Lunedì, 01 Luglio 2013 16:14

Carpooling. E-gomotion Challenge Torino

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Biciclette a pedalata assistita, ristrutturazioni della viabilità di alcuni nodi cardine della città, … sono solo due delle soluzioni di mobilità sostenibile proposte dagli studenti delle scuole medie superiori che hanno partecipato alla e-gomotion Challenge a Torino.
E-gomotion Challenge, che fino al prossimo novembre coinvolgerà gli studenti di cinque paesi, è una delle iniziative organizzate nell’ambito del progetto europeo di coordinamento e supporto alla ricerca e-gomotion, promosso da cinque tra le migliori università europee: la Chalmers University of Technology di Göteborg, ARMINES, École des Mines di Parigi, il Karlsruhe Institute of Technology, la RWTH Aachen University e il Politecnico di Torino, che coordina l’iniziativa. e-gomotion si pone l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sulle problematiche della mobilità sostenibile e avvicinarli al mondo della ricerca nel campo dei veicoli elettrici.

La prima soluzione a concretizzarsi sarà quella del team CO2idee del Liceo Scientifico Gobetti-Segrè, che ha già trovato un partner disposto a investire nell’idea progettuale per realizzare la prima piattaforma sperimentale di carpooling per le scuole superiori del territorio torinese. Il team è partito da un’esigenza reale: facilitare il più possibile i trasferimenti da e verso il proprio Istituto ottimizzando il trasporto a cui ogni mattina provvedono molti genitori con mezzi privati e affiancare dunque ai mezzi pubblici un sistema più sostenibile dell’attuale. La società Bring-Me (www.bring-me.it), che gestisce uno dei siti italiani di riferimento nel carpooling, ha colto la sfida e ha deciso di sostenere i costi dell’operazione per trasformare l’idea in progetto e offrire agli studenti una piattaforma online che possa agevolare l’organizzazione degli spostamenti e spingere i ragazzi a fare sistema e condividere la propria automobile con i compagni, per limitare le emissioni di CO2 e altri inquinanti. Nei prossimi mesi Bring-Me e Politecnico di Torino lavoreranno a stretto contatto con il team Co2idee per l’implementazione della piattaforma, che sarà lanciata a gennaio 2014.

Fonte: www.ilsostenibile.it

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Da settembre l’amministrazione del comune di Parigi imporrà il limite di velocità di 30 chilometri orari su un terzo delle vie urbane: una misura già sperimentata nell’aprile del 2012 nel 10° arrondissement. La notizia arriva mentre anche in altre città europee si raccolgono firme per il limite dei 30 chilometri orari.

Il limite di velocità per le automobili scenderà da 50 a 30 km/h nei pressi di 1300 scuole ed in 23 aree critiche come quelle intorno ai centri commerciali, università e zone pedonali. Ma non solo. In alcune aree considerate particolarmente a rischio il limite scenderà persino a 20 km/h. Praticamente bisognerà viaggiare con il piede fisso sul pedale del freno. La motivazione che sta dietro questa scelta la fornisce Julien Bargeton, responsabile della mobilità parigina: “Non vogliamo criminalizzare gli automobilisti,  ma fargli capire che non sono gli unici utenti della strada e che la nostra politica di riduzione del traffico privato individuale, dal 2001 a oggi, ha permesso di ridurre del 25% l’uso dell’auto. A 30 all’ora bastano 13 metri per fermarsi, a 50 ne servono il doppio e ovviamente aumenta il rischio di un incidente”.

Oggi, infatti, all’interno dei 20 arrondissement, il 60 % della popolazione si sposta a piedi, il 27% col trasporto pubblico, il 7% in macchina e il 4% in bici. “L’obiettivo – continua Bargeton – è quello di favorire la convivenza di differenti tipologie di utenti della circolazione, ridurre il rumore, lottare contro lo smog, favorire la sicurezza stradale proteggendo i più vulnerabili: a 30 all’ora bastano 13 metri per fermarsi, a 50 ne servono il doppio e ovviamente aumenta il rischio di un incidente”. E sempre a proposito di velocità, Delanoë ha chiesto al governo una modifica del codice della strada che gli consenta di abbassare la velocità sulle grandi arterie di scorrimento intorno alla capitale a 70 kmh.

