Lunedì, 05 Agosto 2013 08:48

Palazzo Marino. Cortili aperti alle bici

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Cortili aperti alle bici. Palazzo Marino scrive agli amministratori degli stabili milanesi per sollecitarli a far rispettare il diritto dei ciclisti a parcheggiare nella corte del condominio dove vivono o lavorano. Un’esortazione necessaria dopo le tante denunce di biker ai quali viene negata questa opportunità prevista invece dal regolamento edilizio, «interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica». Cortili liberi per le bici, quindi. Si vada oltre le lamentele di chi le bici sotto casa non le desidera proprio. «L’amministrazione riceve sovente lamentele di cittadini che si sono visti negare o limitare fortemente il diritto a depositare le biciclette nei cortili». La lettera scritta dall’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, parte da qui. La norma però prevede che «in tutti i cortili esistenti o di nuova costruzione debba essere consentito il deposito delle bici di chi abita o lavora ai numeri civici collegati al cortile». A meno che «si dimostri l’assenza di un cortile o altro spazio utile o di un vincolo storicomonumentalepaesaggistico che ne impedisca la realizzazione». Per rifiutare l’ingresso alla bici non basta «la presenza di fiori, posti auto, il fastidio di avere le bici sotto la finestra». Un obbligo di aprire alle bici, per le case ma anche per uffici e industrie, che «la nuova proposta di regolamento edilizio rafforzerà individuando anche uno standard numerico di stalli».

Fonte: milano.repubblica.it

Venerdì, 02 Agosto 2013 08:08

Bough Bike. La bici e' verde

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La notizia sta rimbalzando sul web da qualche mese attirando l’attenzione e la curiosità dei cicloamatori e non: l’inventore olandese Jan Gunneweg, un giovane designer ha pensato a un progetto ciclistico totalmente ecosostenibile, dal nome Bough Bike, la realizzazione di una bicicletta totalmente in legno. Scegliere come mezzo di spostamento una bicicletta è sicuramente un buon incentivo a proteggere l'ambiente, ma è ancora meglio se questo mezzo viene costruito con materiali naturali, per esempio il legno. La Bough Bike rappresenta una scelta totalmente ecosostenibile per i cultori delle due ruote a pedali. Il legno proviene da foreste francesi gestite in modo responsabile secondo il regime di Natura 2000. Ogni singolo componete della Bough Bike è composto da materiali completamente puri: legno, acciaio inox, alluminio e plastica, il primo riutilizzabile come biomassa, gli altri riciclabili in nuovi prodotti. “La sensazione di calore che si prova, dovuta al legno, si trasmette a tutto il corpo donando pace e tranquillità. Il comfort dovuto al legno (capace di assorbire molte più vibrazioni dei più comuni material utilizzati) vi permetterà di percorrere lunghe tratte cittadine in perfetto relax. La bough Bike è personalizzabile scegliendo tre tipologie di colore della sella e delle gomme, in più è possibile scegliere tre altezze differenti per il manubrio”, spiega Jan Gunneweg, che in Olanda sta già vendendo molto. La Bough Bike in Olanda è un oggetto“cult” per il suo messaggio green ed ecofriendly. Inoltre la wood bike ha riscontrato molto successo nelle aziende che trattano le biciclette. Molti imprenditori hanno deciso, infatti, di acquistare una bici personalizzata con il loro brand (per pubblicizzare la loro etica ambientale) esponendola all’ingresso delle loro società o, in altri casi, permettendo ai loro dipendenti di utilizzarla per muoversi all’interno degli stabilimenti. Le biciclette del futuro verranno, in continuazione, realizzate con materiali alternativi. L'obiettivo? Ovviamente migliorarne la sostenibilità ambientale. Pur essendo un mezzo per sua natura ecologico, in alcuni casi la bici può fare molto meglio. Perché alcuni modelli di bicicletta, salvaguardano l’ambiente a partire dai materiali con i quali sono costruiti.

Fonte: www.cyclemagazine.it

Mercoledì, 04 Settembre 2013 08:56

Vigezzo in bici

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La Valle Vigezzo è una valle unica tra quelle dell'Ossola. E' un corridoio tra l'Ossola e il Ticino, non ha un inizio e una fine, è un vasto altipiano a 800 m di quota coperto di boschi. Alle spalle dei paesi si apre l'ambiente naturale vigezzino: boschi radi di conifere, distese verdi, linee dolci, pascoli alberati, rustici pastorali che quasi si nascondono fra rocce e alberi nella vastità della montagna.
La carta dei percorsi ciclopedonali della Val Vigezzo riporta 15 percorsi consigliati di diverso grado di difficoltà che utilizzano in parte piste ciclabili recentemente realizzate in valle e in parte piste agricole o viabilità esistente. Un modo diverso per muoversi agevolmente e in libertà, per una pedalata all'aria aperta alla scoperta della dolcezza del paesaggio e della ricca tradizione artistica.

Scarica la Carta del Percorsi Ciclopedonali

maggiori info

Fonte: www.cmvo.it

Mercoledì, 04 Settembre 2013 08:36

Domodossola. Si completa il "percorso a due ruote"

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Con l’estensione del servizio di bike sharing a Domodossola si completa il «percorso a due ruote» che collega idealmente la città alla valle Vigezzo. Un progetto che punta però a estendersi anche ad altri comuni ossolani. «Ossola in bici» è l’iniziativa della Comunità montana delle valli dell’Ossola che amplia il servizio di noleggio biciclette, rendendolo più turistico e funzionale. Le nuove postazioni a Domodossola sono all’uscita della stazione ferroviaria e in via Romita; a breve ce ne potrebbe essere un’altra accanto all’ospedale. Sono queste posizioni che permettono a chi arriva in città con il treno di raggiungere i punti strategici del centro.

"Auspichiamo che il bike sharing possa estendersi in altri paesi - dice Giovanni Francini, presidente della Comunità montana -. Uffici della Pro loco, bar e Comuni possono prendere contatti con la società di gestione e richiedere una stazione con qualche bicicletta, il recupero potrebbe poi avvenire a Domodossola".

Il «bike sharing», gestita dalla società Lepontine, è arrivato in valle Vigezzo nel 2011 e ha ottenuto un buon riscontro soprattutto tra i turisti. Una nuova postazione è stata collocata anche accanto alla stazione di Druogno e, in questo modo, ogni fermata della Vigezzina ha il suo posteggio per le bici. Il servizio, inoltre, in accordo con la ferrovia svizzera Fart di Locarno, è stato esteso anche alla Svizzera, dove a Ponte Brolla si trova un per la riconsegna. Per utilizzare il servizio occorre acquistare una tessera prepagata e versare la cauzione di 10 euro, poi prelevare la bici in una delle stazioni, consegnandola anche in un punto diverso rispetto a quello di partenza. Il costo del noleggio è di un euro all’ora.

