Venerdì, 02 Novembre 2012 12:10

Ciclisti e semafori, il modello olandese

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All'inizio di quest'anno c'è stata grande attenzione attorno ad un provvedimento adottato a Parigi che, vista l'attualità del tema, ha fatto molto discutere anche qui in Italia. Il provvedimento in questione riguarda la possibilità per i ciclisti di svoltare a destra con il semaforo rosso, laddove indicato con un'apposita segnaletica.

 

Le testate di tutto il mondo hanno quindi riportato la notizia con grande enfasi, evidenziando come la capitale francese sia stata la prima grande città in Europa ad adottare una misura simile.

Tuttavia questa enfasi non ha contagiato tutti, in particolare, guarda un po', gli olandesi, che non si sono lasciati sfuggire l'occasione per mettere qualche puntino sulle i.

Alcune interessanti considerazioni le ha fatte Mark Wagenbuur, ciclista urbano olandese che da anni segue la realizzazione delle infrastrutture e degli interventi legislativi del suo Paese in favore della ciclabilità, nonché blogger di Bicycle Dutch. Con la consapevolezza di chi la sa lunga in fatto di bici, Wagenbuur, dopo aver ricordato che un provvedimento analogo è stato introdotto anche in Belgio dal luglio 2011 ("forse Bruxelles non è una «grande città» come Parigi?"), e che comunque quello di Parigi è ancora un esperimento, perché testato su soli 18 incroci semaforici e per di più in zone già moderate dal traffico, dopo insomma aver invitato tutti a contenere l'esultanza, sottolinea che in Olanda la svolta a destra per i ciclisti in caso di semaforo rosso (con responsabilità del ciclista in caso di sinistro) è consentita già dal 1991, e che in Francia probabilmente hanno appena scoperto l'acqua calda.

"I giornali hanno parlato di «misura radicale», ma siete sicuri che sia così?", chiede Wagenbuur per il quale, evidentemente, non è così.

Non è così – spiega ancora il blogger olandese – perché in Olanda passare con il rosso in prossimità di una intersezione a T non solo è permesso dalla legge in presenza del cartello "Rechtsaf voor fietsers vrij" (consentita svolta a destra per i ciclisti)", ma è un fattore messo in considerazione praticamente già dalla progettazione delle piste ciclabili che, a differenza ad esempio di quelle danesi, sono separate dalla strada in prossimità degli incroci consentendo quindi la svolta a destra in modo più che sicuro.

I ciclisti girano a destra col rosso ma probabilmente nemmeno se ne accorgono, così come non se ne accorgono gli automobilisti con i quali, tra l'altro, non si è mai instaurata alcuna polemica in proposito.

Secondo Mark Wagenbuur inoltre le aree interessate alla nuova misura adottata a Parigi, tutte zone con limite di velocità a 30 km/h, sono le meno idonee in assoluto. "In Olanda dovrete girare a lungo per trovare un incrocio controllato in una zona 30 in cui, in genere, i semafori non sono addirittura necessari".

Concludendo, il blogger che la sa lunga in fatto di bici, per le prossime volte anziché inventarsi nuove strane sperimentazioni invita a prendere spunto dal sistema olandese, già in vigore in migliaia di incroci e perfezionato nel corso di decenni. 

Il video è una dimostrazione di come funziona il modello olandese

fonte: amico in viaggio

Mercoledì, 31 Ottobre 2012 12:22

Saluti e Bici. Muoversi a Venaria e' piu' bello

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Salta in sella e ... scendi in pista. Questo lo slogan che la città di Venaria ha utilizzato per pubblicizzare tutti i servizi che favoriscono l'uso della bicicletta in città accompagnato da una grafica dall'aria un po' bucolica ma con contenuti di sostanza.

 

Da luglio 2012, grazie ad un aiuto da parte della Regione Piemonte, è stato reso compatibile il servizio già presente in alcuni comuni della fascia ovest di Torino con il servizio di Bike sharing in funzione a Torino città. Con questa operazione l'abbonato può infatti prelevare una bicicletta in un comune e lasciarla in un altro, compresa appunto Venaria Reale.

