Martedì, 18 Giugno 2013 16:02

Avis…In bici. Un successo a Cerignola

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Si è svolta ieri in città L’iniziativa “Avis in…Bici”, organizzata dalla locale sede dell’Avis diretta da Matteo Grillo, con lo scopo di far conoscere le varie attività legate alla donazione di sangue. Tante persone, uomini, donne e bambini con le loro biciclette sono partiti dalla sede situata presso l’ex ospedale Tommaso Russo, e hanno compiuto un percorso di 10 chilometri per le principali vie della città sfidando un caldo asfissiante e con la gioia di poter fare qualcosa di diverso invece di stare a casa. Il Presidente Vicario dell’Avis Giuseppe Raddato, in esclusiva per Lanotiziaweb.it ha raccontato come è andata puntando l’accento sulla necessità di fare del bene a chi sta peggio di noi: “L’obiettivo è di far conoscere ai cittadini quali sono le nostre attività da quelle ricreative, sportive ma soprattutto fare un’opera di sensibilizazzione. Sono ormai 4-5 anni che superiamo le mille donazioni, quest’anno siamo arrivati a 1.250, il plauso va a tutti coloro che partecipano a queste manifestazioni ma anche chi va a donare”. Va detto che c’è anche un gruppo sportivo che si chiama Ciclo Avis, formato da 35 corridori che partecipa alle più importanti manifestazioni in tutta la regione, sia raduni che gare per far capire l’importanza di aiutare il prossimo. Nuovo appuntamento è per domenica 23 giugno per la raccolta sangue, presso il centro trasfusioni dell’Ospedale Tatarella dalle 8.30 alle 12.30.

Fonte: lanotiziaweb.it

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Inaugurato il quinto Self SOS Bike. Si allarga il sistema di protezione per chi, andando in bicicletta, si trova improvvisamente in difficoltà.
Anche da Bagni Carlo, sul lungomare Sassonia di Fano, da questa settimana è possibile gonfiare le gomme, cambiare una camera d'aria e fare in autonomia qualche piccolo intervento meccanico sulla propria bicicletta.
Promossa dall'associazione For-Bici di Fano, aderente alla Federazione nazionale Amici della Bicicletta, l'iniziativa ha già attecchito a Cerbara, Fosso Sejore, Gimarra e Carignano dove gestori di pubblici esercizi hanno avuto in omaggio dalla ditta Cascioli l'attrezzatura da mettere gratuitamente a disposizione dei ciclisti.
Il servizio è particolarmente utile là dove nelle vicinanze non sono presenti officine specializzate, il cui personale spesso non ha la possibilità di occuparsi di piccoli interventi immediati.
I Self SOS Bike point, gli Albergabici, ed i servizi di trasporto bici su treno e bus contribuiscono all'economia dei turismi in bicicletta, che, a questo punto, richiedono anche la realizzazione ed il  completamento di infrastrutture come le piste ciclabili costiere (es. Ciclovia Adriatica), cittadine (rete ciclabile urbana) e di collegamento tra la costa e l'entroterra. Infrastrutture utili per il tempo libero, per il turismo, ma, visto il recente gran successo della bicicletta, opere indispensabili anche per la mobilità quotidiana.

Punti Self SOS Bike dislocati sul territorio della Provincia
In ordine di adesione:
1. La Locanda "La Cerbara", a Cerbara di Piagge.
2. Ristorante "Bagnacciuga" a Fosso Sejore.
3. Bar Zanzibar, in via Bevano 53, nelle vicinanze del consorzio Agrario, all'altezza dello svincolo per Carignano Terme.
4. Bar Centauro, presso il distributore Tamoil  (SS Adriatica Nord, tra Fano e Fosso Sejore)
5. Bagni Carlo, lungomare Sassonia a Fano ( bagnicarlo.it ).

