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Di rientro dal suo Giro d’Italia in bici elettrica in solitaria, prologo di quello che è l’imminente suo Giro del Mondo (www.ebikeworldtour.com) sempre in solitaria, domenica prossima 22 Settembre Marco Invernizzi sarà presente a Varese alla Fiera BiPA che si terrà in piazza Repubblica, in occasione della Settimana Europea della Mobilità.

Sarà possibile incontrare Marco presso lo stand ROCKETBIKING e i cittadini che vogliono conoscere questo straordinario mezzo di trasporto potranno provare la bici elettrica con cui ha percorso in solitaria il nostro Paese.

Marco ha appena concluso l’avventura in solitaria del Giro d’Italia percorrendo 2.463 Km in 20 giorni con una bicicletta elettrica a pedalata assistita, un mezzo pulito, silenzioso ed economico: “E’ stata un’esperienza straordinaria, affrontata con una bici elettrica a pedalata assistita di tipo standard, non un mezzo speciale assemblato allo scopo, che mi ha permesso, non essendo un ciclista-atleta, di affrontare percorsi impegnativi comunque pedalando e quindi non rinunciando all’esperienza-bicicletta, rappresentando piuttosto una validissima alternativa ad un’inquinante, rumoroso e meno economico viaggio in moto” afferma Marco.

L’esperienza appena conclusa di Marco, ma ancor più quella che imminentemente affronterà col suo Giro del Mondo in solitaria in bici elettrica, è anche un invito a tutti i cittadini alla riflessione sui nostri comportamenti quotidiani, se essi siano o come possano essere all’insegna di un valore universale: l’ecosostenibilità.

Il Giro d'Italia di Marco è stato anche all’insegna della riscoperta della tipicità italiana, dei costumi, delle tradizioni, della cultura locale e quindi del cibo, una grande risorsa italiana che ci rende unici, ed ha costituito al contempo una straordinaria occasione di verificare quale sia lo stato delle strade italiane in termini di ciclabilità, scoprendo buone pratiche quali realizzazioni di piste ciclabili, ma anche abusi e malcostumi che purtroppo continuano a persistere.

L’incontro con Marco sarà l'occasione per conoscere tutti i dettagli e le curiosità di questa sfida e al contempo per approfondire la conoscenza, insieme a Marco e allo specialista in bici elettriche ROCKETBIKING (http://ww.rocketbiking.com) che sostiene l’iniziativa, delle principali caratteristiche, delle ultime innovazioni tecnologiche e dei vantaggi pratici ed economici di questo tipo di mezzo di trasporto, utile non solo per il cicloturismo, ma anche e soprattutto nell'uso quotidiano.

Il diario di Marco nel suo attraversare l'Italia e poi il Mondo, fatto di testi, foto, video, è disponibile all’indirizzo internet: www.eBikeWorldTour.com oppure più mnemonicamente: www.GiroMondoBiciElettrica.com dove si possono trovare tutte le informazioni e gli ultimi aggiornamenti riguardanti il progetto, il percorso, e dove si può interagire con Marco in qualsiasi momento scrivendogli oppure commentando il suo diario, come analogamente sarà possibile su Facebook all’indirizzo web: www.facebook.com/eBikeWorldTour “Come ROCKETBIKING (http://ww.rocketbiking.com) abbiamo messo a disposizione di Marco tutte le nostre competenze tecniche ed organizzative per supportarlo in questa sfida, cogliendone ed apprezzandone il grande spirito d’impresa, la sua volontà e la sua determinazione, e per cogliere l’opportunità di far parlare di uno straordinario mezzo di trasporto, economico ed ecologico, quale alternativa a moto ed auto,

non solo per fare del turismo, bensì nella della vita quotidiana di ciascuno, come dimostrato negli altri Paesi europei dove la bicicletta a pedalata assistita è già straordinariamente diffusa” afferma Francesco Orrù manager dell’e-commerce specializzato in biciclette elettriche a pedalata assistita. 

