Giovedì, 24 Gennaio 2013 12:30

10 consigli utili per acquistare una e-bike

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Manutenzione, ricarica ed autonomia, potenzialità e consigli per scegliere ed acquistare una bicicletta a pedalata assistita

1. Tipologie di eBike

eBike significa bicicletta elettrica e viene utilizzato come termine generale per indicare tutte le biciclette dotate di motore elettrico.

Fondamentalmente se ne distinguono due diverse tipologie:

a) Bici elettrica: motore che si regola mediante una manopola rotante e che funziona anche senza spingere sui pedali, analogamente a quello che accade su uno scooter elettrico. La forza esercitata dal ciclista sui pedali e la potenza erogata dal motore elettrico sono indipendenti l'uno dall'altro.

b) Bici a pedalata assistita o Pedelec (Pedal Electric Cycle): il motore si limita a fornire un aiuto quando si spinge sui pedali. In sostanza la Pedelec è una normale bicicletta dotata di un motore elettrico, in cui tuttavia il motore si accende solamente quando il ciclista pedala fornendogli così assistenza. La quantità di potenza erogata dal motore dipende dallo sforzo del ciclista che è rilevato da un sensore.

2. Caratteristiche della Pedelec

Col motore spento la Pedelec è una perfetta bicicletta tradizionale. Per legge l'assistenza del motore è limitata ad una velocità di 25 km/h avente potenza nominale continua massima di 0,25 Kw (Dir.2002/24/CE - D.L. 31 gennaio 2003 del Min. Infrastrutture e Trasporti.). I modelli di questa categoria sono considerati dal Codice stradale biciclette a tutti effetti e possono essere utilizzati senza speciali permessi e oneri (non necessita, quindi, di immatricolazione, assicurazione, targa, patentino e può usufruire delle piste ciclabili).

3. Come funziona una Pedelec

La eBike Pedelec utilizza un motore elettrico nel mozzo della ruota posteriore o anteriore oppure, nelle più efficienti, posto centralmente (pedali/guarnitura) per sfruttare al meglio la batteria (posta al di sopra, sul tubo obliquo) e l'ottimale distribuzione dei pesi. La maggior parte delle biciclette elettriche usa un motore con potenza da 250W capace di far raggiungere la velocità massima di 25 km/h. Le Pedelec utilizzano un computer di bordo per regolare la potenza da erogare in base allo sforzo sui pedali variandone il rapporto di assistenza alla pedalata e quindi l'aiuto al ciclista. In sostanza il motore elettrico assiste in funzione del rapporto pedalata/sforzo: più si pedala o più è lo sforzo impresso, maggiore sarà l'assistenza del motore elettrico a seconda dalla modalità usata; ad esempio il sistema Bosch ha 4 modalità: Eco e Speed (in rapporto alla pedalata/giri), Sport e Tour (in rapporto allo sforzo).

4. La batteria delle Pedelec

Le batterie tecnicamente più avanzate attualmente sul mercato sono quelle al litio (Li-ion) che diversamente dalle combustibili fossili sono ricaricabili e di fatto sono più efficienti e rispettose dell'ambiente con impatto ambientale decisamente ridotto. Le batterie al litio utilizzate dalle Pedelec hanno generalmente una potenza da 8 a 15 Ah, possono essere ricaricate in circa 4/6 ore, pesano circa 2 kg e hanno una durata di vita di 800/1200 ricariche mantenendo una capacità costante.

Costando solo €0,05 per 100 km, le Pedelec sono il mezzo a motore più economico per la mobilità.

5. Ricarica ed autonomia della batteria

Le Pedelec utilizzano una batteria rimovibile e uno speciale caricabatterie che può essere utilizzato in ogni presa di corrente.

L'ideale sarebbe effettuare la ricarica con fonti rinnovabili: in Europa molte postazione per i servizi di bike-sharing sono munite di pannelli solari, inoltre è sempre più diffusa la tendenza a facilitare la ricarica con fonti rinnovabili anche con dispositivi casalinghi. La batteria carica ha autonomia sufficiente per percorrere dai 50 km ai 70 km circa di percorso misto e più di 90 km in modalità ECO. I fattori che possono ridurre l'autonomia della batteria sono il peso del ciclista, la postura e lo stile della pedalata, la frequenza delle fermate e ripartenze, la pressione delle gomme, la selezione del livello di assistenza alla pedalata e le condizioni meteo.