Fonte: forbicifano.blogspot.it

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Il sito The Active Times, ha pubblicato la classifica delle 10 città migliori per andare in bicicletta. Le 10 città bici-friendly offrono piste ciclabili ben mantenute e un numero crescente di abitanti che vi si muove solo in bicicletta.
Negli ultimi 15 anni le città europee del vecchio continente, hanno subito un nuovo impulso a rendere le città più bici-friendly, sia per i residenti che per i tursiti. Sono tante le città che propongono servizi di bike-sharing, di solito gratuiti per la prima mezz’ora o poco più, che rendono facile spostarsi da un angolo all’altro delle città europee, in modo rapido ecologico e salutare. Un viaggio su due ruote alla scoperta dell’arte, della natura e delle bellezze tipiche di una località, è un’esperienza unica ed emozionate, che offre un punto di vista nuovo, più autentico e coinvolgente.
Secondo il sito The Active Times, la città migliore per i ciclisti è Amsterdam, nei Paesi Bassi. Più della metà dei suoi abitanti usa la bici almeno una volta al giorno. Qui le politiche a favore dei ciclisti sono state avviate negli anni sessanta. Nella capitale olandese i chilometri di pista ciclabile raggiungono quasi i 500 chilometri. Nei Paesi Bassi le aree di parcheggio delle auto separano quasi sempre la pista ciclabile dalla strada, tanto da creare una barriera tra il traffico e gli stessi ciclisti. A Copenaghen, dove l’amministrazione municipale sta implementando le piste ciclabili già esistenti, i semafori per i ciclisti si attivano un poco prima di quelli per le auto, così le biciclette che attraversano la strada sono più visibili. Il 32 per cento degli abitanti di Copenaghen va al lavoro in bicicletta. I ciclisti percorrono in tutto 600 mila chilometri ogni giorno ed hanno una segnaletica dedicata appositamente a loro. Ci sono perfino dei poggiapiedi per i ciclisti fermi agli incroci. La spesa per le infrastrutture utili alle biciclette è di 10-20 milioni di euro all’anno.
La classifica
Ecco la classifica completa delle dieci migliori città per ciclisti compilata da Active Times<
1. Amsterdam, Paesi Bassi.
2. Portland, Oregon - Capitale statunitense delle biciclette, grazie a decenni di politiche e progetti a favore delle due ruote (il 10 per cento degli spostamenti totali si fa in bici e ci sono più di 400 chilometri di piste ciclabili). Ha vinto la medaglia di platino della Lega dei ciclisti statunitensi.
3. Copenaghen, Danimarca - Il 32 per cento degli abitanti va al lavoro in bici. I ciclisti percorrono in tutto 600mila chilometri ogni giorno e hanno una segnaletica pensata apposta per le ciclabili. Ci sono perfino dei poggiapiedi per i ciclisti fermi a un incrocio. La spesa per le infrastrutture utili alle bici è di 10-20 milioni di euro all’anno.
4. Boulder, Colorado - Trecento giorni di sole all’anno e quasi 500 chilometri di percorsi ciclabili, oltre a un programma che promuove l’uso della bicicletta per andare a scuola.
5. Davis, California - Città di riferimento per i ciclisti statunitensi, la prima degli Stati Uniti a promuovere le piste ciclabili (nel 1967), che oggi sono presenti nel 95 per cento delle strade cittadine. Negli ultimi dieci anni ha speso 14 milioni di dollari per progetti legati alle due ruote. Oggi ospita la U.S. Bicycling Hall of Fame.
6. Trondheim, Norvegia - Ogni giorno 32mila persone usano la bici. C’è anche un ascensore per bici (il primo al mondo, sul modello dello skilift) che permette di salire sulle colline della città senza pedalare.
7. Minneapolis, Minnesota - Un programma di bike-sharing, cittadini pazzi per la bici e percorsi per le biciclette dentro e fuori la città (incluso il Cedar Lake Trail, considerato il più bel tragitto per ciclisti degli Stati Uniti).
8. Berlino, Germania - Più di 400mila berlinesi percorrono ogni giorno 620 chilometri di piste ciclabili per andare al lavoro e il governo investe ogni anno 3 milioni di euro per la mobilità su due ruote. Si può consultare il sito dei trasporti della città per capire come spostarsi in bici.
9. Barcellona, Spagna - Ha un “ring-verde” di cento chilometri pensato solo per le biciclette, un efficiente programma di bike-sharing, Bicing, e percorsi ad hoc anche per i turisti. Barcellona ha installato su una delle vie principali un “contabici” che segna quante ne passano ogni giorno e quanto manca per raggiungere il numero di tragitti in bici fissato per quell’anno.
10. Basilea, Svizzera - Piste ciclabili in tutta la città, corsie di svolta a sinistra per i ciclisti e percorsi da fare in bici anche fuori la città.
Come ci si poteva aspettare nemmeno un città italiana è tra le prime 10 di questa classifica riportata da Internazionale. Rispetto a qualche anno fa l’uso della bici in Italia ha fatto enormi passi avanti. Se guardiamo, però, agli altri paesi europei il divario è ancora notevole soprattutto in relazione alle piste ciclabili. Basti pensare che 'Monaco di Baviera può contare su circa 1000 km di pista ciclabile mentre Roma forse su un centinaio. Chissà se prima o poi anche qualche città italiana riuscirà ad entrare nella classifica delle città bici-friendly.
Fonte: theactivetimes.com, internazionale.it
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Velorapida, una bici vintage ma tecnologica, costruita da due amici attenti alla sostenibilità ambientale e appassionati del lifestyle, che, alla ricerca di soluzioni alternative alla normale bicicletta a pedalata assistita, hanno individuato un produttore con 90 anni di esperienza e insieme hanno studiato un modello originale partendo dal design classico e rispettandone la tipica eleganza.