Comunicato stampa

www.facebook.com/eBikeWorldTour  ebikeworldtour.com/

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Anche quest'anno Novara è tra le città italiane che hanno dato la propria adesione alla Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, che si svolge dal 16 al 22 settembre. Da dieci anni la "Settimana" è diventato un appuntamento di grande rilievo internazionale per incoraggiare i cittadini all'utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all'auto privata per gli spostamenti quotidiani nelle aree urbane con l'obiettivo di diminuire gli impatti ambientali generati dai veicoli privati con particolare attenzione alle tematiche di: inquinamento atmosferico, emissioni di gas serra, inquinamento acustico, congestione del traffico. Nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì 18 settembre, in piazza Martiri sono stati distribuiti, suscitando moltissimo interesse da parte dei cittadini, i prini 150 kit "Illumina la bici". L'iniziativa è stata sostenuta dagli sponsor Deutsche Bank e MetLife e realizzata con la collaborazione degli "Amici della Bici".

Programma
MERCOLEDI 18 SETTEMBRE E GIOVEDI 19 SETTEMBRE
In Piazza Martiri, tra le 17 e le 19, l'Associazione Amici della Bici e rappresentanti della Deutsche Bank e MetLife (sponsor dell'iniziativa) consegnano ai cittadini il "Kit illumina la bici" per promuovere la sicurezza della mobilità ciclabile.

SABATO 21 SETTEMBRE
Dalle 10 l'Associazione Amici della Bici Novara, aderendo alla Campagna Nazionale indetta dalla FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta "Chi sceglie la bici merita un premio" premierà tutti i ciclisti che entrano in centro col proprio mezzo.
Dalle 14 alle 16 prosegue la distribuzione di Kit Illumina la Bici da parte della Associazione Amici della Bici e dello Sponsor Deustche Bank e MetLife.

DOMENICA 22 SETTEMBRE
Con ritrovo alle ore 8 in Largo Pastore, prende il via la "Ciclopodistica non competitiva" itinerario ciclistico (per maggiori di 12 anni) e corsa podistica su percorso cittadino.
Alle 12 chiusura della "Settimana Europea della Mobilità Sostenibile" in Piazza Martiri alla presenza delle autorità cittadine.

Fonte: www.novaratoday.it

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Venerino Tosini, 61 anni appassionato di arte e degli sport di fondo, inforcherà la bicicletta per pedalare ininterrottamente fino a Firenze, 500 chilometri andata e ritorno con il solo supporto di casco, occhiali protettivi e olio di gambe. Velocità media di crociera: 23 chilometri orari per rispettare il limite delle 24 ore fissato per completare l'impresa, inclusi un'ora e 50 minuti di ristoro fisico.
Una rivendicazione pacifica e insieme un pellegrinaggio, visto che le due tappe del tour saranno il piazzale del Mandela Forum in viale Paoli a Firenze e la stessa Bosaro, entrambe accomunate dalla presenza di un monumento dedicato al campione di ciclismo Franco Ballerini, vincitore delle Parigi Rubaix rimasto vittima di un incidente di rally il 7 febbraio 2010.
Ballerini rappresenta per Venerino la faccia pulita dello sport e al tempo stesso è testimonianza del suo secondo grande amore, l'arte. Il progetto per la scultura di Bosaro infatti è suo, e i tre anni di studi all'Istituto d'arte di Venezia, in gioventù, gli hanno lasciato in eredità la voglia di cimentarsi nella scultura, nella pittura e nelle installazioni (sua una mostra alle Grotte Boldini alcuni anni fa).
In curriculum ci sono diverse traversate, tra cui la Piombino-Isola d'Elba (5 ore 44'), la Rovigno-Albarella (41 ore) e la Pontelagoscuro (dalla Canottieri) al Lido di Venezia (Malamocco), 130 ore.
Nel maggio del 2012 ha macinato 203 km (di cui 135 in salita) da Ferrara a Incisa Val d'Arno e si è cimentato a percorrere 325 chilometri consecutivi in pianura, 13 ore (quasi) non stop con velocità media di 27 chilometri orari.
Più della fatica, più della solitudine delle ore notturne («ci vuole una certa tempra psicologica»), più delle auto («di notte e all'alba molte strade sono pressoché sgombre»), Venerino teme le "incursioni" di animali. Sembra banale, ma non lo è quando in discesa raggiungi i 65 km orari e dal niente sbuca un cerbiatto e ti taglia la strada; oppure se incroci una famiglia di porcospini che in fila si sta spostando da un ciglio all'altro della carreggiata, o ancora quando una civetta o un barbagianni in volo ti piombano addosso.
Con la Ferrara-Firenze. Venerino intende così dare il suo contributo per «restituire credibilità allo sport, al ciclismo. Perché non ne posso più di tutti quelli che, campioni famosi , semplici dilettanti o pensionati, per fare sport devono aiutarsi. La sfida è aperta a tutti, e sono pronto a farmi visitare».
Fonte: lanuovaferrara.gelocal.it

