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Giovedì, 21 Gennaio 2016 16:30

L’Università per “studiare” la bicicletta

L’università apre alla bici, non è uno slogan pubblicitario, ma quanto emerge dal nuovo corso per l’istituzione di nuove figure professionali e strategiche per lo sviluppo di economie sostenibili.

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Venerdì, 08 Gennaio 2016 13:34

Arriva Aurore: pannello solare per biciclette

La bici si avvicina sempre di più alle esigenze dei bikers. Dopo le dinamo che accumulano energia per piccoli dispositivi elettronici come: tablet e smartphone, arriva Aurore: il pannello solare in grado di alimentare oltre allo smartphone e al tablet, casse preamplificate, computer portatili e piccole borracce refrigerate.

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Mercoledì, 07 Ottobre 2015 15:08

Fa’ la cosa giusta! Salta in sella

L’edizione torinese di Fa’ la cosa giusta 2015, in programma sabato 16 e domenica 17 regala ampio spazio alle due ruote, con una serie di incontri e laboratori sulla mobilità sostenibile e dolce.

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Mercoledì, 04 Giugno 2014 10:41

25 cent. a km per andare in bici al lavoro

E' quanto propone il Ministro dei trasporti transalpino Cuvillier, attraverso un post sul proprio blog. L'incentivo fa parte di una sperimentazione che durerà sei mesi e intende convincere i lavoratori ad andare in bici in ufficio o in fabbrica.

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Lunedì, 14 Aprile 2014 09:44

European Cycling Challenge 2014

E’ ufficiale! Anche le zona Ovest di Torino parteciperà allo European Cycling Challenge, la competizione a squadre dedicata ai ciclisti urbani che si svolgerà dall'1 al 31 maggio 2014. Oltre al divertimento, l’iniziativa vuole sensibilizzare all'uso della bicicletta durante gli spostamenti urbani.

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Lunedì, 07 Aprile 2014 16:00

La ciclabilità non decolla

La mobilità sostenibile non sembra a misura di due ruote. Eppure bike sharing e piste ciclabili in molti capoluoghi non mancano, ma la mobilità sostenibile a pedali non funziona.

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Mercoledì, 19 Febbraio 2014 00:00

Per un'Italia a pedali

Attraversare l’Italia intera in bicicletta, usufruendo di una rete nazionale per le due ruote lunga almeno 20 mila chilometri e di una serie di servizi agevolati nelle stazioni, nei porti e negli aeroporti. È quanto si ripropone di portare a compimento un ambizioso disegno di legge, elaborato dal Gruppo interparlamentare sulla mobilità ciclistica.

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Legambiente e Fiab Grossetociclabile continuano l'impegno con costanza e determinazione sul fronte della sicurezza e della mobilità sostenibile, a maggior ragione dopo gli incidenti mortali accaduti negli ultimi anni. Nel capoluogo maremmano si vedono chiari passi avanti sulla mobilità sostenibile. "Apprezziamo i passi in avanti fatti dall'amministrazione comunale sulla mobilità sostenibile: dal nuovo limite di velocità di 30 km l'ora - afferma Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente - e i quattro attraversamenti stradali rialzati istituiti su viale della Repubblica alla decisione (presa da sindaco e assessori) di proibirsi l'entrata nella Ztl del centro storico con le proprie auto, o ancora al piano di car e bike sharing che prevede il noleggio di 11 quadricicli e 13 biciclette a pedalata assistita entro la fine del 2013. Adesso però bisogna continuare così ed estendere la Ztl a tutto il centro cittadino, mettere in sicurezza i tratti più pericolosi ed estendere la rete ciclabile in città e frazioni. In questo modo si riesce ad abbattere le emissioni climalteranti, abbassando l'inquinamento e rendendo al tempo stesso la città più vivibile, pulita e sicura. Tutto questo per cercare di rispondere alle esigenze dei cittadini sulla mobilità, trasformare la Maremma in un laboratorio sulla mobilità sostenibile, per il quale da tempo stiamo lavorando senza sosta anche noi". "Abbiamo richiesto con forza il limite di 30 km orari per viale della Repubblica - spiega Angelo Fedi, Presidente Fiab Grossetociclabile - e siamo felici che la richiesta sia stata accolta. Il Comune non deve però fermarsi qui perché sono ancora molti gli interventi necessari per garantire un minimo di sicurezza alla mobilità ciclabile di Grosseto. Bisogna rivedere i punti più critici, tramite la messa in sicurezza degli attraversamenti e la riduzione dei limiti di velocità a 30 km/h. Questa è l'unica strada per evitare di mettere altre "bici bianche". Le zone che maggiormente necessitano d'intervento sono: gli attraversamenti in zona Quattro Strade, quelli nei pressi di Piazza della Libertà, di Via Senese nei pressi del Villaggio Curiel e dell'Ospedale, la percorrenza da e verso la Stazione, tutta la viabilità su Via Giusti e Via Telamonio. Inoltre, all'intersezione di via Giulio Cesare con Via del Tiro a Segno è prevista una rotatoria, potrebbe essere l'occasione buona per dare continuità all'adiacente vecchia pista ciclabile".