La bicicletta è dotata di motore a 250 watt e batteria elettrica che le consente di sviluppare una velocità di 25 kmh con un autonomia di ben 60 km. Il telaio è uno dei più leggeri della categoria bici elettriche, è verniciato a liquido come nella migliore tradizione italiana e il colore risulta più vivo mettendo in evidenza i particolari. Le ruote motorizzate sono montate a mano con raggi rinforzati e anche i cerchi sono italiani, in acciaio per i modelli con freno a bacchetta, in alluminio per le altre. I freni sono V-brake, Calliper e contropedale delle migliori marche vengono scelti appositamente per modello a seconda delle caratteristiche dello stesso. Le selle sono BROOKS  nei modelli Flyer e B17. In più dispone di display LCD per controllare e regolare la velocità (5 livelli) e verificare i km percorsi. Nelle strade urbane di media percorrenza è il mezzo di trasporto più rapido.

Usare meno la macchina, non inquinare l’ambiente, avere a che fare poco con la burocrazia, non preoccuperasi di patente, bollo e assicurazione:  nasce così Velorapida...... e in futuro nasceranno molte altre cose. La bici si può acquistare esclusivamente online sul sito www.velorapida.com

Fonte: www.velorapida.com

Mercoledì, 19 Giugno 2013 08:41

Verona. Bici-Aperitivo di HK

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Sembra superato il refrain ecologista che insisteva solo sul quanto è bello andare in bicicletta. Oggi il marchio di accessori Hell’s Kitchen punta anche sul quanto si è “belli” pedalando. E lancia un bici-aperitivo per festeggiare il primo giorno d’estate davanti al nuovo flagship HK Shop: in Piazza S. Tomaso 2, a Verona, dalle 19 in poi, il giorno 21 giugno. Ma dove vai bellezza in bicicletta? All’aperitivo in sella di Hell’s Kitchen!

Sembra superato il refrain ecologista che insisteva solo sul quanto è bello andare in bicicletta. Oggi il marchio di accessori Hell’s Kitchen punta anche sul quanto si è “belli” pedalando. E lancia un bici-aperitivo per festeggiare il primo giorno d’estate davanti al nuovo flagship HK Shop: in Piazza S. Tomaso 2, a Verona, dalle 19 in poi, il giorno 21 giugno.