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Il progetto “Piedelibero” presentato dal sindaco Matteo Renzi quale iniziativa sociale in vista dei Mondiali di ciclismo. “Del tema delle carceri - ha sottolineato il sindaco Matteo Renzi, che ha comprato proprio oggi, al termine della conferenza stampa, una bicicletta da uomo blu con ruote rosse - si parla spesso quando ci sono eventi negativi: ma i problemi nazionali non si affrontano con provvedimenti ‘una tantum’ ma con operazioni e sfide culturali ed educative. Per questo siamo felici di promuovere questa iniziativa bellissima con la cooperativa Ulisse che da tanti anni lavora con i ragazzi del carcere e che ora vede la nascita di un brand di prodotti che verranno commercializzati. E’ un modo bello per dimostrare il volto etico e solidale di Firenze proprio nei giorni dei Mondiali di ciclismo”.

“Piedelibero è Milleunabici 2.0 – ha spiegato il vicesindaco Saccardi – ovvero la continuazione di un progetto sociale targato Firenze che amplia i propri orizzonti. È anche l’occasione per modificare la progettualità interna al carcere attraverso una operazione di promozione e marketing”.

Il progetto si è caratterizzato attraverso il riciclo delle biciclette abbandonate nella depositeria comunale altrimenti destinate alla rottamazione e il reinserimento sociale di detenuti ed ex detenuti attraverso l’attività lavorativa connessa.

“Piedelibero ri-cicli” è un iniziativa che unisce etica ed estetica e che consiste nella creazione di un marchio per rendere le biciclette prodotte dalle officine del carcere di Sollicciano e dell’Istituto penale minorile Meucci riconoscibili e uniche. Il restauro non è più solo funzionale, ma prevede uno studio di re-design che comprende la scelta di colori e accessori.

E “Piedelibero” è destinato a superare i confini delle officine di recupero delle biciclette, diventando il brand identificativo per tutti gli oggetti che in un prossimo futuro saranno prodotti all’interno delle strutture penitenziarie fiorentine. Ad iniziare dai gadget e dall’accessori legati alla bicicletta. In questo modo sarà possibile ampliare la produzione e quindi raddoppiare i posti di lavoro all’interno e all’esterno degli istituti di pena.

Attualmente sono tre le officine in funzione: a Solliccianino, all’Istituto Meucci e nella struttura dellacooperativa Ulisse collocata in un edificio di proprietà comunale accanto al Ponte della tramvia . È questa una delle attività promosse dall’Amministrazione all’interno delle carceri fiorentine che, ogni anno, coinvolgono circa 700 detenuti per un investimento totale di 340.000 euro. Si va dal progetto con Arci per attività culturali in carcere a quello per il reinserimento sociale e lavorativo con l’associazione Ciao, dal centro diurno Attavante gestito dall’Associazione Volontari Penitenziari alle attività sportive in carcere fino all’acquisto di buoni mensa per detenuti semiliberi indigenti. Il vicesindaco ricorda poi le strutture residenziali convenzionate con il Comune per i soggetti in permesso-premio, sottoposti a misure alternative alla detenzione, esecuzione penale esterna al carcere o appena dimessi dal carcere: ovvero il Centro Samaritano gestito dalla Caritas e il Centro Casanova gestito dall’associazione Ciao.

Da ricordare anche i progetti dedicati al carcere e finanziati dai privati nell’ambito del Fiorino Solidale: le borse lavoro riservate ad ex detenuti impiegati nel Parco degli Animali e la fornitura del latte da parte della Mukki e, a breve, anche della frutta dalla Mercafir al laboratorio per la produzione del gelato presso l’Istituto Meucci.

