TOUR DE FRANCE 1903
Facchinetti Paolo
Prezzo: € 12,50
Pagine: 432
Editore: Ediciclo
La nascita del Tour e la storia della prima edizione nel 1903. Il racconto di come Henri Desgrange riuscì a coinvolgere nel suo progetto alcuni corridori ardimentosi. Partirono in 60, arrivarono in 21. Uscivano di notte, cavalcando biciclette di ferro, senza cambio e con un freno solo; affrontavano l'ignoto con coraggiosa incoscienza, suscitando ovunque ammirazione ed entusiasmo.
Ad illustrare la proposta di legge in Aula consiliare è stato Fabrizio Mattei, Pd, presidente della commissione Mobilità ed Infrastrutture. “Questa legge – ha affermato Mattei – è volta a realizzare obiettivi di intermodalità”, tesi a favorire “una migliore fruizione del territorio” e “uno sviluppo infrastrutturale con valenza anche in ambito sanitario, sociale, turistico e sportivo”. Inoltre, ha proseguito il presidente, la legge “intende garantire lo sviluppo in sicurezza dell’uso della bicicletta sia in ambito urbano che extraurbano”, attraverso la realizzazione di “una rete ciclabile regionale e le relative infrastrutture”.
Il provvedimento legislativo prevede un finanziamento di 2 milioni di euro già per il 2014. A partire dal 2015, è previsto lo stanziamento di non meno dell’8 per cento delle risorse destinate dalla Regione alla modernizzazione delle infrastrutture e all’efficienza del sistema regionale dei trasporti. Tra gli obiettivi strategici, si individuano il potenziamento e la messa in sicurezza delle piste ciclabili in città e la loro messa in connessione con il sistema della mobilità per creare circuiti extraurbani protetti e dedicati alle due ruote.
Gli interventi per la mobilità ciclistica possono comprendere la realizzazione di sottopassi e sovrappassi ciclabili e ciclopedonali, dotazioni infrastrutturali utili alla sicurezza del traffico ciclistico e motorizzato, la costruzione e dotazione di parcheggi attrezzati, liberi o custoditi, e di centri di noleggio riservati alle biciclette, la messa in opera di segnaletica, verticale e orizzontale, specializzata per il traffico ciclistico.
Vincenzo Ceccarelli, Pd, presidente della commissione Territorio e Ambiente, ha evidenziato come dalla commissione sia uscito “un testo migliore di quello originario”. Ceccarelli era il primo firmatario di un progetto di legge che vedeva impegnati molti consiglieri del suo gruppo e che durante il cammino in commissione Mobilità e Infrastrutture è stato arricchito ed integrato dai contributi di consiglieri di diversi schieramenti. Per questo il presidente della sesta commissione ha ringraziato “chi ha dato un apporto concreto alla modifica e al miglioramento della legge”.
Le notti sembravano di luna
Autore: Laura Bosio
Prezzo: € 16,60
Pagine: 214
Editore: Longanesi
L’ultimo romanzo di Laura Bosio “Le notti sembravano di luna” racconta di una bambina di dieci anni, Caterina, che ha un grande sogno: quello di correre in bicicletta come i corridori del Giro. Caterina Guerra ha dieci anni e un sogno: correre in bicicletta come i campioni del Giro. Vive nell'Italia del boom, in una piccola città della pianura vicino a un fiume. Ma lei non sa che in quel periodo per le donne è quasi impossibile diventare corridori. O forse preferisce ignorarlo, perché solo in sella si sente davvero felice. L'appartamento in cui abita, angusto e periferico, è aperto su cortili, cantine, orti e strade che portano al fiume e che rappresentano le sue vie di fuga. Di fronte alla casa c'è la fabbrica dove suo padre lavora come caporeparto: un lavoro di cui è orgoglioso ma che non lo rallegra. La sera Caterina lo vede mentre si sfoga, da uomo silenziosamente fantasioso qual è, facendo solitari comizi dal balcone di casa.
Testo tratto dal libro di Alberto Fiorin, Pedalando sull’acqua, cento anni di ciclismo a Venezia, Ediciclo Editore, in uscita il 7 maggio. Una città d’acqua, di ponti, di strade che non sono strade, in cui si procede a piedi o a remi. Una città che non conosce il rombo del motore di un’automobile: può apparire paradossale ma una città così ha immediatamente amato – e ancora ama – le due ruote.
I veneziani hanno infatti fin da subito sviluppato con la bici una relazione intensa e complessa, la cui storia scorrerà nelle pagine seguenti. Velocipede, biciclo, bicicletto, bicicletta: comunque fosse chiamato quel nuovo mezzo di trasporto che fece irruzione attorno agli anni ottanta dell’Ottocento, i veneziani se ne innamorarono immediatamente e lo utilizzarono senza alcuna remora.