Segnate l’evento sul calendario, pedalatori incalliti, nanerottoli su due rotelle ed ecologisti tutti, dalla “pedalata assistita”, ma col cuore che pompa. Lo stile sulle due ruote scende finalmente in pista e si fa fotografare sul set che premierà il bicycle look più cool dell’estate: GET THE RE-CYCLE LOOK!

Per tutti gli aspiranti “belli in bicicletta” che si presentano in sella partecipando allo shooting, Hell’s Kitchen offre l’aperitivo gratis. Per chi “la bici giel’han rubata”, varrà anche un simbolico freno, copertone, sellino o campanello.

Da recuperare alla ciclo-officina La Scatenata www.azioniacatena.it; dove la bici te la fai tu come nuova, riciclando le defunte biciclette dal garage del nonno. Hell’s Kitchen premia il vincitore (decretato dai friends di HK Shop su Facebook www.facebook.com/marco.lai.3511) con la bike messenger Penne personalizzata e la pubblicazione sul numero di luglio/agosto 2013 della rivista BC della FIAB www.rivistabc.com.

La stampa della t-shirt che fodera la borsa in palio verrà realizzata durante il party con lo scatto di voi “favolosi” in bici. Mentre il tessuto riciclato, la camera d’aria e le cinture di sicurezza delle auto, le recupera Hell’s Kitchen dalla sua “diabolica cucina”.

Insomma, inforcate la bici e partecipate tutti!

In Collaborazione con: BC – Rivista della FIAB; AB Aeterno Wodden Watches

Ciclo-officina LA SCATENATA

Fonte: www.hellskitchen.it

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Il laboratorio "In bici sui viali", coordinato da Urban Center Bologna, si terrà mercoledì 26 giugno alle ore 17.00 presso la sala Atelier e avrà l'obiettivo di discutere la proposta progettuale degli ultimi tratti non ancora analizzati. I tecnici e i partecipanti interessati proseguiranno l'incontro (ore 18.30 circa) con un sopralluogo esplorativo in alcuni punti particolarmente significativi del tracciato (in particolare Porta San Donato). 

La progettazione di un anello ciclabile lungo i viali, che permetterà di collegare al centro storico le piste e i percorsi provenienti dalle diverse parti della città, è parte del più ampio progetto di una nuova pedonalità "Di nuovo in centro", promosso dal Comune di Bologna. Il progetto prevede di realizzare una pista ciclabile bidirezionale ricavata - dove possibile - sullo spartitraffico centrale dei viali che circordano il centro storico di Bologna. I primi due tratti che verranno attivati sono quello tra viale Vicini e Porta San Mamolo e quello tra Porta Mascarella e la Stazione FS. Ad essi seguiranno via via gli altri tratti.

La futura “tangenziale delle biciclette” è oggetto del laboratorio di progettazione partecipata “In bici sui viali”, coordinato da Urban Center Bologna, che ha chiamato a collaborare all’elaborazione e alla denifizione del progetto le associazioni di ciclisti attive in città e tutti i cittadini e le cittadine interessati.
Si sono svolti ad oggi 5 incontri durante i quali i tecnici del Comune di Bologna si sono confrontati con i ciclisti e altri cittadini nel definire il progetto dei primi tratti dell’anello da tutti i punti di vista: dal percorso della pista ai materiali da utilizzare, fino ai colori, ecc.

Fonte: www.urbancenterbologna.it

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Si è appena conclusa la 33° edizione di VeloCity, il più grande evento al mondo sul tema della ciclabilità. 1.400 delegati da paesi dei cinque continenti si sono incontrati e confrontati nelle sale dello sfarzoso municipio della città di Vienna, trasformata per l’occasione nella capitale mondiale della bicicletta.

Vienna si è presentata all’appuntamento in forma smagliante, con una rete di percorsi ciclabili perfetta, rastrelliere a prova di bruto dislocate pressoché ovunque e con una serie di campagne di comunicazione  capaci di farti sentire un vero figo solo per il fatto di stare in sella a un cancello del bike sharing.