Sul sito www.piedelibero.it è possibile avere ulteriori informazioni e soprattutto acquistare le biciclette.

Fonte: Comune di Firenze

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CiAl, Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Alluminio  in collaborazione con il Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale di Milano, hanno lanciato il concorso dove sarà possibile vincere una bici in alluminio riciclato.

Il concorso chiede di segnalare in 140 caratteri iniziative, idee, progetti italiani o internazionali di innovazione sociale che migliorano la qualità della vita delle persone o della comunità. Per innovazione sociale intendiamo “una soluzione innovativa a un problema sociale che sia più efficace, efficiente, sostenibile ed equa di tutte le soluzioni esistenti, e che generi valore diffuso per tutta la società e non tanto per i singoli individui”.

La RICICLETTA® è realizzata attraverso l’alluminio ottenuto dal riciclo degli imballaggi provenienti dalla raccolta differenziata tra cui lattine, vaschette, scatolette e bombolette aerosol, tubetti per creme e conserve, foglio sottile etc. Caratterizzata da un design innovativo e armonioso, è molto leggera ed è dotata di cambio Nexus, prodotto da Shimano a tre velocità inserito nella ruota posteriore che ne permette un utilizzo versatile. Per partecipare è necessario inviare un tweet in italiano o in inglese a @CSRIS_it oppure a @ConsorzioCIAL inserendo l’hashtag  #ITSINNOVATION. Si potrà partecipare al concorso dal 9 al 20 settembre 2013.

Il premio per il vincitore è la RICICLETTA®  di CiAl,  Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Alluminio.

La giuria sceglierà il tweet vincitore tra quelli che si sono maggiormente distinti per innovazione, originalità e valore sociale.

