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Lunghezza: 2,19 km
Tempo percorrenza: 25 minuti
Tipo: asfalto 100%
Effettuato il: 20 Febbraio 2000
Località di partenza: piazza Statuto
Descrizione: dalla piazza, si imbocca la via Garibaldi (zona pedonale dal 1978) seguendola per tutta la sua lunghezza. Il traffico dei pedoni, attirato dai numerosi negozi, e' assai sostenuto al sabato e nei pomeriggi festivi e potrebbe creare qualche difficolta'. La via era indicata in passato con il nome di Dora Grossa, in quanto qui vi scorreva il piu' grosso dei canali che, derivando le acque dalla Dora Riparia, permetteva di mantenere pulita la citta', creando pero' discontento tra gli abitanti in quanto, essendo a cielo aperto, era piuttosto maleodorante. Venne interrato nel 1823 su ordine di Carlo Felice. Nel 1736, a seguito dell'editto di Carlo Emanuele III, la via venne rettificata, uniformandone gli edifici e spostandone leggermente la direzione in modo da allinearla con il centro della facciata di Palazzo Madama. Lungo il percorso si incontrano le tre chiese di S. Dalmazzo, dei S. Martiri (realizzata nel 1577 da Pellegrino Tibaldi su ordine dei Padri Gesuiti) e della SS. Trinita' (eretta su progetto di Ascanio Vitozzi, qui sepolto). Si raggiunge quindi la piazza Castello che rappresenta il cuore della citta'. Al centro e' il Palazzo Madama, cosi' chiamato da quando vi soggiorno' la moglie di Vittorio Amedeo I, Cristina di Francia, detta "Madama Reale". L'edificio ha una storia plurisecolare. Partendo dall'antica Porta Praetoria, di epoca romana e formata da due torri con base di sedici lati unite da un muro con quattro fornici, nel 1276 Gugliemo VII marchese di Monferrato vi addosso' una casaforte. Poiche' la porta preesistente venne ostruita, si rese necessario la costruzione di una nuova, la Fibellona. Altri importanti lavori furono eseguiti da Filippo e Ludovico di Acaia. Persa la funzione di opera difensiva, venne impiegato come residenza dalle Madame Reali. Fu sotto la seconda di queste (Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours) che Filippo Juvarra edifico' la facciata barocca e, all'interno, il magnifico scalone monumentale. Adiacenti al palazzo, si trovano i tre monumenti all'Alfiere dell'Esercito Sardo, a Emanuele Filiberto duca d'Aosta e quello ai Cavalieri d'Italia. Sul perimetro della piazza sono invece la chiesa di S. Lorenzo, la cancellata di Pelagio Pelagi con le statue dei Dioscuri (Castore e Polluce) che racchiude la Piazzetta Reale, l'Armeria e la Biblioteca e, sul lato opposto, il contrastante grattacielo dell'architetto Armando Melis de Villa. Al fondo della piazza, oltre la Prefettura e proprio di fronte al Teatro Regio (ricostruito dopo l'incendio del 1936), scendiamo a sinistra (sotto i portici) sul viale Partigiani (1,34 - inizio pista). In corrispondenza del monumento al Carabiniere, la pista prosegue lungo il viale 1° Maggio. L'opera di Edoardo Rubino, completata nel 1933, comprende una base in granito, con bassorilievi in bronzo raffiguranti episodi gloriosi dell'Arma, sormontata dal pilastro che sostiene il Gruppo del Giuramento ed al quale e' addossata la statua del carabiniere. Attraversato il corso Regina Margherita, si continua su corso Regio Parco. Superato il ponte sulla Dora, si incrocia la ciclopista che corre a lato del fiume (2,19). Seguendola a sinistra si puo' proseguire per la stazione Dora; dalla parte opposta, si punta in direzione del fiume Po verso il Parco Colletta.
Fonte: mtbpiemonte