Nel corso dello scavo sono venute alla luce due tombe affiancate: in ambedue sono stati trovati i resti di un cavaliere armato, ma mentre in una era visibile lo scheletro di un cavallo, i frammenti di ferro presenti nell'altra facevano pensare, nella vista dall'alto, ad una bicicletta...
Ed in realtà, per quanto incredibile, proprio di una bicicletta si trattava.... Le parti in ferro si sono conservate in buone condizioni solo perché erano state coperte di cera prima dell' interramento.
L' attendibilità del ritrovamento è stata confermata da illustri studiosi, tra i quali l' archeologo J. Pierre, che ha riconosciuto attraverso la diagnostica a raggi X la lega metallica e le modalità di lavorazione adottati nelle officine dei fabbri di Milano e Venezia nel XV sec..
Si tratta quindi solo di collocare storicamente con precisione l' epoca di costruzione, anche se studi recenti hanno dimostrato l' esistenza di questo mezzo di trasporto già in tempi molto remoti.
La ricostruzione grafica del reperto archeologico è stata curata dall artista russo B. Indrikov.
Fonte: urbancycling
".... Il cicloturismo in Germania è un fenomeno diffusissimo. I tedeschi vanno in bicicletta più o meno tutti i giorni. E più o meno dappertutto: in centro città o nei paesini di campagna, a scuola o al lavoro.
Questo perché hanno una rete capillare e meravigliosa di piste ciclabili, che ricama la Germania e consente di andare quasi ovunque in sicurezza e godendo del paesaggio e delle città. E anche perché c'è una buona organizzazione e un ottimo coordinamento tra i vari mezzi e la bicicletta, oppure perché l'assistenza ai ciclisti, come anche il rispetto degli stessi sui tratti promiscui, sono dei valori ormai diventati imprescindibili nella loro cultura.
Ecco allora che la Germania diventa non solo per i propri abitanti ma anche per tutti i turisti a pedali, un vero e proprio paradiso, dove ammirare e vivere luoghi eccezionali in tutta tranquillità, comodità e sicurezza. Anche con i bambini magari alle prime armi con i pedali.
Questa guida presenta alcune delle più belle e interessanti piste ciclabili della Germania, spiega come arrivare in Germania e come spostarsi, dove dormire, che cosa mangiare e che cosa bere.Offre qualche suggerimento per sopravvivere (o per acquistare una camera d'aria) anche senza conoscere il tedesco. Infine propone libri, siti internet e cartine per approfondire... "
2.556 ciclisti e 7.625 pedoni uccisi sulle strade italiane è il tragico bollettino degli ultimi 10 anni di quella che sempre più somiglia ad una guerra.
Per porvi freno, il movimento #salvaiciclisti ha oggi lanciato una petizione on line (change.org/30elode) indirizzata ai presidenti di Camera e Senato, al presidente della Commissione Trasporti alla Camera, Mario Valducci e, per conoscenza, ad altri parlamentari ed esponenti del panorama politico italiano per chiedere la riduzione dei limiti di velocità massima all’interno delle aree residenziali a 30 km/h ad eccezione delle arterie a scorrimento veloce.
“30 km/h significa offrire l’opportunità a chi conduce dei veicoli motorizzati di reagire prontamente ed evitare gli impatti che si possono verificare in strada: bambini che giocano, pedoni , ciclisti o anche animali che attraversano all’improvviso.”si legge sul sito del movimento che si batte per una mobilità che rimetta al centro le persone.
La richiesta dei 30 km/h è uno dei punti fondanti del manifesto di #salvaiciclisti e dell’iniziativa “Caro Sindaco” che lo scorso febbraio generarono grande dibattito sui social media e portarono 63 senatori e i sindaci di oltre 100 città ad aderire alle richieste del movimento.
Oltre all’annuncio del lancio della petizione, sul sito del movimento è stata anche inserita una presentazione che include un sunto della letteratura scientifica disponibile, delle esperienze provenienti nel resto del mondo e una confutazione punto per punto dei soliti pregiudizi che solitamente circondano la mitigazione del traffico.
Sfogliandola si ha la possibilità di scoprire che ogni morto sulle strade costa mediamente alla società oltre 1,3 milioni di euro e che, riducendo la velocità a 30 km/h, oltre a dimezzare il numero di morti e feriti in città, sarebbe agevolato anche lo sviluppo dei bambini, ormai impossibilitati a vivere la strada. Per contro, i tempi di percorrenza media per gli automobilisti aumenterebbero di appena il 3%.
“Uno degli obiettivi – fanno sapere dal movimento – è instaurare un dibattito sano e scevro da pregiudizi infondati riguardo al tema della sicurezza sulle nostre strade anche in vista della Settimana Europea della Mobilità che si terrà dal 16 al 22 settembre”
La petizione lanciata dal movimento #salvaiciclisti segue di pochi giorni l’annuncio della sperimentazione del limite di 30 km/h all’interno della cerchia dei navigli nel Comune di Milano. Tutto lascia credere che il dibattito in proposito sarà molto acceso e che il Parlamento italiano dovrà presto o tardi schierarsi.
