Le migliori cicliste al mondo, sospinte dal successo del Giro Rosa, non ci stanno a guardare il Tour de France come spettatori. L'inglese Emma Pooley, l'olandese Marianne Vos, la nostra Elisa Longo Borghini sono solo alcune tra le firmatarie di una petizione indirizzata a Christian Prudhomme, che sta scuotendo il mondo del web per richiedere una maggiore parità tra i sessi nel mondo del ciclismo e il ritorno della Grande Boucle per le donne. Le cicliste infatti hanno deciso di chiedere al patron del Tour de France la possibilità di gareggiare. Non più bassa copertura mediatica, non più corse ridotte, ma Il Tour, quello vero, quello mitico, quello degli eroi in bici.
Di seguito riportiamo la petizione che è possibile firmare qui:
“Per 100 anni, il Tour de France è stato l’apice al mondo degli eventi sportivi di resistenza, seguito e d’ispirazione per milioni di persone. E per 100 anni, è stata una gara esclusivamente maschile (c’è stato un Tour femminile a parte negli anni ‘80, ma che neanche lontanamente assomigliava alla versione maschile in termini di copertura mediatica e sponsorizzazioni). Dopo un secolo, è giunto il momento che anche le cicliste siano autorizzate a correre il Tour de France. Mentre molti altri sport hanno ingaggiato battaglie per l’equità tra i sessi, il ciclismo su strada resta molto discriminatorio nei confronti delle donne che hanno: un minor numero di opportunità di gareggiare, nessuna o limitata copertura televisiva, distanze più brevi da percorrere, stipendi e premi in denaro inifinitamente più bassi rispetto ai colleghi uomini. La corsa su strada delle donne alle Olimpiadi di Londra è stata una grande vetrina per dimostrare quanto impressionante, emozionante e divertente può essere il ciclismo femminile. Il Giro delle Fiandre e la Freccia Vallone mettono in scena la corsa maschile e femminile nello stesso giorno, con grande successo. Dare spazio alle donne al Tour de France costituirebbe un segnale importante per sfatare il mito della “limitazione” fisica delle atlete. Alla fine degli anni ‘60 era convinzione generale che le donne non potessero correre la maratona. 30 anni dopo possiamo guardare indietro e vedere quanto sbagliata fosse questa idea. Speriamo che tra 30 anni da oggi, ripenseremo al 2014 come l’anno in cui lo sport del ciclismo ha aperto gli occhi alla vera equità tra i sessi. Se vuoi vedere più gare femminili in televisione e in strada, firma questa petizione per far sì che il ciclismo su strada compia un passo importante nella direzione giusta. Aiutaci ad abbattere le barriere che impediscono ingiustamente alle atlete di usufruire delle stesse opportunità degli uomini».
Queste le richieste sostanziali della petizione:
- Le donne dovrebbero avere la possibilità di competere nelle stesse manifestazioni ciclistiche degli uomini
- Le donne dovrebbero essere sulla linea di partenza del 101° Tour de France nel 2014″
Fonte: www.italnews.info
Un gruppo di studenti universitari ha presentato i risultati di un esperimento durato 18 mesi e centrato sul ruolo della bici elettrica: meno congestione, meno consumo energetico, meno emissioni, riqualificazione delle aree urbane e non da ultimo benessere fisico sono le qualità che fanno della bicicletta elettrica il miglior mezzo per spostarsi in una città caotica come Roma, spiega il diario di viaggio on-line tenuto dagli studenti del progetto ELEbici Roma3. Un gruppo di trenta iscritti a tre diverse facoltà di Roma Tre - Architettura urbana, Economia e Ingegneria dei trasporti-, ha percorso più di 17.500 km, risparmiando 2.385 euro sulla benzina e consentendo di non emettere 120 kg di CO2 nell'atmosfera (rispetto a uno scooter). Le bici erano state messe a disposizione da Enel Green Power in comodato d'uso gratuito.
