L'autore di quest'opera originalissima ha compiuto più ancora che un fatica storica una fatica poetica. E la poesia è la maggiore ricompensa che uno scrittore possa attribuirsi. Dino Pieri, il suo ciclismo, lo ricostruisce in casa, traendolo, posso dirlo, da una scena vasta come il mondo; un mondo visto però "dai confini di Romagna", come a dire da una terra il cui accento mitologico è pieno di rimbombi. Il libro narra la storia del ciclismo cesenate, ma la limitazione geografica, che nasce da un senso di pudore, questo senso lo smarrisce del tutto e spontaneamente nella vastità, nella ricchezza di una storia che diventa italiana. Non per caso Giuseppe Ambrosiani è l'incitatore di quest'opera che nasce in un'aia ma fruttifica al buio, negli archivi e nelle biblioteche, alla ricerca minuziosa di piccole storie, di misteriose situazioni, di edificanti segreti. La Romagna ciclistica, altrettanto sanguigna di quella politica, sta a malapena dentro a queste pagine e mi sembra davvero prodigiosa di quest'autore che, attraverso una ricerca bibliografica paziente e colta, è riuscito a fare spazio a tutti, da Alfredo Oriani, il primo grande vate della bicicletta, all' umile dilettante che forse, una volta, è arrivato secondo.
SERSE E LA BESTIA
Autore: GORRINO MAURO
Prezzo: € 12,00
Pagine: 87
Editore: Limina
Questo libro racconta una giornata di prima estate del 1951. Serse Coppi, corridore professionista non di primo ordine ma di grande vivacità e di amore guascone per la vita, è impegnato nel Giro ciclistico del Piemonte, che non riesce a concludere a causa di una caduta a un paio di chilometri dall'arrivo. Suo antagonista è la «bestia», cioè lo sfrenato gruppo dei ciclisti lanciato in corsa, percepito come un unico organismo vivente ribollente di energia e di forza, che divora la strada, e con quella i paesi, le città, i paesaggi, gli orizzonti, gli spettatori. Così, correndo, il gruppo assimila anche le lingue, i pensieri, le esperienze che incontra e le mescola in un impasto gonfio e mutevole, che è anche la lingua scelta per raccontare la vicenda. Ma dove c'è eccesso di energia e di vita, c'è anche il suo contrario, ci sono il gelo e l'immobilità della morte, che sin dall'inizio si proiettano come ombre minacciose sul destino di Serse. L'argomento trattato si porta dietro forti suggestioni letterarie, a partire da Beppe Fenoglio e Cesare Pavese, inevitabili per una storia che percorre anche le colline piemontesi, fino a echi di scrittori che seguirono come giornalisti il Giro d'Italia proprio negli anni in cui si svolge la vicenda, cioè Dino Buzzati, Vasco Pratolini, Alfonso Gatto. Vi sono anche influenze musicali, e si tenta di avvicinarsi a quel ritmo teso di narrazione che si impara a teatro da Marco Paolini, Laura Curino e Marco Baliani.
Sabato 10 dicembre a Bologna si è svolta la manifestazione: "Critical Mass Human Motor" organizzata da Ciclofficina. I motori umani si sono opposte ai motori rombanti delle automobili esposte al Salone internazionale dell’automobile. Giunta alla sua quinta edizione, Human Motor ha un’urgenza: quella di “liberare la città dall’immaginario dell’autodistruzione full-optional con gli interni in pelle; per contestare con forza una fiera che ripropone la donna come cosa; per riaffermare che un’altra mobilità, libera, pulita non è solo possibile, è più che mai necessaria”. Tra le dimostrazioni pacifiche, ci sono state azioni simboliche come il guerrilla gardening (gestite dall’associazione Terra di Nettuno), allo scopo di riappropriarsi degli spazi della città tra cui: “piantare un cavolo per dire che il Motor Show è una cavolata, o lasciando foglie secche intorno alla Fiera per dire che ci hanno seccato”, spiega Gabriele Annicchiarico, tra gli organizzatori della Critical Mass.