6. Cura e manutenzione di una Pedelec

La batteria in particolare deve essere trattata con una certa attenzione. E' opportuno farla raffreddare dopo l'uso e prima della sua ricarica. Nonostante i più recenti caricabatterie indichino quando la batteria ha completato la ricarica, è consigliabile mantenerla in carica in quanto nella fase finale l'alimentazione subisce una flessione. Buona norma è ricordare che, quando il caricabatterie indica il completamento dell'operazione, in realtà lo è solo per il 90%.

E' consigliato conservare la batteria a temperatura ambiente, evitando condizioni troppo calde o troppo fredde. E' opportuno far scaricare completamente la batteria le prime volte altrimenti si potrebbe ridurre la sua capacità di ricarica in futuro.

Le Pedelec sono bici a tutti gli effetti e quindi resistenti alla pioggia, al vento e possono quindi essere lavate con acqua. Tuttavia alcune precauzioni sono consigliabili quando si pulisce la batteria e i contatti elettrici al fine di evitare l'infiltrazione dell'acqua nel sistema elettrico che potrebbe compromettere le performance della batteria. Altre informazioni utili sono fornite nel Manuale del Proprietario che si dovrà leggere con attenzione.

7. Tipologie di Pedelec

Le tipologie di Pedelec dipendono sostanzialmente da:

a) Telaio della bici: determina la destinazione d'uso; come la bicicletta tradizionale può essere strada, city o mountain bike (front e full).

b) Posizione del motore elettrico: il motore elettrico su una bicicletta a pedalata assistita può essere installato in tre diverse posizioni: mozzo anteriore, mozzo centrale, mozzo posteriore. Ogni configurazione presenta indicazioni e controindicazioni che possono essere così riassunte:

Front Hub Motor – Pro: costi contenuti, installazione semplice, freno rigenerativo; Contro: scarsa manovrabilità, sensori esterni (quando disponibili), sensazione di pedalata artificiosa, motore non solidale con il cambio, poco sicuro sul bagnato.

Rear Hub Motor – Pro: installazione semplice, freno rigenerativo. Contro: scarsa manovrabilità, scarsa flessibilità con i rapporti, sensori esterni (quando disponibili), sensazione di pedalata artificiosa.

Central Motor – Pro: non necessita di un telaio dedicato, ottima manovrabilità, sensazione di una pedalata naturale, motore e rapporti solidali, sensori integrati. Contro: costi superiori.

c) Marca del sistema elettrico: le più grandi aziende produttrici di elettronica sono impegnate nello sviluppo del Sistema elettrico di pedalata assistita: Panasonic, Bosch e Samsung sono i più diffusi sistemi che troviamo nelle Pedelec. Queste sistemi si differenziano per alcune caratteristiche particolari, come sulla gestione delle modalità di assistenza, di ricarica o per l'estetica.

8. Il peso della Pedelc

La tecnologia è ormai avanzatissima e la ricerca applicata sia ai motori ibridi di derivazione auto che alle bici convenzionali viene utilizzata a pieno titolo dalle Pedelec. Da questo ne trae vantaggio, oltre che l'efficienza, il peso che grazie ai materiali utilizzati si è sensibilmente ridotto. In particolar modo nelle Pedelec con motore centrale, che fanno uso di normali telai di biciclette, il peso non supera i 20kg e spesso si arriva, nei modelli più performanti e cari, a pesi che si aggirano intorno ai 15 kg!

Le Pedelec hanno ormai raggiunto uno stadio di sviluppo tale da poter essere utilizzate anche come normali bici pedalabili anche senza l'ausilio del motore elettrico.

9. Marca

Le più grandi aziende Ciclo hanno in catalogo dei modelli di Bici a Pedalata Assistita, non è difficile incontrare delle biciclette standard di un costruttore sia in versione Pedelec che tradizionale; è il caso ad esempio dell'azienda italiana Lombardo Bikes, che dispone di 3 modelli in ambedue le versioni e utilizza il sistema elettrico Bosch. L'impianto dell'azienda tedesca è pure utilizzato dall'altro produttore nazionale Atala, mentre Bianchi utilizza sistema Panasonic. Diverse sono le aziende produttrici che operano nel mercato tedesco, tra queste la Bergamont, Hibike e la specializzata in Pedelec Flyer, la più esperiente nel campo.