Per me partecipare a questo convegno ha significato mettere un piede in paradiso, seppure per un attimo, se non altro perché potevo finalmente confrontarmi con persone che non mi prendevano per un pazzo monomane ogni volta che aprivo bocca. Ogni giorno sfogliavo famelico le 32 pagine del fittissimo programma di eventi nella speranza di scegliere quello in cui venissero dispensate le informazioni più interessanti. Nella maggior parte dei casi, le aspettative non sono state disattese.

Come da copione, danesi e olandesi hanno tenuto banco in buona parte delle occasioni, facendo sfoggio , da bravi secchioni, dei risultati raggiunti nel corso degli ultimi anni, spiegando come costruire dei parcheggi multipiano per bici anche sull’acqua, fino ad arrivare a lamentarsi che a Groningen il traffico generato dalle bici è diventato quasi ingestibile.

Il vicesindaco di Vienna, Maria Vassilakou, ha aperto i lavori dicendo che l’obiettivo della capitale austriaca è di diventare leader dell’era post fossile e che “Garantire la migliore qualità della vita per i bambini deve essere l’obiettivo primario: i bambini sono il nostro futuro e solamente se cresceranno in un ambiente sano e accogliente potremo avere domani degli adulti responsabili”. A seguire, un profluvio di dati, statistiche e iniziative di comunicazione degne di questo nome.

È stata poi la volta di Hep Monatzeder, vicesindaco del comune di Monaco ha raccontato del progetto di marginalizzare l’uso dell’automobile proprio nella città della BMW: obiettivo è arrivare nel 2025 ad avere la quota di spostamenti in automobili in centro città al di sotto del 20% includendo nella quota anche taxi e auto in condivisione (oggi sono al 27%). Per raggiungere l’obiettivo, la città ha destinato alla ciclabilità solamente nell’ultimo anno circa 10 milioni di euro, un quarto dei quali sono stati utilizzati per attività di comunicazione rivolte alla cittadinanza.

E che il problema dell’Italia rispetto alla ciclabilità sia culturale è stato ben evidenziato dall’assenza di politici e amministratori nazionali e locali (fatta eccezione per il vice sindaco di Pescara), ovvero coloro che, quando poi vai a proporre questo o quell’intervento, ti rispondono che non si può, che mancano i soldi e che la città non è un interruttore. Sono quei soggetti che progettano e approvano costosissime strutture in pieno centro storico per poi dimenticarsi di far sapere alla cittadinanza che andare in bicicletta è bello, divertente e, soprattutto, è cool.

Purtroppo però proprio la comunicazione sembra essere il tallone di achille di molti di coloro che si occupano di ciclabilità: è un vero peccato che un evento tanto straordinario come Velo-City non sia riuscito ad arrivare nel circuito della stampa generalista. Gli unici giornalisti presenti erano quei bike blogger che però rischiano di trovarsi a raccontare le cose solamente a chi già le sa e solamente all’interno dei soliti circuiti dove si discute e ci si scanna sulle differenze tra piste, corsie e strade ciclabili. Il rischio che siamo sempre e solo noi a cantarcela e suonarcela è quindi molto elevato.

Aritcolo preso da PiCiclisti

Fonte: piciclisti.wordpress.com

 

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Prima di acquistare la bici, bisogna farla provare al bambino per capire se l’altezza è giusta. Avendo posizionato il sellino in corrispondenza dell’anca, il provetto ciclista può inforcarla, e controllare che i piedi poggino bene a terra, senza trovarsi troppo piegato sul manubrio, né al contrario troppo in punta di piedi. Piero Nigrelli, direttore del settore bicicletta e statistiche di Confindustria-Ancma consiglia di “non lesinare sul prezzo, perché le componenti, come le catene e i mozzi, rischiano di essere poco scorrevoli e rendere più pesante l’utilizzo per i bambini. Il prezzo giusto è tra i 150 e i 200 euro”.