Fonte: Comune-info.net

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La mafia italiana come la criminalità organizzata è la organizzazione criminale più grande in Europa e una delle più importanti nel mondo. Per cercare di evidenziare la piaga della mafia in molti dei suoi aspetti e per raccogliere fondi per le vittime della mafia, il Dj 28enne Matteo Zulian percorrerà in bicicletta tutta la penisola in un ideale abbraccio solidale a tutti coloro che, per colpa della mafia, hanno perso la vita, parenti o amici oppure le loro attività e il loro posto di lavoro. Come spesso accade, i progetti nascono dall’esperienza personale e Controvento non fa eccezione. Anche in Valle di Susa la mafia ha lasciato e lascia ombre pesanti. Matteo Zulian, in arte AlpKing, abita in valle di susa dall’età di nove anni. Si è sempre occupato di intrattenimento come Dj, musicista e attore di teatro. «E’ sempre stata una vita allegra la mia – racconta Matteo – circondato da gente che si diverte o che, comunque, vuole farlo. Negli ultimi tempi, però, qualcosa è cambiato nel contesto professionale che mi circonda. Non solo nello stato d’animo generale che la crisi economica ha generato ma soprattutto a causa di un fatto particolare che mi ha toccato da vicino. Un mio caro amico viene “sollecitato” da diverso tempo ad abbandonare la sua attività commerciale, elemento primario di disputa tra due famiglie. Dispetti e minacce sono divenuti costanti e hanno cercato di intimidirlo portandolo spesso e volentieri a dover chiamare le forze dell’ordine. Conseguentemente deve affrontare spese legali esorbitanti e pressioni psicologiche non indifferenti. Come lui, molti vivono situazioni analoghe e spesso di stampo mafioso».

« “Controvento Music Tour” - aggiunge Matteo - consiste nella sensibilizzazione delle persone che incontrerò unendo lo sport alla musica. Usando una bicicletta molto particolare e attraversando la penisola “musicalmente” vogliamo contaminare le diverse realtà con un’energia positiva. Il fine ultimo è quello di raggiungere un obiettivo economico che sarà destinato ad aiutare, per quanto possibile, chi si trova nella drammatica situazione di essere vittima della mafia».

La prima settimana di luglio partirà da Susa, con una bicicletta a pedalata assistita di produzione italiana, e percorrerà tutta l’Italia per giungere a Messina intorno a metà agosto. Il tour sarà caratterizzato da tappe musicali e di festa per sensibilizzare il pubblico e raccogliere fondi in favore delle vittime della mafia. La bicicletta, a termine del viaggio, sarà messa all’asta e il ricavato sarà devoluto al fondo. Uno staff seguirà Matteo con un camper e fornirà il supporto logistico e tecnico necessario. Per chi fosse interessato alle tappe del tour e a sostenere Matteo può far riferimento alla pagina di FB:

 https://www.facebook.com/ControventoMusicTour

oppure scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

Fonte: www.tgvallesusa.it; www.legionecreativa.it

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Secondo uno studio Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) e Legambiente – che hanno monitorato le città italiane per classificare le più amanti della bici e adatte al mezzo – è la città emiliana quella più a misura dei ciclisti e registra il 33% di spostamenti in bici, la percentuale più alta in Italia.

I criteri di valutazione sono europei e la metodologia è il "modal split", ovvero una statistica precisa su quanti spostamenti ogni giorno vengono effettuati con un determinato tipo di veicolo, in questo caso la bicicletta. Con questa nuova modalità, che non considera più semplicemente l'estensione totale in chilometri delle piste ciclabili, Piacenza soffia il posto a Modena, che prima aveva il primato grazie ai molti percorsi dedicati ai ciclisti."