Fonte: legambiente

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Nella città di Prato operano ormai da molti anni numerose associazioni amiche della bicicletta che, pur da punti di vista diversi, sono particolarmente sensibili al tema della salvaguardia dell''ambiente e della mobilità sostenibile e si impegnano, con specifiche modalità di azione, per costruire una città più rispettosa della propria storia e delle bellezze paesaggistiche del territorio, nella quale le diverse modalità di traffico possano integrarsi garantendo a tutti standard di sicurezza adeguati e una qualità di vita pari a quella delle più moderne città europee. Accanto ad associazioni di tradizione come Fiab, Wwf e Legambiente, a realtà radicate nella tradizione del ciclismo sportivo e del cicloturismo come Uisp, Ac Pratese 1927, Medici Pratesi e Coppini Sport, ad iniziative legate alla cultura del viaggio e al mondo dei "bike messengers" come Libreria Il ManuAle ed Ecoposta, si sono imposti all''attenzione in questi ultimi anni gruppi di giovani con la passione del collezionismo ciclistico come Pif-Prato in Fissa, e infine è esploso in modo prepotente l''arcipelago variegato dei social network che anche nella nostra città ha visto emergere blog dedicati alla mobilità 'dolce' come "La filosofia va in bicicletta", "Prato Ciclabili", "Pista ciclabile del Bisenzio".
Per dare maggiore visibilità ed efficacia all''impegno di quanti operano all''interno di queste realtà è nato Prato Città in bicicletta, un network di associazioni e di cittadini convinti che solo unendo le forze si può diffondere la cultura della bicicletta, sollecitare le istituzioni a realizzare interventi di politica urbanistica adeguate ai tempi, favorire forme sempre più diffuse di mobilità intermodale, che puntino in modo privilegiato sul trasporto pubblico, le isole pedonali, gli itinerari ciclabili protetti, il transito delle biciclette nelle corsie preferenziali e nei sensi unici, la moderazione del traffico automobilistico con introduzione di zone con limite di velocità a 30 km/ora.
Fin da ora è attivo un blog Prato Città in Bicicletta, per il momento ospitato all'indirizzo http://pratociclabili.teo-soft.com/ nel quale è possibile trovare raccolte in un unico format aggiornato tutte le informazioni che compariranno sui siti internet e Facebook dei soggetti che partecipano al progetto. Una vetrina completa e aggiornata di tutto quello che a Prato, in Italia e nel mondo viene pubblicato sul tema della mobilità.
Fonte: www.tvprato.it

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Mercoledì, 23 Ottobre 2013 08:41

UniBike: Universita' della Bicicletta di Bologna

life.wired.it Piccole università di ciclismo crescono. