Venerdì, 07 Dicembre 2012 12:15

Bici solare. Sara' la due ruote del futuro?

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Coloro che seguonno Rinnovabili avranno avuto l'occasione di leggere l'avventura che nel mese di Ottobre abbiamo vissuto nel Sud della Tunisia. Costoro sono a conoscenza che il sottoscritto ha affrontato il Deserto in sella ad una bici a pedalata assistita, volgarmente detta: Bici Elettrica! Nelle cronache quotidiane riportate su queste colonne ho più volte glorificato il grande servizio che questo portentoso mezzo mi ha concesso nel realizzare la mia personale impresa permettendomi di attraversare il derserto pietroso e poi sabbioso con un carico di 32 kg e un allenamento da citybiker (ma mi sto sopravvalutando..!). La spedizione in terra tunisina aveva anche lo scopo di verificare la autonomia che la batteria poteva esprimere in condizioni d'uso estreme come quelle in cui è stata utilizzata in questo viaggio.

 

Sebbene abbia alternato la mia alla pedalata assistita, ho terminato le tappe del Tour quasi sempre con le batterie agli sgoccioli, e soprattutto quando ho affrontato il deserto sabbioso, utilizzando la pedalata assistita con le modalità più energiche (la bici Lombardo eSestriere che utilizza motore Bosch dispone di 4 modalità: Eco, Tour, Speed e Sport), ho avuto la necessità di cambiare batteria a metà del pecorso. Ma, tutto ciò va bene se hai una batteria di riserva a portata di mano – e magari te la porta l'auto appoggio... Ed ho anche avuto la possibilità, se non fortuna, di potere caricare le batterie nelle dimore molto "primitive" in cui siamo stati ospiti.

Ecco allora che l'italica creatività prende il sopravvento e mi sono chiesto: ma non esiste uno strumento che mi possa fare ricaricare le batterie con Fonti Rnnovabili? Beh, si certo che c'è lo strumento, ma la batteria deve stare collegata ad un sistema di pannelli fotovoltaici così da reintegrarne l'energia! Ma io lo voglio Portatile!!! Ah, bene, allora non esiste... Pensa e ripensa, googling e rigoogling, decido di chiedere aiuto agli specialisti, così mi rivolgo ad una delle più grandi aziende che opera nel settore delle fonti rinnovabili che, guarda un po' (?!?), ha sede ad Agrigento (in Sicilia, si!) la Moncada Energy Group. Così, dopo una discussione con l'Amministratore della società, abbiamo deciso di avviare una collaborazione per sviluppare un prodotto non ancora in commercio e che spero presto possa dare un contributo alla crescita di questo settore.

scritto da Artedesco per rinnovabili.it

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"Copenhagen, già dal 1995, ha attuato politiche lungimiranti che prevedono la chiusura del centro storico alle automobili in favore di un piano di mobilità "slow". La bicicletta diventa così il mezzo di trasporto principe per tutti i cittadini e, nello stesso tempo, un nuovo "strumento" per la riduzione delle emissioni di CO2. Il cambio di mentalità proposto dall'amministrazione pubblica è stato accettato da tutti gli abitanti della città che hanno contribuito, con la loro conversione ad abitudini "sostenibili", a rendere la capitale danese la città più "green" d'Europa. Ogni giorno, circa 150mila persone si recano a scuola o al lavoro con il "mezzo di trasporto ecologico".

 

Secondo uno studio statistico del 2010, il 36% della popolazione di Copenhagen si sposta giornalmente sulle due ruote ed è previsto un incremento dell'utilizzo del mezzo pari al 50% entro la fine del 2015. A supporto di questa significativa previsione di crescita, la città ha studiato e proposto il Nuovo Piano Strategico PLUSnet.

PLUSnet è una strategia di pianificazione stradale per lo sviluppo della "slow mobility" da qui al 2025. Entro quell'anno altri cinquantamila cittadini dovrebbero utilizzare la bicicletta per gli spostamenti in città, un risultato che farà di Copenhagen la prima città al mondo per la "slow mobility".

L'obiettivo del piano strategico è l'integrazione tra il "nuovo" e il "vecchio": mantenimento e manutenzione delle vecchie ciclabili come base per la costruzione di nuove piste ed incroci ciclabili al fine di una mobilità sicura e confortevole per tutti i ciclisti.

Le tipologie di piste da realizzare sono, sostanzialmente, due: a tre corsie, quando la strada è a senso unico, e a quattro corsie, quando si è in presenza del doppio senso di marcia.