10. Come scegliere

La scelta della Pedelec dipende da diversi fattori:

a) Prezzo: il budget disponibile è determinante per la scelta della Pedelec: i prezzi variano da un minimo di 1000 euro, per le più semplici city bike, fino 3/4000 euro per una mountain bike bi-ammortizzata.

b) Utilizzo: la destinazione d'uso è fondamentale per scegliere la Pedelec che fa per noi: se solo in città, se per escursionismo o gite, strada o fuoristrada, per lunghi tragitti ed eventuali viaggi, o magari per tutti questi motivi.

c) Funzioni: accertarsi bene sulle modalità e le funzioni di cui il computer di bordo dispone e quali a noi necessitano e le modalità di ricarica della batteria.

d) Materiali: porre attenzione ai materiali costruttivi del telaio solitamente alluminio e plastiche stagne, e del sistema batteria/motore.

e) Componentistica: componentistica con marchio Shimano e Sram e forcelle ammortizzate sono indice di qualità.

f) Assistenza e garanzia: la garanzia è secondo normativa, 2 anni, ma elemento fondamentale nell'acquisto della vostra "bici elettrica" è avere certezza che esista un'assistenza efficiente ed efficace erogata dal negoziante o quantomeno, per gusti o sostituzione di parti e componenti, dal distributore nazionale del prodotto.

Fonte: rinnovabili.it

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Pubblichiamo il comunicato di Fiab-onlus.

Il Circuito Città d'Arte della Pianura Padana intende favorire la conoscenza e la frequentazione dei propri territori da parte dei cittadini delle città che lo compongono e di tutti coloro, in Italia ed all'estero, che sono interessati dalle sue molteplici attrattive turistiche. Ritiene altresì importante e prioritario favorire modalità di visita sane, naturali e conviviali come quelle proposte dalla FIAB.

In virtù della convenzione firmata nel 2010 con il Circuito, nel 2013 la FIAB organizza in alcune delle città d'arte delle visite guidate, gestite dalla propria associazione locale, ospitando diversi gruppi di cicloturisti aderenti alla F.I.A.B.

Il programma che potete leggere cliccando qui non è ancora definitivo e verrà aggiornato nei prossimi mesi, man mano che le associazioni FIAB prendono accordi per visite guidate nelle città facenti parte del Circuito.

Fonte: Fiab-onlus

Mercoledì, 23 Gennaio 2013 11:55

Torino, ecco le autostrade per le bici

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NOVE direttrici e quattro circolari. Ecco le "autostrade" dedicate alle due ruote per attraversate Torino da Nord a Sud e per tagliare dalla collina verso Ovest. Più che piste ciclabili, dando un'occhiata alla mappa degli assessorati alla Viabilità e all'Ambiente, sembrano linee di metropolitana o corsie a scorrimento veloce riservate alle bici che collegano i Comuni dell'hinterland passando per Torino. Questa è la base del Biciplan, il piano di trasporti dedicato alle due ruote che verrà presentato domani. Oltre alle direttrici c'è l'area centrale, dove il Comune punta a realizzare zone a 30 chilometri l'ora, come sui controviali dei principali corsi, e un mix di aree pedonali e ciclabili.

UN MESE DI TEMPO

Gli assessori Claudio Lubatti ed Enzo Lavolta nella riunione di maggioranza di ieri si sono dati un mese per arrivare ad una delibera completa, incrociando le osservazioni della Sala Rossa, dei presidenti di circoscrizione e delle associazioni di categoria. Il Biciplan, associato al piano pedonalizzazioni, che verrà presentato la prossima settimana, e a una rivisitazione della Ztl, getta le basi per cambiare la viabilità a Torino. E i presidenti della commissione Ambiente, Marco Grimaldi, e di quella Trasporti, Mimmo Carretta, hanno chiesto massima condivisione. Il traguardo è quello di arrivare al 15 per cento degli spostamenti in bici entro il 2020, rendendo più sicuri i movimenti su due ruote.