Le Ciclofficine, sono raggruppamenti acefali di persone che attraverso il baratto e il riciclo offrono pezzi di ricambio, competenze e strumenti per consentire di mettere a posto le bici in autonomia: “così, sei libero di muoverti e esci dai vincoli consumistici classici come quelli delle automobili”. Verranno da Roma, Milano, Lecce e altre città dell’Emilia Romagna. Giunta alla sua quinta edizione, Human Motor ha un’urgenza: quella di “liberare la città dall’immaginario dell’autodistruzione full-optional con gli interni in pelle; per contestare con forza una fiera che ripropone la donna come cosa; per riaffermare che un’altra mobilità, libera, pulita non è solo possibile, è più che mai necessaria”. Il binomio donne e motori, è un altro dei cardini della protesta: all’interno di Human Motor, le quote rosa sono rappresentate dal gruppo Critical Girls, che rimprovera l’uso strumentale del corpo delle donne a fini promozionali e di mercato, condotto spudoratamente dal Salone. “Farle diventare oggetto di pubblicizzazione è a dir poco di cattivo gusto”.
Non solo. La quattroruote è simbolo di un paradosso: le merci hanno più libertà di movimento delle persone: “è il paradosso dell’età globale. Ci avevano promesso largo movimento e ci ritroviamo che l’unica cosa che riesce a circolare sono le merci. I fatti di Lampedusa ci dimostrano che la libertà di movimento non esiste”. Un’inversione di rotta della mentalità produttiva, che rilanci l’uomo rispetto all’industria dunque: “Monti ha appena varato la sua stangata, si sente parlare di crescita, crescita, crescita: e non si riesce bene a capire fino a che punto dovremmo crescere. Forse sarebbe il caso di sposare l’insegnamento di Serge Latouche, ovvero una descrescita consapevole e anche più democratica.”
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
COINCIDENZE
POLIDORO IVAN
Prezzo: € 15,00
Pagine: 240
Editore: 66thand2nd
Tra campioni e perdenti, vittorie e sconfitte, venti storie sul senso di precarietà che caratterizza ogni sfida. Perché nello sport, come nella vita, è tutta una questione di equilibrio. Vite che si intrecciano, si sfiorano, spesso inconsapevolmente, da un racconto all'altro, in un gioco dove le comparse si trasformano in protagonisti e i protagonisti tornano sullo sfondo, dove un luogo o un ricordo uniscono due sconosciuti e un dettaglio diventa sostanza. Così, alla periferia di Napoli, un pugile a fine carriera bussa alla porta del vicino per chiedergli aiuto. L'anziano signore è tornato nella sua città dopo una vita trascorsa al Nord, forse a Ivrea, lavorando come operaio. Per anni l'unico punto di riferimento dell'uomo è stato il canoista che vedeva ogni mattina, alle sette e trentacinque in punto, dal finestrino dell'autobus, lo stesso canoista che ha smesso di andare sul fiume e adesso non trova la forza di alzarsi da letto. Lì vicino, nella stessa sconfinata periferia, c'è una donna affacciata al balcone, guarda la croce della parrocchia e fuma. Il figlio si è fatto prete e il marito, costretto su una sedia a rotelle, si è dato alla fotografia. La stessa donna, cinque anni più tardi, incontra a una mostra del marito – fotografie di atleti, scatti fugaci dei protagonisti di questa grande storia – una neurologa che ha una relazione con un giocatore di golf. È la stessa donna che ha lasciato il compagno dopo che la figlia è morta durante un incontro di tennis. Lui, distrutto, solo, una domenica incontra su un treno un ciclista che assomiglia in modo impressionante a Fausto Coppi. Comincia la storia dei novelli Coppi e Bartali...
TUe LA TUA BICI siete invitati a portare in regalo aria più pulita alla città!!
Giovedì 15 dicembre ricordiamo a tutti i cittadini che un Natale migliore e più felice per tutti è un Natale dove si CONSUMA MENO e si sta insieme!!!
Piemonte da diverse settimane è soffocato dalle polveri sottili. Le concentrazioni più alte di PM10 sono state registrate negli ultimissimi giorni: a Torino sono ben 23 i giorni consecutivi di sforamento dei 50 mg/mc medi. Vercelli lunedì 5 dicembre ha toccato quota 151 mg/mc di concentrazione media giornaliera, nello stesso giorno in cui anche ad Alessandria si registrava un picco di 109 mg/mc.
Ma non si tratta solo di picchi. La qualità dell'aria è costantemente al di sopra dei limiti di legge:
I Guerrieri Urbani si uniscono alla con...sueta Massa Critica del terzo giovedì del mese e si ritrovano con i "massacritici" alle 21.00 in piazza Palazzo di Città, davanti al comune, per discutere idee e proposte da proporre alle autorità locali.
Saranno molto apprezzati costumi da Babbo Natale (anche quello originale di colore verde! =D ) con i quali i partecipanti porteranno una fantastica idea regalo ai bambini che li guarderanno.