La strategia PLUSnet per la realizzazione delle infrastrutture cittadine ha individuato quattro punti chiave su cui sviluppare il progetto.

Il primo è City life: ri-progettazione, entro il 2025, di tutte le arterie cittadine esistenti al fine di cambiare il punto di vista della mobilità. Le esigenze dei pedoni e dei ciclisti diventano centrali e quelle degli automobilisti, secondarie. Per questo motivo sono previsti nuovi parcheggi e servizi per le due ruote oltre alla realizzazione dell'illuminazione a led, punti luce ubicati direttamente nel manto stradale, per facilitare la mobilità delle biciclette.

Il secondo è Confort: integrazione, entro il 2025, tra le nuove ciclabili, gli esercizi commerciali cittadini e le aziende private e non che aderisco al progetto. Sono previsti nuovi parcheggi in concomitanza delle zone ad alta densità commerciale e nelle vicinanze delle aree "aziendali"; nuovi sistemi di Bike Sharing integrati con la rete di trasporto cittadina per uno spostamento veloce e senza problema di "parcheggio" delle bici stesse, in tutta l'area metropolitana.

Il terzo è Travel Time: razionalizzazione del tempo di percorrenza della slow mobility. Grazie alla costruzione di nuove infrastrutture, come ponti e ciclabili nelle aree verdi della città, e all'ampliamento delle piste già costruite, è previsto un abbassamento del 15% del tempo di percorrenza degli itinerari metropolitani rispetto a quello attuale. A supporto delle infrastrutture, il progetto prevede un incremento dell'informazione sul traffico grazie alle notizie in real time del servizio e-bike. I dati sono ottenuti grazie ad una piattaforma digitale che invia informazioni alle applicazioni per Smartphone e ai cartelloni digitali lungo i percorsi ciclabili.

Quarto ed ultimo punto: Sense of Security. PLUSnet vuole aumentare il senso di sicurezza dei ciclisti e per questo prevede l'ampliamento delle carreggiate e il miglioramento della segnaletica stradale orizzontale. Le statistiche denotano già un significativo cambiamento dal 1996 ad oggi, con una decrescita del 72% degli incidenti stradali che coinvolgono i ciclisti .

Una prima stima delle politiche per la "slow mobility"

La città di Copenhagen, già oggi, può fare una prima stima delle azioni portate avanti negli ultimi 16 anni. Una stima decisamente positiva, sulla base della quale è stata costruita la strategia fino al 2025. Obiettivo: creare una rete di piste ciclabili capillare e continua su tutto il territorio urbano fino ad arrivare alla zona extraurbana limitrofa alla città.

Attualmente Copenhagen offre: 369 km di piste ciclabili; due ponti dedicati alle sole bici; la sicurezza di tutta la rete ciclabile. La velocità delle biciclette sul manto stradale a loro dedicato è di circa 20km/h grazie alla priorità che l'amministrazione pubblica ha dato alle "greenwaves" nel centro e che continua a potenziare nelle periferie, con i nuovi 42 km dell'area suburbana.

Lo sviluppo della "slow mobility" ha permesso una riduzione significativa delle emissioni di CO2 che si aggira intorno alle 110,000 tonnellate nel periodo che va dal 1995 al 2010.

Grazie a sensori applicati nelle vie della città, gli automobilisti ricevono via radio aggiornamenti in tempo reale al fine di evitare incidenti con i ciclisti.

Tra i servizi pensati per i ciclisti, c'è anche una nuova tipologia di bicicletta, disponibile gratuitamente per residenti e turisti, che grazie a un carrello collegato nella parte anteriore consente di spostare i bambini in maniera sicura nelle arterie cittadine.

Questo tipo di strategia porta alla città benefici di diversa natura: ambientale, con la riduzione dell'inquinamento acustico e atmosferico (emissioni di CO2 pari a 90,000 tons/anno); sociale, con la diminuzione dei costi sanitari/ciclista pari a 1$/km percorso; economica, perché riducendo i tempi di percorrenza dei lavoratori, aumenta la produttività economica nelle aziende.

Il futuro di Copenhagen

Copenhagen sta investendo molto sulla strategia di sviluppo per diventare una città a emissioni zero grazie alla mobilità sostenibile. Il metodo per ottenere il risultato prefissato è unico: riuscire ad avviare politiche lungimiranti e lavorare per modificare i comportamenti e la forma mentis di chi vive la città. La tabella che segue indica gli obiettivi del piano strategico PLUSnet in correlazione con la tempistica stessa.

