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Il 12/01/2012 si terrà la quarta serata del Bici Film Festival. Quale film sarà proposto stasera agli amici di B&D che abbia la bicicletta come protagonista principale o non? Come in ogni concorso che si rispetti ci sarà un vincitore decretato dal pubblico in sala che voterà al termine di ciascuna proiezione, il film che avrà ricevuto più voti sarà proclamato vincitore della II edizione del Bici&Dintorni Film Festival. Le proiezioni avverranno alle ore 20.15, come di consueto, presso la sala meeting del V.S.S.P. di via Giolitti 21 Torino. E' richiesto un contributo organizzativo ad offerta libera di almeno 1€ agli spettatori in sala. Nella sezione Prossimi Appuntamenti di questo sito il volantino dell'iniziativa. Vi aspettiamo numerosi, da novembre a febbraio, per non perderci di vista durante la pausa invernale delle attività ciclistiche. I 3 film di questa edizione sono stati: "Ladri di saponette" di Maurizio Nichetti proposto da Mario A., "Il postino" proposto da Annarosa R., "Totò al giro d'Italia" proposto da Davide e Paola.

[Volantino festival cinema.pdf]

Fonte biciedintorni

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L’ultima rivoluzione della viabilità torinese sta scritta nelle pieghe di una trattativa tra il Comune e alcune associazioni di ciclisti torinesi. E come spesso accade è germogliata da un’inezia, una delle mille che i tecnici della Viabilità affrontano ogni settimana. A settembre il Consiglio comunale ha approvato una mozione presentata da Stefano Gallo del Pd. L’amministrazione avrebbe dovuto darsi da fare per ricavare una pista ciclabile che collegasse le strutture universitarie del centro: da Palazzo Nuovo al Lungo Dora, dal collegio Einaudi al collegio Verdi. Tre mesi dopo, vedendo che la mozione era rimasta lettera morta, i ciclisti sono passati all’incasso. E, in poche settimane, hanno ottenuto ben di più di una pista: un abbozzo di rivoluzione urbanistica, un piano di moderazione del traffico capace di far convivere auto, moto, biciclette e pedoni. Con un must: limite dei 30 all’ora sulle strade interessate.
La fase di sperimentazione dovrebbe cominciare in primavera, su tre direttrici: via San Massimo, via delle Rosine, via fratelli Calandra. «In Comune ci hanno spiegato che una pista ciclabile vera e propria in pieno centro era difficile da realizzare», spiega Gabriele Del Carlo dell’associazione Muoviequilibri. L’ipotesi di partenza - via San Massimo - non è mai stata presa in considerazione: si sarebbero dovuti eliminare 130 posti auto nei parcheggi a raso, un autogol alla vigilia delle elezioni amministrative.
Il compromesso finale, dopo una lunga mediazione, è in dirittura d’arrivo. Nei giorni scorsi le associazioni sono state convocate in Comune dall’assessore alla Viabilità Maria Grazia Sestero, dal collega all’Ambiente Roberto Tricarico e dai loro tecnici. E hanno raggiunto un’intesa di massima: sperimentazione della «moderazione del traffico» nelle tre vie, con la promessa che - se dovesse dimostrarsi positivo - il provvedimento verrà gradualmente esteso a tutto il resto del centro.
Per riuscirci Palazzo Civico copierà le ricette sperimentate con successo nel nord Europa, ma anche in Puglia ed Emilia Romagna. Ricetta con due ingredienti: cuscini berlinesi e chicane. Niente a che vedere con la Formula Uno che in primavera farà tappa in città per un’esibizione, sia chiaro. I cuscini berlinesi - introdotti per la prima volta a Berlino, ma oggi largamente diffusi in Francia - sono dossi meno larghi della carreggiata, studiati per di rallentare la velocità delle auto senza intralciare le due ruote. In parallelo, ecco le chicane: si parcheggerà non più sui due lati della strada, ma su uno solo, e a lisca di pesce, accorgimento che permetterà di allargare la carreggiata perdendo soltanto due posti auto ogni cento metri.
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Il Presidente della FIAB, Antonio Dalla Venezia fa appello al Governo Monti di prestare la massima attenzione ai temi della mobilità sostenibile e di cogliere l’occasione di crisi nazionale come opportunità di cambiamento e di rilancio della mobilità eco-compatibile a partire da quella ciclistica. Ciò che non è stato fatto in questi anni da tutti i passati governi.
Mentre la crisi economica fa sentire pesantemente i suoi effetti, il nostro Paese affronta con una rinnovata compagine di Governo questa delicatissima fase. Si annunciano nuovi sacrifici con tre parole d’ordine: rigore, sviluppo, equità. Questo dovrebbe escludere quei “tagli lineari” che, tante volte, hanno penalizzato senza alcun criterio settori già duramente colpiti.
Ma le preoccupazioni non mancano. La manovra finanziaria che verrà illustrata a breve dal presidente del Consiglio Mario Monti conterrà tagli importanti anche in un settore già fortemente penalizzato come quello del trasporto pubblico. Le prime indiscrezioni dicono, infatti, che il trasporto pubblico locale (TPL), per il quale sono stati previsti finora trasferimenti solo per 400 milioni di euro, non sarà alimentato da altre risorse: perderebbe dunque più di 1 miliardo e mezzo rispetto agli anni passati. Che si aggiungono ai pesanti tagli agli enti locali, e rischiano di compromettere definitivamente anche l’erogazione di servizi per la mobilità collettiva.
In fatto di mobilità, riteniamo doveroso invitare il Governo Monti a prestare la massima attenzione a cogliere l’occasione data da questa crisi come opportunità di cambiamento e di rilancio della mobilità sostenibile. Ciò che non è stato fatto in questi anni da tutti i passati governi.
In questo quadro, riteniamo profondamente sbagliato operare tagli orizzontali sul trasporto pubblico locale. E riteniamo altrettanto miope non guardare alla ciclabilità, da sempre considerata in Italia con una certa indifferenza salvo che nei convegni e nei periodi elettorali, come a una risorsa per la mobilità, sia urbana che turistica e del tempo libero.
Il nostro Paese continua, di fatto, a dipendere da una mobilità costosa, inquinante ed energivora, mentre tuttora mancano politiche virtuose a livello nazionale, e le sinergie positive regionali e locali, che sappiano operare con lungimiranza, rendendo possibile quel cambiamento che, in altri Stati europei, è in atto da diversi decenni.
Questo è il modello culturale che impone l’auto privata come unico o principale mezzo di mobilità, prioritario rispetto a tutti gli altri, privando di fatto i cittadini di una seria valutazione delle possibilità alternative e anzi limitandone ed ostacolandone l’offerta.
E’ necessario riequilibrare l’uso dello spazio urbano a favore della mobilità sostenibile e riconvertire in tale direzione anche le aree metropolitane, i dintorni delle città. La mobilità ciclistica è virtuosa poiché consente anche investimenti con bassa spesa ed alta resa per favorire città più sicure e meno inquinate, riduce i consumi ed il fabbisogno energetico, e la bolletta che tutto il Paese paga, oltre ad abbattere decisamente i costi per la salute dei cittadini.
I ventilati nuovi tagli al TPL comporteranno un aumento del traffico veicolare. Tralasciando le considerazioni più ovvie (peggioramento della qualità della vita, aumento del fabbisogno energetico, riduzione dell’efficienza degli spostamenti), possiamo provare a quantificare l’efficacia dell’intervento.
Ogni auto incide annualmente sulla collettività per circa 1.000 euro di spesa sanitaria per gli incidenti (30 miliardi €/anno per morti e feriti) e per circa 2.500 euro di costi ambientali (rumore e inquinamento atmosferico sono i principali). Se i tagli previsti porteranno il 30% dei pendolari ad usare l’auto invece dei mezzi pubblici, la tassa occulta cui i cittadini saranno sottoposti sarà pari a circa 15 miliardi di euro. Tassa odiosa perché fatta di morti, inquinamento e congestione dei centri urbani, esternalità negative che si aggiungono ai costi diretti. Per essere più precisi spenderemo 4 € in più per ogni euro tagliato.
Le cose vanno “meglio” dal punto di vista della mobilità ciclistica, dove il saldo resta invariato: a zero investimenti di ieri corrispondono zero investimenti di oggi! Ma anche in questo caso l’assenza di una politica dei trasporti sostenibili ci discosta drammaticamente dal resto dell’Europa che punta a raggiungere il 15% di composizione modale per la mobilità ciclistica entro il 2020 (si vedano in proposito gli impegni sottoscritti con la Carta di Bruxelles). In questo settore ogni euro investito viene decuplicato in termini di risparmio per la spesa pubblica: sarebbero sufficienti anche piccoli interventi a costi contenuti per le amministrazioni pubbliche per dare l’opportunità a molti più cittadini di scegliere serenamente la bicicletta come mezzo per gli spostamenti quotidiani con un indubbio vantaggio anche per le economie familiari così duramente provate da questa crisi.
Tutto si tiene: economia, ambiente, lavoro.
Non riuscire a cogliere il valore di tutto ciò, sarebbe ancora un imperdonabile errore politico destinato a privarci del nostro futuro.
Antonio Dalla Venezia
Presidente FIAB
Federazione Italiana Amici della Bicicletta onlus