Fonte: ilPiacenza.it

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Il coordinamento ciclabili Abruzzo teramano (Ciclat) chiede agli organi regionali una legge per incentivare i bike hotel, strutture ricettive predisposte per l'accoglienza dei turisti in bicicletta. "In Italia – sottolinea il Coordinamento – esistono numerose strutture ricettive dedicate alle diverse tipologie di cicloturisti, un segmento del mercato in costante crescita anche nella nostra Regione." "Le strutture classificate Albergabici – continua il CCiclAT – in Italia sono oltre 2.000, di cui 51 in Abruzzo, distinte tra attività alberghiere ed extralberghiere, mentre quelle appartenenti alla rete Italy Bike Hotels sono in constante aumento e, in particolar modo, in Abruzzo, si sta sviluppando, a cura di un consorzio locale di operatori, una rete di hotel dedicati ai turisti in bicicletta".
Il Coordinamento chiede, pertanto, che, come già fatto dalla vicina Regione Marche, si valorizzi, oltre al sistema degli alberghi diffusi, anche quello delle strutture ricettive per turisti in bicicletta, stanziando contributi economici per le strutture che vogliano adeguarsi per l'ottimale accoglimento di questa tipologia di turisti, siano essi sportivi, itineranti o semplici appassionati delle due ruote che vogliano affiancare alle vacanze tradizionali giri turistici in bicicletta alla scoperta del territorio.
Questo anche alla luce della recente L.R. 8/2013, entrata in vigore il 4 aprile scorso, che si propone di promuovere la mobilità ciclistica, sia per gli spostamenti quotiziani che per il turismo, e dei recenti finanziamenti regionali per il completamento delle ciclabili costiere abruzzesi.
"Si tratterebbe – conclude il Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano – di una somma tutto sommato modesta che potrebbe, però, porre l'attenzione dei nostri operatori su un settore di mercato ancora misconosciuto ma dalle enormi potenzialità".
Fonte: www.giulianovailbelvedere.it

Venerdì, 28 Giugno 2013 08:18

Pedali nella notte 2013

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Dal 27 giugno a inizio settembre, appuntamento ogni giovedì alle ore 21 a Piazza del Ferrarese: pedalate serali di gruppo in bicicletta per le vie della città, alla ricerca di fresco, relax e buona compagnia.

L'iniziativa di Ruotalibera Bari è finalizzata non solo a regalare ai ciclisti baresi che vorranno unirsi un momento di relax senza lo stress del traffico e delle auto, ma soprattutto a stimolare gli organizzatori di eventi musicali baresi, che stanno scoprendo e rivalutando tanti luoghi alternativi, tutti in città, dove fare musica (Anfiteatro Ipercoop Japigia, Terminal crociere, colmata di Marisabella, Fiera del Levante, Pane e Pomodoro, Cittadella della Cultura) a preoccuparsi di mitigare l'impatto sulla viabilità causato dalla notevole affluenza di pubblico e di fare qualcosa per promuovere, incentivare e indirizzare l'afflusso ai concerti in bicicletta.

Del resto il decreto del Ministero dell'Ambiente sulla "Mobilità sostenibile nelle aree urbane" attribuisce anche ai responsabili di manifestazioni destinate ad attirare anche occasionalmente grandi flussi di traffico, il compito di attuare il Piano degli spostamenti eco-sostenibili.

Programma di massima

27 giugno: inizio pedali nella notte con visita molo Borbonico.

04 luglio: lungomare NORD per la pineta di S. Francesco.

11 luglio: tra le vie del borgo murattiano

18 luglio: lungo i viali di Poggiofranco.

25 luglio: per i vicoli di Bari Vecchia (da confermare con Fanelli) oppure S.Girolamo. 