Di fatto era impossibile utilizzare la bicicletta per le evidenti difficoltà urbanistiche e ambientali: i ponti, i canali, la laguna, l’impraticabilità del centro storico. Eppure ciò avvenne, e avviene tuttora.
Leadermind ormai presente con il suo marchio da più di 20 anni nel settore della bicicletta, divenuto ormai leader indiscusso nella produzione di accessori in tessuto per il cicloamatore, tutti i nostri prodotti sono realizzati solo ed esclusivamente in Italia.
Via U. Forti, 24/3 Loc. Montacchiello 56121 Ospedaletto - Pisa
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Ucy nasce dalla nostra passione per il ciclismo ed il design.
Il sogno finalmente realizzato di creare biciclette uniche con forme minimaliste ed eleganti. Un prodotto artigianale di altissima qualità ed interamente fatto a mano in Italia.
La bicicletta diventa stile ed acquista un valore che va oltre il piacere del semplice utilizzo. Oggetto del desiderio e complemento di moda.
less is best.
Le nostre biciclette sono rigorosamente in acciaio Columbus e Fly-100 per i modelli inossidabili. Le parti di maggior sollecitazione, come i forcellini ed i ponticelli sono realizzati in acciaio inox. La caratteristica che rende unici i nostri telai é la particolare saldatura "fillet brazed", realizzata a regola d'arte da artigiani telaisti con 50 anni di esperienza.
La cura dei dettagli é per noi la cosa più importante. Le biciclette ucy sono "vestite" con stile abbinando cromatismi e materiali sempre nel giusto equilibrio. I componenti utilizzati sono quanto di meglio possa offrire il mercato mondiale.
Il risultato é un prodotto che unisce la tradizione italiana al moderno concetto di tendenza del ciclismo urbano.
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Sabato 2 giugno tutti in bici a Monticelli d’Oglio!
Legambiente Brescia organizza per sabato 2 giugno 2012 una biciclettata da Brescia a Monticelli d’Oglio: la biciclettata è PIANEGGIANTE, FACILE E PER TUTTI!
Il ritrovo sarà alle ore 9 alla cascina del parco Gallo (via Cefalonia). L’intero percorso è lungo l’itinerario ciclabile che va da Brescia a Pontevico e l’arrivo a Monticelli è previsto in circa 3-4 ore con soste ristoro e spiegazioni dei luoghi di interesse naturalistico.
Si potrà pranzare a Monticelli d’Oglio o al sacco in riva al fiume o alla trattoria La Rosa Rossa.
Per il ritorno chi vuole potrà tornare a Brescia in bici. Altrimenti sarà anche possibile tornare in treno e si potrà scegliere, a seconda della stanchezza, se prenderlo a Pontevico o Manerbio.
Costo: tessera Legambiente o 5 euro
Per informazioni e prenotazioni: 3358316545 – 3385334563
YO NO SOY GRINGO
Autore: Emilio Rigatti
Prezzo: € 14,50
Pagine: 240
Editore: Ediciclo
Dopo i successi di "La strada per Istanbul" e di "Minima Pedalia" Emilio Rigatti torna in libreria.
Il Sudamerica, l'incontro con la moglie Rosa, la sua prima bicicletta: più di un viaggio, un'avventura sentimentale di oltre 7 anni.
Copertina e schizzi interni di Francesco Tullio Altan.
Dimenticatevi l'America Latina da cartolina, con le sue immancabili rovine maya e il mare caraibico. E approdate in un caleidoscopio di colori, di odori, di emozioni forti per mano di un Emilio Rigatti giovane e sbarbato, ancora non ubriaco dalla passione delle due ruote.
I suoi taccuini sudamericani raccontano coincidenze "magiche", l'amore a tinte forti, l'amicizia che porta a darsi, la morte come ingrediente imprescindibile della cronaca colombiana, le truffe, gli eccessi del caso. Il libro comincia con un battesimo "latino", di fuoco: la discesa del Rio delle Amazzoni, tra spasmi intestinali e tramonti esagerati. Continua con incontri importanti, che segneranno per sempre la vita dello scrittore: con Rosa, la futura moglie colombiana che gli darà il figlio Amadeo; con la sua prima bicicletta, cavallo d'acciaio con cui muoverà i primi colpi di pedale sulle Ande...
Più di un reportage, più di un'autobiografia. Un viaggio nei ricordi e nella scrittura per raccontare il Sudamerica di un "gringo" mancato.
Un estratto dal testo:
"Quando feci il primo viaggio in Sudamerica avevo trent'anni, non ero mai stato in posti esotici, lontanissimi e che immaginavo molto pericolosi. Ero allegro e incosciente al punto di non sapere che, se partire a volte è difficile, tornare lo è ancora di più, specialmente se la destinazione è affascinante, complicata e contraddittoria, con tutta la seduzione delle cose estreme. Così è l'America Latina. Mi ci sarebbero voluti quasi vent'anni per capire che non si scherza con i continenti altrui."