USO DELLA BICICLETTA PER GLI SPOSTAMENTI 2015 2020 2025

Tutti gli spostamenti per andare al lavoro e a scuola devono essere fatti in bicicletta

(2010: 35%) 50% 50% 50%

QUALITA'

Condivisione dei sistemi di mobilità che hanno 3 corsie (2010: 25%) 40% 60% 80%

Rispetto al 2010, riduzione del tempo di percorrenza dei ciclisti 5% 10% 15%

Percentuale di cittadini che si sentono sicuri nel viaggiare in bicicletta nel traffico (2010: 67%) 80% 85% 90%

Rispetto ai valori del 2005, il numero di ciclisti coinvolti in incidenti dovrà diminuire del 50% 60% 70%

Percentuale di ciclisti che trovano le cycle tracks in ottimo stato (2010: 50%) 70% 75% 80%

Percentuale dei cittadini di Copenhagen che condividono l'idea secondo cui spostarsi in bicicletta possa avere un effetto positivo per l'atmosfera della città (2010: 67%)

Copenhagen è un modello di città sostenibile basata su una forte politica ambientale e sullo sviluppo "intelligente" di una mobilità attenta ai bisogni della cittadinanza. A latere di questo nuovo modo di pensare la città, vi sono progetti di eco-innovazione e un piano di comunicazione e sensibilizzazione al tema "green" che hanno permesso alla città di ottenere la nomina di European Green Capital 2014.

Qual è la differenza tra la cycle track e la cycle lane? Le Cycle tracks sono le piste/autostrade, rivestite da un tipo di materiale, solitamente il tarmac, e separate attraverso marciapiedi dalle macchine della strada e dal pavimento dei pedoni. Le Cycle lanes invece si trovano nello stesso livello della strada e sono disegnate da ampie linee bianche.

 

L'esempio di Copenhagen

E' stato chiesto all'amministrazione pubblica della capitale danese di redigere un piccolo "vademecum" per tutte le capitali o città europee che vogliano seguire il suo esempio.

Ecco tre regole semplici e chiare per iniziare.

Pianificare con cura la strategia per la viabilità, scegliendo quali modalità – tra biciclette, trasporto pubblico e vetture – debbano avere la priorità lungo le vie chiave della città.

Puntare alla progettazione di tutti gli spazi interni e abbandonati della città per conservare la natura compatta e densa del sistema urbano, cosicché gli spostamenti in bicicletta possano avvenire in un raggio d'azione ragionevole per tutta la cittadinanza.

Non è necessario che ci sia bel tempo per utilizzare la bicicletta: "L'inverno di Copenaghen è veramente freddo!", scherzano i danesi.

Per maggiori info visita il sito City of Copenhagen e Link per i ciclisti

Fonte: globalist

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A Natale regala, regalati o fatti regalare una lezione di Mtb. E' questo l'annuncio che la Scuola Nazionale Mtb – Castello di Masino OUTDOOR ha pubblicato sul proprio sito. Una proposta originale: un corso rivolto a tutti i bikers che vogliono migliorare la loro guida per divertirsi in tutta sicurezza e/o migliorare il loro bagaglio tecnico.

 

I corsi SPECIALIZZAZIONE MTB per adulti, fanno sapere gli organizzatori, "dopo il successo del 2012 vengono riconfermati e le prime 2 date del 2013 sono già state pubblicate sul sito: 13 gennaio e 10 febbraio ... per le altre date siamo in attesa dei calendari agonistici per evitare accavallamenti di impegni ma entro il mese di gennaio comunque saranno rese pubbliche sul sito".

L'offerta è valida solo dal 10 al 20 dicembre 2012: è possibile acquistare il biglietto a prezzo ridotto, 30 euro, invece di 40, per un corso organizzato nell'anno 2013 attraverso un bonifico alle coordinate bancarie riportate qui.

Gli allievi dei corsi verranno divisi in gruppi: principianti, esperti ed agonisti. A seconda delle capacità di guida la lezione prenderà in esame differenti tematiche raggruppate in varie tipologie d'esercizi, da come si affronta un ripido od una curva in sicurezza per i principianti sino ad arrivare, per il livello clinic, a come si affronta un drop, come si "pompa" una curva o come si impara ad eseguire un bunny hop o un nose press... senza tralasciare l'ABC dell'impostazione della bicicletta, soprattutto per i principianti.