Quando si acquista una bici per bambini, soprattutto se ci si rivolge a un negozio non specializzato, è importante controllare che il mezzo sia conforme alle norme tecniche Uni, che ne garantiscono la conformità agli standard di qualità dell’Unione europea. Per farlo basta controllare che ci sia un codice impresso sul telaio in modo visibile e durevole, contenente un numero progressivo di telaio, il nome del fabbricante o del suo rappresentante,  la sigla alfa-numerica EN, e il numero della norma. Per quanto riguarda le bici “da ragazzo”, quelle per i più piccoli, la sigla corrispondente è EN 14765.

Dopo, scegliere la misura giusta

Per i bambini di 2-3 anni con altezza da 80 a 100 cm si consiglia la misura 12”

Per i bambini di 4-5 anni con altezza da 95 a 115 cm si consiglia la misura 16”

Per i  bambini da 6 a 8 anni con altezza da 115 a 130 cm si consiglia la misura 20”

Per i  bambini da 8-11 anni con altezza da 130 a 145 cm si consiglia la misura 24”

Oltre i 145 cm di altezza si consiglia una bici da adulto 26”, taglia Small

Fonte: testicicli.it

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Un cartello sui tram, annuncia le modalità del servizio di trasporto delle biciclette. Finalmente i fiorentini potranno trasportare la propria bici in tramvia. Ne dà l'annuncio il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, in un post sul social network Facebook. All'interno dello stesso un commento sulla serata in tv a Piazza Pulita.  Ma  ciò che incuriosisce maggiormente i fiorentini, è sicuramente la novità riguardante la due ruote. "Abbiamo vinto la battaglia contro Sua Maestà la Burocrazia - afferma il sindaco sul social network - e finalmente sarà possibile portare la bici sul tram. Tra poco l'annuncio ufficiale, credo che il servizio sarà possibile già dalla settimana prossima".

Il consigliere per la bici, Giampiero Gallo, sul suo profilo Facebook rende merito al presidente Eros Cruccolini: "Dopo anni di tentativi ce l'abbiamo fatta grazie anche a Eros Cruccolini. Bici sul tram a Firenze"

Limitati gli orari del servizio, che escludono due ampie fasce orarie di "punta": dalle 7:00 alle 10:00 e 17:00 alle 20:00. Sabato e domenica il trasporto è sempre consentito.

Fonte: www.stamptoscana.it

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Partiti da Piacenza il 19 giugno, dopo essere passati da Cremona, Parma e Reggio e aver fiancheggiato il Po, centinaia di turisti “a pedali” arriveranno nel centro di Modena, in sella alle loro bici, per partecipare sabato 22 e domenica e 23 giugno al “Festival del cicloturismo culturale”, che intende promuovere una forma di vacanza e viaggio stimolante ed ecologica. Con la collaborazione del Comune e il sostegno della Fondazione cassa di risparmio di Modena, il Festival, e il cicloraduno che lo anticipa, sono organizzati dal Circuito Città d’arte della pianura padana, associazione di Comuni che ha lo scopo di valorizzare e promuovere le ricchezze culturali e turistiche delle città aderenti tra cui Modena, e la Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta).

La manifestazione, che si sviluppa nelle piazze del centro storico, oltre a mostrare tante biciclette da turismo di diverse case produttrici (che si potranno anche provare in una pista allestita in piazza XX Settembre) vedrà la presenza in piazza Mazzini di stand di nazioni (Irlanda, Austria, Slovenia, Croazia, Romania) e regioni straniere e italiane (Fiandre, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Marche) che, insieme ad alcuni operatori, presenteranno opportunità di viaggio e di vacanza per tutti, ma in particolare per i cicloturisti.

L’iniziativa prevede anche mostre, concerti, degustazioni e incontri culturali.

La Fiab e il Circuito – dichiara l’assessore comunale alla Cultura e al Turismo di Modena Roberto Alperoli – grazie anche alla collaborazione e partecipazione di Enti e associazioni locali, durante il weekend vivacizzeranno piacevolmente il centro di Modena, stimolando l’interesse dei cittadini e degli ospiti verso una forma di turismo sana e conviviale, attenta all’ambiente e alla cultura”.