Nella mappa presente sul folder sono indicate le stazioni di prelievo nonché tutti i percorsi dedicati ed i collegamenti verso i comuni limitrofi. Tra questi il lungo itinerario Corona di Delizie in Bicicletta (il cui simbolo è il quadrifoglio rosso simbolo delle Residenze Reali Piemonte) il cui percorso e la relativa segnaletica è stata proposta da Bici & Dintorni – Fiab Torino e palinato già per 42 km grazie al contributo del Patto Ovest. Per altri 25 km lo sarà a breve grazie al contributo di Provincia di Torino e all'opera dei volontari dell'Associazione.

Ma ecco come la Città di Venaria descrive se stessa: La Città di Venaria Reale possiede una rete ciclabile di 30 km, che comprende le piste e gli itinerari verso Torino, il Parco La Mandria, le valli di Lanzo e gli altri comuni dell'area metropolitana. Presto, con il progetto Corona Verde, sarà possibile raggiungere in bicicletta il Parco del Po e

la Collina attraverso Borgaro e Settimo. La Città dispone inoltre di due zone di ZTL ambientale e di Zone 30 che permettono di utilizzare la bicicletta in tutta sicurezza.

Sono risorse da valorizzare e sfruttare tutti i giorni: prendi la bicicletta per andare al lavoro, a scuola, visitare la città o fare sport.

È un mezzo economico, salutare, ecologico e flessibile: non inquina, arriva ovunque ed è un'ottima alternativa all'automobile per gli spostamenti urbani. È più veloce dei mezzi pubblici sui percorsi brevi e permette di evitare il traffico. Ti consente di arrivare dove vuoi senza problemi di parcheggio: per lasciare la bicicletta, usa le rastrelliere che trovi nei parchi e nei pressi delle scuole.

Utilizza la rete ciclabile per spostarti in sicurezza, la bicicletta fa bene a te e all'ambiente in cui vivi.

In allegato: il folder della Città di Venaria Reale

Fonte: bici e dintorni

Mercoledì, 31 Ottobre 2012 12:09

La mia vita in bicicletta

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La celebre astrofisica Margherita Hack si racconta nel libro "La mia vita in bicicletta" dando vita a un'autobiografia ad altezza di manubrio. Si parte dal triciclo per arrivare alla bici da corsa. In mezzo ci sono i giochi al Bobolino, la scuola e le leggi razziali, i bombardamenti di Firenze, l'università, l'amore per gli animali, la conoscenza del suo futuro marito Aldo De Rosa, la passione per le stelle, l'Osservatorio, il suo traferimento a Trieste, le pedalalte sul Carso... Prefazione al libro di Patrizio Roversi.

 

Montiamo in sella al fianco di Margherita Hack per rivivere la sua vita al ritmo di dolci pedalate e con un'ironia garbata tutta toscana.

La celebre astrofisica ci racconta gli anni dal triciclo alla bici da corsa. In mezzo ci sono le salite fiorentine; l'università a Firenze; la guerra e la non adesione al Fascismo; il suo amore per Aldo (che teneva per Guerra e non per Binda come lei e che, prima di diventare suo marito, fu grande amico d'infanzia e di giochi al Bobolino); la passione per la bicicletta e il salto in alto; la carriera nell'astrofisica; l'affetto per gli animali; Trieste e le gite a due ruote nel Carso, a respirare la natura; o le pedalate a Barcola, per farsi una bella nuotata... Di questo ultimo decennio ci descrive l'impegno civile, l'attenzione all'ambiente e la sua "quarta giovinezza", lontana dai successi giovanili e dalla bicicletta, ormai "appesa al chiodo", ma sempre più ricca di sogni e di ideali.

