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Giovedì, 27 Marzo 2014 00:00

Più bici più piaci

Viaggio semiserio alla scoperta della dueruote perfetta per te: per scardinare impedimenti reali e barriere mentali e pedalare felici in ogni occasione. La bicicletta è libertà: va dappertutto, non inquina, ci fa risparmiare, è salutare e rende felici.

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Argomento trattato:
Venerdì, 14 Marzo 2014 14:00

Velopensieri. Un ciclista fuori dal gruppo

Francesco Ricci è un ciclista singolare perché ha corso le strade di mezzo mondo: la salite del mito del ciclismo, dall’Izoard allo Stelvio, passando per il Mortirolo; e le strade silenziose e sperdute del suo Appennino; ha anche pedalato su strade africane, quelle che scivolano lungo il corso dello Zambesi, sotto lo sguardo indolente di un branco di scimmie.

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Argomento trattato:

Urban trek: dieci passeggiate, a piedi o in bicicletta, esplorando la capitale attraverso le sue aree verdi. E' questo è l'intento di Carlo Coronati, escursionista e maestro elementare, che, per le edizioni Il Lupo, ha scritto "Roma una vera bellezza".

Itinerari da realizzare che svelano una Roma monumentale e silenziosa che si cela dietro le foglie collegando giardini, parchi e stradine silenziose. 10 proposte a 360° che si integrano e si collegano sfruttando al massimo i mezzi pubblici. La prima mossa è spogliarsi degli abiti dell'automobilista, che legge città e collegamenti solo attraverso le grandi arterie, e vestire quelli del camminatore o del biker che dilata il suo tempo e non pensa alla meta, ma si gode lo spostamento.

Ogni percorso presenta una scheda con la lunghezza del percorso, la durata, il punto di partenza e di arrivo, le fermate di metro e bus più vicine, la percentuale di itinerario nel verde e nelle aree urbane, i luoghi di interesse, sempre a metà tra natura e monumenti.

Roma è la città più verde d'Europa. Verdissima, ben oltre le aspettative. Un libro dove trovare un'idea forte e diversa di questa città. Un'idea alternativa di città per chi è ancora curioso e vuole ritrovare il tempo di una chiacchierata e di un incontro non previsto facendosi accompagnare dalle ombre dagli alberi e dagli squarci di azzurro. Una vera bellezza.

Fonte: Repubblica, escursionista.it

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Martedì, 08 Gennaio 2013 15:38

Il sogno di Nenette

Folgorati da un sogno, attraversare mezzo mondo in bicicletta e giungere in Senegal, nel villaggio di Nenette, luogo dove tante associazioni di volontariato hanno realizzato strutture per migliorare la vita dei suoi abitanti. Diciotto persone, un viaggio esaltante un libro che, con le immagini e le parole racconta ciò che hanno vissuto, sentito, sperimentato.

 

"Il sogno di Nenette" spedizione ciclistica Bassano del Grappa - Dakar 2012

(Foto di Carlo Corradin e testo di Alberto Fiorin, Calleidos editore)

Siamo partiti folgorati da un sogno, l'utopia di attraversare mezzo mondo in bicicletta – l'Europa e il Maghreb – per giungere nel cuore dell'Africa nera, in Senegal, nel villaggio di Nenette, luogo dove si sono concentrati gli sforzi di tante associazioni bassanesi di volontariato, che in questi ultimi anni hanno realizzato alcune strutture indispensabili per migliorare la vita dei suoi abitanti, cioè una scuola per l'infanzia (la prima in assoluto nella savana), una scuola elementare, un pozzo alimentato a pannelli solari e un ambulatorio.

Diciotto persone: quindici ciclisti, un fotografo, un motociclista, l'autista del furgone. 6172 chilometri da Bassano del Grappa fino in Senegal in 38 tappe, quattro notti passate in tenda nel deserto, 162 chilometri di media, sette tappe oltre i 200. Tanta fatica, soddisfazione immensa. Un sogno realizzato.