Fonte Comunicato stampa

Martedì, 03 Gennaio 2012 10:53

Dolomiti Lagorai Bike

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Il progetto Dolomiti Lagorai Bike, comprende 1000 chilometri di percorsi fuori strada tra boschi, pascoli, laghetti alpini e due Parchi Naturali:
L’area abbraccia il Trentino orientale, distendendosi tra le valli di Fiemme, Fassa e Valsugana e i percorsi si spingono sino a duemila metri di quota, tra le cime selvagge della catena del Lagorai, e le vette dolomitiche del Latemar, del Catinaccio e del Gruppo del Sella, riconosciute dall’Unesco patrimonio dell’Umanità. Dei 36 percorsi Mountain Bike 7 sono facili, 16 di media difficoltà e i restanti 13 sono impegnativi. Tutti sono dotati di segnaletica sui crocevia: cartine plastificate, roadbooks, tracce GPS che possono essere scaricate gratuitamente dal sito www.dolomitilagoraibike.it e persino l’Applicazione per iPhone sono gli strumenti messi a disposizione per guidare passo passo, pedalata dopo pedalata, gli amanti della due ruote. Servizi di navetta e di taxi collettivo permettono di raggiungere i punti di partenza delle singole escursioni così come il ritorno in albergo. Impianti di risalita adatti al trasporto bici consentono di affrontare dislivelli importanti e giungere in quota senza fatica.
Fra i percorsi Dolomiti Lagorai Bike ve ne sono due particolarmente spettacolari, facilmente fruibili grazie all’efficienza dei trasporti. Il primo è la Pista ciclabile delle Dolomiti che, lungo i suoi 47 chilometri, collega la Val di Fiemme con la ladina Val di Fassa, attraverso prati, ruscelli e masi di montagna. Dalla pista partono anche tours su strada. La ciclabile è servita per quattro giorni la settimana dal Bike Express Fassa-Fiemme, una navetta dotata di rimorchio per la bici e l’attrezzatura. La ciclabile è adatta a tutti, ai professionisti e a chi vuole pedalare e godersi con spensieratezza il paesaggio.
La ciclopista della Valsugana, invece, congiunge il lago di Caldonazzo con Bassano del Grappa: 80 chilometri circa lungo un itinerario fatto di storia, cultura e natura, a cavallo fra Trentino e Veneto. Pedalando si possono ammirare antichi castelli, come quello di Pergine, e le bellezze di valore inestimabile che costituiscono il patrimonio del territorio.
E’ possibile anche scegliere di fare una sosta presso uno dei centri termali e balneari che si trovano nei pressi dei laghi di Caldonazzo e Levico. La ciclopista della Valsugana coincide, in alcuni tratti, con la via Claudia Augusta, l’antico asse di comunicazione del I sec. d.C., su cui sopravvivono diverse testimonianze storiche e archeologiche.
Sul territorio Dolomiti Lagorai Bike vi sono anche percorsi riservati ai bikers, che prevedono discese adrenaliniche nel bosco, tracciati di downhill e cross country e due itinerari freeride. Inoltre scuole MTB certificate, organizzano corsi di mountain bike e uscite giornaliere guidate.
Le strutture ricettive e turistiche sono tutte a misure di biker: un’infinità di servizi e di opportunità sono interamente dedicati agli amanti delle due ruote.