Il progetto, “ha avuto un successo notevole ed è ancora work in progress fino a gennaio 2014” come spiega Francesco Ciaffi, dottorando del dipartimento di Ingegneria nonché coordinatore scientifico del progetto e 'pedalatore'. Un successo riscontrato con “soddisfazione” anche dal rettore dell'università di Roma Tre, Mario Panizza, già direttore del dipartimento di Architettura con “una passione per la bicicletta sin da quando ero bambino”.
Gli studenti, poi, secondo la loro vocazione universitaria "stanno anche sviluppando dei progetti", prosegue Ciaffi. Ad esempio, agli studenti di Architettura è affidato il progetto di "un collegamento ciclabile tra le varie facoltà di Roma Tre", a quelli di Ingegneria la creazione di "un'app per la mobilità ciclabile" e agli studenti di Economia è stato affidata "la preparazione di questionario di customer satisfaction da sottoporre alle aziende".
Fonte: http://www.dire.it
Estella Marino, assessore all'Ambiente della nuova giunta capitolina e ingegnere ambientale, durante la presentazione dei risultati di un anno del progetto ELEbici@Roma3, presso il rettorato dell'università Roma Tre, ha detto: "Prima di tutto rimetteremo in sesto il bike sharing, che è abbandonato da due anni, nel senso che il bando per come era configurato non è partito con la giunta precedente. Rimetteremo mano a quello e faremo ripartire il bike sharing a Roma. L'impegno dellaciclabilità di questa giunta è massimo, a partire dal sindaco - chiosa l'assessore - e una delle prime azioni è stata proprio quella di spostare il tema della ciclabilità dall'area ''ambiente'' alla ''mobilità'' perchè pensiamo che la ciclabilità debba passare da elemento per lo svago e il tempo libero a un pezzo ordinario di mobilità sostenibile all'interno della settimana lavorativa". Oggi la città di Roma dovrebbe contare su 29 stazioni e un numero di biciclette passato dalle 150 del 2009 a circa 300 del 2010 alle 360 del 2012. Ma solo sulla carta, perchè poi trovare le bici negli stalli è un altro discorso; i furti si moltiplicano e spesso i parcheggi sono semivuoti. Per non parlare dello scandalo del noleggio a Villa Borghese e Villa Ada dove, come denuncia il blog bikesharingaroma.com 90 bici «costate 7 mila euro l'una restano inutilizzate per le assurde regole di noleggio». Inoltre, aggiunge Estella Marino: "dobbiamo dare più autonomia ai municipi per organizzare la ciclabilità 'di quartiere', spesso, infatti, i movimenti medi della giornata sono all'interno dello stesso municipio". Quindi, "tutte queste iniziative", "sono le benvenute e credo nei prossimi anni le metteremo in campo anche noi".
Fonte: roma.corriere.it
Un nuovo progetto che arriva dall’Europa per far conoscere e amare anche ai più giovani la bicicletta, come mezzo migliore per il tragitto casa/scuola. Si chiama Stars e il Comune di Milano ha voluto aderirvi insieme a Londra, Madrid, Edimburgo, Budapest, Cracovia, Bielefeld e alla provincia di Noord-Brabant. Le scuole medie e superiori di Milano hanno ricevuto una lettera dagli assessorati all’Educazione e alla Mobilità per invitarle ad aderire, dal prossimo anno scolastico, al progetto Stars: la fase di avviamento prevede la partecipazione di 11 istituti, che potranno diventare 25 già dal secondo anno. L’idea è quella di promuovere la ciclabilità dall’interno delle scuole, individuando uno o più ragazzi tra gli 11 e i 19 anni che, dopo la formazione, gestiranno il progetto della durata di tre anni, sotto la guida di tutor indicati dall’Amministrazione. I ragazzi diventeranno così i promotori di una nuova visione della bicicletta: un oggetto importante e di ‘tendenza’ con cui muoversi liberamente e in sicurezza per raggiungere la scuola, trovarsi con gli amici al pomeriggio, fare