I corsi SPECIALIZZAZIONE MTB si svolgono al Bike Park del Castello di Masino - Caravino (TO) o sui sentieri didattici all-mountain/enduro di Maglione (TO). Entrambe le località sono facilmente raggiungibili da Torino, Milano, Genova, Aosta...

Masino (frazione del paese di Caravino TO) è situato a 3 Km. dal casello autostradale di Albiano (TO) sulla bretella Santhià - Ivrea, a 11 Km. dal casello autostradale di Strambino sulla Torino - Aosta ed a 15 Km. dal casello autostradale di Borgo d'Ale sulla Torino - Milano. A Masino è possibile visitare il castello, dimora del Fondo Ambiente Italiano FAI.

Maglione (TO) è situato a 15 Km. dal casello autostradale di Borgo d'Ale sulla Torino - Milano, a 18 km. dalla barriera di Rondissone (TO-MI), a 4 Km. dal paese di Borgo d'Ale (VC), a 3 Km. dal paese di Cigliano (VC) ed a 2 dal paese di Borgomasino (TO).

Per maggiori informazioni sui corsi e sul calendario cliccare qui.

 

Redazione easybike

Giovedì, 06 Dicembre 2012 12:54

Vado a prendere l'albero di Natale... in bici!

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In Danimarca si fa tutto in bicicletta e le temperature rigide certo non creano problemi ai ciclisti urbani di Copenhagen.

 

Ecco quello che si può vedere in questi giorni sulle strade della capitale danese..

Alberi di natale che si spostano a bordo di ogni tipo di bici!

Le foto si commentano da sole

 

Fonte: urbanciclyng 

Giovedì, 06 Dicembre 2012 12:40

Anche Fasano (Br) va in bici

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Domenica 9 dicembre, nell'androne di Palazzo di Città, alle ore 10 si terrà la presentazione del progetto CITY4BIKEuna iniziativa dedicata alla mobilità sostenibile.

 

L'iniziativa, lanciata dall'associazione di commercianti Life Class con il patrocinio del Comune di Fasano, prevede il noleggio gratuito di bici di cortesia per uno shopping più pratico, ecosostenibile e salutare.

Ad illustrare i dettagli del progetto il presidente Marco Cedro e il referente della Puglia della società City4Bike, Ferdinando Di Cesare.

In occasione della presentazione dell'iniziativa, la Life Class invita a riflettere sul tema dell'ecosostenibilità cercando di sensibilizzare i cittadini e gli amministratori. A tal proposito interverranno il vice - sindaco Gianleo Moncalvo e l'assessore regionale Fabiano Amati. A coordinare l'incontro il giornalista Alfonso Spagnulo, direttore di

Osservatoriooggi.it.

Per spronare i fasanesi ad utilizzare mezzi alternativi, la Life Class regalerà speciali sconti a coloro i quali domenica decideranno di uscire in bici passeggiando per le vie del paese. I coupon da presentare nei negozi associati per ricevere lo sconto, saranno distribuiti la mattina del 9 dicembre in Piazza Ciaia e saranno validi dal 9 al 16 dicembre.

Mercoledì, 05 Dicembre 2012 12:39

La Spagna lancia il Bed & Bike

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Questo mese l'organizzazione spagnola di Girona Greenways ha lanciato un programma nazionale conosciuto come il "Bed and Bike".

Il progetto pone la Spagna sullo stesso livello di altre realtà europee per quanto riguarda il cicloturismo. Questo tipo di sistema, infatti, sta diventando sempre più comune in tutta Europa. Germania, Austria, Repubblica Ceca, Montenegro, Lussemburgo, le Fiandre, la Svizzera e la Francia già dispongono di propri sistemi. La Germania attualmente gestisce il meglio di questi regimi con il suo iconico tedesco Bett & Bike regime. Gestito da ADFC , conta più di 5.300 posti-alloggio per bici, considerati l'ideale per i cicloturisti.

Il regime spagnolo sarà gestito da Greenways Girona e avrà 3 categorie: strutture ricettive, bar e ristoranti e campeggi. Ogni categoria ha esigenze specifiche che includono l'accesso gratuito ad una bicicletta e un kit di riparazione, informazioni e mappe dei percorsi ciclabili locali e l'accesso a una lavanderia.

"Questo tipo di programmi sono molto importanti per attirare i cicloturisti ", spiega Adam Bodor, direttore EuroVelo ECF, "coloro che viaggiano in bicicletta hanno esigenze sempre diverse rispetto ai normali turisti ed è stato dimostrato che avere degli alloggi accoglienti per bicicletta può aumentare il numero di turisti che visitano l'area".