Per seguire la vicenda su twitter, l’hashtag di riferimento è #30eLode
Il progetto, appaltato nella scorsa primavera, quello della ztl ed il potenziamento del servizio di trasporto pubblico fanno parte di un disegno preciso che ha come obiettivo la creazione, anche attraverso successivi interventi, una rete della mobilità sostenibile in città, integrando le diverse tipologie di trasporto pubblico (metropolitane, funicolari, tram), favorendo così chi utilizza la bicicletta per spostarsi in città, consentendo il cosiddetto trasporto intermodale per agevolare attraversamenti e connessioni su scala urbana.
In questa prospettiva è stato riesaminato l'intero tracciato, apportando modifiche con un effettivo miglioramento della fruibilità, incrementando inoltre i livelli di sicurezza in vista di un uso più incentivato della mobilità ciclistica da parte di tutti i cittadini.
Presto, sul sito del Comune di Napoli, verrà pubblicato un bando pubblico che permetterà a writers e giovani studenti di scegliere il nome del percorso ciclabile e caratterizzare alcune aree di sosta del tracciato con i murales. Il tema centrale sarà la mobilità sostenibile.
Fonte: Comune di Napoli
Un giorno stavo guardando un documentario che descriveva il processo di assemblaggio di un jumbo jet e uno gli ingegneri stava spiegando che sapeva di essere sulla buona strada quando qualcuno gli rispondeva che quello che stava facendo era 'impossibile'. Questa frase mi ha convinto a sperimentare con diversi materiali e tipologie di cartone, per rendere il mio prototipo affidabile e robusto.
Sembra una storia inventata e non lo è. Izhar Gafni, soldato nel kibbutz di Bror Negev, ha ideato la prima bicicletta interamente realizzata in cartone. Il prezzo di produzione è bassissimo (si aggira tra i 9 e i 12 dollari) quindi il prezzo di vendita potrebbe portare a una spesa tra i 60 e i 90 dollari, in base alla quantità dei – pochi – componenti aggiuntivi. Verrà avviata la commercializzazione? Per ora Gafni è alla ricerca di un investitore...
fonte: Designer Blog
In queste pagine è possibile trovare i riferimenti bibliografici di molte guide turistiche, ma anche di romanzi e piccoli racconti in cui l’elemento chiave è la passione per la bicicletta. Vi consigliamo alcune categorie per l'estate qui di seguito? Manca qualche libro che vi ha appassionato? Scriveteci!
Una ciclovia di 679 km potrebbe essere realizzata con l'impegno dello Stato italiano, delle 4 regioni attraversate dal fiume, delle province, degli enti fluviali, di tutti i comuni, delle associazioni dei cittadini e delle imprese.
In parte la ciclabile già esiste, in parte deve essere realizzata e in parte deve essere messa in sicurezza. Le condizioni per realizzarla richiedono un investimento molto contenuto: qualche decina di milioni di euro per ottenere in pochi anni la più lunga ciclabile del sud Europa. Una ciclabile che collegherebbe città artistiche meravigliose: Venezia, Ferrara, Mantova, Sabbioneta, Cremona, Pavia, Valenza, Casale Monferrato, Torino.
Un'infrastruttura a bassa velocità ma che produrrebbe un giro di affari annuo stimabile in due volte l'investimento iniziale. Un'infrastruttura che diverrebbe il volano per un turismo pulito, bello, ecologico e motore per tante economie diffuse...vere green economy.
VenTo: la pista ciclabile da Venezia a Torino. Presentazione dello studio del Politecnico di Milano.
Metropoli non adeguate alle due ruote, scarse politiche in tema di sicurezza, città che cambiano rapidamente, numero di ciclisti in costante aumento. Dovremmo aprtire d aqui per commentare i dati che citiamo di seguito al nostro articolo, e lo facciamo perchp sopratutto nell'ultimo mese nella città di Torino sono aumentati a dismisura morti e feriti sulle due ruote. L'ultimo è un nostro amico Claudio Cravero, investito da un bus mentre attraversava un passaggio ciclabile. A lui e a tutti vanno i nostri auguri di rponta guarigione e l'impegno della redazione nel dare il più ampio spazio alle campagne sulla sicurezza stradale.
SULLE due ruote in Piemonte si muore più che altrove. La regione, come confermano le cronache di questi giorni, è infatti ai primi posti per il numero di incidenti che coinvolgono biciclette. Secondo i dati di Istat, analizzati da Ania, l'associazione che raccoglie le compagnie d'assicurazioni, nel 2010 ci sono stati 1.003 incidenti ciclistici, quasi il 4 per cento in più rispetto all'anno prima. Ed è cresciuto anche il numero delle vittime: 24 morti e 906 feriti nel 2009, 27 morti e 952 feriti nel 2010.
Il dato dei ciclisti è però in controtendenza rispetto al numero generale degli incidenti, che diminuiscono rispetto al passato. Nei primi sei mesi di quest'anno si sono verificati 4.828 sinistri, con 124 morti e 6.817 feriti. Una tendenza che, se dovesse essere confermata, farebbe segnare un deciso calo rispetto ai numeri dello scorso anno, nel quale sono avvenuti 13.254 incidenti con oltre 19 mila feriti e 320 decessi. I dati sono stati presentati nel corso dl convegno organizzato dalla Regione sulla sicurezza stradale (qui l'articolo completo).