Fonte: ruotaliberabari

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Girolibero è oggi il principale operatore in Italia specializzato in vacanze in bicicletta. Nasce nel 2002, dall'esperienza dell'Associazione Zeppelin, associazione vicentina che dal 1998 organizza viaggi con mezzi "alternativi" (bicicletta, barca a vela, trekking...). Girolibero si specializza in vacanze in bicicletta offrendo pacchetti cicloturistici (prenotazione hotel, trasporto bagagli, bici a noleggio, materiale informativo, assistenza) in Italia e in Europa, sia a stranieri (che preferiscono l'Italia) che a italiani, che scelgono di pedalare all'estero.

• Girolibero è rivolto prevalentemente a clienti individuali. Organizza e vende vacanze in bicicletta al mercato italiano, con oltre 200 proposte tra Italia ed Europa suddivise nelle seguenti sottocategorie:

• Bici e Hotel. Sono i tour in bicicletta normalmente a tappe che possono essere di più tipologie (itineranti, semi itineranti, a margherita, in linea, ad anello). Le caratteristiche sono: tappe da 50km, percorsi facili e sicuri lungo ciclabili o strade secondarie, itinerari di interesse turistico (natutalistico e/o storico-culturale). Vengono proposte in questa categoria più di 200 destinazioni in Europa. La ciclabile per eccellenza è la Passau-Vienna in Austria.

• Bici e Barca. Di giorno sui pedali e la sera a bordo di confortevole battello fluviale o imbarcazione marittima. Sono tour che si sviluppano lungo i grandi fiumi (Danubio, Reno, Mosella) o i canali del nord Europa (Olanda, Fiandre).

• Bici e Famiglia. Pacchetti per le famiglie con tappe più ridotte e su ciclabili sicure, alberghi dotati di camere familiari, fornitura di bici e appendici per bambini di tutte le età ed una scontistica dedicata per fasce di età . Es. Loira per Famiglie. Si tratta della tipologia di vacanze che sta avendo il trend di crescita più elevato.

• Bici e Benessere. Tour che abbinano alle pedalate il pernottamento in hotel con area wellness. Es. Vienna-Budapest wellness