Fonte: www.lastampa.it

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La classica bicicletta e le moderne mountain bike permettono di visitare e conoscere a fondo questi luoghi, “vedendo” ciò che la velocità e la comodità dell’automobile ci nascondono. E gli sguardi sui laghi e le Grandi Alpi sono premianti di ogni fatica. La “lentezza” della bicicletta permette di scoprire gli angoli più nascosti di una terra ricca di una cultura rurale impressa nel paesaggio. Una fitta rete di strade asfaltate e di carrarecce, mulattiere, piste forestali permette di realizzare itinerari alla portata di tutti. L’altitudine modesta, dai 200 ai 1300 metri, e la dolcezza del clima permettono gite ciclistiche per almeno nove mesi l’anno. Alzando il capo dal manubrio si scopre il cambiare delle stagioni e la cangevole policromia del paesaggio. Splendido e premiante. Per gli amanti della bici da strada due itinerari grandiosi percorrono interamente il territorio del Verbano: da Cannero a Trarego e quindi a Colle con discesa a Intra e rientro al punto di partenza (sono poco più di 50 km, con oltre 10 di salita e 1000 m di dislivello); la “panoramica alta”da Oggebbio ad Arizzano con rientro lungo la statale sul lago (30 km su 300 m di dislivello). Due splendidi itinerari per “penetrare” lo spirito di questa terra. Per gli amanti delle salite dure un altro itinerario risale la Valle Intrasca e da Aurano propone la mitica scalata dell’alpe Segletta (vi passò il Giro d’Italia che vide una sfida leggendaria tra Chioccioli e Indurain) per arrivare a Piancavallo e scendere a Premeno e Bée: 43 km, 9 km di salita con pendenze fino al 16 %. Partendo dai paesi del Verbano altri itinerari permettono un’esplorazione delle aree vicine, tutti tra i laghi e le montagne. Ne segnaliamo alcuni: il giro del Lago Maggiore nord (circa 90 km “a pelo d’acqua” con rientro a Cannero o Intra in traghetto); il giro dei tre laghi (Mergozzo, d’Orta e Maggiore), un centinaio di chilometri aggirando il Mottarone; il grande circuito attorno alla Valgrande, risalendo l’Ossola e la Val Vigezzo e scendendo la Val Cannobina (108 km su 800 m di dislivello). Poi c’è l’esplorazione delle valli alpine dell’Ossola oppure gli itinerari nell’entroterra della sponda lombarda del Lago Maggiore. Gite per tutte le gambe e per tutti i gusti. Per gli amanti della mountain bike sono stati descritti una decina di itinerari nel territorio del Verbano che seguono le stradine rurali di collegamento tra i villaggi oppure antichi sentieri percorsi dal bestiame che saliva agli alpeggi. Ampi panorami sono offerti dalle gite sulle sterrate che da Colle vanno ad Archia e al Passo Folungo (si pedala tra trincee e ruderi militari) oppure attorno alla Cima Spalavera. Si pedala nei boschi nella zona di Bée e Premeno dove il Monte Cimolo è il perno di begli itinerari. Altre sfide sono proposte da Ghiffa a Premeno oppure sugli alpeggi che da Viggiona si spingono verso Cannobio.

Fonte: www.cmverbano.net

Mercoledì, 31 Luglio 2013 08:47

Granfondo Campagnolo Roma 2013

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 Granfondo Campagnolo Roma il prossimo 13 ottobre porterà sulle strade della provincia di Roma 7.500 cicloamatori provenienti da tutto il mondo. Si partirà dal Colosseo e i due tracciati di 170 e 110 chilometri, rivisti rispetto alla prima edizione, si riuniranno sotto il traguardo delle Terme di Caracalla. L'obiettivo di chiudere il percorso alle macchine, di facilitare, rendere più sicura la giornata passata in sella da migliaia di appassionati ora sembra ad un passo. Una scelta legata anche alla promozione del territorio, sposata alla fine da quasi tutti i sindaci dei comuni attraversati dalla corsa. "La chiusura era stata vista come un danno, ma in queste ultime settimane qualcosa è cambiato – spiega Gianluca Santilli, presidente del comitato organizzatore -. Al Circo Massimo, all'interno del villaggio che allestiremo, i comuni dei Castelli avranno anche uno spazio per promuovere i loro meravigliosi territori". Alla Granfondo 2013 parteciperanno grandi campioni della bici (e non solo) come il vincitore dell'ultimo Giro d'Italia Nibali, il ct azzurro Bettini, Bugno, Chiappucci, Zanardi. Assieme a Moser, che sarà presente a Roma con tutta la sua titolata famiglia, si impegneranno nel ruolo inesplorato di tutor. "L'agonismo certe volte fa brutti scherzi anche agli adulti – commenta Santilli -, spinge ad andare oltre, ad esagerare. Questi grandi campioni, i nostri 'Re di Roma', ci aiuteranno a tenere sotto controllo gli eccessi: sono sicuro infatti che la maggior parte degli amatori preferirà correre a fianco dei propri idoli, senza prendere rischi eccessivi lungo il percorso". Proprio per questo un premio speciale verrà assegnato alla squadra più numerosa che arriverà compatta sotto il traguardo.

Fonte: roma.corriere.it

Lunedì, 29 Luglio 2013 15:18

La bicicletta a reazione di Colin Furze

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Furze, idraulico inglese con la passione per le invenzioni, ha inventato una bicicletta a reazione. La sua passione per le invenzioni bizzarre sono un modo per dimostrare come anche con mezzi di fortuna si possano costruire delle cose interessanti. “Utilizzo strumenti che a un vero ingegnere farebbero ridere”: dice l’inventore inglese. Parlando della sua bicicletta a reazione (battezzata “Norah”), Furze spiega che “come si più immaginare, è terribilmente poco sicura, ma incredibilmente divertente da usare”. La bici può arrivare a quasi 90 km/h, e per risolvere il problema del calore degli scarichi, anziché usare uno scudo termico di qualche tipo, Furze ha scelto invece di allungare il telaio per tenere gli scarichi lontani dal pilota.