Un viaggio esaltante, non facile, con problemi logistici come l'attraversamento di lunghissimi tratti di deserto, i numerosi bivacchi notturni, i magri lavacri tra le dune con un paio di litri d'acqua a testa, i controlli di polizia in regioni difficili come il Sahara Occidentale o la Mauritania squassate da tensioni e rivolte, gli arroventati chilometri finali, le prime tappe marocchine fredde e bagnate.

Un percorso che si è sviluppato longitudinalmente, come ci fossimo appesi alla fune di un meridiano che ci ha fatto precipitare velocemente nel cuore dell'Africa, dopo aver percorso quasi 2500 chilometri dell'infinito Marocco, valicando la magica linea del Tropico del Cancro.

Con le immagini e le parole di questo libro vogliamo raccontare e condividere ciò che abbiamo vissuto, sentito, sperimentato. E poi – aspetto assolutamente non secondario – attraverso la vendita di questo volume raccoglieremo fondi per poter ulteriormente realizzare un progetto di solidarietà rivolto alle popolazioni incontrate durante il viaggio. A questo obiettivo sono infatti destinati tutti i proventi.

Il sogno di Nenette: un progetto, un viaggio, un libro

Il progetto dura da più di 5 anni ed è stato concepito e messo in piedi dalle scuole elementari di Bassano del Grappa. Esso ha la finalità di aiutare un villaggio della savana africana (Nenette, a 350 km da Dakar) ad avere acqua, scuole, cultura e una migliore assistenza sanitaria; da questo punto di partenza si è costruito un percorso didattico, culturale e formativo complesso e articolato, che ha coinvolto i mondi più disparati. Questo si è concretizzato con l'edificazione della prima scuola d'infanzia nella savana, di una scuola elementare, di un pozzo alimentato a pannelli solari e di un ambulatorio medico.

Per dare maggior risalto al progetto l'Associazione Ponti di Pace, che da anni coniuga la solidarietà con avventure ciclistiche in tutto il mondo [Venezia-Mosca nel 1989, Venezia-Pechino nel 2001, Venezia-Gerusalemme/Betlemme nel 2004, Cairo-Abu Symbel nel 2009] ha organizzato nella primavera del 2012 (16 marzo - 1° maggio) la spedizione da Bassano del Grappa a Nenette allo scopo di inaugurare le strutture finanziate cercando di ampliare la visibilità del stesso, soprattutto al rientro in Italia grazie all'organizzazione di serate specifiche di sensibilizzazione.

15 ciclisti, 1 fotografo, 1 motociclista, l'autista del furgone. 6172 chilometri in 38 tappe, 4 notti passate in tenda nel deserto, 162 chilometri di media, sette tappe oltre i 200. Tanta fatica, soddisfazione immensa. Un sogno realizzato.

Il libro ha lo scopo di comunicare le moltissime esperienze accumulate durante il lungo viaggio, condividerne le emozioni e offrire un oggetto che, attraverso le preziose immagini e gli scritti, possa lasciare una pur labile traccia nell'anima del lettore.

Quello che vedrete è ciò che abbiamo vissuto, sentito, sperimentato e noi cerchiamo di restituirlo e condividerlo. Abbiamo scelto stilisticamente di voler cogliere l'attimo, attraverso gli obiettivi e la penna che raccontano le cose vissute in quell'istante, imprigionate e congelate quasi a volersi fissare nella retina o sedimentare nella nostra memoria. Narrazione – fotografica e descrittiva – quasi diaristica a far sentire le emozioni con la stessa intensità con cui le abbiamo provate, nel tentativo di contagiare il lettore.

Attraverso la vendita di questo volume, prevalentemente fotografico e stampato presso le Industrie Grafiche Vicentine di Costabissara, accoglieremo fondi per poter ulteriormente realizzare un progetto di solidarietà rivolto alle popolazioni incontrate durante il viaggio. A questo obiettivo sono infatti destinati tutti i proventi.