Fonte: www.ilsostenibile.it

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L’edizione 2013 della settimana europea della mobilità è diventata negli anni un appuntamento internazionale con l’obiettivo di incoraggiare i cittadini all’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’auto privata per gli spostamenti quotidiani. Gli spostamenti effettuati a piedi, in bicicletta o con mezzi pubblici, infatti, rappresentano modalità di trasporto sostenibile che, oltre a ridurre le emissioni di gas inquinanti, l’inquinamento acustico e la congestione, possono giocare un ruolo importante nel vivere quotidiano di tutti.
Lo slogan scelto per il 2013,“Clean air! It’s your move”, in italiano “Aria pulita! Ora tocca a te”, mira a sensibilizzare la cittadinanza sul legame tra il traffico motorizzato e l'inquinamento atmosferico nelle aree urbane, evidenziando il ruolo attivo che ciascun cittadino può avere nel miglioramento della qualità dell'aria attraverso le proprie scelte di mobilità.
Janez Potočnik, commissario europeo per l'Ambiente, ha dichiarato: "Quest'anno ci concentriamo su l'impatto delle nostre scelte quotidiane sulla nostra salute. Le città possono svolgere un grande ruolo quando si tratta di migliorare le opzioni per il trasporto. Attraverso la sensibilizzazione e offrendo alternative più verdi, le città possono diventare luoghi più interessanti per il vivere delle persone."
Siim Kallas, commissario europeo ai Trasporti e alla Mobilità, ha sottolineato come la: "Settimana europea della mobilità di quest'anno  ci ricordi che tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere nella lotta contro l'inquinamento atmosferico urbano. Cambiando abitudini, ad esempio utilizzando la bici invece dell’auto, o privilegiando il trasporto pubblico negli spostamenti, siamo in grado di migliorare la nostra qualità di vita."
L'edizione 2013 si svolge in un momento in cui gli Stati membri dell'UE stanno rivedendo la legislazione sull’aria. La scarsa qualità dell'aria continua ad avere un grande impatto sulla salute dei cittadini europei, causando nella popoplazione un aumento delle complicazioni respiratorie e cardiache, nonchè morti premature e prospettive di vita inferiore, rispetto ad “ambienti puliti”. L'inquinamento atmosferico colpisce inoltre proprio l’ambiente oltre che le persone, causando una maggiore acidificazione dei suoli, la perdita di biodiversità e la riduzione dello strato di ozono. Fattori scatenati sempre più dal traffico urbano che immette materiale particolato e biossido di azoto nell’atmosfera.
I programmi delle Autorità locali europee che hanno sittoscritto la Carta della Settimana europea della mobilità possono essere visionati al link www.mobilityweek.eu.
Fonte: mobilityweek.eu
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L’autostrada sarà lunga 60 km è collegherà le città di Dortmund e Duisburg nella regione della Ruhr. La struttura sorgerà su un percorso parallelo a quello dell’attuale autostrada per automobili A40, e sarà realizzata entro il 2021: consentirà di ridurre notevolmente la grande quantità di traffico che vi si concentra quotidianamente, che costringe gli autoveicoli a procedere molto lentamente per la congestione che vi si genera, tanto da essere stata soprannominata “Autostrada delle lumache”. Proprio come un’autostrada, la grande pista ciclabile si svilupperà lungo il percorso con doppia carreggiata separata per sensi di marcia, contenuta in una larghezza di 5 metri, ed essendo progettata per favorire al massimo la percorribilità da parte dei ciclisti, sarà realizzata interamente in pianura, con superficie asfaltata, senza curve strette o pendenze e senza incroci, con una buona illuminazione che ne consentirà la fruibilità anche durante le ore serali e notturne. L’alta densità delle persone che risiedono nella zona ha favorito la decisione di realizzare tale struttura: già numerosi Tedeschi si spostano ordinariamente in bicicletta, per evitare le lunghe code generate dal traffico automobilistico, e sicuramente il numero sarà incrementato a seguito dell’ultimazione del progetto: lo assicura Jens Hapke, dirigente dell’azienda che gestisce i trasporti urbani e regionali, la Regionalverband Ruhr. Inoltre l’autostrada delle bici favorirà una notevole riduzione delle emissioni di CO2 nell’aria, assicurando un nuovo assetto di viabilità e sostenibilità all’intero tratto autostradale. “Se vogliamo convincere molti automobilisti a passare alle due ruote, dobbiamo offrire collegamenti con alte prestazioni” – afferma l’esperto di mobilità Dortmund Winfried Sagolla - “Ci si aspetta fino a due milioni di utenti potenziali grazie anche alla crescente sensibilità dei Tedeschi alla bicicletta e l’aumento considerevole di biciclette elettriche che aiutano i ciclisti con la pedalata assistita permettendo loro di compiere anche lunghi tragitti in sella”.