Riportiamo l’intervista rilasciata al corriere del veneto

Gli Italiani quali mete preferiscono? Gli italiani preferiscono i paesi Europei dove è più sviluppata la rete ciclabile, su tutti Austria, Germania, Olanda, paesi con migliaia di km di piste ciclabili lontane dal traffico. Una vacanza cicloturismo è davvero più costosa rispetto a quelle tradizionali? No, in realtà esiste un ottimo rapporto tra prezzo e servizi offerti: la vacanza in bici è perfettamente organizzata, dal primo all'ultimo giorno e il grande numero di cicloturisti sulla stessa rotta ciclabile consente l'abbattimento dei costi di tutti i servizi offerti (trasporto dei bagagli, tariffe alberghiere, noleggio bici...). Chi vuole intraprendere una vacanza in bici e contenere al massimo i costi, può organizzarla autonomamente rinunciando alla comodità di qualche servizio: hotel meno confortevoli, no trasporto bagagli... I ciclisti spesso richiedono le colazioni rinforzate, la bici in camera. Gli hotel, in particolare quelli italiani, hanno capito l’opportunità o fanno ancora fatica a recepirla e ad adattarsi? Gli hotel che Girolibero utilizza in Italia sono bene informati e capiscono le esigenze dei cicloturisti: offrono colazioni abbondanti e spesso consentono di parcheggiare la bici in un luogo sicuro, magari un garage chiuso, per evitare spiacevoli sorprese. Le aziende del settore supportano il cicloturismo o sono sempre concentrate sulle vendite esclusivamente agli appassionati, magari amatori che corrono la domenica nelle varie Gran fondo? La cultura del cicloturismo in Italia si sta progressivamente diffondendo, ma ancora la "vacanza in bici" è intesa dai più come un'impresa da sportivi. Basterà continuare a promuoverlo come attività facile, che non richiede allenamento, ne' lunghe o faticose tappe sui pedali. E' pur sempre una vacanza! Qual è secondo la vostra esperienza il Paese più all’avanguardia per quanto riguarda le vacanze sportive e in particolari in bicicletta? Sicuramente la Germania: da anni più della metà dei tedeschi dedicano almeno 4-5 giorni al cicloturismo, anche nel proprio Paese, che vanta 40 mila km di piste ciclabili di lunga percorrenza (non contiamo quindi le ciclabili "urbane" o i collegamenti di pochi km). Qual è il vostro “viaggiatore tipo”? Solitario, in famiglia, con amici? Giovane, di mezz’età? I clienti stranieri sono per lo più over 50, spesso marito e moglie e preferiscono viaggiare da soli, «in libertà» come diciamo noi. Per loro solo hotel prenotati, trasporto bagagli, assistenza telefonica e materiale informativo/guide ciclabili dettagliate per orientarsi da soli lungo il percorso.  Gli italiani si dividono in due tipologie: giovani, tra i 30 e i 50 anni, che pedalano volentieri anche in gruppo, con altri partecipanti con cui socializzare e un accompagnatore a fare da apripista;  famiglie, in costante crescita, che viaggiano volentieri sia «in libertà» che in gruppo con altre famiglie; infine coppie che viaggiano in libertà. Non solo bici, con Zeppelin.it offrite diverse tipologie di viaggi a contatto con la natura. Ci potete raccontare nel dettaglio il progetto? Zeppelin è il nostro punto di partenza. Oltre alle vacanze in bici, Zeppelin propone viaggi a piedi, di varia difficoltà, dal trekking nel deserto in Giordania al walking urbano a Trieste. Altra attività sono i viaggi in barca a vela e crociere a bordo di motovelieri o catamarani, per provare la libertà di un viaggio in mezzo al blu del Mediterraneo o anche dei mari più esotici, ai Caraibi ad esempio; infine i «viaggiamondo», alcuni a carattere culturale, altri più avventurosi, ma sempre perfettamente organizzati: viaggi in gruppo con accompagnatore dall'Italia e spesso anche una guida locale per conoscere ancora meglio il Paese che visitiamo. Tra i viaggiamondo più amati: Turchia, Perù, Repubbliche Baltiche, Ecuador e Galapagos, Costa Bretone e Normanna...

In un certo senso non offrite solo una vacanza ma un’esperienza e promuovete uno stile di vista sano, fatto di contatto con la natura e attenzione alla salute. Quali consigli dareste a chi vuole provare questa tipologia di vacanza per la prima volta? A chi intraprende una delle nostre vacanze in bicicletta, nessun consiglio particolare: sono itinerari facili, salvo qualche eccezione. Lo stesso vale per i trekking, i viaggi a vela o i viaggiamondo di Zeppelin: ce n'è per tutti, dai principianti ai viaggiatori più esperti. Ultima domanda. Anzi, un consiglio: tre mete da non perdere per chi cerca una vacanza sulle due ruote. Venezia tra bici, barca e mare: una settimana in Italia, dalla magica Venezia alla Mantova dei Gonzaga, passando per le spiagge del Lido, Pellestrina, Chioggia e Albarella: facili biciclettate, ampi lidi soleggiati e ottima cucina nostrana per una settimana di relax in movimento. Info

Olanda in bici e barca, Amsterdam e la rotta nord: In barca per pasti e pernottamenti; in bici tra le spiagge selvagge del Nord e le bianche dune di Texel: piccoli borghi, vaste campagne e le grandi dighe, vera e propria meraviglia dell’ingegneria olandese. Info

Viaggiamondo in India, da Delhi a Varanasi: Viaggio emozionante nel mitico triangolo d’oro indiano, con passaggio per Varanasi e visita agli spettacolari templi Khajuraho. Info