Il Cicloraduno e il Festival sono il primo atto del progetto “Biciclette a Fiumi” ideato da Fiab e Circuito a favore delle popolazioni colpite dal sisma in Emilia. Il progetto si propone di completare, nell’ambito della pianificazione della rete di piste ciclabili della Provincia di Modena, tratti di ciclabili nella Bassa e collegarli alle ciclovie europee che attraversano l’Italia da Nord a Sud, da Est a Ovest e viceversa.

Il “Festival del CicloTurismo Culturale”, in programma a Modena nel weekend di sabato 22 e domenica 23 giugno a conclusione di un cicloraduno internazionale, prevede stand e palchi nelle piazze del centro storico e ai Giardini Ducali, con in programma numerose attività: presentazioni di itinerari e destinazioni turistiche, degustazioni enogastronomiche, concerti, escursioni in bici nel territorio circostante, mostre, visite guidate, incontri culturali.

In particolare, in piazza Matteotti saranno presenti diverse nazioni e regioni europee (Austria, Slovenia, Croazia, Romania, Irlanda e Fiandre) e alcune regioni italiane per promuovere e valorizzare le ricchezze turistiche dei loro territori, editori e operatori del settore cicloturistico, operatori enogastronomici e, oltre a Enti e associazioni nazionali e locali, anche uno stand di Google che curerà gli ambiti tecnologici del viaggio. Sul palco, dove si avvicenderanno animatori e dj, si svolgerà sia sabato che domenica sera un concerto per i visitatori. In piazza XX Settembre, invece, saranno allestiti stand che daranno a tutti la possibilità di vedere e provare, in una pista apposita, biciclette da vacanza e turismo di diverse tipologie, abiti, strumenti e accessori da viaggio.

La giornata di sabato 22 incomincerà alle 11 con l’inaugurazione ufficiale in piazza Matteotti. Contemporaneamente inizieranno tutte le attività e apriranno anche gli stand in piazza XX settembre. Animazione e intrattenimento a cura di Radio Bruno, partner della manifestazione. Alle 17 in piazza Matteotti Francesco Ricci presenta il suo libro “Velopensieri / Un ciclista fuori dal gruppo” (Edidiclo) con il direttore di Trc-Telemodena Ettore Tazzioli e l’attore Gino Cervi, mentre alle 18 in piazza Mazzini si svolgerà un brindisi di accoglienza per i ciclisti ospiti e modenesi che incontreranno parlamentari, assessori regionali e autorità locali. Alle 18.45 piazza Matteotti ospita un concerto Blues, alle 20.15 è in programma la cena di gala riservata agli iscritti del Cicloraduno e alle 22.30 ai Giardini Ducali si chiude la giornata con un concerto: sul palco Morris, Lara e la Slow Bike Orchestra.

Il programma di domenica 23 giugno prevede dalle 9 alle 13 visite guidate alla città per tutti a cura di Modenatur. Alle 10.30 in piazza Matteotti e piazza XX settembre prendono il via le attività espositive e le offerte enogastronomiche e di intrattenimento, prova delle biciclette in mostra, incontri culturali e tematici con ospiti fino alle 17.30.

In mattinata lo sciame di cicloturisti della Fiab e modenesi, attraverso itinerari turistici nella Bassa, raggiunge in bicicletta Sozzigalli. Nella frazione di Soliera alle 11.30 sull’argine del Fiume Secchia si posa la prima pietra del progetto “Biciclette a Fiumi” con le autorità, Vittorio Zucconi, testimonial, e promotori e partner del progetto.

Alle 17.30 in piazza Matteotti incomincia la festa musicale del gran finale del Festival, intitolata “Auf Wiedersehen Konzert”.

La due giorni modenese, infatti, è il punto di partenza di iniziative in tutta Italia, delle quali si faranno carico le associazioni che hanno aderito, per raccogliere fondi da destinare alla realizzazione del progetto “Biciclette a Fiumi”

Fonte: www.comune.modena.it www.sassuolo2000.it