[Ediciclo]

Titolo: la mia vita in bicicletta

Autore: Margherita Hack

Editore: Ediciclo

Prezzo: 14,50 euro - pagg.168

Mercoledì, 31 Ottobre 2012 11:58

Alfonsina e la bici - Video

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Con Margherita Hack, Têtes de Bois, Militant A (Assalti Frontali), Lao Satta

 

Da un' idea di Agostino Ferrente e Andrea Satta

Regia: A. Ferrente - Fotografia: P. Scarfò - Montaggio: Scarfilm

Riprese: P. Scarfò, S. Scorselo, G. De Lazzaris, G. Horn

Costumi: F. Lombardi - Illustrazione e grafica: M. Dal Prato - Foto di scena: T. Pinto - Effetti speciali: P. Perilli

Presa diretta: G. Costamagna - Supervisione audio: C. Amato

Una produzione Têtes de Bois, Pirata m.c. in collaborazione con Ala Bianca

Produzione esecutiva: Scarfilm - Assistenza legale: Avv. N. Paoletti

Grazie a: Ciclofficina dell'Ex Snia Viscosa, A. Pelini, L. De carlo, A. Piccoli

Ufficio Stampa: STUDIOMORABITO - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Uffico stampa e promozione Têtes de Bois: BIGTIME - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Mercoledì, 31 Ottobre 2012 11:38

Anche Pisa e Forli' hanno il loro Bike sharing

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A Forlì è partito il bike sharing, mentre a Pisa è stata aggiudicata la gara per la realizzazione della rete stradale che interesserà il bike sharing.

 

Forlì

„A partire da sabato un altro tassello al Piano di mobilità integrata sarà attivo a Forlì. Mi Muovo in bici è il progetto di "bike sharing & ride" promosso dalla Regione Emilia Romagna. Attivando il servizio sulla propria card è possibile prelevare e restituire la bicicletta in una delle 7 stazioni presenti in città. E' pensato per gli spostamenti brevi, da un luogo all'altro del centro storico, considerando che la prima mezz'ora di noleggio delle bici è gratis e che si possono lasciare in una qualunque della stazioni.

A presentare il progetto il sindaco di Forlì, Roberto Balzani, il direttore del servizio trasporto pubblico locale della Regione, Fabio Formentin, il direttore di Forlì mobilità integrata, Claudio Maltoni, Gialuca Pin, direttore commerciale di Bicincittà e Giorgio Casadei, presidente di Forlì mobilità integrata."

Da sabato il centro si gira in bicicletta: parte il bike sharing

„Basta una tessera, che si potrà acquistare il via Lombardini ,2, alla sede di Forlì mobilità integrata, a partire da sabato, pagando 25 euro: 15 per l'iscrizione annuale, 5 per la Card Mi Muovo e 5 come ricarica minima. La prima mezz'ora è gratuita, per incentivare il ricambio, poi per ogni mezz'ora fino alla terza ora, 0,80 euro e dalla terza alla 24esima ora, 2 euro all'ora. Per le bici elettrice, invece, una 30ina in tutto, le tariffe si alzano rispettivamente a 1,50 e 3 euro. Il servizio è attivo tutti i giorni dalle 6 alle 24.

La tessera è personale, va compilato un modulo con i propri dati al momento dell'acquisizione. Il titolare è responsabile dell'eventuale furto del mezzo che dovrà coprire di tasca propria per un importo che va dai 350 ai 2mila euro. Per chi ha già l'abbonamento dell'autobus sulla stessa tessera, con 10 euro, si può inserire anche quello per il bike sharing.

I 7 punti dove si potranno noleggiare le biciclette sono alla Stazione (24 bici), in viale Vittorio Veneto (12), in piazzale Della Vittoria (10), in Corso Mazzini, angolo piazza Saffi (19), fuori dai Musei San Domenico (14) al parcheggio dell'Argine in viale Salinatore (21) e a Porta Schiavonia (6)."

(forlitoday)

 

Pisa

Con l'arrivo del 2013 Pisa avrà il suo bike-sharing a beneficio di residenti, turisti, pendolari e studenti fuori sede. Si tratta di 14 postazioni da cui, facendo un abbonamento annuale, si potrà prendere a noleggio una delle 200 bici messe a disposizione dall'amministrazione comunale.

