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L’Oasi WWF Lago di Conza ha attivato un sentiero per mountain bike che consentirà ai visitatori di poter fruire l’Oasi passeggiando comodamente in bicicletta e, attraversando porzioni di bosco igrofilo, ruderi di antiche fattorie e ampie zone di pascolo e di prato, di godere di un paesaggio estremamente suggestivo e di osservare la fauna selvatica che abita l’area. Il sentiero, che ripercorre un antico tracciato che fino agli anni 70 collegava tra loro le numerose fattorie che sorgevano sui fertili terreni bagnati dal fiume Ofanto, è marcato con segnaletica di colore rosso, ed è pressoché pianeggiante, con salite brevi e non eccessivamente faticose rendendo possibile la passeggiata anche a gruppi familiari. Il visitatore potrà passeggiare nel bellissimo prato naturale dell’Oasi e incantarsi osservando il meraviglioso paesaggio disegnato dall’azzurro lago e dalle dolci colline Irpine e osservare uccelli acquatici quali Cormorani e Aironi, rapaci come Nibbi e Falchi pescatori e ancora Allodole, Storni, Cappellacce e Saltimpali. Il percorso parte dal Centro Visite dell’Oasi e si snoda lungo la sponda meridionale ed è percorribile solo previa prenotazione ed esclusivamente nel periodo estivo/autunnale quando il livello dell’acqua del lago si abbassa sensibilmente. Per chi non possiede una propria bici c’è la possibilità di noleggiarla direttamente in Oasi.
Per prenotare la passeggiata o per maggiori informazioni è possibile contattare l’Oasi WWF Lago di Conza: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure ai numeri 082739479 3939078255 3929962550

Fonte: www.ilciriaco.it

Lunedì, 30 Settembre 2013 11:28

La bici fluo che si illumina di notte

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Tra le strade di Boston, Stati Uniti, un ciclista circola imperterrito nelle ore notturne a bordo di una bicicletta illuminata di un colore bianco brillante. Una tonalità che rende impossibile per ogni automobilista non vedere la due ruote in movimento, anche perchè sono proprio i fari delle vetture ad attivare la speciale colorazione della bici. Josh Zisson, questo il nome del proprietario, ha infatti rivestito l’intelaiatura con una polvere retroriflettente che reagisce al contatto con il fascio luminoso delle auto, a distanze che coprono un raggio di  300 metri! La polvere magica garantisce una sicurezza di guida mai vista sinora su una bicicletta, non a caso battezzata come “Safest Bike on the Road”, anche perchè dotata di fari a Led (alimentati da una dinamo), e da una vera e propria luce di stop posteriore, che si illumina ad ogni frenata, doppio cavalletto e pneumatici anti-foratura.