Fonte: www.architetturaecosostenibile.it/

Martedì, 17 Settembre 2013 11:14

Il mondo scende in bici per salvare l’Artico

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Il 15 settembre in occasione della campagna Save the Artic organizzata da Greenpeace, più di 110 città di 36 Paesi nel mondo sono scesi in strada in sella alla propria bicicletta per partecipare alla prima “Pedalata Polare” della storia. Anche per il 2013 ci si aspetta un nuovo allarmante abbassamento del livello dei ghiacci artici. Gli esperti del National Snow and Ice Data Centre hanno preannunciato un nuovo livello dello scioglimento dei ghiacci che “senza dubbio”, dicono, rappresenterà uno dei cinque record più bassi della storia. Secondo molti scienziati il ghiaccio potrebbe svanire totalmente entro il 2020. Salvare la casa degli orsi polari con un giro in bicicletta: è la proposta lanciata da Greenpeace. Si tratta, chiaramente, di un'iniziativa organizzata per sensibilizzare l'opinione pubblica e porre l'attenzione sui rischi che corrono questi splendidi animali. “Con questa pedalata abbiamo portato i Difensori dell’Artico sulle strade di tutto il mondo per ricordare a Shell e agli altri giganti del petrolio che il movimento “Save the Arctic” sta crescendo e non si fermerà finché non cesseranno i piani di trivellazione al Polo Nord – ha dichiarato Cristiana De Lia, responsabile della campagna Mare di Greenpeace Italia. L’Artico è importante per il clima terrestre e deve essere protetto per non mettere a rischio tutti gli abitanti del nostro pianeta.” Un gigantesco orso meccanico grande quanto un autobus a due piani ha percorso le strade di Londra fino a raggiungere la sede internazionale della compagnia petrolifera Shell, mentre a Roma i ciclisti si sono riuniti in Piazza del Colosseo e hanno pedalato lungo un percorso che ha toccato i luoghi simbolo della città. L’attore Paolo Briguglia, testimonial dell’evento, è salito in sella alla sua bicicletta per chiedere un santuario globale per l’Artico. In Italia, migliaia di biciclette hanno percorso le strade di Milano, Catania, Bari, Napoli, Roma e Verona per ricordare a tutti l'urgenza di salvare l'Artico da colossi del petrolio come Shell e Gazprom. A Milano circa quattrocento ciclisti si sono dati appuntamento presso i Giardini Indro Montanelli (Porta Venezia), dove i volontari dell’associazione hanno consegnato palloncini e mascherine per decorare le bici e hanno dato vita ad attività a tema polare per grandi e piccoli. Alle ore 11.00 è partita la pedalata che ha attraversato la città fino alle ore 13.00. A Roma i ciclisti si sono riuniti in Piazza del Colosseo e hanno pedalato lungo un percorso che ha toccato i luoghi simbolo della città. L'attore Paolo Briguglia, testimonial dell'evento, è salito in sella alla sua bicicletta per chiedere un santuario globale per l'Artico. A Napoli numerosi ciclisti si sono dati appuntamento sul lungomare dove i volontari dell’associazione hanno consegnato palloncini e mascherine per decorare le bici e hanno dato vita ad attività a tema polare per grandi e piccoli. Nella mattinata è partita la pedalata che ha attraversato la città. A Bari quasi cinquecento ciclisti si sono ritrovati in via Sparano, dove (come a Milano) i volontari dell’associazione hanno consegnato palloncini, adesivi e mascherine per decorare le bici e hanno dato vita ad attività a tema polare per grandi e piccoli. Alle ore 11.30 è partita la pedalata che ha attraversato Via Sparano, Corso Vittorio Emanuele e tutto il Lungomare fino a Punta Perotti, dove i ciclisti si sono fermati per una pausa musicale in compagnia della CycleBand. Subito dopo il lungo serpentone di bici è rientrato al gazebo in via Sparano per la conclusione dell’evento, tra le note della CycleBand e il saluto a tutti i partecipanti alla Pedalata Polare.A Londra un gigantesco orso meccanico grande quanto un autobus a due piani ha percorso le strade principali fino a raggiungere la sede internazionale della compagnia petrolifera Shell. In Finlandia, membro del Consiglio Artico, è stato approvato una nuova strategia per la creazione di un santuario marino al Polo Nord. A minacciare l’Artico non sono solo i cambiamenti climatici: l’assenza di ghiaccio ha aperto nuove vie di transito per la ricerca e l’estrazione di petrolio a latitudini estreme scatenando una vera e propria corsa all’oro nero.