GLI AUTORI

Carlomaria Corradin, fotografo

42 anni, nato a Parma ma vissuto e cresciuto a Cittadella (Pd). Laureato all'Istituto Europeo di Design di Milano, indirizzo fotografico, nella metropoli meneghina è venuto a contatto con numerosi fotografi e stampatori famosi del settore. È un fotografo professionista con molte esperienze anche nel campo dello sport e dell'avventura e ha al suo attivo diverse collaborazioni con importanti aziende.

Ha colto immagini in tutti i continenti. Adesso ha aggiunto l'Africa: il viaggio verso il Senegal, in lento ma perenne movimento, gli ha permesso di fissare fotogrammi e di cogliere momenti intensi del gruppo nel particolarissimo contesto esterno. Il suo sito è: www.carlomariacorradin.it

Alberto Fiorin, cicloviaggiatore

52 anni, nato e residente a Venezia. Gli piace scrivere dei suoi viaggi raccontati in numerosi volumi editi dalla casa editrice Ediciclo. Ha partecipato alle seguenti spedizioni: "Venezia-Mosca 1989" (3000 km in 23 giorni), "Siberia in bicicletta 1990", "Marco Polo 2001" (Venezia-Pechino in bicicletta, 12.000 km, 96 giorni), "Strade di pace 2004" (Venezia Gerusalemme, 4.000 km, 33 giorni), "Venezia Capo-Nord 2007" (4000 km, 31 giorni), "In Egitto con Belzoni, Cairo - Abu Symbel 2009", pro AIL (1300 km).. Nel 2011 ha pubblicato sul sito di "Repubblica" il reportage "Il Giro prima", anticipando di un giorno il giro d'Italia, percorso integralmente in bicicletta. Il suo sito è: www.albertofiorin.it

Fonte: Fiab onlus

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Folgorati da un sogno, attraversare mezzo mondo in bicicletta e giungere in Senegal, nel villaggio di Nenette, luogo dove tante associazioni di volontariato hanno realizzato strutture per migliorare la vita dei suoi abitanti. Diciotto persone, un viaggio esaltante un libro che, con le immagini e le parole racconta ciò che hanno vissuto, sentito, sperimentato.

 

"Il sogno di Nenette" spedizione ciclistica Bassano del Grappa - Dakar 2012

(Foto di Carlo Corradin e testo di Alberto Fiorin, Calleidos editore)

Siamo partiti folgorati da un sogno, l'utopia di attraversare mezzo mondo in bicicletta – l'Europa e il Maghreb – per giungere nel cuore dell'Africa nera, in Senegal, nel villaggio di Nenette, luogo dove si sono concentrati gli sforzi di tante associazioni bassanesi di volontariato, che in questi ultimi anni hanno realizzato alcune strutture indispensabili per migliorare la vita dei suoi abitanti, cioè una scuola per l'infanzia (la prima in assoluto nella savana), una scuola elementare, un pozzo alimentato a pannelli solari e un ambulatorio.

Diciotto persone: quindici ciclisti, un fotografo, un motociclista, l'autista del furgone. 6172 chilometri da Bassano del Grappa fino in Senegal in 38 tappe, quattro notti passate in tenda nel deserto, 162 chilometri di media, sette tappe oltre i 200. Tanta fatica, soddisfazione immensa. Un sogno realizzato.

Un viaggio esaltante, non facile, con problemi logistici come l'attraversamento di lunghissimi tratti di deserto, i numerosi bivacchi notturni, i magri lavacri tra le dune con un paio di litri d'acqua a testa, i controlli di polizia in regioni difficili come il Sahara Occidentale o la Mauritania squassate da tensioni e rivolte, gli arroventati chilometri finali, le prime tappe marocchine fredde e bagnate.

Un percorso che si è sviluppato longitudinalmente, come ci fossimo appesi alla fune di un meridiano che ci ha fatto precipitare velocemente nel cuore dell'Africa, dopo aver percorso quasi 2500 chilometri dell'infinito Marocco, valicando la magica linea del Tropico del Cancro.