Fonte: Tuttogreen

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Su Fausto Coppi, corridore e uomo, sulle sue imprese e sulla sua morte è stato scritto molto. Poco invece si sa del personalissimo rapporto con le sue bici da corsa. Questo libro, frutto di un'appassionata ricerca e di un sorprendente ritrovamento - i registri di produzione del Reparto Corse Bianchi, appartenuti a Pinella De Grandi, mitico meccanico del Campionissimo -, ha come protagoniste proprio le biciclette, da strada e da pista, usate da Coppi nel corso della sua carriera. Un volume che costituisce una pietra miliare nel mondo del collezionismo ciclistico e nello stesso tempo un omaggio al mito di Fausto Coppi e alla bellezza classica delle biciclette dell'epoca d'oro del ciclismo.La storia di un ritrovamento che scuoterà il mondo del collezionismo ciclistico. Un volume imperdibile per tutti gli appassionati di memorabilia e di vintage. La ricostruzione fedele, a prova di documentazione storica, delle biciclette Bianchi utilizzate da Fausto Coppi nel corso della sua straordinaria carriera. Tanto è stato scritto su Fausto Coppi, corridore e uomo,sulle sue imprese, sulla sua morte e sulla costruzione di un vero e proprio mito. Poco invece è stato detto del rapporto tra il campionissimo e le sue biciclette. Questo libro parte proprio da qui, dall'appassionata ricerca e descrizione delle biciclette Bianchi usate dal Campionissimo nel corso della sua carriera, dal 1945 al 1958. E tutto questo è stato possibile grazie a uno straordinario ritrovamento: i Registri storici di produzione del "reparto Corse" della Bianchi. Da una valigetta dimenticata - quella di Pinella De Grandi, forse il più famoso meccanico della storia del ciclismo, soprannominato "Pinza d'Oro" - e recuperata da Paolo Amadori, uno dei due autori del libro, è uscito un vero tesoro. Oltre ai Registri storici, che si pensava fossero andati irrimediabilmente perduti con i numeri di telaio e le misure delle biciclette costruite per tutti i corridori Bianchi dai primi anni '40 a fine anni '60, sono tornati alla luce i quaderni di appunti e i diari di Pinella, in cui il meccanico dei campioni annotava, giorno per giorno, particolari tecnici e note sulle prestazioni dei ciclisti in corsa (al Giro, al Tour e in altre competizioni). Grazie a questi documenti inediti, Amadori e Tullini hanno minuziosamente catalogato, tra le 70 biciclette utilizzate da Fausto Coppi durante la sua carriera alla Bianchi (dal 1945 al 1958), i 14 modelli originali e hanno fornito per ciascuno di loro, un'accurata descrizione tecnica e una ricca documentazione fotografica, raccontando in un nuovo modo, e anche grazie a inedite immagini, le imprese ciclistiche in cui quelle biciclette hanno accompagnato il Campionissimo. Il vero nome di Pinella  era Giuseppe De Grandi, meccanico torinese. Ma tutti, a parte il soprannome romanzesco di Pinza d’oro, lo hanno conosciuto come Pinella. Meccanico prima alla Frejus, fu al seguito della rappresentativa nazionale al Tour fin dal 1938, anno in cui mise a punto le Legnano che portarono Gino Bartali al suo primo successo d’oltralpe, con buona pace dei francesi che s’incazzano… Poi ancora, come si è detto, al servizio di Coppi nel trionfale Tour del 1949. Fausto tanto fece che nel 1951 convinse la Bianchi ad assumere Pinella come capo-meccanico.

Fonte: Edicicloeditore

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Il tesoro ritrovato di Pinella De Grandi e la vera storia delle biciclette del Campionissimo
Autori: Paolo Amadori, Paolo Tullini
Prezzo: € 29.00
Pagine: 191
Editore: Ediciclo

La storia di un ritrovamento che scuoterà il mondo del collezionismo ciclistico. La ricostruzione fedele, a prova di documentazione storica, delle biciclette Bianchi utilizzate da Fausto Coppi nel corso della sua straordinaria carriera. Un volume imperdibile per tutti gli appassionati di memorabilia e di vintage. Tanto è stato scritto su Fausto Coppi, corridore e uomo,sulle sue imprese, sulla sua morte e sulla costruzione di un vero e proprio mito. Poco invece è stato detto del rapporto tra il campionissimo e le sue biciclette. Questo libro parte proprio da qui, dall'appassionata ricerca e descrizione delle biciclette Bianchi usate dal Campionissimo nel corso della sua carriera, dal 1945 al 1958. E tutto questo è stato possibile grazie a uno straordinario ritrovamento: i Registri storici di produzione del "reparto Corse" della Bianchi. Da una valigetta dimenticata - quella di Pinella De Grandi, forse il più famoso meccanico della storia del ciclismo, soprannominato "Pinza d'Oro" - e recuperata da Paolo Amadori, uno dei due autori del libro, è uscito un vero tesoro. Oltre ai Registri storici, che si pensava fossero andati irrimediabilmente perduti con i numeri di telaio e le misure delle biciclette costruite per tutti i corridori Bianchi dai primi anni '40 a fine anni '60, sono tornati alla luce i quaderni di appunti e i diari di Pinella, in cui il meccanico dei campioni annotava, giorno per giorno, particolari tecnici e note sulle prestazioni dei ciclisti in corsa (al Giro, al Tour e in altre competizioni). Grazie a questi documenti inediti, Amadori e Tullini hanno minuziosamente catalogato, tra le 70 biciclette utilizzate da Fausto Coppi durante la sua carriera alla Bianchi (dal 1945 al 1958), i 14 modelli originali e hanno fornito per ciascuno di loro, un'accurata descrizione tecnica e una ricca documentazione fotografica, raccontando in un nuovo modo, e anche grazie a inedite immagini, le imprese ciclistiche in cui quelle biciclette hanno accompagnato il Campionissimo.