Secondo l'ultimo studio commissionato dal Parlamento europeo ci sono circa 2.295 milioni di viaggi cicloturistici in Europa con un valore superiore a 44 miliardi di euro all'anno. Alla Spagna vanno attualmente solo 1.620 milioni di tali entrate, quindi c'è sicuramente spazio per aumentare la propria quota di entrate.

Una panoramica più dettagliata dei Bed and bike europei è disponibile qui.

maggiori info su eurovelo.org

Fonte: eurovelo

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Un vigile si laurea con una tesi sul furto delle bici. Che studia (sapete qual è il giorno più rischioso?) e cerca di prevenire con un social network antifurto.

 

Alessandria – La situazione dev'essere piuttosto seria se a segnalarla è un operatore della Polizia Locale. Il furto di biciclette ad Alessandria è un fenomeno dilagante, una vera e propria "piaga". Tanto che, Mauro Di Gregorio, neo laureato in Scienza dell'Investigazione e della Sicurezza presso l'Università di Narni vi ha pure discusso una tesi dal titolo: "Ricerca sociale sui furti di bicicletta nella città di Alessandria".

Di Gregorio è in primis un appassionato delle due ruote (a pedali), nonché tesserato Fiab. "Il furto di velocipedi è in crescita esponenziale", ha assicurato, "trattare l'argomento è di interesse collettivo. L'obiettivo della mia tesi è infatti aprire un 'portale' di discussione sull'argomento ed avviare un dibattito aperto sul fenomeno". E di fatto il vigile Di Gregorio un portale, in Rete, l'ha aperto con l'aiuto del web designer Matteo Ferrando, www.mappalatuacitta.it, basato sulla comunicazione in tempo reale tra i cittadini di tutta Italia. Un progetto unico nel suo genere il cui obiettivo è una vera e propria ricerca partecipativa dalla quale, nel futuro immediato, si potranno raccogliere dati, catalogare statistiche, "mappare" le aree della città il cui trend del furto è più sviluppato e racimolare informazioni d'ogni sorta sull'argomento.

"Questo tipo di ricerca non vuole spaventare i cittadini, ma costruire un'analisi, un punto d'incontro", ci spiega Di Gregorio, 38 anni, alessandrino, nella Polizia Municipale dal 2005. "L'uso della bici non va mai disincentivato, tant'è che il nostro motto è 'Più bici, meno furti'. Si tratta più che altro di uno strumento attraverso il quale i cittadini possano dire la loro; sta infatti a loro coordinare il malumore rispetto ad un fenomeno, devono rendersi parte attiva e non 'delegare' tutto solo alle forze di polizia".

Bicicletta come argomento di interesse collettivo, dicevamo. Lo è eccome. Basta farsi un giro in centro per capire che, nonostante le avversità, sono ancora molti gli alessandrini che estate e inverno scelgono di circolare in bicicletta... con i pro e i contro del caso: ci si sposta all'aria aperta ma nello stesso tempo si inghiotte il gas di scarico delle auto, non ci si deve arrovellare per trovare parcheggio ma troppo spesso si rischia davvero troppo immettendosi nel traffico.

Tornando poi ai furti, anche qui è tutto visibile ad occhio nudo: bici legate ai pali con catene buone per immobilizzare un elefante (segno che il fenomeno è perlomeno temuto), carcasse di telai rubati abbandonati, denunce quotidiane al Comando dei Vigili. Una città, Alessandria, che vede questo fenomeno in forte espansione, con picchi di furti durante i giorni lavorativi e zone e ambienti particolarmente "sensibili".

Da qui il progetto- ancora in cantiere- da inserire prossimamente nel sito web Di Gregorio-Ferrando: creare un database con l'identikit del tipico ladro di biciclette. "I cittadini potranno segnalare i loro problemi e registrarsi. Lasciando i loro dati potranno anche loro venire aggiornati in tempo reale su tutto ciò che riguarda il fenomeno dei furti di bicicletta. Il nostro obiettivo è infatti svolgere un censimento nazionale dei ciclisti, gratuito, per capire l'evoluzione di questo tipo di 'crimine' e quindi analizzare il futuro".

La domenica i ladri di bici fanno festa.