Fonte: notizie.delmondo.info

 
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La nuova applicazione Corona di Delizie in bicicletta nasce da un’idea del Patto Territoriale Zona Ovest di Torino ed e’ stata finanziata dalla Regione Piemonte nell’ambito del progetto interregionale ”Cicloturismo ed altri itinerari alla scoperta del paesaggio, della cultura e della fede”, che coinvolge anche Umbria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia e Marche. La sua realizzazione ha visto la collaborazione tra gli assessorati regionali al Turismo e Sport, Cultura, Ambiente e Trasporti, con il supporto tecnico dell’Ipla, l’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente, che ha seguito la georeferenziazione della rete ciclabile, e la consulenza di iMpronta per lo sviluppo e implementazione. Tra gli altri partner la Provincia di Torino, Turismo Torino e Provincia, il Parco del Po e della Collina Torinese, il Parco La Mandria, la Citta’ di Torino, i Comuni del circuito che hanno sottoscritto il Protocollo e l’Associazione Bici & Dintorni – FIAB Torino.

Fonte: Adnkronos

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Ischia, un'isola piuttosto estesa con più di 60km di rete stradale, durante il periodo estivo il traffico stradale è notevole ed è sconsigliabile l'uso della bicicletta se non per gli spostamenti locali. L’Isola d’Ischia; non solo mare e terme, ma anche percorsi per cicloturismi e cicloescursioni, adatti sia alle famiglie con bambini sia agli sportivi amanti dei percorsi duri in bicicletta. Ogni anno ciclisti professionisti e amatoriali scelgono l’isola per coniugare bike e benessere. Infatti il territorio isolano con le sue magnifiche strade panoramiche, i percorsi ondulati, i sentieri campestri, si presta perfettamente per ogni genere di attività ciclistica dalla bici da corsa alla mountain bike. Inoltre per gli amanti del cicloturismo Ischia rappresenta un'ottima tappa da inserire nel proprio itinerario, un luogo da esplorare a bordo delle due ruote da cima a fondo. Ad esempio, il giro dell'isola con le opportune soste nei punti di maggiore bellezza paesaggistica. Si “salpa” dal porto di Forio, uno dei sei comuni dell’isola per dirigersi alla “Chiesa del Soccorso”, posta sull’omonimo promontorio che guarda verso ovest e da cui si può scorgere l’isola di Ventotene all’orizzonte, una visita d’obbligo per questa famosa chiesa dalla bianca facciata ed adorna di preziose maioliche del ’700, raffiguranti santi e scene della “Passione di Cristo”. Si riprende la strada litoranea di Forio in direzione di Lacco Ameno ma la abbandoniamo ben presto, nonostante abbiamo scelto una stagione non proprio “turistica” e quindi non dovendo fare il conto con orde di villeggianti, la strada litoranea gode comunque di troppa “mondanità” per i nostri gusti. Per dirla alla Benigni, una delle piaghe in questa parte dell’isola è senza dubbio “il traffico” per questo svoltiamo immediatamente per Via Cigliano verso il litorale e la Chiesa di S.Francesco. Un altro itinerario è quello di Capoliveri Bike Park, che offre una rete di strade e sentieri segnalati immersi nella natura e costituisce un vero paradiso per gli appassionati della mountain bike: è composto da cinque percorsi di diversa difficoltà e lunghezza. Oltre 100 km di sentieri e strade spettacolari e interscambiabili tra loro. Ogni percorso è individuato da un colore e segnalato sul territorio da appositi cartelli che ne indicano il nome, la direzione da seguire, un numero riferito al punto in cui è collocato il segnale - in modo che possa essere individuato sulla cartina - e il nome della località in cui è collocato. Si passa dal Monte Calamita alla vecchia strada delle miniere, a panorami mozzafiato a picco sul mare, tra salite e discese attraversando fattorie, maneggi e... con probabili incontri ravvicinati con cinghiali, lepri, fagiani e pernici rosse.