Fonte: Edicicloeditore

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Presentata all’Expobici 2013 la OneCity Long Ride S monta un sistema di batterie in grado di garantire al ciclista fino a 160 km. Uno dei problemi maggiori delle biciclette è la loro dimensione. La bicicletta elettrica OneCity Long Ride S offre così la possibilità di percorrere i tratti cittadini, magari affrontando anche qualche escursione fuori porta, con una sola ricarica. A permetterlo una batteria al litio da 24 Ah gestita tramite il software proprietario ESEB (Energy Saving Electric Bike). La batteria è disponibile in tre differenti versioni, di cui solo una (quella maggiore) assicura l’eccezionale autonomia di 160 km. Le altre misure sono tuttavia più leggere, sia in termine di peso che per quanto riguarda i costi, così da rendere più adatta la OneCity Long Ride S alle varie tipologie di clienti possibili.La bici elettrica a lunga autonomia Wayel monta un cambio Shimano Nexus integrato a 7 rapporti, con possibilità di cambiare marcia anche senza necessità di muoversi, oltre a un motore da 250 W e 19Nm di coppia disposto sulla parte anteriore della due ruote. Non è presente la classica catena, sostituita nella parte destra dal cardano. Per quanto riguarda la parte estetica e strutturale il telaio è in alluminio idroformato, nella sola versione color panna e rosso. Opzionale il portapacchi, disponibile in cuoio o ecopelle. Prezzi variabili come detto a seconda della dimensione della batteria, da un minimo di 1.580 a circa 1850 euro.

Fonte: www.greenstyle.it

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E’ ufficiale. Ciclomundi ritorna, il solo e inimitabile Festival del viaggio in bicicletta che ha conquistato il cuore del mondo a due ruote. Per ora è solo una notizia sussurrata di bocca in bocca, ma presto diventerà un fiume in piena! L’appuntamento è a Portogruaro, dal 13 al 15 giugno 2014. Per chi non lo sapesse, Ciclomundi è il festival italiano dedicato al viaggio in bicicletta organizzato da Ediciclo Editore. È la kermesse che ci fatto scoprire all’Italia la ciclista Margherita Hack, che ha portato nel nostro Paese Claude Marthaler, che ha raccontato l’epopea a pedali di Enrico Toti e scatenato la fantasia errabonda di centinaia di ciclonauti italiani. Ciclomundi è il primo Festival Nazionale del viaggio in bicicletta, dedicato a professionisti ed amanti delle Due Ruote. Si tratta di una vera e propria festa della bicicletta, celebrata come simbolo del viaggio lento ed ecosostenibile con animazioni, spettacoli, incontri con i cicloviaggiatori, tavole rotonde, laboratori, mostre, un settore espositivo dedicato al turismo a pedali e opportunità di escursioni nelle Terre di Siena.

Fonte: Ciclomundi

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L’Impavida è una manifestazione ciclistica che viene proposta quest’anno per la prima volta . Si terrà in occasione di Piante e Animali Perduti evento annuale dell’ultimo fine settimana di settembre a Guastalla. Al pari di Piante e Animali Perduti che si propone di diffondere la cultura della tutela delle varietà tradizionali di frutti, fiori, ortaggi, sementi e razze di animali rurali, L’Impavida si propone la valorizzazione del patrimonio di strade bianche che corrono lungo gli argini di bonifica e le golene del Po. Valorizzando le strade perdute del Po si salvaguarda un paesaggio che testimonia un rapporto secolare di sostenibilità fra civiltà rurale e natura. Molto spesso queste strade sono parte integrante di antichi tratti utilizzati per il pellegrinaggio e per il commercio o per tramandare antiche usanze agricole e pastorizie, come la transumanza. Sono strade che inseguendo fiumi e canali, permettono di visitare Città d’Arte in sicurezza e per questo adatte ad un turismo slow rivolto a famiglie con bambini, a tranquilli ecoturisti che vogliono coniugare i paesaggi e le attrazioni storiche e culturali all’enogastronomia. I partecipanti a L’Impavida riscoprendo vie ormai dimenticate potranno rivivere le atmosfere e le sensazioni del ciclismo delle origini , calati in un paesaggio e in un ambiente che ancora mantiene oasi di cultura e di tradizioni. In occasione de L’Impavida verrà organizzato all’interno della manifestazione Piante e Animali Perduti un mercato per gli appassionati e collezionisti di biciclette d'epoca. Sarà un angolo del mercato dedicato esclusivamente al mondo della bicicletta, dove si potranno incontrare numerosi espositori, provenienti dalle varie regioni italiane e dall'estero. Gli appassionati potranno trovare numerose occasioni riguardanti biciclette restaurate od ancora da restaurare, una gamma di accessori di ogni epoca ed una selezionata scelta di abbigliamento, da quello più economico a quello più ricercato, per i collezionisti più esigenti.