I dati dimostrano che le "zone sensibili" di Alessandria cambiano col passare degli anni: dal Centro si è infatti passati oggi al quartiere Pista. Il giorno in cui si ruba di più (denunce alla mano) è il martedì, quello in cui lo si fa di meno è la domenica; la maggior parte dei "colpi" avvengono in strada, poi in cortili e interni condominiali chiusi; la bici più rubata, per motivi di diffusione, è la classicissima "Holland", seguita dalla "Uomo Classica", dalla mountain bike, dalla BMX, quindi dalla "Graziella" ed infine dalla bici da corsa. Due invece i tipi di furto: quello "occasionale" (ovvero chi ruba una bici per "emergenza" o per usarla come destriero per effettuare scippi o altri reati), e quello "professionale" (quello di chi ha già un proprio mercato illecito e la rivende a pezzi).

Marco Baccari - lapulceonline

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Appuntamento per il 10 dicembre al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo. Al centro, obblighi ed opportunità della Legge Regionale 27/2012.

 

Dopo lo slogan "L'Italia cambia strada" con cui si sono chiusi gli stati generali della bicicletta tenutisi di recente a Reggio Emilia, Fiab Toscana (coordinamento toscano della Federazione italiana amici della bicicletta) e Fiab Livorno invitano gli amministratori locali a passare all'azione.

Piani e strumenti per lo sviluppo della mobilità ciclistica nella nostra regione, saranno infatti al centro del Convegno "Lo sviluppo della Mobilità ciclistica Toscana. Le opportunità della Lr 27/2012" che si terrà a Livorno il prossimo 10 dicembre presso il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo.

«La Legge Regionale 27 del 6 giugno di quest'anno "interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica" - spiegano gli organizzatori - predispone interessanti risorse economiche e prescrive gli strumenti per ottenerle ed utilizzarle in modo efficace: i Piani della Mobilità Ciclistica di cui le amministrazioni locali, in particolare i Comuni, dovranno dotarsi e dovranno farlo, preferibilmente, in forma associata».

«Al di fuori della legge, continuano da Fiab, in Toscana ci sono più ragioni che rendono importante individuare da subito buoni piani e buoni progetti per realizzare una, non più rimandabile, rete ciclabile interconnessa e sicura».

L'orografia principalmente pianeggiante del territorio urbanizzato della Toscana, l'elevato numero di spostamenti intercomunali dei pendolari (studenti, lavoratori, utenti di strutture sanitarie, etc.), l'uso sempre crescente delle bicicletta -utilizzata oggi da oltre metà dei toscani-, le potenzialità del cicloturismo, la qualità del paesaggio toscano, il buon numero di progetti di grandi infrastrutture ciclabili regionali e nazionali che attraversano il territorio toscano quali la via Francigena, le Ciclopista del Sole, dell'Arno, dei due Mari e della Costa Tirrenica e, non ultime, le opportunità che la mobilità ciclistica offre per migliorare la mobilità urbana.

Al convegno, rivolto ai tecnici ed agli amministratori toscani, sarà presente come relatore anche Vincenzo Ceccarelli, Presidente della commissione Ambiente e Territorio della Regione Toscana e primo firmatario della Legge Regionale 27 2012.

Programma

Modera: Costantino Ruggiero. Past General Manager di Confindustria ANCMA

09.15 Saluti Istituzionali

Alessandro Cosimi. Sindaco di Livorno

Ass. Paolo Pacini. Provincia di Livorno - Agricoltura,Turismo, Pesca

Ass. Piero Nocchi. Provincia di Livorno - Prog. Territoriale, Trasporti, TPL, Porti

Ass. Maurizio Bettini. Comune di Livorno - Trasporti e mobilità.

09.50 Introduzione ai lavori

Luca Difonzo - Presidente Fiab Livorno.

10.00 Fondamenti ed obiettivi della legge

Vincenzo Ceccarelli. Presidente della 6° Commissione Regionale Territorio e Ambiente e primo firmatario della LR 27/2012.

10.30 La mobilità ciclistica nelle politiche dei trasporti regionali

Enrico Becattini. Dirigente Area di coordinamento Mobilità e Infrastrutture. Giunta Regionale Toscana.

11.00 Illustrazione della LR 27/2012: adempimenti e prospettive per la PA

Giovanni Cardinali. Coordinamento toscano Fiab.

11.30 Coordinamento tra la pianificazione regionale (PRIIM), provinciale e comunale della mobilità ciclistica

Sergio Signanini. Coordinamento toscano Fiab.

12.00 Piani comunali della mobilità ciclistica. Metodologie e risultati attesi.

Daniele Mirani. Simurg consulenze e servizi.

