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Martedì, 04 Dicembre 2012 12:07

Licenziato, fara' il giro del mondo in bici. Natale in Marocco.

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«Sono figlio della Bassa. Una terra fatta per essere attraversata sui pedali della bicicletta. Con calma e curiosità. Da dove la terra è bassa si può vedere tutto quello che resta all'orizzonte». Questa volta però l'orizzonte di Paolo Persico, 50 anni, è il mondo. Dopo essere stato licenziato dalla multinazionale francese per la quale lavorava come dirigente, Paolo ha deciso di mollare tutto e lanciarsi nell'avventura che sognava da bambino. Un giro del mondo in bicicletta in 200 giorni. Un viaggio che affronterà rigorosamente da solo. Partenza a inizio dicembre da Gaggiano, dove abita, e poi via, seguendo la rotta verso Sud attraverso l'Africa, l'Asia, l'Oceania e il Sud America. «Era il mio sogno da bambino, quando passavo le giornate in bicicletta a San Daniele Po, nel Cremonese. Ora è venuto il momento di realizzarlo. Ma non sono solo, con me c'è la mia guida: Dio», spiega.

 

Il rientro? Forse a giugno. «Sono stato licenziato a luglio da una multinazionale che si occupa di buoni pasto. Per 15 anni sono stato responsabile nazionale degli appalti e dei contratti per la Pubblica amministrazione. Nel 2011 l'azienda è stata acquisita da un'altra multinazionale ed è iniziato il piano di ristrutturazione. Dopo un anno è toccato a me», racconta.

«Dopo il licenziamento ho trascorso due giorni di buio. Mi sono svegliato il lunedì mattina con la certezza di cosa dovevo fare». Niente invio di curriculum, nessun giro dei conoscenti ed ex colleghi che avrebbero potuto aiutarlo a trovare un nuovo impiego. Paolo ha deciso di prendersi un anno sabbatico e di tornare alla passione di sempre, la bici. Giocatore agonistico di pallacanestro da quando aveva 12 anni e capitano per 30 anni della Pallacanestro Guido Rossi, non è certo la preparazione atletica che gli manca. Gli amici lo hanno aiutato con delle sponsorizzazioni, la messa a punto della bici, gli indumenti tecnici, gli occhiali. Per il resto, Paolo sosterrà le spese di viaggio da solo.

«Sono anarchico, indipendente, ostinato nella ribellione ai poteri costituiti. In una parola, sono libero», sorride proclamando la sua dichiarazione d'intenti. La preparazione del viaggio è durata mesi, tra vaccinazioni contro malaria e febbre gialla, check up medici e le autorizzazioni per ottenere i visti d'ingresso indispensabili per alcuni dei 20 Paesi che toccherà. «La bici, compresa di borse da viaggio, non dovrà superare i 20 kg di peso. Altrimenti non potrei imbarcarla nella stiva degli aerei». Prima tappa del viaggio è l'Andalusia, dove si fermerà per 2 settimane tra Cordova e Siviglia. Poi sarà la volta del Marocco e del Senegal, dove trascorrerà tutte le feste di Natale. A questo punto, dagli stati dell'Africa meridionale approderà in Indonesia. Ultime due tappe l'Oceania (dalla Nuova Zelanda alle Cook Island) e il Sud America. "Se tutto andrà secondo i piani a giugno lascerò il Brasile alla volta della mia casa base, Gaggiano. La mia è una tranquilla pedalata in giro per il mondo, non avrò fretta, né limiti" precisa. Tutte le tappe di questo singolare giro del mondo verso Sud saranno tracciate sul blog http://k50worldbikingtour.blogspot.it/ dove Paolo posterà le immagini e le emozioni della sua avventura.

Olivia Manola

Fonte: corriere.it

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