Fonte: www.bikeitalia.it

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Conto alla rovescia per la pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali, con i cantieri aperti in via Labicana e viale Manzoni: si parte il 3 agosto con lo stop alle auto private e la nuova viabilità. Sempre il 3 agosto, la notte dalle 21.30 in poi, c'è la "Notte dei Fori", ore di musica e spettacolo per salutare la nuova isola pedonale e la sua assoluta novità: la via "che era una strada e diventa la passeggiata dei romani", per dirla con la campagna ufficiale del Campidoglio. Alle 12.30 di oggi la conferenza del sindaco Marino che illustra il programma della festa notturna, insieme all'assessore alla Cultura Flavia Barca. E Fori Imperiali pedonali vuol dire anche l'atteso inizio dei restauri del Colosseo: nei giorni scorsi Roma Capitale ha consegnato alla Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Roma le aree adiacenti e a breve potranno cominciare i lavori, finanziati dal gruppo Tod's di Diego Della Valle.
Ecco intanto gli elementi salienti del piano. Prima fase dal 3 agosto: stop ai mezzi privati da largo Corrado Ricci al Colosseo, in direzione di quest'ultimo; la via sarà aperta solo a bus, taxi, auto a noleggio con conducente e mezzi di emergenza, con il limite di velocità fissato a 30 chilometri l'ora. Le auto provenienti da piazza Venezia dovranno obbligatoriamente svoltare a sinistra su via Cavour e via degli Annibaldi sarà a senso unico invertito rispetto all'attuale: sarà cioè percorribile a salire da via Cavour verso largo Agnesi, via Nicola Salvi e piazza del Colosseo.
L'asse via Labicana-viale Manzoni (quest'ultimo tra via Merulana e via Emanuele Filiberto) diventa a senso unico, con due carreggiate separate e in mezzo la preferenziale: la carreggiata di sinistra per i veicoli in marcia verso la zona di Termini-Esquilino con svolta su via Merulana; la corsia destra per i veicoli diretti verso Celio-Viale Manzoni-San Giovanni. La preferenziale per i mezzi pubblici resta a due sensi di marcia.
Nel contempo, su via dei Serpenti viene eliminato il varco e parte di via Cavour diventa a senso unico. E a senso unico si procederà anche su via delle Terme di Tito in direzione via di Colle Oppio.Ciò comporta un nuovo disegno dello schema di circolazione al Colosseo, nuova segnaletica sulle strade interessate (via degli Annibaldi, largo Ricci, via Cavour, via Salvi, via Merulana) e la realizzazione di uno spartitraffico su via Labicana per separare fisicamente la preferenziale dalla corsia riservata al traffico privato (con eliminazione della sosta tra l'incrocio con via Merulana e il Colosseo, tranne brevi tratti). Nel contempo, cambiano i percorsi di alcune linee bus.
Nuova disciplina anche per i pullman turistici (con divieti di transito e limiti alla sosta su Colle Oppio) e, per evitare che l'eliminazione del traffico privato causi la proliferazione dei commercio abusivo, intensificazione dei controlli.
La seconda fase, poi (tra fine dicembre e inizio gennaio), prevede il raddoppio da tre a sei metri del marciapiedi destro di via dei Fori Imperiali, la conseguente riduzione della sede stradale, la costruzione di una pista ciclabile che arriverà fino al Colle Oppio e lo spostamento del varco Ztl centro storico all'incrocio tra via Cavour e via degli Annibaldi.
La fase di sperimentazione, precisa il Campidoglio, "servirà a verificare l'esito delle modifiche alla viabilità e ad apportare eventuali correzioni e miglioramenti". Il tutto nell'ottica della partecipazione: ascoltando associazioni e comitati di residenti, agendo di concerto con il I Municipio e raccogliendo le osservazioni e le proposte dei cittadini. Lo si sta già facendo con un questionario online: vedi nella colonna di destra della nostra home page
Per un quadro completo del progetto, vedi la notizia nel sito dell'Agenzia per la Mobilità con la simulazione video della nuova viabilità.

Fonte: Comune di Roma