LA RETE

Oggi sono 95 i chilometri di ciclabili, tra direttrici e circolari. Lo scopo del piano è arrivare a 160 chilometri, dal centro verso le periferie e i nodi dei Comuni della cintura. Per completare i tracciati è prevista la costruzione di altri 65 chilometri, soprattutto in via secondarie e centrali. In particolare 10 chilometri di corsie e 7 chilometri dove istituire il limite dei 30 chilometri all'ora, partendo dai controviali dei corsi, da Galileo Ferraris a Novara, da Vittorio Emanuele II a Siracusa, da Tassoni e Ferrucci, toccando tutte le direttrici. La "linea 1" delle bici si svilupperà sul viale della spina centrale e collegherà le stazioni ferroviarie di Stura, Rebaudengo, Dora, Porta Susa, Zappata, mentre una delle circolari fondamentali sarà quella sull'asse di corso Marche. C'è poi la rete secondaria, quella dei quartieri, oggi composta da 60 chilometri di ciclabili: raddoppieranno.

ZTL A 30 ALL'ORA

Dentro la Ztl esistono già attraversamenti Nord-Sud (vie Lagrange e Carlo Alberto) ed Est-Ovest (via Garibaldi). I tecnici immaginano per migliorare la viabilità un'immensa "zona 30", 2,5 chilometri quadrati, interna alla Ztl, con una sistemazione dei nodi di piazza Statuto-Porta Susa e di corso Inghilterra-corso Vittorio.

SEGNALETICA E PARCHEGGI

Il piano prevede punti informativi lungo i percorsi, una cartellonistica ad hoc con distanze e parcheggi riservati alle bici sugli snodi dei mezzi pubblici.

Fonte: repubblica.torino

Mercoledì, 23 Gennaio 2013 11:41

Un milione di e-bike in giro per l'Olanda

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L'e-bike ha catturato il cuore degli olandesi. Se per gli italiani questo mezzo di trasporto è ancora troppo spesso considerato una scelta inusuale, i Paesi Bassi stanno dimostrando di aver preso sul serio la faccenda, con una flotta che nel 2012 ha superato addirittura la quota di un milione di unità. L'aspetto più intrigante di questa larga diffusione delle e-bike – e cioè la Bici a Pedalata Assistita -, è che la gente farà più chilometri su una e-bike che su biciclette standard e in generale molti più chilometri!

"Il mercato delle e-bike continua a crescere", ha detto Otto van Boggelen Coordinatore di Fiets Beraad – uno dei fondatori del potentissimo Dutch Cycling Embassy olandese -, un think tank per il ciclismo e infrastrutture ciclistiche. "In particolare per le persone oltre 46 anni la bici elettrica è un mezzo molto popolare di trasporto e circa il 10% delle persone in questo gruppo possiede una e-bike".

Nel 2012, circa il 5% di tutte le biciclette nei Paesi Bassi è un e-bike . Secondo Fiets Beraad non passerà molto tempo prima che questa percentuale salirà al 20% e la e-bike sarà anche utilizzata in egual misura tra i giovani.

Più chilometri

"E 'sorprendente vedere che la gente pedala molti più chilometri su una e-bike che su biciclette standard. La differenza è più di dieci chilometri alla settimana in media. "Le persone fino a 46 anni di età pedalano 31,3 km con una e-bike a settimana rispetto a 20,7 su una bicicletta senza pedalata assistita. Nella categoria di età 46-60 lo stesso confronto mostra rispettivamente 30,9 e 17,3 chilometri. Nella categoria più di 65 anni si pedala per più di 31,4 km a settimana, mentre quelli su una bici normale si riducono a soli 15 chilometri.

Problemi di sicurezza

Secondo le ultime indagini da parte della VeiligheidNL (Safety NL) non vi è alcuna differenza tra i rischi per la sicurezza tra e-bike e biciclette standard. Nei Paesi Bassi, una media al di sotto dei 9 e-biker all'anno finisce in un ospedale dopo un incidente. "Questo numero potrebbe sembrare molto alto, ma considerato il numero di e-bike sulla strada è estremamente limitato più di 1 milione!!! ndr) ", ha detto uno dei ricercatori di VeiligheidNL. "E 'notevole notare come le persone che conducono le e-bike non finiscano in ospedale con lesioni più gravi rispetto agli altri ciclisti con bici tradizionali, dopo un incidente."