Con le immagini e le parole di questo libro vogliamo raccontare e condividere ciò che abbiamo vissuto, sentito, sperimentato. E poi – aspetto assolutamente non secondario – attraverso la vendita di questo volume raccoglieremo fondi per poter ulteriormente realizzare un progetto di solidarietà rivolto alle popolazioni incontrate durante il viaggio. A questo obiettivo sono infatti destinati tutti i proventi.

 

Il sogno di Nenette: un progetto, un viaggio, un libro

Il progetto dura da più di 5 anni ed è stato concepito e messo in piedi dalle scuole elementari di Bassano del Grappa. Esso ha la finalità di aiutare un villaggio della savana africana (Nenette, a 350 km da Dakar) ad avere acqua, scuole, cultura e una migliore assistenza sanitaria; da questo punto di partenza si è costruito un percorso didattico, culturale e formativo complesso e articolato, che ha coinvolto i mondi più disparati. Questo si è concretizzato con l'edificazione della prima scuola d'infanzia nella savana, di una scuola elementare, di un pozzo alimentato a pannelli solari e di un ambulatorio medico.

Per dare maggior risalto al progetto l'Associazione Ponti di Pace, che da anni coniuga la solidarietà con avventure ciclistiche in tutto il mondo [Venezia-Mosca nel 1989, Venezia-Pechino nel 2001, Venezia-Gerusalemme/Betlemme nel 2004, Cairo-Abu Symbel nel 2009] ha organizzato nella primavera del 2012 (16 marzo - 1° maggio) la spedizione da Bassano del Grappa a Nenette allo scopo di inaugurare le strutture finanziate cercando di ampliare la visibilità del stesso, soprattutto al rientro in Italia grazie all'organizzazione di serate specifiche di sensibilizzazione.

15 ciclisti, 1 fotografo, 1 motociclista, l'autista del furgone. 6172 chilometri in 38 tappe, 4 notti passate in tenda nel deserto, 162 chilometri di media, sette tappe oltre i 200. Tanta fatica, soddisfazione immensa. Un sogno realizzato.

Il libro ha lo scopo di comunicare le moltissime esperienze accumulate durante il lungo viaggio, condividerne le emozioni e offrire un oggetto che, attraverso le preziose immagini e gli scritti, possa lasciare una pur labile traccia nell'anima del lettore.

Quello che vedrete è ciò che abbiamo vissuto, sentito, sperimentato e noi cerchiamo di restituirlo e condividerlo. Abbiamo scelto stilisticamente di voler cogliere l'attimo, attraverso gli obiettivi e la penna che raccontano le cose vissute in quell'istante, imprigionate e congelate quasi a volersi fissare nella retina o sedimentare nella nostra memoria. Narrazione – fotografica e descrittiva – quasi diaristica a far sentire le emozioni con la stessa intensità con cui le abbiamo provate, nel tentativo di contagiare il lettore.

Attraverso la vendita di questo volume, prevalentemente fotografico e stampato presso le Industrie Grafiche Vicentine di Costabissara, accoglieremo fondi per poter ulteriormente realizzare un progetto di solidarietà rivolto alle popolazioni incontrate durante il viaggio. A questo obiettivo sono infatti destinati tutti i proventi.

GLI AUTORI

Carlomaria Corradin, fotografo

42 anni, nato a Parma ma vissuto e cresciuto a Cittadella (Pd). Laureato all'Istituto Europeo di Design di Milano, indirizzo fotografico, nella metropoli meneghina è venuto a contatto con numerosi fotografi e stampatori famosi del settore. È un fotografo professionista con molte esperienze anche nel campo dello sport e dell'avventura e ha al suo attivo diverse collaborazioni con importanti aziende.