Fonte: www.impavida.info

Giovedì, 26 Settembre 2013 12:33

BFF: A Firenze il cinema viaggia in bicicletta

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Per la prima volta a Firenze il Bicycle Film Festival, la rassegna di cinema itinerante, che porta le due ruote sul grande schermo. L'evento parte da New York e tocca più di trenta città in tutto il mondo.
Quattro giorni di cinema, musica e arte. Un nuovo modo di pensare lo spazio e la città su due ruote. "Fra i tanti eventi collaterali al mondiale di ciclismo – ha sottolineato il vicesindaco Saccardi – oggi presentiamo una quattro giorni che mette insieme tante iniziative che hanno come denominatore comune la bicicletta. Le due ruote quindi non solo come mezzo per muoversi, ma come filosofia e stile di vita. Volevamo che questi mondiali non fossero solo un appuntamento sportivo e questa Festival rientra al meglio nelle nostre aspettative".
Questi mondiali hanno dato spazio alla fantasia e creatività di tante attività, anche commerciali, della città. Basta girare in questi giorni per rendersene conto con allestimenti e vetrine a tema. Ma questo evento ha dimostrato che l'uso della bici può portare al cambiamento di abitudini in modo piacevole, per riscoprire e vivere in modo diverso Firenze. Dopo il successo della settima edizione milanese, che nel 2012 ha contato 10.000 partecipanti e proposto 8 gare, 5 mostre, 11 concerti e 23 ospiti da tutto il mondo tra registi, attori e campioni, Firenze sarà la prossima tappa italiana della rassegna. La cornice sarà quella della Stazione Leopolda, ex stazione ferroviaria ottocentesca convertita in spazio espositivo. La produzione sarà targata Ciclica – società che unisce esperti di comunicazione e marketing, architetti e designer sotto una sola bandiera: la bicicletta – in collaborazione con Stazione Leopolda Srl. Allestito a cinema per l'occasione, lo Spazio Alcatraz della Leopolda ospiterà una selezione dei più di 60 film tra corti e mediometraggi provenienti da tutto il mondo presentati durante l'edizione newyorchese del festival. Proiezioni da venerdì a domenica, pomeriggio e sera: documentari, report di grandi e piccoli eventi, animazione, clip musicali, video arte. Spike Jonze svela ritualità e segreti delle più celebrate comunità di bikers americani con il suo Mark on Allen , mentre Mikey Hart dimostra come la passione per le due ruote trasformi i più disagiati quartieri della metropoli africana di Accra nel regno dei Bikelordz . Ma la bicicletta è anche icona di epiche sfide a se stessi: Luca Battiston e Alberto Innella raccontano nel loro Monumental Flanders una delle più leggendarie corse ciclistiche al mondo; mentre Fitz Cahall documenta il suo viaggio in solitario nelle steppe dell'Asia centrale. Seguendo la Road from Karako.
Programma completo e trailer dei film disponibili su www.bicyclefilmfestival.com/city/firenze.
Non solo cinema però, ma anche concerti, dj set, mostre, bmx park, workshop, area flat, tornei di bike polo, eventi off e molto altro. La programmazione musicale sarà a cura de Le Nozze di Figaro. Ad arricchire il festival la mostra Ronde Around, curata da Angelo Ferrillo e promossa dall'Ente del Turismo delle Fiandre per il centenario dell'epico Ronde van Vlaaderen, una delle Classiche ciclistiche più importanti del mondo. Ferrillo fotografa le Fiandre del Ronde, la bicicletta è il punto di arrivo di un'esperienza fatta di paesaggi, persone, forme, festa, colori, atmosfera.