Fonte www.greenpeace.org

Martedì, 17 Settembre 2013 09:42

Giro del Ballino – bici da corsa

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Il giro del Ballino è uno dei classici giri da fare in bici da corsa quando si è nella zona. Si parte da Arco, dal parcheggio posto al ponte sul fiume Sarca, seguiamo le indicazioni per il centro cittadino, costeggiamo i giardini di Arco, quindi alla nostra destra troviamo una fontana e un campo da basket, giriamo a destra e quindi a sinistra e ci manteniamo sempre sulla strada principale. Attraversiamo alcune frazioni di Arco seguendo sempre le indicazioni per Varone, dopo un tratto pianeggiante, giriamo a destra seguendo le indicazioni per Ceole o per il Santuari Madonna delle Grazie. Si affronta una breve salita fino a giungere in località Ceole, dove giriamo a sinistra e dopo pochi colpi di pedale arriviamo sulla strada principale. Andiamo a destra, quindi prendiamo la prima strada a sinistra. Siamo nella piazza principale di Varone, giriamo a destra e arriviamo ad un semaforo, giriamo a sinistra quindi subito a destra. Si scende e dopo un dosso dissuasore a sinistra trovate una fontana, si gira a destra si costeggia un campo e quindi s’inizia a salire, tratto pedalabile immersi negli ulivi. La strada sbuca sulla strada che porta in Valle di Ledro, si gira a destra e si sale e prima della galleria si gira a sinistra. Si sale su fondo asfaltato ben curato tra tratti rettilinei e curve immersi negli ulivi con un panorama unico. Si raggiunge in fretta la frazione di Deva, dopo il piccolo gruppo di casa, affronterete un tratto rettilineo quindi una curva a destra, questo è il punto ideale per fare foto con il lago sottostante. Si prosegue sempre sulla strada principale e arriverete a Pranzo, dove se passate per il centro vi trovate davanti alla chiesa una fontana. Si sale ancora, si evita il bivio per Campi si affronta ora un tratto rettilineo per poi arrivare allo stop. Attraversiamo la strada e nel parcheggio troverete una fontana. Si esce dal parcheggio e si gira a sinistra e si riprende a salire, nel primo tratto alla vostra destra sarete accompagnati dalla bellezza del lago di Tenno con i suoi colori turchesi. Dopo un tratto rettilineo con pendenza costante affronterete una breve discesa poi salita veloce quindi discesa, curva a destra dopo un ponte e si riprende a salire lungo tratto rettilineo quindi curva a destra e si dopo aver attraversato un ponticello si affronta un tratto pianeggiante quindi curva a sinistra e si riprende a salire. Si arriva nella frazione di Ballino, trovate 2 ristoranti, uno a destra e uno a sinistra, e una fontana da dove sgorga sempre acqua freschissima. Si continua sulla strada principale, si percorre un tratto di falsopiano e si raggiunge il Passo del Ballino posto a 750 m d’altezza. Si scende quindi meglio mettersi una giacca, discesa veloce con curve larghe ben disegnate, la discesa termina e vi trovate ad affrontare un tratto pianeggiante, siete nella “piana” di Fiavè. Alla vostra sinistra trovate il biotopo di Fiavè dove c’è anche un percorso didattico per andare a visitare un sito archeologico. Si continua a pedalare sulla strada principale, si riprende a scendere, si attraversa il paese di Stumiaga. Si scende e si affronta una curva a destra, attraversiamo Dasindo per poi arrivare a Vigo Lomaso, quindi si attraversa Lomaso per poi scendere tra curve e controcurve e raggiungere il paese di Ponte Arche. Allo stop giriamo a destra e seguiamo le indicazioni per Trento. Ora pedaliamo sulla strada principale, attraversiamo il paese e appena fuori alla vostra sinistra si trovano le Terme di Comano. La strada inizia a salire, con lieve pendenza, andiamo sempre diritti ora ci troviamo a pedalare su un tratto pianeggiante. Prima della galleria, dovete prendere la ciclabile che c’è sul lato sinistro della galleria all’esterno. Proprio in questo periodo è stata aperta questa ciclabile. La ciclabile ripercorre la vecchia strada che prima della costruzione delle gallerie era l’unica via di comunicazione tra la valle del Sarca e la valle Giudicarie. La ciclabile è spettacolare, un percorso incastonato nella montagna con a destra una forra dove dentro scorre il fiume Sarca. Si continua sempre sulla ciclabile tutta protetta, dopo un lungo tratto pianeggiante, un breve tratto quindi si scende tra curve e tratti rettilinei fino a giungere sulla strada principale. Si gira a sinistra e si scende ora sulla strada principale, quindi fate attenzione al traffico, mantenetevi in fila indiana e moderata la velocità. Scendendo attraverserete il fiume Sarca e subito dopo il ponte a destra c’è la pista ciclabile. La prendiamo la pista ciclabile costeggia il fiume Sarca in fretta si arriva a Pietramurata dove vi consiglio di seguire e indicazioni per raggiungere l’Azienda Agricola Gino Pedrotti dove potete fermarvi per una breve sosta ristoratrice con i prodotti tipici della zona ma soprattutto per assaporare un buon bicchiere di vin santo. Si riprende a pedalare e seguendo le indicazioni per la pista ciclabile vi troverete a percorrere la pista ciclabile che da Pietramurata conduce a Fies, attraversa le marocche in un panorama unico, appena asfaltata davvero un gioiello. La discesa ci porta alla ex centrale di Fies dove andiamo sempre diritti si scende pedalando tra viti e meleti, alla vostra destra trovate il Bike&Wine Bar posto molto carino. In breve siamo a Dro sempre seguendo le indicazioni ciclabili attraversiamo la cittadina e ci dirigiamo verso la frazione di Ceniga, l’attraversiamo e dopo un centinaio di metri, a destra troviamo le indicazioni per la pista ciclabile. Manca poco e siamo arrivati al punto di partenza.