L'aumento delle vendite

Le ultime statistiche degli olandesi e le ricerche di mercato GfK Retail and Technology Benelux, indicano che il trend e-bike in vendita è ancora in crescita nei Paesi Bassi. Mentre il mercato delle biciclette totale è in uno stato d'animo depresso, il numero di e-bike venduto nel settembre 2012 è aumentato del 5% rispetto a settembre 2011, e Il prezzo medio è diminuito del 6%!

Dichiarazioni che vengono dal Paese che ha inventato un nuovo modo di mobilità urbana e insegnano che l'utilizzo della Bici non deve essere legato alla "tradizione" ma che le prospettive di un migliore utilizzo della bici vengono anche dalla tecnologia. Nel nostro caso la eBike. Chissà che qualcuno non se ne renda conto e che si attivi per promuovere la rottamazione delle Auto in favore a favore delle Bici tradizionali e a Pedalata Assistita, sarebbe l'ora che nei programmi elettorali sia considerata anche la mobilità dolce urbana...

Fonte: rinnovabili.it

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"Bisogna solamente abituarsi al freddo, dopodiché sarà possibile trarre vantaggi anche dai rigidi mesi invernali". Cosi la pensano gli accaniti biker del "Meder Downhill Club" Val Gardena.

In collaborazione con l'Associazione Turistica di Selva, Domenica 27 gennaio si svolgerà la terza edizione della spettacolare gara di mountain bike downhill night winter-race. I 60 partecipanti (quota max) saranno trasportati in zona di partenza presso la stazione a monte dell'ovovia Dantercepies (2.300m) con gatti delle nevi e motoslitte e la partenza in massa avverrà alle ore 23.00. Ogni partecipante dovrà avere una luce sul casco oppure sulla bici, il tracciato di gara sarà illuminato solamente nei passaggi più difficili, mentre per il resto della pista ci si affiderà al chiaro di luna.

Parteciperanno, oltre agli atleti locali, mountain biker di tutto il Nord-Italia, di Germania e Svizzera. Saranno presenti anche due atleti che fanno parte della nazionale italiana MTB: Martin Messavilla (vincitore dell'edizione 2012) e Johannes von Klebelsberg. Inoltre, confermata la presenza del campione nazionale FMX Vanni Oddera.

La linea di traguardo sarà posizionata presso l'Albergo Corona, nel centro di Selva, e la premiazione si svolgerà subito dopo la gara con tanta musica e vin brulè.

Il tracciato misura 3,6 km e ha una pendenza media del 45 gradi. In questa spericolata sfida notturna le mountain bike toccheranno i 90 km orari e si prevedono tempi di gara sotto i quattro minuti e mezzo.

L'organizzazione della spettacolare gara è affidata a Stefano Novelli, Presidente del "Meder Downhill Club Gherdëina", con il lodevole supporto di dirigenti e collaboratori dell'ovovia Dantercëpies, dell'Associazione Turistica di Selva e degli sponsor GoPro, Halti e POC.

fonte: mews.mondoneve.it

Martedì, 22 Gennaio 2013 15:52

A Torino si pedala sempre di piu'

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Il due per cento degli spostamenti in città avviene in bicicletta. Potrebbe sembrare un dato minimo, residuale. In realtà è un punto di partenza importante, impensabile fino a pochi anni fa. Nella zona centrale si stima che gli spostamenti siano di più. Si viaggia intorno al 5 per cento.

Merito anche di una rete di bike sharing ramificata e che ora punta a rafforzarsi nelle periferie, soprattutto nell'area Nord, in Barriera di Milano. Ad oggi sono 96 le stazioni attive, fra pochi giorni il sindaco Fassino inaugurerà la centesima postazione ed entro la fine del 2013 si punta ad arrivare a 180 stazioni. Il servizio è integrato con quelli di Collegno, Alpignano, Druento, Grugliasco e Venaria. E si vedono già i primi effetti: bici che arrivano da fuori Torino e vengono lasciate nelle stazioni in città. "Siamo molto soddisfatti di come sta andando", spiega Gianluca Pin di ToBike. E aggiunge: "Abbiamo raggiunto i 18 mila abbonati stabili e contiamo di incrementarli con le nuove inaugurazioni". In realtà sono 28 mila, tra torinesi e turisti, le persone che hanno una tessera in tasca, ma il tasso di rinnovo annuale è del 70 per cento. Nelle prossime settimane verranno immesse tra 500 e 600 bici, nuove o revisionate.