12.30 Approfondimenti e buone pratiche. Dibattito. Conclusioni

13.15 Buffet

Fonte: gonews

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Sempre più persone utilizzano la bicicletta per muoversi sia nelle grandi sia nelle piccole città. La bicicletta sembrerebbe essere un'alternativa ideale per chi vuole spostarsi con facilità senza inquinare l'ambiante. Dopotutto andare in bici non è solo un bene per l'ambiente ma fa bene anche a se stessi, permettendo di fare sport e mantenersi in linea. Secondo qualcuno, però, la bicicletta può essere una buona alternativa ecologica per produrre energia. E proprio in questi giorni sta facendo eco in tutto il mondo l'iniziativa eco-sostenibile adottata nel carcere di Santa Rita do Sapucai, piccolo paese posto a nord di San Paolo in Brasile.

 

In un istituto penitenziario, infatti, ai detenuti viene concessa una riduzione di pena di un giorno e per ottenerla bastano solo tre giorni di pedalata su una particolare bicicletta fissa. L'iniziativa è nata da un'idea di un giudice che ha proposto e ha ricevuto il consenso da parte del direttore dell'istituto e dei detenuti stessi di adottare delle particolari biciclette per i detenuti in carcere.

Ovviamente i detenuti non si troveranno a pedalare su delle cyclette per il proprio benessere, bensì su delle biciclette fisse, capaci di produrre energia elettrica. Una volta prodotta l'energia, questa viene trasferita e raccolta in delle batterie e poi utilizzata durante le ore notturne per illuminare le zone lungo il fiume di Santa Rita do Sapucai, rimasta finora al buio e per questo abbandonata anche dai residenti della zona.

Non bisogna dimenticare, inoltre, che la bicicletta per produrre energia elettrica ha molti vantaggi e benefici sui detenuti che oltre a produrre energia, riescono a mantenersi in forma senza ingrassare, come sottolinea il direttore dell'istituto penitenziario Gilson Rafael Silva. Anche i detenuti sembrano essere contenti della nuova iniziativa grazie alla quale possono passare il tempo facendo qualcosa che sia utile per la comunità.

È proprio il caso di dirlo: hai voluto la bicicletta, ora pedala! Il progetto è stato svelato attraverso un servizio effettuato da Euronews.net. I detenuti, come ha spiegato lo stesso direttore del carcere, pedalano sotto la continua sorveglianza delle guardie armate dell'istituto penitenziario.

Grazie a questa iniziativa ecofriendly i detenuti vedono il giorno della libertà sempre più vicino, cercando di prendere un posto sulle biciclette del carcere, tutte le mattine.

Fonte: ecoo.it

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Se dovessimo iniziare a trarre un bilancio di fine anno, il 2012 è stato indubbiamente l'anno delle due ruote, grazie anche agli Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità Nuova e a movimenti come Salva i Ciclisti. In Italia già nel 2011, del resto, le vendite di biciclette hanno superato (anche se di poco) quelle di automobili: per l'esattezza le vetture immatricolate sono state 1.748.143, contro 1.750.000 biciclette vendute. E tutto l'indotto legato alle due ruote è in forte crescita: non solo le scatto-fisso o le personalizzate di fascia alta, ma anche il recupero e il restyling delle vecchie biciclette tirate fuori da soffitte e cantine, le riparazioni e il mercato dei pezzi di ricambio. Senza contare le bici a pedalata assistita e le "customizzate" per il trasporto di bambini e oggetti.

 

Ma accanto alla sempre maggiore diffusione delle bici per fare una passeggiata o andare al lavoro, c'è un altro fenomeno che si è ormai diffuso in tutta Italia, da Bolzano a Catania: i bike messenger o corrieri in bicicletta, diventati una realtà consolidata nelle maggiori città italiane, complice anche una nuova coscienza ambientale e l'imbattibilità sulle tratte brevi rispetto a qualsiasi altro mezzo.

Sono tre, in sintesi, i maggiori vantaggi competitivi dei ciclo-corrieri: la velocità di consegna, i bassi costi di gestione del mezzo e i prezzi contenuti. Partiamo dai tempi, che non vengono penalizzati dalla "propulsione" umana, ma anzi si accorciano e diventano inferiori a quelli dei pony in moto, grazie alla possibilità per i bike messengers di attraversare zone a traffico limitato o pedonali, usufruire (quando esistono) di piste ciclabili e al fatto di non dover cercare parcheggio anche per soste brevi. Il risultato sono tariffe molto competitive: una consegna in bici costa in media 5 euro, a fronte dei 12 per le consegne in motorino e di 7/8 euro con altri mezzi a motore. Prezzi più bassi dovuti soprattutto al fatto che il bike messenger non ha praticamente costi fissi per carburante, bollo e assicurazione e parcheggio, senza contare che non è soggetto a limiti di velocità e dunque a multe. Ma i benefici, oltre che economici, sono anche ambientali: le consegne sulle due ruote non producono anidride carbonica, contribuiscono a decongestionare il traffico e, indirettamente, promuovono l'uso della bicicletta.

