centro. Grazie a oltre 145 km di piste ciclabili che scorrono lungo tutte le arterie del traffico, Groninga è a ragione una città importante per i ciclisti.
    "Le aziende devono incoraggiare i loro dipendenti a non usare la macchina e ci sono vari modi per farlo: possono mettere dei parcheggi coperti per le bici, delle docce oppure degli armadietti. Alcune offrono abbonamenti al trasporto pubblico o dei bonus per chi non usa la macchina. L'ideale, però, è rendere difficile parcheggiare", spiega il professor Greg J. Ashworth dell'università di Groninga in questo video realizzato da Streetfilms, che produce documentari sul trasporto sostenibile.


    Fonte: www.internazionale.it

  • India. Le eletric bike aiutano l'economia delle zone rurali

    Le biciclette sono il mezzo di trasporto privilegiato nelle realtà rurali dell'India: le attività lavorative, spesso erranti fra villaggi diversi, sono direttamente influenzate dalla capacità di spostamento delle persone e, in questo, più si è fisicamente forti, più si è in grado di guadagnare. Per chi fa il medico o il piccolo commerciante, spostarsi vuole dire raggiungere clienti: più ci si può spostare e più clienti si possono servire. Per chi fa fatica a mettere assieme un centinaio di dollari all'anno, una bici o uno scooter elettrico possono rappresentare un salto di qualità notevole.
    "Non c'è nessuna idea di riscaldamento globale o protezione dell'ambiente in loro – dice il responsabile di un produttore di EV indiano – ciò che interessa dei veicoli elettrici è che aiutano a guadagnare di più e fanno spostare più facilmente nelle campagne, dove l'auto privata non ce l'ha nessuno".
    In alcune aree il ritmo di vendita per le due ruote elettriche è salito sino alle 600 unità al mese, non male rispetto alle 2,500 auto elettriche vendute in tutta l'India da Mahindra dal 1990 ad oggi. La stessa SMEV (Society of Manufacturers of Electric Vehicles) riporta il passaggio dalle 40,000 unità di scooter elettrici del 2009 alle oltre 100,000 del 2011: ragioni dominanti sono il prezzo, più basso di una moto tradizionale, e il costo ogni km percorso, circa un terzo di un due ruote a carburante.
    Certo, la strada per un cambiamento globale del mercato dei trasporti del gigantesco Paese asiatico è ancora lunga e disseminata di ostacoli: gli scooter elettrici costano comunque tanto per chi è nel vortice della povertà e le banche non si fidano a prestare loro soldi perché si tratta di veicoli che in India non richiedono immatricolazione e patente, dando quindi poche garanzie di rintracciabilità.

    Fonte: veicolielettricinews.it

  • Vento. L’Italia in bicicletta lungo il fiume Po

    Il documentario "Vento. L'Italia in bicicletta lungo il fiume Po", un diario di viaggio di Paolo Casalis, Pino Pace e Stefano Scarafia, è uscito ufficialmente l'8 gennaio. Il doc racconta gli otto giorni necessari a cinque progettisti per attraversare l'Italia in bicicletta seguendo il corso del fiume Po, da Torino a Venezia. I protagonisti di questa affascinante passeggiata sono Paolo Pileri, Diana Giudici, Alessandro Giacomel, Chiara Catarozzolo e Ercole Giammarco, che hanno percorso i 630 km (in otto giorni e 15 tappe) per dimostrare la fattibilità di quella che potrebbe essere la ciclabile più lunga d'Italia e una delle più lunghe d'Europa, un progetto che significherebbe migliaia di nuovi posti di lavoro, green economy, sviluppo sostenibile, al costo di soli 2 km di autostrada.
    Un viaggio dalle Alpi all'Adriatico attraverso quattro regioni e lungo tutta la Pianura Padana, che diventa l'occasione per raccontare un pezzo d'Italia da una prospettiva inedita. Un viaggio dalle Alpi all’Adriatico attraverso quattro regioni e lungo tutta la Pianura Padana, che diventa l’occasione per raccontare un pezzo d’Italia da una prospettiva inedita. Un road movie su due ruote tra città d’arte, paesaggi e persone profondamente cambiati in questi ultimi 50 anni. Per chi volesse avventurarsi in questo road movie su due ruote il documentario è già disponibile in DVD o via streaming.

    info

    Fonte: http://filmvento.wordpress.com/

Itinerari

Tuttobike

Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.