Programma BFF
Programma completo degli eventi collaterali
Fonte: Comune di Firenze

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L’Ue nella programmazione 2014-2020 ha indicato come indispensabile una sequenza di azioni che devono accelerare il disinquinamento del pianeta minacciato dall’anidride carbonica e la mobilità sostenibile gioca un ruolo fondamentale. La mobilità gioca infatti un ruolo cruciale a livello ambientale, così come nel contribuire alla crescita socioeconomica delle aree urbane. Basti pensare che il 40% delle totali emissioni di anidride carbonica e il 70% delle emissioni di altre sostanze inquinanti sono causate dal traffico urbano. Sfide come la sicurezza stradale, l'impatto ambientale, la congestione del traffico, il degrado urbano e la crescente domanda di mobilità, sono ormai comuni a molte città europee. Per questa ragione e, benché secondo il principio di sussidiarietà tali politiche siano di competenza delle autorità locali, l'Unione europea si rende parte attiva al riguardo, combinando tra loro intervento politico e linee-guida.

Numerose città europee (Amsterdam, Barcellona, Brema, Copenaghen, Edimburgo, Ferrara, Graz, Strasburgo ecc.) ci danno la dimostrazione ogni giorno che la riduzione nell’uso individuale della macchina è un obiettivo non solo auspicabile ma anche ragionevole. In queste città vengono applicate alcune misure a favore dei trasporti pubblici e dell’uso condiviso tra macchine e biciclette, ma anche misure che cercano di limitare l’uso individuale della macchina all’interno del centro-città.

Queste iniziative non portano pregiudizio alla crescita economica delle città o all’accessibilità dei loro centri commerciali, perché si è compreso che l’uso sfrenato dell’automobile per gli spostamenti individuali non riesce più a garantire la mobilità della collettività.

Ritt Bjerregaard, Commissario europeo per l’ambiente, commenta:“Il loro approccio s’inserisce perfettamente nel quadro d’accordi internazionali dell’Unione europea nel campo della riduzione delle emissioni di gas con effetto serra e della legislazione europea sulla qualità dell’aria. In relazione a quest’ultima, piani locali di gestione e di miglioramento della qualità dell’aria urbana devono essere attuati e i cittadini devono essere informati in caso d’inquinamento rilevante, come già succede da diversi anni per quello da ozono. Il modo in cui le città (e di conseguenza le grandi aziende) organizzano il loro sistema di trasporti sarà al centro delle preoccupazioni negli anni a venire e ciò, tanto più, in considerazione del fatto che la Commissione dovrà pubblicare ogni anno la lista delle zone e agglomerati dove l’aria non raggiunge parametri qualitativi accettabili.

È in questa situazione che ho preso l’iniziativa, senza dubbio non abituale, di indirizzarmi direttamente a voi, responsabili politici delle città di medie o grandi dimensioni dell’Unione europea. Il manuale «Città in bicicletta, pedalando verso l’avvenire» che voi avete sotto gli occhi parte dalla constatazione che il peggiore nemico della bicicletta in città non sono le macchine, ma i pregiudizi”.

La Commissione Europea del Turismo e Trasporti ha approvato le linee guida relative alle infrastrutture presenti sul territorio UE. Il documento contiene una assoluta novità. Per la prima volta, i parlamentari UE hanno introdotto la bicicletta all’interno della Rete Transeuropea di Trasporto.

Manuale in PDF

Fonte:www.europa.eu

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Realizzato con la tecnica dello stop motion, si fa uno scatto fotografico per ogni fotogramma che compone il film, Paper Boy è una piccola chicca nell’universo della video animazione. Il plot è semplice, un disegno su di un pezzo di carta una volta gettato nel cestino prende vita. Un ciclista tira fuori la sua bici dal secchio ed iniza ad esplorare l’ambiente che lo circonda per poi finire la sua corsa in uno scanner che lo riperterà nel mondo virtuale, questa volta quello di un computer.

link video

Disegni di Chris McNally, animazione di David Lauer, montaggio e suono Sam Ancona e Nicholas Sazani, regia Mik Gaspay, prodotto da Parachute.

Fonte: bicycletv.it