Un piccolo sondaggio sui corrieri in bicicletta italiani ci restituisce la fotografia del settore. La media di una società di consegna in bici è di tre addetti, con riserve pronte per eventuali surplus di lavoro. Si arriva fino a picchi di 12 addetti come nel caso di Roma. L'età media è di 30 anni. Per quanto riguarda il raggio di consegna, tutti i corrieri garantiscono la copertura dell'intera città e alcuni anche la provincia, come a Catania, o si spingono almeno in un raggio di 15 km fino ai comuni limitrofi come a Bologna. A Torino si sta pensando di coprire l'intera cintura entro il prossimo anno, concedendo il marchio in licensing ad altri giovani velocisti e creando così una rete allargata.

I tempi di consegna medi variano da città a città a seconda delle caratteristiche, si va dai 15 minuti dalla presa alle 3 ore, e quasi tutti i bike messengers offrono servizi per spedizioni urgenti. Al variare dei tempi di consegna in base all'urgenza e alla distanza, ovviamente variano anche i prezzi. Ci sono servizi tarati su ogni esigenza, come i "cargo" per i pacchi superiori a 10 kg, e in tutti i casi sono disponibili abbonamenti personalizzati che permettono di risparmiare sensibilmente. Per una consegna singola in Italia si spende da 3 a 7 euro, a fronte, dicevamo, dei 12 euro per le consegne in motorino, tra l'altro più lente. "Qualunque peso, qualunque dimensione, ancora non abbiamo trovato cosa è troppo grande o troppo pesante da consegnare", rispondono i bike messenger modenesi alla domanda su peso e dimensioni massime trasportabili. La media è di 8-10 kg nello zaino e 50 kg massimo – con picchi di 250 kg come a Roma e Torino – per gli ingombranti con bici cargo.

Il problema principale che accomuna molti ciclo-corrieri è la difficoltà di trovare un'assicurazione che copra la merce trasportata. A Modena, spiegano i bike messengers emiliani, "nessuna assicurazione ha voluto anche solo provare a farci assicurare i pacchi che consegniamo. E' in corso un'azione collettiva in questo senso che speriamo porti i suoi frutti".

I suoi frutti, intanto, li sta portando l'unione del servizio di bike messengers con la consegna a domicilio di verdura, frutta, prodotti da agricoltura biologica e non. Tutti i corrieri collaborano attivamente con Gruppi di Acquisto Solidale, mercati rionali, imprese agricole locali, organizzazioni come Coldiretti o associazioni come Greencommerce. A Bologna, il servizio è stato scelto dall'amministrazione comunale sperando che altre ne seguano l'esempio, mentre a Torino si sta trattando per consegnare in bicicletta anche gli abbonamenti del bike-sharing. A Roma, invece, lamentano alcuni, paradossalmente, "le grandi Ong come Greenpeace e Amnesty sembra che snobbino ancora il servizio".

Se poi ai bike messenger si chiede quale sia la cosa più strana consegnata, le risposte sono le più divertenti: si va dalla dentiera dei corrieri di Bolzano ai 4 litri di urina portata a destinazione a Catania, passando per lombrichi per il compostaggio, toner, tavoli, assegni, animali vivi e imbalsamati, incenso, attrezzature da bar e anche un portafoglio smarrito per strada, riconsegnato al legittimo proprietario da un bike messenger di Napoli.

Alessio Sciurpa

Mercoledì 5 dicembre 2012, alle ore 18.00, al Circolo dei Lettori di Torino, Greenews.info presenterà al pubblico, l'Agenda Greenews 2013 che, grazie ad un accordo con "Pony 0 Emissioni" , vedrà consegnate in bicicletta tutte le copie acquistate in città, attraverso l'e-commerce Greencommerce. Qui sotto la nuova campagna di comunicazione 2013 dell'Associazione Greencommerce, incentrata proprio sulle consegne "a zero emissioni".

Fonte: greenews