sport, etc. L’attività prevede anche specifici incontri sulla sicurezza e laboratori per imparare ad amare la bici. I giovani “ambasciatori della bicicletta” saranno costantemente in contatto con i loro coetanei delle altre città partecipanti e avranno la possibilità di incontrarsi in Europa per conoscersi pedalando. “È molto importante che i ragazzi inizino da subito a fare propria la cultura della sostenibilità”, ha dichiarato l’assessore all’Educazione e Istruzione Francesco Cappelli. “Alla scuola spetta certamente il compito fondamentale di educare e queste iniziative rappresentano un percorso di ‘insegnamento’ al pari delle altre materie scolastiche. Sono anche un’occasione fondamentale per apprendere il senso del rispetto per l’ambiente e per diventare, un domani, cittadini più consapevoli con un più alto senso civico”. “Promuovere la ciclabilità è un impegno che questa Amministrazione si è presa due anni fa e che sta portando avanti con forza, a partire dagli stanziamenti per corsie, piste, Zone 30 e bike sharing”, ha dichiarato l’assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran. “Ma l’incentivo all’utilizzo delle due ruote non è fatto solo di questo, ma anche e soprattutto di azioni per creare la consapevolezza, sia nei giovani sia degli adulti, che insieme si può trasformare Milano in una città più bella e sostenibile per tutti”. Gli obiettivi del progetto Stars sono dunque molteplici. Da un lato si vuole arrivare a uno spostamento dall’uso dell’auto alla bici di almeno il 5% nel breve termine e di oltre il 10% negli anni; dall’altro, il programma sarà utile per impostare una collaborazione a livello europeo che consenta in futuro alle scuole di proseguire autonomamente per incrementare l’uso delle due ruote, sviluppare una rete di sistemi di viaggio giovanili in bicicletta e incentivare sempre più la mobilità sostenibile per il tragitto casa/scuola.
Fonte: Comune di Milano
I membri dell’Associazione degli Studenti del Continente africano di Ferrara (ASCAF) hanno scelto il simbolo della bici per veicolare i valori incarnati nella persona di Nelson Mandela. “Cycling for Mandela” è, infatti, lo slogan scelto per commemorare il “Mandela Day”, una ricorrenza decisa dalle Nazioni unite che si celebrerà in tutto il mondo questo 18 luglio 2013. Obiettivo dell’evento è dedicare sessantasette minuti della giornata in ricordo di Mandela, rendendo itineranti i valori portanti della sua vita: lotta per la giustizia e contro ogni forma di discriminazione. “Cycling for Mandela” è organizzato con l’appoggio del Consolato sudafricano di Milano. Hanno collaborato all’evento anche alcuni tra i più influenti membri della diaspora tra cui il dott. Kossi Komla e la Cav. Suzanne Diku Mbiye, che onoreranno la giornata con la loro presenza. Giungerà dalla Francia Alicia Fall, giornalista franco-senegalese dell’emittente TF1. L’evento si realizzerà durante l’arco dell’intera giornata, partendo, la mattina, dal giro di Ferrara in bicicletta, prima di concludersi, la sera, con un dibattito e dei momenti conviviali, tra cui balli e sfilata di moda. Uno dei momento caratteristici della serata sarà caratterizzato dalle premiazioni. Saranno premiati tre africani/e che si sono distinti/e durante l’anno, con delle ricompense in ricordo dell’ex presidente ghanese Nkwame Krumah, del premio nobel keniana Wangari Mathaii e dell’ex primo ministro congolese Patrice Lumumba. Il premio Nelson Mandela, per questa prima edizione, sarà attribuito alla Ministra Cécile Kyenge Kashetu, in riconoscimento alla tenacia, alla determinazione e al coraggio dimostrati nei 15 anni del Suo attivismo sociale e politico. Insignito del Premio Nobel per la pace nel 1993, Nelson Mandela è riuscito ad entrare nella storia con la forza della