La gara per la realizzazione della rete, a cui hanno partecipato 5 aziende di livello europeo, è stata aggiudicata per 459mila euro a "Bici in città srl", una delle più importanti a livello nazionale hanno specificato dall'amministrazione e tutto il lavoro è stato fatto con la collaborazione della Consulta della bicicletta, un tavolo che riunisce istituzioni ed associazioni come la Fiab. «Il prossimo passo ora è il bando per la gestione- ha dichiarato il presidente di PisaMo (Azienda per la mobilità Spa) Sergio Cortopassi- faremo pagare agli utenti il meno possibile, finanziando il servizio con i proventi dei parcheggi di bus e auto».

Marco Bertini, dell'Ufficio biciclette del comune, ha aggiunto: «Grazie al ribasso d'asta le postazioni dalle 12 iniziali previste diventeranno 14. Tutte videosorvegliate. Si parte con 200 bici: saremo la città che ha il bike sharing con il più alto rapporto numero di bici per abitante. E se funzionerà potremmo anche aumentare». Intanto in vista del via al servizio previsto per l'inizio del 2013, comune e Università collaborano per conoscere le abitudini dei ciclisti pisani. Il gruppo di studio guidato dal prof. Carmignani, docente di Ingegneria gestionale, ha sviluppato un questionario per raccogliere informazioni dai futuri utenti, per conoscerne le abitudini, così da fornire indicazioni per elaborare al meglio il progetto di gestione.

Dal 15 ottobre a oggi sono già 6000 le risposte pervenute con il 95% delle persone che si è dimostrato favorevole al servizio e pronto ad utilizzarlo. «Una possibilità in più per una città che già usa molto la bicicletta», ha chiosato il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi.

(Greenreport)

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A tre anni e mezzo dall'insediamento del governo cittadino, è tempo di bilanci per il popolo della mobilità ciclistica. Almeno per quel che riguarda le associazioni dei ciclisti urbani fiorentini, ovvero Città Ciclabile e FIAB-FirenzeInBici. E al netto dei lavori realizzati il giudizio non è positivo: "È stato fatto poco - affermano le due associazioni - per venire incontro alle richieste di quel 50% di cittadini che, secondo la recente indagine della Regione Toscana, usa abitualmente la bicicletta".

 

RETE - La prima cosa di cui gli amanti delle due ruote si lamentano è la mancanza di un'autentica rete ciclabile che riunisca i numerosi tratti isolati e che finalmente permetta un veloce e sicuro attraversamento della città da periferia a periferia. Un sorta di infrastruttura necessaria che "non è stata realizzata né progettata. Solo pochi percorsi sono stati completati". In sostanza manca una visione di insieme dei chilometri di ciclabile. Tanti ma scollegati, che rischiano di prendere le fattezze di binari morti.

Una rete cittadina che non c'è ma anche altre. Mancano "interventi da tanto tempo annunciati ma che sono ancora fermi al palo o in corso di realizzazione con una lentezza esasperante". Quali? "La risistemazione delle piazze Alberti e Ferrucci, la manutenzione delle piste, la riverniciatura degli attraversamenti". Inoltre "sono stati chiusi tratti fondamentali di piste ciclabili, come via Giovine Italia, il lungarno Ferrucci o via De' Sanctis, senza prevedere percorsi alternativi per le bici, dimostrando così totale disinteresse per i disagi e pericoli che ciò causava ai ciclisti".

SOSTA - Problemi nel muoversi ma anche nel fermarsi o meglio parcheggiare. Secondo le due associazioni a Firenze mancano le rastrelliere: "Anche il piano della sosta, dopo l'ottimo lavoro di censimento delle rastrelliere fatto l'anno scorso dal Consiglio degli Alunni, segna il passo, con la riduzione dei posti disponibili in zone strategiche come via Martelli, o l'abolizione totale in piazza Duomo, piazza Santa Maria Novella, via de' Medici o via il Prato: in quest'ultimo caso per la recentissima risistemazione sono stati creati posti per la sosta di auto e motorini ma niente per le bici. Nessuna soluzione degna di una nazione civile è stata inoltre messa in atto per il principale nodo di interscambio cittadino, la stazione FS di Santa Maria Novella".