Ha colto immagini in tutti i continenti. Adesso ha aggiunto l'Africa: il viaggio verso il Senegal, in lento ma perenne movimento, gli ha permesso di fissare fotogrammi e di cogliere momenti intensi del gruppo nel particolarissimo contesto esterno. Il suo sito è: www.carlomariacorradin.it

Alberto Fiorin, cicloviaggiatore

52 anni, nato e residente a Venezia. Gli piace scrivere dei suoi viaggi raccontati in numerosi volumi editi dalla casa editrice Ediciclo. Ha partecipato alle seguenti spedizioni: "Venezia-Mosca 1989" (3000 km in 23 giorni), "Siberia in bicicletta 1990", "Marco Polo 2001" (Venezia-Pechino in bicicletta, 12.000 km, 96 giorni), "Strade di pace 2004" (Venezia Gerusalemme, 4.000 km, 33 giorni), "Venezia Capo-Nord 2007" (4000 km, 31 giorni), "In Egitto con Belzoni, Cairo - Abu Symbel 2009", pro AIL (1300 km).. Nel 2011 ha pubblicato sul sito di "Repubblica" il reportage "Il Giro prima", anticipando di un giorno il giro d'Italia, percorso integralmente in bicicletta. Il suo sito è: www.albertofiorin.it

 

Fonte: Fiab onlus

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La bicicletta è il mezzo di locomozione più semplice, economico ed ecologico mai inventato. Da più di cento anni la sua forma è immutata e la sua meccanica elementare è alla portata di chiunque. In questo volume le informazioni sulle origini, le mode, la letteratura e la sua recente riscoperta e rinascita si accompagnano a un "manuale di officina", nato dall'esperienza quasi decennale di autoriparazione nelle ciclofficine popolari autogestite e completato da disegni tecnici che insegnano a chiunque, anche a chi non è particolarmente dotato per la meccanica, a mantenere in buono stato la propria bicicletta e a restaurare e ridare nuova vita a tutte quelle vecchie abbandonate che, con poche ore di lavoro e alcuni economici ricambi, possono garantire tanti altri anni di felici pedalate. Tra ricordi, esperienze personali, "trucchi" da vecchio ciclista, aneddoti, campioni dimenticati e nuovi ciclisti urbani, alla scoperta delle mille sfaccettature della bicicletta.

 

Titolo: La macchina perfetta. Teoria, pratica e storie della bicicletta

Autore: Pozzo Giò; Maccarana Adriano

Editore: Il Saggiatore (Collana "Opere e Libri")

Anno 2010, pagg. 187, Euro 25,00

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Argomento trattato:
Venerdì, 30 Novembre 2012 12:41

Ciclopista del sole: dal Garda a Firenze (Vol. 2)

Il tanto atteso secondo tratto della Ciclopista del Sole che collega il Garda con Firenze passando attraverso Mantova, Bologna, Pistoia e Prato. Con una variante che raggiunge Modena.

Un paesaggio unico, per viaggi organizzati ma anche weekend fuori porta.

Riprendiamo la Ciclopista del Sole che, dopo essere partita dal Brennero e aver attraversato Trento, il Garda e Verona, adesso raggiunge Firenze. Si tratta di 270 chilometri alla portata di tutti, singoli e famiglie, attraverso un paesaggio incantevole che non stanca mai: boschi leggendari, colline, borghi medievali, città d'arte, antiche strade romane... E' l'Italia delle meraviglie che si scopre pagina dopo pagina, pedalata su pedalata. Da Peschiera del Garda si arriva fino a Mantova seguendo i dolci argini del Mincio; si attraversa il Po a San Benedetto per arrivare a Bologna. Da Bologna si segue un po' la valle del Reno per poi specchiarsi nelle profonde acque dell'Arno e raggiungere Firenze, la città d'arte per antonomasia.

Nella Ciclopista del sole 2 è descritta anche un'importante variante di circa 120 km che raggiunge Modena.

 

Fonte: fiab-onlus

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Argomento trattato:
Venerdì, 16 Novembre 2012 11:49

In bici dalla Siberia a casa

Sono le persone più impensabili a compiere le imprese più memorabili....