Fonte tuttogreen

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Viaggiare in bicicletta è sicuramente il modo più economico per scoprire luoghi e atmosfere nuove, per apprezzare paesaggi inediti e per riprendere una forma fisica invidiabile dopo mesi trascorsi dietro ad una scrivania. Ma soprattutto, è l’occasione perfetta per divertirsi proteggendo l’ambiente da gas nocivi ed emissioni inquinanti. E può essere una maniera davvero efficace di confezionare un’offerta turistica rivolta a quei segmenti di mercato rappresentati dalle sempre più numerose persone consapevoli dal punto di vista ambientale, che cercano una vacanza a contatto con la natura, come ha fatto per esempio il Tirolo. La Svizzera sembra essere stata inventata proprio per il “cicloturismo”: con 9 percorsi nazionali, 53 regionali e 45 locali è la meta ideale per soddisfare le esigenze di grandi e piccini. Una dei percorsi più affascinanti è il Giro dei Laghi che collega il lago di Ginevra a quello di Costanza, passando per dieci specchi d’acqua e regalando agli esploratori paesaggi da cartolina. Un’alternativa forse più impegnativa ma sicuramente di maestosa bellezza è il percorso del Reno che attraversa il paese costeggiando il fiume dalla sorgente al porto di Basilea. Un circuito di altrettanta bellezza si estende anche lungo il fiume Rodano, attraverso il quale i provetti ciclisti riescono ad immergersi completamente nella natura e nei frutteti del Paese. All’interno del portale turistico My Switzerland si trovano diverse proposte di vacanza in bici nella Confederazione Elvetica. Per quanto riguarda le vacanze in mountain bike, va segnalato in particolare l’innovativo motore di ricerca che consente di selezionare percorsi e proposte in funzione della propria forma fisica e della difficoltà del percorso. Una vacanza in bicicletta può essere anche il modo di riassaporare la vita ad un ritmo più lento. E quando la stanchezza prende il sopravvento non bisogna disperare perché lungo ogni percorso ci sono punti di assistenza e di ristoro, oltre che fermate di bus, battelli e treni.

Fonte: tuttogreen

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In Friuli Venezia Giulia è stata progettata la prima pista ciclabile low cost. Questo lungo itinerario di ottantaquattro chilometri, attraversa una terra di confine ricca di fascino, rimasta vergine da costruzioni e insediamenti umani. Inoltre, offre numerose attrattive turistiche, culturali e culinarie che potrebbero favorire lo sviluppo economico del settore turistico della zona. La Regione Friuli e Legambiente, così, propongono un modello di infrastruttura attrezzata a ricevere in Italia quel nuovo tipo di turismo ecologico, che sta prendendo piede all’estero e che appassiona giovani e meno giovani: il cicloturismo. Che il business delle vacanze sulle due ruote (pedalando) sia una prospettiva concreta, ce lo ricordano gli stessi dirimpettai austriaci e svizzeri, che quest’anno stanno strutturando fior di pacchetti di offerte turistiche rivolte a chi vuole stare a contatto con la natura ed il silenzio. La novità della pista “riciclabile” è il riutilizzo delle strade locali meno trafficate e delle vie di campagna, sterrate e silenziose, che necessitano solo di un intervento di manutenzione stradale. I costi delle operazioni, così, si riducono ad un terzo della spesa prevista per la costruzione di una ciclabile ex novo. La pista low-cost friulana, così, potrebbe diventare un modello esportabile anche in altre regioni italiane, perché è indubbiamente un modo efficace di conservare il territorio e, allo stesso tempo, di sviluppare un nuovo sistema economico e turistico legato al rispetto dell’ambiente e del territorio.