„Queste le considerazioni. Da qui le richieste per Palazzo Vecchio: "Chiediamo che entro il 2012 siano completati i lavori di ricucitura e riverniciatura degli attraversamenti; che sia permesso il transito bidirezionale nelle aree pedonali; la creazione di un vero ufficio bici, che si occupi in primis della redazione di un piano generale della mobilità ciclistica con relativi tempi di realizzazione; Che infine venga finalmente applicata la Legge 366/98, che prevede l'utilizzo del 10% dei proventi delle multe a favore della mobilità ciclistica, e che una quota non marginale dei fondi per i Mondiali di Ciclismo 2013 sia destinata alla realizzazione di quelle infrastrutture che garantiscano più sicurezza a chi già ora si muove quotidianamente in bici e a chi sarebbe pronto a farlo, ma nelle condizioni attuali teme per la propria incolumità".

Fonte: Fiab-Firenze

Mercoledì, 31 Ottobre 2012 10:33

Pedalando tra le Valli Belbo e Tiglione (AT)

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Descrizione del percorso

 

Provincia: Asti

Bici consigliata: bici da corsa, city bike

Difficoltà: impegnativo/ medio

Partenza: Nizza Monferrato

Arrivo: Nizza Monferrato

Km di percorrenza: 46 km

Tipo di terreno: asfaltato

Periodo consigliato: da marzo a novembre

 

Tappe del percorso e punti di interesse

Un anello di 45 chilometri percorrendo strade secondarie e panoramiche, sulle colline astigiane, attraversando boschi, vigneti e luoghi densi di memorie.

Dalla stazione ferroviaria di Nizza Monferrato (m.140 s.l.m.) ci si può recare in centro all'ufficio turistico al Foro Boario, dove si possono reperire delle cartine della zona. Si esce quindi dalla città in direzione Incisa Scapaccino che si raggiunge dopo cinque chilometri di strada pianeggiante e piuttosto trafficata. Si svolta, prima di entrare in paese, a sinistra e si sale a Cortiglione (m.200 s.l.m.) Appena entrati si svolta a sinistra imboccando la strada Vinchio che attraversa la Riserva naturale della Val Sarmassa; una strada molto bella, in costa, lungo la quale si incontra il "giardino delle aromatiche" che guarda da un lato la Val Tiglione e dall'altro la Valle Belbo. Si arriva a Vinchio (km.12, m.230 s.l.m.) sede del parco letterario dedicato a Davide Lajolo, che da' l'opportunità di effettuare percorsi che ripropongono luoghi, storie, personaggi dei suoi libri e anche l'interessante museo a lui dedicato.

Dopo il cimitero di Vinchio, si svolta a sinistra per Noche, altro luogo denso di storie partigiane e qui si svolta a destra verso Castelnuovo Calcea, che si raggiunge mantenendosi sul crinale (km. 17, m.240 s.l.m.) Dalla piazza si svolta a sinistra in direzione Toetto. Subito dopo la frazione (km. 19) non si scende verso la stazione di Agliano, ma si svolta a destra verso regione Dogliano, in via Toetto, per raggiungere la località San Bernardino e quindi Agliano (km.22, m.250 s.l.m.), senza scendere troppo. Si torna poi indietro fino a San Bernardino e si svolta a sinistra. Dopo un centinaio di metri si imbocca la strada a sinistra verso Molizzo. Si passa sotto la chiesina della Madonna di Molizzo, suggestivo punto panoramico, e scendiamo verso la piana del Tiglione, seguendo a ritroso le indicazioni del percorso cicloturistico VT4. Arrivati in pianura (km.26), prima del ponte sul Tiglione, si svolta a destra in strada Copetto fiancheggiando il corso del Tiglione fino all'ingresso di Mombercelli (km.29). Si svolta a sinistra e subito dopo a destra, prima del ponte sul Tiglione verso Freto; dopo un chilometro si gira a sinistra in direzione Belveglio, che si raggiunge proseguendo in pianura tra campi di mais e filari di pioppi (km. 34, m.140 s.l.m.). Si torna indietro - seguendo ora il percorso VT5 - per due chilometri e si imbocca quindi, a sinistra, la strada Langa. Dopo circa un chilometro inizia il ripido tratto sterrato in salita (circa un chilometro) che si percorre a piedi e che riporta a Vinchio (km.38). Si ripercorre il tratto fino a Noche e qui si svolta a sinistra verso Vaglio Serra, che si raggiunge rimanendo in costa (km.42, m.240 s.l.m.) e poi si scende senza fatica, percorrendo gli ultimi quattro chilometri che riportano a Nizza. In tutto 46 chilometri.