 

Tempo fa guardavo su RaiSport il reportage video di un ragazzo inglese in giro per il mondo in bicicletta; le traduzioni in italiano del suo slang storpiavano il suo entusiasmo genuino, rendendolo ridicolo come gli applausi finti degli spettacoli di serie B.

Come fa a fare il giro del mondo uno che non sa nemmeno cambiarsi un raggio? Pensavo tra me e me. E intanto lo seguivo, attendevo le puntate per sapere dove fosse arrivato con la sua incredibile capacità di cacciarsi nei casini.

Poco tempo fa un amico mi regalato il suo libro ed ho cominciato a leggerlo con curiosità; volevo sapere cosa potesse aver spinto un ragazzo mai salito in bici ad affrontare prove così dure, come la Siberia in bici; io di viaggi ne ho fatti tanti e mi sono sempre considerato poco preparato, inadeguato; addirittura in Argentina lo avevo deciso lì per lì di andare sul quel passo di quasi 5000 metri e arrivarci in condizioni precarie, con al seguito una specie di guida a cui avevo dovuto fare da balia mi aveva dato un senso di precarietà che mi aveva quasi fatto desistere.

Eppure leggendo il libro si capisce ancora una volta che non conta l'allenamento, non conta la prestanza fisica ma l'attitudine mentale al viaggio ed all'incontro; ognuno può partire con i propri dubbi o fuggire dalla propria vita, ma quello che riempe di esperienze giorni a volte monotoni e ripetitivi quali possono essere quelli fatti da 100 km in bici è proprio la voglie di conoscere e di misurarsi con gli altri.

Per gli amanti del genere, ma anche per gli altri......

Fonte: Ironelli.it

 

Autore del libro: Rob Lilwall

Editore: Ediciclo - collana: Altre Terre - 2012

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Argomento trattato:
Giovedì, 08 Novembre 2012 12:14

No Bici

"No Bici" è un'analisi ironica del mondo delle due ruote viste da una prospettiva assai diversa dal salutismo e dal rispetto per l'ambiente rappresentato dalla bicicletta.

Per Alberto Fiorillo "Simboli e metafore hanno esageratamente appesantito la macchina più leggera che esista", al punto tale, si spinge l'autore, che "questa ridondanza di significati mi spinge, di tanto in tanto, a sognare città No Bici. O meglio città dove le bici siano unicamente, semplicemente, banalmente mezzi di trasporto". Discuteranno con l'autore l'assessore alla Mobilità Andrea Biancani, il presidente di Legambiente Marche e del circolo Legambiente di Pesaro, rispettivamente Luigino Quarchioni ed Enzo Frulla, e la giornalista Francesca Pedini.

Cosa frena l'uso della bicicletta in città? Gli automobilisti, certo. Risposta facile e scontata. Sono pericolosi, fanno paura, monopolizzano lo spazio disponibile sia quando camminano sia quando stanno fermi. Poi ci sono i sindaci. Anche questa è una risposta facile e scontata, dal momento che i sindaci fanno davvero poco per la mobilità ciclabile. Questo libro, però, punta il dito anche contro una categoria apparentemente al di sopra di ogni sospetto: i ciclisti. Se fossero proprio loro a contribuire all'insufficiente diffusione di questo mezzo di trasporto? In NO BICI Alberto Fiorillo scruta talvolta seriosamente e talvolta con ironia (spesso con autoironia) il caleidoscopico mondo dei pedalatori, le diverse tribù in cui si divide, i suoi vizi, le manie e le fobie arrivando a una conclusione a prima vista paradossale: molti ciclisti - sia tra quelli urbani che tra quelli sportivi, sia tra i cicloviaggiatori che tra i feticisti del mezzo - vogliono rimanere in pochi: solo così il loro pedalare potrà apparire eroico, solo così potranno alimentare la loro epica sfida con l'odiato automobilista, solo così potranno dimostrare a se stessi di essere unici, originali, alternativi.