pace. Superando gli ostacoli e le ingiustizie con una tenacia unica, è diventato il simbolo del Sudafrica e fonte d’ispirazione per tutti gli oppressi che lottano in ogni parte del mondo. Dopo il grande successo riscosso dalle celebrazioni per il suo 90° compleanno all’Hyde Park di Londra nel 2008, l’ONU ha deciso di proclamare Mandela Day il 18 luglio di ogni anno. In questa giornata, i Sudafricani e gli estimatori di Madiba di tutto il mondo dedicano sessantasette minuti della loro giornata al prossimo, in ricordo dei 67 anni che Mandela ha dedicato al suo Paese. Per aderire all’iniziativa è obbligatorio l’acquisto della MAGLIETTA e il possesso di una BICICLETTA. Per chi non ne possiede una, può prenotarla. Per la CENA è anche obbligatoria la prenotazione, inviando una e-mail all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Fonte: www.ascafitalia.com
Tutti a pedalare in bicicletta in questa calda estate nelle megalopoli americane: i programmi di bike-sharing lanciati recentemente in una serie di grandi citta’ Usa – ultima New York – stanno andando talmente bene che nelle ore di punta e’ diventato quasi impossibile trovare un ‘sellino’ disponibile. A New York, dove il progetto ‘Citibikes’ e’ sbarcato solo un mese fa, i membri sono 54.000 e da giugno sono stati venduti altri 75.000 ‘passaggi giornalieri’. “Sapevamo che i newyorchesi avrebbero risposto – ha commentato il portavoce Nicholas Mopsquera – e il successo e’ stato superiore persino alle aspettative”. Nei punti caldi di scambio delle biciclette, come ad esempio a Grand Central station e Times Square a Manhattan, i parcheggi sono spesso vuoti. A Boston, prima citta’ in cui il programma e’ stato lanciato, il parco bici disponibile e’ stato aumentato di un terzo quest’anno, Washington Dc ha quasi raddoppiato il numero di biciclette. Chicago, San Francisco, Portland in Oregon e Philadelphia si stanno attrezzando per offrire il bike-sharing entro il 2014.
Fonte: www.ansa.it
L'iniziativa organizzata da Monte Sole Bike Group che fino a settembre propone ogni mercoledì delle serate allegre in bicicletta, percorrendo le piste ciclabili di Bologna e dintorni alla scoperta dei migliori maestri gelatai bolognesi.Ad ogni appuntamento viene seguito un tema differente (la crema, il cioccolato, i sorbetti,…) e si “sperimentano” due gelaterie, collocate nei pressi delle ciclabili esistenti e raggiungibili tranquillamente da chiunque in bicicletta.Le gelaterie saranno votate dai partecipanti, per stilare infine una graduatoria. L’ultima sera, festa e premiazione finale della gelateria più votata e dei partecipanti più assidui. Inoltre tra coloro che avranno partecipato al maggior numero di serate saranno estratte tre porzioni da 1 kg di gelato ciascuna da consumare nella gelateria più votata.
Questo il calendario delle serate di Gelati e Ciclabili 2013 a Bologna:
Mercoledì 10 luglio 2013 - 4a serata
Mercoledì 17 luglio 2013 - 5a serata
Mercoledì 24 luglio 2013 - 6a serata
Mercoledì 31 luglio 2013 - 7a serata
Mercoledì 7 agosto 2013 - 8a serata
Mercoledì 14 agosto 2013 - 9a serata
Mercoledì 21 agosto 2013 - 10a serata
Mercoledì 28 agosto 2013 - 11a serata
Mercoledì 4 settembre 2013 - 12a serata
Mercoledì 11 settembre 2013 - Finale
Mercoledì 18 settembre 2013 - Premiazione gelaterie
Mercoledì 25 settembre 2013 - Festa e premiazione partecipanti
SCARICA LA LOCANDINA GELATI E CICLABILI 2013
Maggiori informazioni e aggiornamenti sul sito www.montesolebikegroup.it
Fonte: www.montesolebikegroup.it
Si parla tanto di viabilità sostenibile: ok le piste ciclabili, che negli ultimi anni sono state create in diverse vie di Cagliari. Ma poi, una volta arrivati a destinazione in sella al proprio mezzo o una volta tornati a casa, la bici dove la si parcheggia?
