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Dalla scrivania sommersa di carte alla sella di una bici per ammirare panorami e sentire storie da tutto il mondo. Stefano Cucca, 34 anni, consulente strategico e docente di management, l'8 giugno da Sorso (SS) dara' inizio all'avventura Rumundu: 300 tappe, 30.000 chilometri e 9 milioni di pedalate passando per Europa, America, Asia, Africa. Stefano ha deciso di lasciare tutto per un anno per realizzare il suo progetto: pedalare alla ricerca di storie di vita sostenibili. Per il suo sogno Stefano lascia un lavoro di successo come consulente strategico e docente di management, e parte sabato 8 giugno dal suo paese, da cui avrà inizio l'avventura 'Rumundu': 300 tappe, 30.000 chilometri e 9 milioni di pedalate passando per Europa, America, Asia, Africa.

Fonte: Ansa

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«Sono figlio della Bassa. Una terra fatta per essere attraversata sui pedali della bicicletta. Con calma e curiosità. Da dove la terra è bassa si può vedere tutto quello che resta all'orizzonte». Questa volta però l'orizzonte di Paolo Persico, 50 anni, è il mondo. Dopo essere stato licenziato dalla multinazionale francese per la quale lavorava come dirigente, Paolo ha deciso di mollare tutto e lanciarsi nell'avventura che sognava da bambino. Un giro del mondo in bicicletta in 200 giorni. Un viaggio che affronterà rigorosamente da solo. Partenza a inizio dicembre da Gaggiano, dove abita, e poi via, seguendo la rotta verso Sud attraverso l'Africa, l'Asia, l'Oceania e il Sud America. «Era il mio sogno da bambino, quando passavo le giornate in bicicletta a San Daniele Po, nel Cremonese. Ora è venuto il momento di realizzarlo. Ma non sono solo, con me c'è la mia guida: Dio», spiega.

 

Il rientro? Forse a giugno. «Sono stato licenziato a luglio da una multinazionale che si occupa di buoni pasto. Per 15 anni sono stato responsabile nazionale degli appalti e dei contratti per la Pubblica amministrazione. Nel 2011 l'azienda è stata acquisita da un'altra multinazionale ed è iniziato il piano di ristrutturazione. Dopo un anno è toccato a me», racconta.

«Dopo il licenziamento ho trascorso due giorni di buio. Mi sono svegliato il lunedì mattina con la certezza di cosa dovevo fare». Niente invio di curriculum, nessun giro dei conoscenti ed ex colleghi che avrebbero potuto aiutarlo a trovare un nuovo impiego. Paolo ha deciso di prendersi un anno sabbatico e di tornare alla passione di sempre, la bici. Giocatore agonistico di pallacanestro da quando aveva 12 anni e capitano per 30 anni della Pallacanestro Guido Rossi, non è certo la preparazione atletica che gli manca. Gli amici lo hanno aiutato con delle sponsorizzazioni, la messa a punto della bici, gli indumenti tecnici, gli occhiali. Per il resto, Paolo sosterrà le spese di viaggio da solo.

«Sono anarchico, indipendente, ostinato nella ribellione ai poteri costituiti. In una parola, sono libero», sorride proclamando la sua dichiarazione d'intenti. La preparazione del viaggio è durata mesi, tra vaccinazioni contro malaria e febbre gialla, check up medici e le autorizzazioni per ottenere i visti d'ingresso indispensabili per alcuni dei 20 Paesi che toccherà. «La bici, compresa di borse da viaggio, non dovrà superare i 20 kg di peso. Altrimenti non potrei imbarcarla nella stiva degli aerei». Prima tappa del viaggio è l'Andalusia, dove si fermerà per 2 settimane tra Cordova e Siviglia. Poi sarà la volta del Marocco e del Senegal, dove trascorrerà tutte le feste di Natale. A questo punto, dagli stati dell'Africa meridionale approderà in Indonesia. Ultime due tappe l'Oceania (dalla Nuova Zelanda alle Cook Island) e il Sud America. "Se tutto andrà secondo i piani a giugno lascerò il Brasile alla volta della mia casa base, Gaggiano. La mia è una tranquilla pedalata in giro per il mondo, non avrò fretta, né limiti" precisa. Tutte le tappe di questo singolare giro del mondo verso Sud saranno tracciate sul blog http://k50worldbikingtour.blogspot.it/ dove Paolo posterà le immagini e le emozioni della sua avventura.

Olivia Manola

Fonte: corriere.it

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Venerdì, 30 Marzo 2012 11:55

In bici dalla Siberia a casa

In bici dalla Siberia a casa
Autore: In bici dalla Siberia a casa
Prezzo: € 16,00
Pagine: 320
Editore: Ediciclo

 

Nel 2004, Rob Lilwall ha deciso di lasciare il suo lavoro di insegnante di geografia in Inghilterra e fare qualcosa di molto più rilassante... ha preparato pochi e improvvisati bagagli e ha fatto un volo di diciotto ore (la sua bicicletta lo avrebbe raggiunto di lì a poco) arrivando sulla costa più orientale della Siberia. Ha poi trascorso i tre anni successivi cercando di tornare a casa pedalando dapprima in compagnia di un amico, poi, arrivato in Giappone, in solitaria. Per la strada si è accampato a meno quaranta gradi nella tundra siberiana, ha trascinato la sua bici attraverso le giungle in Papua Nuova Guinea e ha sfidato i passi desolati e solitari dell'Afghanistan. È stato ospitato da circa duecento persone, è stato derubato e anche rapinato da uomini armati, ha rischiato 'assideramento e contratto la malaria; ha d'altro canto avuto la fortuna di incontrare, lungo gli 8350 chilometri che ha percorso sul sellino, la sua anima gemella... in Cina! Durante la sua avventura ha speso i risparmi di una vita - 8000 sterline - ma grazie alla pubblicazione del
libro ne ha raccolte 23.000 per sostenere l'associazione Viva - together for children che dal 1996 aiuta i bambini del Terzo Mondo.

http://www.ediciclo.it

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