Mercoledì, 10 Luglio 2013 09:11

Cykno. La nuova bici elettrica made in Italia

Vota questo articolo
(0 Voti)

Cykno, è un progetto dal sapore squisitamente italiano sviluppato da Bruno Greppi e Luca Scopel, rispettivamente progettista e designer. Caratteristica evidente di questa bicicletta elettrica è l’eleganza in stile rigorosamente vintage, il che non ha però impedito di utilizzare nella sua produzione, interamente effettuata in Italia, dei materiali innovativi e tecnologicamente all’avanguardia.

Si tratta indubbiamente di un oggetto di lusso, che i creatori hanno definito design in movimento, anche perché sella e scocca sono rivestite in pellame pregiato, e ci piace segnalarvela per la sua capacità di abbinare ad un’idea esclusiva nello stile la modernità di materiali unici e l’eclettismo di un progetto che soddisfa le crescenti richieste di mobilità a basso impatto ambientale.

Fonte: www.nonsolostile.it

Letto 3765 volte

Potrebbero interessarti anche

  • Pedalare nel cuore delle Langhe

    Un’idea regalo per sé, i propri cari o amici, valida tutto l’anno, anche se con il Natale alle porte può rivelarsi un dono last minute irrinunciabile per gli amanti delle due ruote. Un buono per l’utilizzo di 2 e-bike elettriche su tutti i percorsi nella Langa del Barolo, nel Roero, nel Barbaresco e in Alta Langa.

  • Electric Bike: Le proposte sul mercato

    Le proposte di bici elettrica sul mercato italiano sono diverse: la Frisbee ad esempio, è tra le marche più conosciute. Prodotta da un'azienda altoatesina, la Tc-mobility, proprietaria anche di altri due marchi, Dinghi e S.A.V, la sua gamma si compone di diversi modelli: Sudtirol, Valentina , Euro 7, Euro tour ed Euro 7 mobility. Tutte le versioni rivelano il possesso di un'avanzata tecnologia. Accumulatori ad acido intrappolato o al litio, sistema di frenata che interrompe immediatamente il funzionamento del motore elettrico ed altri accorgimenti rendono le varie Frisbee molto appetibili. Il marchio Dinghi si caratterizza invece per la produzione di biciclette elettriche più "essenziali. Attraverso la rete di vendita, gestita direttamente dalla Tc-mobility, è altresì possibile smaltire gli accumulatori una volta giunti a fine vita.
    Un'altra marca abbastanza conosciuta è la Cicloone, anch'essa propone diversi modelli: la Reloy ad esempio possiede un motore "brushless" da 250 watt, si ricarica in un tempo che può variare dalle 4 alle 6 ore e può coprire una distanza di 80-100 km, di molto maggiore alle normali esigenze cittadine e pesa circa 23 kg. Stessa cosa vale per la "Max" che vanta però, tra le altre cose, un caricabatterie elettronico ed automatico.

    Fonte: www.tuttogreen.it

  • La bici elettrica "Concept 1865 – Rethinking Materials"

    K'2013, fiera internazionale per la plastica e la gomma, si è tenuta dal 16 al 23 ottobre a Dusseldorf Quest'anno al K'2013 di Dusseldorf, è stato presentato il prototipo di velocipede elettrico realizzato quasi interamente in plastica utilizzando 24 diversi tipologie di materiali, esposto nello stand BASF, fornitore delle resine impiegate nel progetto. Gli unici pezzi in metallo si trovano nei freni, nel motore (integrato nella ruota posteriore) e nei mozzi delle ruote.
    La bici elettrica "Concept 1865 – Rethinking Materials", costruita dallo studio di progettazione Ding3000 si caratterizza per alcune idee innovative, come la batteria removibile collocata sotto la sella, gli pneumatici anti-foratura in poliuretano termoplastico espanso (E-TPU Infinergy) rivestiti con TPU colorato (Elastollan), o i pedali interamente in tecnopolimero (polietersulfone Ultrason), fissati su pedivelle in poliammide caricata vetro (Ultramid D).
    Telaio, forcella e manubrio sono realizzati partendo da materiali compositi con matrice in resina epossidica o poliuretano e rinforzo in fibra di carbonio; materiali tanto leggeri quanto resistenti, impiegati da anni nella produzione di biciclette.
    Degno di nota anche il cerchione della ruota anteriore, realizzato con tecnologia Ultracom, che prevede il sovrastampaggio di una resina termoplastica su un supporto in fibra di carbonio continua impregnata con poliammide o PBT, tecnologia presentata in anteprima a Dusseldorf. Per la ruota posteriore, di dimensioni ridotte, è stata invece selezionata una poliammide caricata fibra vetro (Ultramid). Il prototipo è perfettamente funzionante, anche se difficilmente la bicicletta sarà messa in produzione.

    Fonte: www.polimerica.it

Itinerari

Tuttobike

Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.