Come associazione referente del settore sostenibilità/ambiente MuoviEquilibri si sta occupando dell'allestimento, progettualità e gestione di uno spazio di circa 600 metri quadri, l'ex falegnameria che qualcuno avrà già visto. Lo spazio è stato diviso in 3 parti una di magazzino per le associazioni del centro, una parte di officina polivalente (ciclofficina il sabato pomeriggio) e una parte espositiva e magazzino speciale. Su quest'ultima l'associacione sta concentrando la maggior parte dei suoi sforzi per prepararla per ospitare dal 16 dicembre una mostra fotografica ma si vorrebbe farne un piccolo museo della bici e del recupero. L'idea è di arrivare a rendere "produttivo" lo spazio quotidianamente lavorando con ragazzi e adulti che necessitano percorsi di inserimento sociale e lavorativo. Stanno lavorando con MuoviEquilibri anche le associazioni Izmo, Arcobaleno e Il Porto.
MuoviEquilibri ha BISOGNO DEL TUO AIUTO in termini di manodopera e di materiali. La manodopera è la prima necessità in questa fase di allestimento ma servirà in generale per gestire il tutto, sono aperti tutti i giorni almeno dalle 10 alle 18. Per i materiali diverse cose sono utili: pallets (bancali di legno con cui stiamo facendo di tutto), materiali da cantiere (assi, tubi, morsetti), attrezzature di ogni tipo (dalle chiavi agli strumenti elettrici), elettrici (canaline, cavi, prolunghe), abiti da lavoro.
Per ogni informazione fate riferimento a questi numeri:
Michele (3493250341, 3938905355)
Fonte: MuoviEquilibri
In giorni nei quali è complicato mantenere la sensazione del mistero intorno a noi, quella percezione che porta in sè il desiderio tutto umano di svelare ogni segreto in un processo cognitivo che si ripeta senza fine, risulta spesso difficile accorgersi della bellezza e delle opportunità che offre la grande avventura della vita. Ed è perciò che risulta benvenuto, in un'era che rischia di spegnere ogni anelito vitale, il messaggio esplicito contenuto in Life Cycles, l'invito a partecipare a una sorta di addomesticamento del tempo nel rispetto dei ritmi naturali, affinchè di nuovo e continuamente, si possa gustare il sapore dei desideri umani, secondo lo spirito del mountain biking.
Life Cycles, 2010
Canada, 47'
Regia: Derek Frankowski, Ryan Gibb
Produzione: Stance Films
EcoAzione! La rubrica dei film sull'ambiente di Effetto Terra
Fuori tempo massimo vuol essere un piccolo omaggio a tre corridori che hanno sacrificato le loro giovani vite sul terreno dell'ipocrisia. E' la stria dell'immensa occasione perduta dal ciclismo sul finire del secolo scorso, quando salirono sulla ribalta internazionale degli atleti assolutamente straordinari.
Non è un racconto storico, non è un romanzo.
E' un libro intimo, controverso, in alcuni passaggi struggente. Una corsa a tappe immaginaria disputata su terreno molle della denuncia e del rimpianto.
Vero omaggio alla bellezza delle due ruote, Ciclopedia celebra il design delle migliori biciclette degli ultimi 90 anni. Michael Embacher possiede una delle più importanti collezioni di biciclette del mondo, riprodotte in questo volume: dalle eroine del tour de France, alle più pratiche pieghevoli, fino all'eccentrica bici per pattinare sul ghiaccio. Da montagna, da corsa, per i più piccoli o ancora per la città; da trasporto, monomarcia, tandem, pieghevole, o dagli accessori futuristici, ogni bicicletta è ritratta da sontuose fotografie che ne esaltano il design, corredate da una scheda tecnica.
Cycling is about joy. Sure, it takes willpower, strength, and grit, but at its core, being on a bike is all about rejoicing in the greatest transportational invention in history. I Love My Bike is a photographic celebration of the grand kinship of bicycles, a bond shared by millions of people around the world. This distinctive and affordable coffee table book for cyclists collects the best of the stories, photographs, and bicycles encountered by the authors during numerous cross-country photo-journaling trips. Readers will meet longtime messengers and hardcore roadies, casual commuters and weekend day-trippers, tattoo artists and skateboarders, bike builders and first-time owners—all of them in love with their two-wheeled contraptions. With gorgeous full-color photos on every spread, I Love My Bike delivers the trifecta of awesome for any cyclist: cool people, cool photos, and really, really cool bikes.