Un servizio su cui punta l'assessore all'Ambiente, Enzo Lavolta, che ha voluto realizzare una prima indagine tra gli abbonati. A breve ci saranno i risultati, "ma da una prima lettura è emerso un voto 7 su una scala da 1 a 10". In quali orari si usa di più il bike sharing? Sono 5 mila i prelievi giornalieri, con punte di 7 mila nei giorni di sciopero dei bus. Oltre ai classici orari di punta, mattino e sera, la fascia di maggior utilizzo è quella dalle 12 alle 17. Poi di notte. Essendo uno dei pochi servizi che funziona 24 ore su 24, anche quando bus e tram sono fermi, il 16 per cento dei prelievi avviene di notte. In media i tragitti sono corti: 12 minuti. "La bici è un mezzo pubblico di trasporto, integrato con gli altri - sostiene il presidente della commissione Ambiente, Marco Grimaldi - siamo in una fase di mezzo, in cui la città ha bisogno di adottare un piano di mobilità dedicato alle due ruote, affinché i ciclisti si muovano in sicurezza".

Che il fenomeno bici a Torino sia in crescita lo si capisce anche dai dati sui furti. La polizia municipale, per iniziativa del responsabile di sicurezza urbana Paola Loiacono, ha messo a punto un progetto speciale, "Ladri di biciclette", partito a novembre. Si sta comprendendo meglio il fenomeno: 100 le denunce, quasi tutte di privati cittadini. Poco più di una decina quelle di ToBike. "24 bici sono state trovate e restituite", spiegano i responsabili. I mezzi spariti sono però molti di più perché, quando il valore della bicicletta è minimo, si evita la rogna della denuncia. "È importante rendere riconoscibile la bici - sostengono i civich - la punzonatura è lo strumento migliore. E poi scattare sempre una foto". Tre i filoni d'indagine. Il furto da palo. Taglio rapido della catena, fuga, e smercio in poche ore. Poi il furto nei negozi. Vengono anche presi di mira cantine e garage. Le zone a rischio: oltre al centro, nei quartieri Pozzo Strada, San Paolo, Parella e Cit Turin.

Fonte: repubblica-torino

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È italiana la bici pensata per chi non ha soldi per comprarne una. La studentessa dell'università di Bolzano vince l'International Bicycle Design Competition di Taiwan con Bamgoo, una struttura modulare che viaggerà per le strade dei paesi in via di sviluppo

L'hanno già ribattezzata, a torto o a ragione, la "bici dei poveri". Sara Urasini, studentessa alla facoltà di Design e arti alla libera università di Bolzano, ha vinto il prestigioso International Bicycle Design Competition, uno degli eventi mondiali che rientrano nell' International Forum Design. Il suo progetto, battezzato Bamgoo (anche se il nome e il materiale di base sono gli stessi, non è la minicar elettrica già vista qualche tempo fa), è una bicicletta pensata in particolare per i paesi in via di sviluppo che monta una particolare struttura removibile in bambù per il trasporto delle merci.

L'ingegnosa impalcatura può essere sfruttata direttamente sulla bici, senza bisogno di alcun aggiustamento o modifica al telaio, o anche utilizzata a sé stante e trasportata a spalla. A quanto pare, il prodotto – uscito fuori dal corso Velocity sostenuto lo scorso semestre estivo all'ateneo bolzanino sotto la supervisione dei docenti Steffen Kaz, Martin Luccarelli e Alvise Mattozzi – ha colpito la giuria internazionale, che l'ha inserito fra i primi dieci, in particolare per l'uso di materiali naturali e per l'assoluta semplicità del concept.

