Martedì, 22 Gennaio 2013 15:42

Bamgoo, la bici pensata per i Paesi in Via di Sviluppo

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È italiana la bici pensata per chi non ha soldi per comprarne una. La studentessa dell'università di Bolzano vince l'International Bicycle Design Competition di Taiwan con Bamgoo, una struttura modulare che viaggerà per le strade dei paesi in via di sviluppo

L'hanno già ribattezzata, a torto o a ragione, la "bici dei poveri". Sara Urasini, studentessa alla facoltà di Design e arti alla libera università di Bolzano, ha vinto il prestigioso International Bicycle Design Competition, uno degli eventi mondiali che rientrano nell' International Forum Design. Il suo progetto, battezzato Bamgoo (anche se il nome e il materiale di base sono gli stessi, non è la minicar elettrica già vista qualche tempo fa), è una bicicletta pensata in particolare per i paesi in via di sviluppo che monta una particolare struttura removibile in bambù per il trasporto delle merci.

L'ingegnosa impalcatura può essere sfruttata direttamente sulla bici, senza bisogno di alcun aggiustamento o modifica al telaio, o anche utilizzata a sé stante e trasportata a spalla. A quanto pare, il prodotto – uscito fuori dal corso Velocity sostenuto lo scorso semestre estivo all'ateneo bolzanino sotto la supervisione dei docenti Steffen Kaz, Martin Luccarelli e Alvise Mattozzi – ha colpito la giuria internazionale, che l'ha inserito fra i primi dieci, in particolare per l'uso di materiali naturali e per l'assoluta semplicità del concept.

La giovanissima inventrice ha così potuto prendere parte a un workshop di quattro giorni all' Asia University di Taiwan, proprio alla fine di novembre, insieme agli altri nove fra vincitori e vincitrici provenienti da tutto il mondo e scremati da oltre 600 partecipanti al contest planetario riservato alle nuove idee per cambiare il mondo della mobilità su due ruote. Nella giuria, fra gli altri, Sean Lee, direttore regionale di If Design, Michael Tseng, general manager dell'arcinoto colosso delle bici Merida, ingegneri e designer tra cui Georg Todtenbier, Henry Chang e Nobert Haller.

Una full-immersion per mettere mano ai progetti, svilupparne le potenzialità e sistemarne i punti deboli in vista delle selezione finale. Prossima tappa per la studentessa italiana sarà infatti la messa a punto di rendering e modelli per mostra e cerimonia finale al Taipei Cycle Show, in programma sempre a Taiwan il prossimo marzo. Da lì, usciranno fuori i cinque progetti che porteranno a casa la vittoria assoluta mentre la Merida ne sceglierà altri tre da mettere in produzione. Insomma, c'è la concreta possibilità che la spedizione in Estremo Oriente della designer in erba, partita dai freddi dell'Alto Adige, si trasformi in qualcosa di molto concreto.

Fonte: life.wired

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