Non tutti i condomini permettono di lasciare la due ruote negli spazi comuni. Ecco allora una piccola, ma molto interessante, proposta ‘a costo zero’ inviata, alla mail di redazione (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo./" target="_blank" title="Il link si apre in una nuova finestra">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), da un lettore di cagliaripad:
“Spendere ingenti risorse in piste ciclabili non serve a niente se non si mettono in condizione i cittadini di poter parcheggiare la bicicletta presso gli spazi condominiali e nei vari punti della città in spazi custoditi.
Nel dibattito politico-amministrativo è molto presente il tema della viabilità sostenibile, e ingenti investimenti sono stati finalizzati alla creazione di piste ciclabili. Ma resta un problema di fondo: se vogliamo che i cittadini possano usare maggiormente la bicicletta occorre che abbiano gli spazi dove poterla custodire.
La gran parte dei condomini di Cagliari vieta il parcheggio delle bici negli spazi comuni e questo è un disincentivo enorme all’uso di tale mezzo. Parcheggiare la bici per strada di notte e anche di giorno è certezza furto! Questo in pratica significa che tanti nostri concittadini che potrebbero e vorrebbero utilizzare questo mezzo di trasporto per ovvi motivi non lo fanno!
Ho potuto verificare che il Comune di Milano, nell’art. 51 del Regolamento Edilizio, prevede che «In tutti i cortili esistenti o di nuova edificazione, deve essere consentito il deposito delle biciclette di chi abita o lavora nei numeri civici collegati al cortile».
Questo invece quanto previsto dal Comune di Torino: All'art. 82 punto 4, del vigente Regolamento d'Igiene è scritto che: "In tutti i cortili esistenti, o di nuova edificazione, deve essere consentito il deposito delle biciclette di chi abita o lavora nei numeri civici collegati al cortile".
Trattandosi di un obbligo di fonte comunale che concerne diritti d'uso di parti comuni supera le norme contrarie che fossero contenute nei regolamenti condominiali. Tale interpretazione è suffragata dalla sentenza della Corte d’Appello di Milano 6 febbraio 2008, n. 666, che ha stabilito che il divieto previsto dal regolamento di condominio è valido in assenza di norme comunali che impongono la possibilità di parcheggiare biciclette negli spazi comuni dei condomini esistenti. Sarebbe utile, quindi, che il Comune di Cagliari, ma anche altre amministrazioni dell’Isola, adeguassero i loro regolamenti facendo proprio quanto già in vigore in importanti città come Milano e Torino.
Si tratterebbe di un provvedimento a costo zero che però avrebbe un impatto molto utile nello sviluppare e incentivare l’uso della bicicletta e fare in modo che gli investimenti nelle piste ciclabili abbiano una utilità effettiva e non rimangano vuoti canali di comunicazione. Il solo sviluppo dei punti di bike-sharing non è sufficiente, e va accompagnato da misure che agevolino l’uso della propria bici, quindi “SI” al parcheggio della bici di coloro che ci vivono, lavorano e studiano, nei luoghi di uso comune dei condomini con norma di fonte comunale che superi i regolamenti condominiali contrari, “SI”, compatibilmente ai costi di gestione, alla creazione punti di bike-parking custoditi in vari punti della città (magari in coincidenza dei punti di bike-sharing)”.