Fonte: corriere del veneto

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Mercoledì 26 giugno alle 21 a Roma, incontro pubblico del gruppo interparlamentare per la mobilità nuova/ciclistica con le associazioni Fiab, Legambiente e #Salvaiciclisti.
L'iniziativa, che si terrà presso la sede dell'associazione umanitaria INTERSOS (via Aniene 26/A, nei pressi di Piazzale Fiume) è stato promossa dall'on. Paolo Gandolfi che, per il coordinamento dell'intergruppo, si avvale della collaborazione dei colleghi parlamentari Decaro, De Lorenzis, Pellegrino, Nardi per la Camera dei Deputati, e di Cotti e Vaccari per il Senato.
La delegazione FIAB, guidata dalla Presidente Giulietta Pagliaccio, sarà composta, tra gli altri, dal Vice Presidente Marco Gemignani e dal Responsabile Sicurezza Edoardo Galatola.
Tra i punti all'ordine del giorno: formulazione di una legge quadro nazionale sulla mobilità ciclistica partendo dall'esame dei disegni di legge già precedentemente presentati in Parlamento; modifica del Codice della Strada con l'introduzione di norme riguardanti la mobilità ciclistica e la sicurezza degli utenti non motorizzati; modifica della legge nazionale sull'infortunio sul lavoro con una norma che includa la tutela giuridica dell'infortunio in itinere in bicicletta, attualmente non prevista, come già proposto dalla FIAB con petizioni e campagne nazionali.
La Presidente FIAB Giulietta Pagliaccio dichiara: "Siamo particolarmente soddisfatti di questo incontro con il gruppo interparlamentare per la mobilità nuova e ciclistica, che aspettavamo, e che avremo insieme ad altre associazioni con cui abbiamo già condiviso l'organizzazione degli Stati Generali della Bicicletta tenutisi ad ottobre dello scorso anno a Reggio Emilia e con cui abbiamo elaborato i documenti conclusivi".
"Per la FIAB è importante - prosegue la Presidente Giulietta Pagliaccio - oltre a modificare il codice della strada per esempio con l'introduzione del limite dei 30 Km/h in ambito urbano, o della circolazione in bicicletta nei due sensi di marcia nelle strade a senso unico per le auto quando sussistano particolari condizioni, che a livello nazionale sia istituito un Servizio Nazionale per la Mobilità Ciclistica con specifiche competenze di promozione delle politiche di ciclabilità e di coordinamento tra le iniziative a diverso titolo svolte dai diversi Ministeri".
"Il capitolo finanziamenti - conclude la Presidente FIAB - è essenziale, infine, per il rilancio della mobilità in bicicletta e della sicurezza dei ciclisti. Va trovato sicuramente un meccanismo che assicuri annualmente risorse continuative a favore degli enti locali. Ma occorre pure accrescere la cultura tecnico-progettuale di chi, nei Comuni, nelle Province e nelle Regioni si occupa di programmazione, pianificazione, progettazione, direzione lavori, affinchè la mobilità ciclistica sia vista non come aspetto optionale ma come parte essenziale di un sistema integrato di mobilità sicura e sostenibile".

Fonte: Fiab Onlus

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Spostarsi in bicicletta è più pericoloso che andare in auto o in moto. Ogni giorno infatti sulle strade italiane perde la vita un ciclista, 40 finiscono al pronto soccorso, molti vengono ospedalizzati. È come se ogni anno sparissero due gruppi del Giro d'Italia a causa degli incidenti stradali. L’ultimo rapporto dell’Istat sulla mobilità urbana, relativo al 2011, ha rilevato un dato sconcertante. Infatti l’indice di mortalità, e’ pari a 0,86 ciclisti per incidente (ogni 100 eventi verificatisi nei comuni capoluogo che hanno coinvolto le biciclette) e 0,38 morti in incidenti che coinvolgono ciclisti ogni 100 mila residenti. Nel 2011 sono stati registrati 3860 morti di cui 1889 su quattro ruote, 923 motocicli, 165 ciclomotori, 282 biciclette e 589 pedoni. Resta comunque allarmante il fatto che negli ultimi 10 anni 2.556 ciclisti e 7.625 pedoni sono stati uccisi sulle strade italiane. E’ questo il tragico bollettino di quella che somiglia sempre più ad una guerra della mobilità dominante contro la mobilità considerata debole. Per quanto riguarda le biciclette, accanto al già citato profilo medio dalla ricerca emerge come, “in alcuni capoluoghi, i tassi di mortalità associati all’uso di biciclette registrino valori considerevolmente più elevati (oltre 2 morti ogni 100.00 abitanti, talvolta persino superiori a quelli associati alle autovetture)”. Per questo molte associazioni tra cui Fiab e #Salvaciclisti si battono per il riconoscimento della libertà di mobilità, sottolineando che mezzi come la bicicletta costituiscono un’avanguardia e non un passo indietro. Per ridurre il numero dei morti cosiddetti deboli bisognerebbe partire delle semplici infrastrutture per bici, le piste ciclabili, che sono presenti in maniera considerevole al nord e quasi inesistenti al sud. La città con la maggiore densità è Padova (164, 8 km ), seguita da Torino, Brescia, Modena e Treviso.