La giovanissima inventrice ha così potuto prendere parte a un workshop di quattro giorni all' Asia University di Taiwan, proprio alla fine di novembre, insieme agli altri nove fra vincitori e vincitrici provenienti da tutto il mondo e scremati da oltre 600 partecipanti al contest planetario riservato alle nuove idee per cambiare il mondo della mobilità su due ruote. Nella giuria, fra gli altri, Sean Lee, direttore regionale di If Design, Michael Tseng, general manager dell'arcinoto colosso delle bici Merida, ingegneri e designer tra cui Georg Todtenbier, Henry Chang e Nobert Haller.

Una full-immersion per mettere mano ai progetti, svilupparne le potenzialità e sistemarne i punti deboli in vista delle selezione finale. Prossima tappa per la studentessa italiana sarà infatti la messa a punto di rendering e modelli per mostra e cerimonia finale al Taipei Cycle Show, in programma sempre a Taiwan il prossimo marzo. Da lì, usciranno fuori i cinque progetti che porteranno a casa la vittoria assoluta mentre la Merida ne sceglierà altri tre da mettere in produzione. Insomma, c'è la concreta possibilità che la spedizione in Estremo Oriente della designer in erba, partita dai freddi dell'Alto Adige, si trasformi in qualcosa di molto concreto.

Fonte: life.wired

Martedì, 22 Gennaio 2013 15:20

Bologna, arriva la consulta della bicicletta

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Avviare un confronto stabile con l'amministrazione nella definizione degli indirizzi per la mobilità ciclabile: con questa finalità è stata istituita a Bologna la Consulta comunale della bicicletta che, valorizzando l'esperienza e le competenze delle associazioni, ha il compito di sostenere politiche attive per rendere la città più accessibile e sicura da percorrere in bicicletta.

Le politiche a favore della riduzione di emissione di gas inquinanti e del decongestionamento del traffico urbano vengono promosse in un contesto che ha visto l'aumento di oltre il 20%, negli ultimi due anni, dell'uso quotidiano delle due ruote.

La Consulta ha come punto di riferimento il Piano generale di sviluppo del Comune di Bologna che contiene, fra gli obiettivi da perseguire entro il 2014, l'ampliamento della rete delle piste ciclabili, il potenziamento del bike sharing, la realizzazione di alternative ciclabili nel centro storico e l'organizzazione di iniziative collegate a eventi nazionali ed europei.

 

Questo il comunicato sul sito del Comune di Bologna:

Il Consiglio comunale ha approvato la delibera istitutiva della Consulta comunale della bicicletta. L'organismo ha come finalità il sostegno e il confronto stabile con l'Amministrazione nella definizione degli indirizzi sulle tematiche della mobilità ciclabile, la promozione dell'utilizzo della bicicletta e il sostegno alle politiche attive per la mobilità ciclabile, la valorizzazione dell'esperienza e le competenze delle associazioni interessate alla promozione e allo sviluppo della mobilità ciclabile.

Soddisfatto per il via libera alla Consulta, l'assessore alla Mobilità Andrea Colombo dichiara: "Considero la decisione del Consiglio comunale di istituire la Consulta della bici un importante passo in avanti per costruire in modo partecipato una mobilità più sostenibile a Bologna. La bicicletta, insieme al trasporto pubblico e alla pedonalità, è infatti ormai a tutti gli effetti un mezzo di spostamento quotidiano per i bolognesi: tanto che solo negli ultimi due anni - fra crisi economica, nuove pedonalizzazioni e piste ciclabili - l'uso giornaliero delle due ruote è aumentato di oltre il 20%. Con la delibera di oggi nasce un luogo di confronto permanente tra l'amministrazione comunale e le associazioni e i movimenti dei ciclisti, grazie al quale potremo migliorare ancora i progetti per rendere la nostra città sempre più accessibile e sicura da girare in bicicletta".

La composizione, l'attivazione e le modalità di funzionamento della Consulta avverranno secondo le modalità stabilite dal "Regolamento delle Consulte del Comune di Bologna.

Clicca qui per leggere la delibera completa in formato pdf

Fonte: Regione Emilia Romagna; Comune di Bologna

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In occasione della Settimana Europea della Mobilità, Fondation Grand Paradis lancia il Concorso Fotografico "Mobilità Dolce", dedicato a scatti realizzati in ambiente montano. Come primo premio una salita al Gran Paradiso con una guida alpina!