Consulta la mappa

Fonte: piemonte ciclabile

Mercoledì, 31 Ottobre 2012 10:24

Alle sorgenti del Po

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Descrizione del percorso

 

Provincia: Cuneo

Bici consigliata: bici da corsa, city bike

Difficoltà: difficile

Partenza: Paesana

Arrivo: Pian del Re

Km di percorrenza: 20,5 Km

Tipo di terreno: asfaltato

Periodo consigliato: da aprile a giugno; da settembre a ottobre.

Tappe del percorso e punti di interesse

Questo breve ma intenso itinerario vi porterà a raggiungere le sorgenti del fiume Po con spettacolari viste sulle Alpi Occidentali.

L'itinerario parte da Paesana, a 614 m, è una località incuneata fra il Monviso e il Montebracco. Paesana detiene il record di feste patronali: San Giuseppe, Santa Margherita, l'Assunta e san Bernardo. Interessantissima la testimonianza dell'antica presenza dell'uomo, costituita da un consistente gruppo di incisioni rupestri concentrate sul Bric Lombatera, nella zona di Pian Munè, a 1384 metri di quota. Le incisioni e la disposizione dei massi fanno pensare a un antico luogo di culto.

Da Paesana la strada sale dolcemente con poi una serie di pedalate più decise fino al bivio per Oncino. Superata la deviazione per Ostana si arriverà dopo alcuni tornanti impegnativi a Crissolo (1318 m). Un ripido tratto porterà al centro di questo piccolo paese dove sorge il Santuario di San Chiaffredo, si passerà poi tra le frazioni di Serre e Borgo. Da qui il tratto più difficile e impegnativo fino ai 1715 m di Pian Melzè, noto come Pian della Regina. Dopo una serie di diagonali si arriverà al Pian del Re a 2020 m dove vi sono le sorgenti del Po. Quest'area con una superficie di 465 ettari è stata dichiarata Riserva Naturale Speciale del Parco del Po Cuneese. Per la sua ricchezza di acque è presente una torbiera e alcuni rari anfibi tra cui la Salamandra nera di Lanza.

Il Pian del Re è stato per ben due volte, nel 1991 e 1992, l'arrivo del Giro d'Italia, dove vinsero Massimiliano Lelli e Marco Giovanetti.

Consulta la mappa

Fonte: piemonte ciclabile

Mercoledì, 31 Ottobre 2012 10:17

Da Piacenza a Mirandola, in bici per solidarieta'

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Il gruppo di cicloviaggiatori piacentini partirà giovedì primo novembre da Piacenza per arrivare a Mirandola, in provincia di Modena, una delle zone in Emilia più colpite dal terremoto. Con tre carrelli trasporteranno tre biciclette, acquistate grazie al contributo dell'associazione Run&Bike di Zibello, La Orsi Bike di San Nicolò, La Misericordia di Piacenza e il circolo Arci Tuxedo di Piacenza.

 

A Mirandola le bici saranno consegnate all'associazione "Folgore", che ha individuato tre bambini ai quali regalare le biciclette.