 

Titolo: NO BICI

Autore: Alberto Fiorillo

Editore: Ediciclo

Prezzo: 14 euro

Fonti: ediciclo; vivere pesaro

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Argomento trattato:
Pubblichiamo le prime pagine del libro "La mia bici va a potassio. Milano-Roma a due banane all'ora" di Albano Marcarini, nelle migliori librerie dal 5 aprile 2012.

 

90. Avvertenza prima di uscire da casa

Ogni giorno che uso la bicicletta, prima di uscire di casa, oltre a gonfiare bene le gomme, devo tenere a mente questo dato. In quarant'anni la densità dei veicoli a motore sulle strade italiane è aumentata del 178%. Nel 1970 c'erano 81 veicoli per ogni chilometro di strada, oggi ce ne sono 225. Nel medesimo periodo la rete stradale è aumentata solo del 34%. In questo senso, se mi può confortare, non sarò mai solo sulla strada. Magari un po' indifeso. Come se fossi nudo, di fronte a persone corazzate.

89. La strada

Una volta tanto non sono state le città, pure belle, o i monumenti, pure importanti, ma è stata la strada. Lei è stata la protagonista di questo viaggio da Milano a Roma. Sì, perché la strada, soprattutto certe strade, non sono un nastro d'asfalto, ma sono storia, cultura, incontri, personaggi, cibi, paesaggi. La strada è la vita di un Paese lungo e stretto come il nostro. Penso, ed è un paradosso, che l'auto mi abbia a lungo rubato le strade. Le percorre ma non le ama. La bicicletta mi restituisce questo patrimonio. Devo conservarlo. Il pedale mi riconsegna il senso e la dimensione reale dello spostamento da un luogo all'altro, con i tempi, le pause, gli allunghi e le impennate. Questa è una velocità vera e non fittizia, non alta e neppure bassa, ma dolce. Mi dà il tempo e il piacere di (ri)leggere i nomi dei luoghi e delle vie per cercare di risalire al loro significato profondo, mi permette di contare i cipressi uno a uno, le vigne una dietro l'altra o gli ulivi nei campi o le nuvole che scorrono nel cielo. Capire perché, lungo la strada che ci arriva, un paese sta sopra un colle oppure si nasconde in basso, fra le ombre della valle. Così facendo, o meglio, così andando anche la fatica ha un senso e si giustifica perché i miei avi, che costruirono quelle strade, non erano spreconi ma sapevano esattamente dosare i tracciati a seconda del bisogno. Alcune strade, le "vecchie" strade, si sposano al paesaggio e all'orografia senza offese e ingiurie. Mi dicono che il territorio non è vuoto, ma è lo spazio del vento e del sole, dei bei profumi e anche dei meno nobili odori, del verde dei boschi e del giallo dei campi, dei lontani orizzonti crestati o confusi nel caos nerastro di una tempesta in arrivo. «La strada viaggia già da sé», dice il gazzettista Marco Pastonesi, a me l'infinito piacere di conoscerla. Fortunatamente il ciclista ha ancora un tesoretto di belle strade, che le auto trascurano perché strette o tortuose. Di fronte all'incedere del brutto, pedalare il più possibile lontano da una strada trafficata significa ritrovarmi. In questo caso l'azione del pedalare opera come una specie di dinamo rigenerante. Più pedalo, più il mondo si abbellisce. È una constatazione che vi prego di fare e vi accorgerete quanto è vera. Tutte le strade hanno un nome, le più povere hanno almeno un numero. Mi riprometto di ricordare nomi e numeri delle strade per poterle distinguere l'una dall'altra. Infatti, non esistono due strade uguali. Ognuna ha pregi e difetti, bellezze e lati da nascondere esattamente come gli umani. La strada è figlia dell'uomo fin da quando, in origine, alcuni cacciatori nomadi presero a seguire le tracce delle loro prede, facendo una pista, poi un sentiero, infine una strada.

Fonte: ediciclo

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Argomento trattato:
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