Giro classico ad anello molto bello di circa 60 km.

Da vedere: Canale e Calvola borghi medioevali, Lago di Tenno, Biotopo e Palafitte di Fiavè, Lago di Toblino, Lago di Cavedine.

Fonte:  http://gardaoutdoor.wordpress.com

Martedì, 17 Settembre 2013 09:38

Solo piste ciclabili a tutti i costi?

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I tempi per la realizzazione di una ciclabile sono lunghi e noi abbiamo invece l'urgenza di accelerare i tempi di realizzazione di un sistema di mobilità ciclistica che metta in sicurezza chi sceglie la bicicletta come mezzo di trasporto. Le piste ciclabili andrebbero fatte, e anzi sono indispensabili, solo là dove non si può fare altrimenti, dove si affiancano a grosse strade di collegamento.

E quindi quello che necessita una città come Monza sono le corsie ciclabili, economiche, facili e veloci da realizzare. Una semplice separazione disegnata con la vernice sull'asfalto. Possiamo unire le piste ciclabili esistenti, sia con tratti di pista se necessario, oppure con una semplice corsia ciclabile, che unita alla moderazione del traffico ha il doppio ruolo di tutelare il ciclista e rallentare sensibilmente la velocità dei mezzi motorizzati, in modo che siano rispettati più facilmente i limiti di velocità cittadini troppo spesso ignorati. 

Potremmo così facilmente unire gli spezzoni di ciclabili, la cui disgregazione attuale è pericolosa per il ciclista che si trova improvvisamente a contatto del traffico, dopo aver percorso un tratto sicuro, realizzando percorsi ciclabili che raggiungono i punti di interesse generale della città molto facilmente e in modo economico.

Sulle arterie di grande comunicazione saranno ancora necessarie le piste ciclabili, ma al di fuori di queste avremo creato, con la moderazione del traffico e le corsie ciclabili, degli spazi condivisi da tutti. Insomma una città molto diversa da quella in cui viviamo oggi, una città dove in modo naturale, con l'aiuto dell'amministrazione e la consapevolezza dei cittadini, si ridurrà il numero sia delle auto circolanti che ferme ad occupare spazio nelle strade.

Come afferma il presidente di Monzainbici, Giuseppe Piazza,  "la mobilità ciclistica non si aggiunge, ma si integra al resto della mobilità".

Spesso basterebbe semplicemente copiare da altre città con esperienze analoghe che hanno dato  frutti positivi. Senza prendere come esempio le solite città europee lontane da noi, ci sono comuni italiani che solo qualche anno fa si trovavano nelle nostre stesse condizioni ma che hanno saputo reagire a situazioni particolarmente negative: pensiamo a Milano, che pur non avendo una situazione idilliaca per la mobilità ciclistica sta sperimentando con successo tanti interventi indirizzati verso una maggior tutela della mobilità dolce, come le corsie ciclabili e i controsensi permessi ai ciclisti. 

Quindi corsie ciclabili semplicemente disegnate, rifiutando l'idea che le corsie senza una separazione fisica possano essere poco rispettate.

Dobbiamo rinunciare all'idea che la segnaletica sia insufficiente a garantire sicurezza? Noi pensiamo che al contrario è venuto il momento, e crediamo che ormai ci sia la cultura giusta, per iniziare un nuovo percorso, non ci mancano né le possibilità, né l'intelligenza per uscire da comportamenti che per troppo tempo hanno condizionato le nostre vite.

Monza, come molte altre città, ha bisogno di una svolta decisa e radicale in tema di mobilità. Questo è il momento giusto. 

Massimo Benetti - Ufficio Stampa FIAB MonzaInBici