Fonte tuttogreen

Sabato, 31 Dicembre 2011 10:34

Eco-Turismo nel Nord est in treno e bici

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Chi non lo avesse ancora visitato, può cogliere l'occasione di ammirare le bellezze naturalistiche del comprensorio friulano del DolceNordEst percorrendone in bicicletta i favolosi sentieri in un week end all'insegna del benessere e dalla natura.
Facilmente raggiungibile in treno dalle stazioni di Udine, Tarcento e Cividale, il DolceNordEst è un vasto territorio ricco di fascino, esteso lungo il confine italo-sloveno. Terra di frontiera, dunque, ricca di memorie storiche e bellezze paesaggistiche capaci di ammaliare qualunque visitatore. Trascorrere tre giorni in questi luoghi può riservare, infatti, tante sorprese. E non c'è che l'imbarazzo della scelta tra le tante attività praticabili, tutte all'insegna della natura, la buona tavola e la tradizione di un territorio ricco tesori.
Immancabili sono le degustazioni dei vini e dei prodotti tipici in una delle tante cantine del posto, seguite magari da una visita al "Giardino Commestibile" a Tarcento (Udine), alla scoperta dell'utilizzo delle piante in cucina e a scopo curativo. Appena il tempo di riposare un po' e si riparte alla scoperta della natura, della storia e delle tradizioni del dolceNordEst, accompagnati da guide esperte pronte a svelare tutti i segreti di questo affascinante territorio friulano. Dopo due giorni trascorsi tra tipicità culinarie, le bellezze naturalistiche e i borghi dal grande valore storico-artistico, è ora di montare in sella ad una bicicletta e dedicare un'intera giornata alle escursioni cicloturistiche lungo i valichi del confine italo-sloveno: Uccea, Ponte Vittorio, Robedischis e Stupizza. Da qui si parte alla scoperta dei panorami mozzafiato del Gran Monte, del Monte Musi, delle piane di Campo di Bonis e delle Fracadizze, immersi in una natura incontaminata tra le acque limpide delle sorgenti del Torre e del Natisone, attraversando gli ormai dismessi valichi di terza e seconda categoria del confine italo sloveno per arrivare alle magnifiche cittadine slovene di Bovech e Caporetto.

Fonte tuttogreen

Venerdì, 30 Dicembre 2011 09:31

The trip of a lifetime. Il viaggio di una vita

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Per i bambini nelle zone rurali del Ghana, la bicicletta rappresenta più di un semplice trasporto e divertimento. Essa rappresenta anche la mobilità, la libertà e il cambiamento delle proprie esistenze. Ogni anno, dopo l'apertura nel 2009 del movimento: "La fabbrica di biciclette", da parte di una società canadese di Cadbury, in Ghana vengono costruite 3332 bicilette, appositamente progettate per la mobilità di grandi e piccoli, rendendo più facile la vita per i migliaia di bambini che tutte le mattine devono percorrere 30 kilometri per arrivare a  scuola e per i loro genitori i quali usano le bici come cargo.  Il progetto "La fabbrica di biciclette" prevede anche la formazione del personale per costruire e riparare le biciclette. Dove il 99% della popolazione non può permettersi l'auto, le biciclette sono l'unico mezzo di trasporto in Ghana. Le biciclette possono ridurre la povertà migliorando l'accesso alle aziende agricole, mercati, lavoro, scuole, e assistenza sanitaria.  Il miglioramento della mobilità è la chiave per ridurre la povertà. In Africa, una bicicletta può aiutare una persona nel passaggio dalla povertà alla prosperità. Il progetto "La fabbrica di biciclette" si basa su centinaia di volontari in tutto il mondo, con spese amministrative molto limitata. Oltre 50.000 ore di volontariato vengono donate ogni anno attraverso i paesi occidentali, come per esempio gli Stati Uniti, Canada, Inghilterra, Italia.