Fondation Grand Paradis lavora per questa iniziativa in collaborazione con la Communauté de Communes de la Vallée d'Aulps, il Syndicat Intercommunal à la Carte de la Vallée d'Abondance, il SIVOM du Haut Chablais e il Conseil Général de Haute-Savoie.

Il concorso, aperto a professionisti, dilettanti e appassionati è dedicato a fotografie di montagna e si concluderà il 31 gennaio 2013.

Ideato nell'ambito del progetto "ITER_Imaginez un Transport Efficace et Responsable", il concorso fotografico ha come tema la mobilità dolce, una filosofia alternativa per realizzare gli spostamenti personali abbandonando le vecchie abitudini che ci legano all'utilizzo dei mezzi di trasporto tradizionali e inquinanti.

Per partecipare è necessario compilare la scheda di iscrizione e inviarla entro il 31 gennaio 2013 unitamente alla fotografia in formato elettronico jpg ad alta risoluzione a Fondation Grand Paradis (Villaggio Minatori, Cogne) oppure al Syndicat du Haut Chablais (Sous la Côte 74470 Vailly, France).

Il materiale potrà ugualmente essere spedito via mail ai seguenti indirizzi di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Giuria e Premi

La giuria tecnica è composta dal fotografo naturalista Enzo Massa Micon, dal fotografo professionista Paolo Rey, dal fotografo professionista Patrick Brault, da Luisa Vuillermoz, direttore di Fondation Grand Paradis e da Sophie MUFFAT, vice presidente della Communauté de Communes de la Vallée d'Aulps, responsabile dei trasporti e attribuirà 4 premi:

-il primo classificato si aggiudicherà una salita al Gran Paradiso per cinque persone accompagnate da una guida alpina;

-il secondo classificato vincerà un week-end a Cogne, nel Parco Nazionale Gran Paradiso, comprensivo di un pernottamento in mezza pensione presso il Residence "Au vieux grenier" e due trattamenti presso il centro masso-fisioterapico Borney;

-l'autore della terza fotografia classificata si aggiudicherà invece un buono "Decathlon" da 200 euro spendibile presso tutti i negozi "Decathlon" d'Europa per l'acquisto di una bicicletta.

È previsto infine un Premio Speciale, un buono "Decathlon" da 150 euro per l'acquisto di un paio di pattini in linea che verrà attribuito alla migliore fotografia scattata all'interno del territorio delle valli francesi dell'Haut- Chablais e delle valli valdostane del Gran Paradiso.

Le fotografie premiate insieme ad altre 8 fotografie selezionate dalla giuria verranno esposte nell'ambito della mostra itinerante franco-italiana "Expo voyage –expérience ITER" (Imaginez un Transport Efficace et Responsable) e su pannelli led retroilluminati presso il Centro Visitatori del Parco Nazionale Gran Paradiso di Valsavarenche.

La scheda di partecipazione, il regolamento e tutte le informazioni sono presenti in allegato o disponibili sul sito web www.grand-paradis.it.

Per ulteriori informazioni: Fondation Grand Paradis Villaggio Minatori - 11012 Cogne (AO) Tel – 0165-75301 - Fax 0165-749618 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.grand-paradis.it

Per stampare la locandina clicca qui

Scarica il regolamento del concorso e la scheda d'iscrizione

 

Fonte: movimentolento.it

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Lodi ospita "BIKE4ART, 4 artisti e un territorio", dal 18 gennaio fino al 24 febbraio 2013

 

Non solo una mostra, ma una vera e propria sfida quella di quattro artisti, Pierpaolo Curti, Daniele Nitti Sotres, Paolo Tatavitto e Marco Uggè, per unire natura,cultura e tecnologia presentando per la prima volta al pubblico il loro innovativo progetto. Anche l'arte si pone al servizio della mobilità dolce, valorizzando l'uso delle biciclette per esplorare il territorio e per avviare una promozione turistica e culturale nell'area dei Comuni di Boffalora d'Adda, Corte Palasio e Abbadia Cerreto.

Orari di apertura: martedì-venerdì 16,00-19,00 sabato, domenica e festivi 10,00 -13,00/16,00-19,00 Lunedì chiuso Ingresso libero

Fonte: movimentolento.it