Fonte: www.improntalaquila.org

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Mercoledì 26 giugno alle 21 a Roma, incontro pubblico del gruppo interparlamentare per la mobilità nuova/ciclistica con le associazioni Fiab, Legambiente e #Salvaiciclisti.
L'iniziativa, che si terrà presso la sede dell'associazione umanitaria INTERSOS (via Aniene 26/A, nei pressi di Piazzale Fiume) è stato promossa dall'on. Paolo Gandolfi che, per il coordinamento dell'intergruppo, si avvale della collaborazione dei colleghi parlamentari Decaro, De Lorenzis, Pellegrino, Nardi per la Camera dei Deputati, e di Cotti e Vaccari per il Senato.
La delegazione FIAB, guidata dalla Presidente Giulietta Pagliaccio, sarà composta, tra gli altri, dal Vice Presidente Marco Gemignani e dal Responsabile Sicurezza Edoardo Galatola.
Tra i punti all'ordine del giorno: formulazione di una legge quadro nazionale sulla mobilità ciclistica partendo dall'esame dei disegni di legge già precedentemente presentati in Parlamento; modifica del Codice della Strada con l'introduzione di norme riguardanti la mobilità ciclistica e la sicurezza degli utenti non motorizzati; modifica della legge nazionale sull'infortunio sul lavoro con una norma che includa la tutela giuridica dell'infortunio in itinere in bicicletta, attualmente non prevista, come già proposto dalla FIAB con petizioni e campagne nazionali.
La Presidente FIAB Giulietta Pagliaccio dichiara: "Siamo particolarmente soddisfatti di questo incontro con il gruppo interparlamentare per la mobilità nuova e ciclistica, che aspettavamo, e che avremo insieme ad altre associazioni con cui abbiamo già condiviso l'organizzazione degli Stati Generali della Bicicletta tenutisi ad ottobre dello scorso anno a Reggio Emilia e con cui abbiamo elaborato i documenti conclusivi".
"Per la FIAB è importante - prosegue la Presidente Giulietta Pagliaccio - oltre a modificare il codice della strada per esempio con l'introduzione del limite dei 30 Km/h in ambito urbano, o della circolazione in bicicletta nei due sensi di marcia nelle strade a senso unico per le auto quando sussistano particolari condizioni, che a livello nazionale sia istituito un Servizio Nazionale per la Mobilità Ciclistica con specifiche competenze di promozione delle politiche di ciclabilità e di coordinamento tra le iniziative a diverso titolo svolte dai diversi Ministeri".
"Il capitolo finanziamenti - conclude la Presidente FIAB - è essenziale, infine, per il rilancio della mobilità in bicicletta e della sicurezza dei ciclisti. Va trovato sicuramente un meccanismo che assicuri annualmente risorse continuative a favore degli enti locali. Ma occorre pure accrescere la cultura tecnico-progettuale di chi, nei Comuni, nelle Province e nelle Regioni si occupa di programmazione, pianificazione, progettazione, direzione lavori, affinchè la mobilità ciclistica sia vista non come aspetto optionale ma come parte essenziale di un sistema integrato di mobilità sicura e sostenibile".

Fonte: Fiab Onlus