Un piccolo e umile contributo da parte nostra - spiega l'organizzatore Marco Toscani- Con questa iniziativa non abbiamo certo la pretesa di scuotere le coscienze delle persone, ma per lo meno di proporre una riflessione che non sia banale o scontata. Una riflessione che prenda una strada diversa da quella trafficata dall'individualismo, dall'egoismo, del "tutti contro tutti" o "si salvi chi può", situazioni ormai quotidiane. E' proprio nelle difficoltà che sarebbe più intelligente unirsi anziché "zappare solo nel proprio orto".

Il gruppo di sette ciclisti, prima di arrivare a Mirandola farà tappa a Zibello per il pernottamento e poi a Guastalla.

"Un pensiero a pedali" – dice ancora l'organizzatore - è un'iniziativa che unisce l'utile al dilettevole. L'utile è senz'altro la possibilità di regalare un sorriso a tre bambini, con un piccolo gesto come questo, la donazione di

tre biciclette. La parte dilettevole è che, rispetto a quelli che facciamo, questo è un brevissimo viaggio, ma che senz'altro saprà regalarci emozioni importanti. L'iniziativa non ha alcuno scopo propagandistico, non è sponsorizzata da personaggi famosi né promette niente di sconvolgente. Solo un gruppo di amici che ha deciso, senza alcun sottotesto, di portare un sorriso, anzi, tre.

Chi vorrà potrà unirsi al gruppo e accompagnarli anche solo per un breve tratto. Si ritorna a casa con il treno domenica 4 novembre. Per informazioni potete scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o seguire il gruppo su facebook nella sezione eventi del primo novembre: un pensiero a pedali.

Fonte: piacenza24.eu

Mercoledì, 31 Ottobre 2012 10:00

Halloween in bicicletta, a Milano si puo'

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Che ne dite di pedalare anche la notte di Halloween? Che siate travestiti da vampiri o sfoggiate un look meno appariscente, il 31 ottobre non dovrete fare a meno del bike-sharing.

 

Atm e Palazzo Marino hanno deciso di estendere l'operatività diBikeMi, che sarà dunque fruibile dalla mattina di mercoledì 31 ottobre alla mezzanotte di giovedì 1 novembre, senza interruzioni né costi per l'amministrazione comunale. Le bici gialle potranno essere inforcate per muoversi in città al prezzo consueto.

Con questa iniziativa si chiude la prima fase di BikeMi by Night, iniziata nel giugno scorso. La sperimentazione ha testato l'ampliamento del servizio di bike sharing di notte: i bikers urbani hanno potuto usufruire delle due ruote pubbliche 24 su 24 nei giorni di venerdì e sabato, mentre, da domenica a giovedì, il servizio era fruibile fino alle 2.

L'operazione è piaciuta, totalizzando 31.452 prelievi notturni, con un picco di 555 ritiri in occasione della Vogue Fashion Night Out. Visto il successo BikeMi by Night verrà riproposta dopo la pausa invernale. Data prevista per la ripartenza, il 21 marzo 2013.

Intanto, in città fervono i preparativi per festeggiare al meglio laNotte delle Streghe. 

Segnaliamo agli appassionati cinefili, le proiezioni del cult The Rocky Horror Picture Show in diverse sale cittadine. Il film, diventato una pietra miliare della storia del cinema, viene riproposto in versione restaurata nei giorni di martedì 30 emercoledì 31 ottobre. L'invito rivolto agli spettatori è di presentarsi in costume per vivere al meglio l'atmosfera horror dell'evento.

Queste le sale milanesi dove si può vedere il film: The Space Odeon (via Santa Radegonda 8); Uci Bicocca (viale Sarca 336); Uci Certosa (via Gentile 3); Apollo (galleria De Cristoforis 3);Arcobaleno Filmcenter (viale Tunisia 11); Ducale (piazza Napoli 27).

Per info www.nexodigital.it.

E per raggiungerle, si può usare la bicicletta.

Francesco Zaffarano