Giuseppe Carboni
Cittadino residente a Cagliari
Fonte: www.cagliaripad.it
Il 12 luglio a Roma si svolgerà presso la sala convegni "Santa Marta del Collegio Romano" la Cerimonia per la presentazione del Premio del Paesaggio del Consiglio d'Europa. La manifestazione, organizzata dal Ministero per i beni e le attività culturali con la partecipazione del Consiglio d'Europa, è finalizzata alla pubblicizzazione dei risultati della selezione italiana per l'individuazione della candidatura italiana tra 77 proposte pervenute, tutte attestanti azioni positive attuate dalle popolazioni locali in un'ottica di sviluppo sostenibile. La Commissione del Premio del Paesaggio del Consiglio d'Europa 2012-2013 ha deliberato l'assegnazione della menzione speciale alla Confederazione per la Mobilità Dolce (CO.MO.DO.) che ha presentato il progetto editoriale "Le Ferrovie delle Meraviglie" - nato dall'evento culturale nazionale "Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate"- per aver da più di un decennio operato per il recupero e la valorizzazione di tracciati ferroviari dismessi. I sedimi ferroviari dismessi sono tratte antiche che testimoniano la politica dell'Italia post unitaria per collegare comunità locali diverse per lingue e culture, con manufatti finalizzati al funzionamento del servizio e alla manutenzione del percorso ferroviario. Dichiara la Presidente FIAB, Giulietta Pagliaccio: "Siamo particolarmente orgogliosi per questo riconoscimento assegnato a CO.MO.DO, la Confederazione della Mobilità Dolce che è un pò figlia della FIAB. Infatti la nostra Federazione non solo ha contribuito alla sua costituzione, ormai una decina di anni fa, ma per anni ha espresso la figura del Vice Presidente". Alla cerimonia del 12 luglio, a Roma, per la FIAB sarà presente Umberto Rovaldi, consigliere nazionale, responsabile settori exferrovie, loro recuperi e paesaggi della mobilità dolce. Rovaldi con Giulia Cortesi è stato inoltre curatore del volume "Dalle rotaie alle bici" (FIAB 2011) disponibile per chi ancora non l'avesse consultato su http://www.fiab-areatecnica.it/pubblicazioni/manuali-e-studi/fiab/355-dalle-rotaie-alle-bici.html).
Lello Sforza
Responsabile Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)
Tel. +393200313836 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La bicicletta elettrica sembra apparentemente uguale alla tradizionale. Ma ci sono due elementi in più che ne cambiano considerevolmente performance, peso e prezzo: il motore e la batteria.
Come funzionano
Ecco quali sono le principali caratteristiche delle biciclette elettriche.
La velocità raggiungibile è di circa 25 km/h, più o meno come una bici normale, ma grazie al motore si raggiunge con una fatica minore. Più la velocità aumenta e meno il motore aiuta, fino a cessare del tutto quando si raggiunge la velocità massima.
La batteria si ricarica solo attraverso la rete elettrica per un tempo che varia molto a seconda dei modelli (in quelli testati si va dalle 4 alle 8 ore).
L’assistenza alla pedalata è attivata da un sensore di movimento o sforzo: il primo aziona il motore dopo alcune pedalate del ciclista, il secondo appena si comincia a pedalare.
Prima dell’acquisto, segui alcuni semplici accorgimenti che ti permetteranno di fare la scelta giusta.
Non comprare mai una bici senza provarla: i supporti alla pedalata, infatti, variano a seconda di diverse variabili, come la posizione del motore. Se possibile “testala” anche su percorsi in salita.
Considera attentamente i percorsi che fai abitualmente: in salita l’assistenza alla pedalata deve essere maggiore.
La durata della batteria determina l’autonomia della bici, ma anche il suo prezzo: se pensi di non dover fare giri troppo lunghi può essere anche inutile spendere di più.
Ricorda che le bici con sensore di sforzo costano di più rispetto a quelle con sensore di movimento, ma assicurano una maggore fluidità al supporto e aiutano al momento della partenza.
I modelli da uomo, con barra orizzontale, possono rendere necessaria una certa agilità per montare in sella: prima di decidere l’acquisto, prova parecchie volte a salire e scendere.
Chiedi sempre al negozio in cui compri la bici elettrica se fornisce anche assistenza post vendita: cambiare una ruota non è così semplice come per una bici tradizionale.
Per le bici a pedalata assistita valgono le stesse regole di sicurezza valide per le bici normali: ricorda che il campanello è obbligatorio e che casco, luci, giubbotto fluorescente e catarinfrangenti sono indispensabili.
Fonte: Altro consumo.it