La Certosa di Banda. Abbandonata verso la metà del 1600 con il trasferimento dei monaci presso la nuova Certosa di Collegno. Rimane la chiesa del XIII secolo con campanile e parti del chiostro, il tutto inglobato nel corso dei secoli da abitazioni private.
La Certosa di Montebenedetto. Abbandonata alla fine del 1400 a seguito di una serie di disastrose alluvioni e smottamenti e ridotta per lungo tempo ad edificio adibito ad attività silvo-pastorali, la chiesa è stata recentemente restaurata e aperta al pubblico.
Da Rastello si seguono le indicazioni per il rifugio Mondovì, la strada è praticamente una sola ed è quasi impossibile sbagliare( seguite sempre la strada principale).
l'itinerario presenta una consistente parte su sentiero non ciclabile che sara' sicuramente poco apprezzata da quei biker che amano solo ed esclusivamente pedalare. In tal caso, basta limitare l'escursione al Rifugio e rientrare seguendo la medesima strada della salita. Cosi' facendo, nonostante un leggero incremento della lunghezza e del dislivello (22,84 Km complessivi - 860 metri totali) si riduce decisamente la difficolta' (B.C.).
Il Rifugio “Antonio Devoto” è stato realizzato dal Parco dell’Aveto mediante il recupero di un vecchio albergo di proprietà della Fondazione “Antonio Devoto” di Chiavari, da tempo in abbandono, che torna così a rivestire un ruolo e una posizione strategici per il comprensorio. La struttura sorge infatti al Passo del Bocco, importante crocevia tra le Provincie di Genova, La Spezia e Parma, ai piedi della faggeta del Monte Zatta, in una delle aree verdi più significative della Regione, lungo il tracciato dell’Alta Via dei Monti Liguri e dell’Ippovia Velleiate ed è situato a breve distanza dalla Miniera di Gambatesa, altro fiore all’occhiello del Parco dell’Aveto. Il Rifugio, particolarmente attrezzato per l’accoglienza di escursionisti, scolaresche e gruppi organizzati, è affidato in gestione al CAI di Chiavari.
Il Rifugio F. Chiarella all'Amianthe sorge a m 2979 alla sommità di uno sperone roccioso che domina la magnifica conca di By. Vasto panorama sul Mont Velan, la Grivola, il Gran Paradiso, l'Emilius, la Tersiva e sull'imponente catena dei Morion.
Costruito dalla Sezione di Chiavari del CAI nel 1975-76 si affianca alla vecchia Capanna eretta dalla Sezione di Torino nel 1912.
Facilmente raggiungibile in due ore e mezza di cammino, la struttura è situata alla base dei contrafforti delle Aiguilles Rouges.
Il rifugio Pian della Ballotta sorge sopra un piccolo sperone roccioso alla destra idrografica del canalone detto Piccolo Colluret, alla testata della Valle dell’Orco ed al fondo del Lago formato dalla diga del Serrù. Il rifugio è una costruzione in muratura con tetto terrazzato e vista a picco sul lago. La costruzione, di proprietà della Sede Centrale del CAI, è stata riadattata dalla Sezione di Rivarolo Canavese, restaurando il preesistente fabbricato militare, che fungeva da presidio per le guardie di frontiera e che fu gravemente danneggiato durante la seconda guerra mondiale. Il rifugio è stato inaugurato il 7 settembre 1969.
l rifugio "G. Melano - Casa Canada" del Club Alpino Italiano - Sezione di Pinerolo - è ubicato in alta Val Noce, nel Comune di Frossasco, ad una quota di 1060 m.s.l.m., in posizione dominante sulla valle, ai piedi della ormai famosa palestra di arrampicata della Sbarua.
Dalla frazione Perlà di Bobbio Pellice si risale la verde Comba dei Carbonieri, confluente della Val Pellice, fino al Rifugio Barbara Lowrie (1753 m.). Un percorso di circa 9 km e 1045 metri di dislivello, si sviluppa su di una salita ininterrotta con pendenza media superiore al 10% e con diversi punti oltre il 20%. Per le sue caratteristiche è recensita come una delle salite più dure d’Italia. Ogni anno su questa salita si disputa una cronoscalata.