Canale YouTube thebicyclefactory

Giovedì, 29 Dicembre 2011 11:47

Valleogra Mtb Race nell’Olimpo del Prestigio

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E’ stato ufficializzato in questi giorni: la Valleogra Mtb Race, valida nel 2012 per l’assegnazione del titolo Tricolore sulla lunga distanza è entrata a far parte del Prestigio prendendo il posto della Gunn Rita Marathon e sarà una prova da 4 stelle. Un riconoscimento importante per il Team organizzatore che dal 2006 ha impegnato risorse ed energie per far crescere la manifestazione, tanto da farla diventare un punto di riferimento nell’ambiente delle “Ruote grasse” con ben 8.000 partecipanti in sei anni. Con l’assegnazione del titolo Italiano saranno tante le novità che l’Alto Vicentino Mtb ha in serbo: il percorso sarà reso ancora più divertente, appassionante e panoramico con nuovi tratti inediti e mai proposti nelle passate edizioni oltre agli eventi collaterali in programma che coinvolgeranno nell’arco dei prossimi mesi non solo gli appassionati delle due ruote.

Fonte: Bicinews

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Cambio di data per la Prosecchissima, storica gara trevigiana in quel di Miane, che festeggerà le nove primavere domenica 22 Aprile.
Il detto “squadra che vince non si cambia” calza a pennello quando si parla di Prosecchissima: una gara che negli anni ha saputo costruirsi una storia, una tradizione fatta di un percorso migliorato di volta in volta ogni anno, ascoltando soprattutto i bikers.
Il percorso 2012 sarà pressoché identico a quello dello scorso anno con qualche piccola novità che non lo muterà sostanzialmente, ma lo potrà rendere ancora più spettacolare.
La gara, sempre di livello nazionale, sarà valida come terza prova della nuova Coppa Veneto, insieme alla Granfondo Tre Valli, la Granfondo Città di Garda Paola Pezzo, la Divinus Bike, la Granfondo dei Cimbri e la Valleogra Mtb Race.
La nona edizione della Prosecchissima, in programma domenica 22 aprile a Miane (Tv), vede il Miane Bike Team già all'opera con la consueta passione e capacità organizzativa. Migliorare una gara molto amata dai biker non è mai semplice ma, i ragazzi di Miane, anche quest'anno punteranno sul giusto binomio tra "vecchio e nuovo". Il percorso, da sempre molto apprezzato, rimarrà sostanzialmente lo stesso, con qualche piccolo cambiamento mentre sono in fase di ideazione numerosi eventi collaterali per coinvolgere ancora di più il pubblico. Per quanto riguarda gli atleti, il Miane Bike Team sta studiando l'inserimento di nuovi servizi pre e post gara, oltre a quelli, già numerosi e di qualità, presenti.
Le iscrizioni si sono aperte in questi giorni e presentano tre step:
25,00 euro fino al 31/01/2012,
27,00 euro dal 01/02/2012 al 31/03/2012,
30,00 euro dal 01/04/2012 al 21/04/2012.
Non saranno accettate iscrizioni il giorno della gara.
Per i primi cinquanta iscritti, che saranno pubblicati sul sito della gara (http://www.mianebiketeam.it ), in omaggio un simpatico gadget. La quota di partecipazione comprende pacco gara, assistenza meccanica e medico-sanitario, radio soccorso, rifornimenti in gara, ristoro finale, pranzo party all’arrivo, spogliatoi e docce, lavaggio bici, premiazioni.
Info Prosecchissima 2012:
Tel/Fax +39 0438 89 32 22 333-3524685
www.prosecchissima.com - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Fonte: trevisomtb.it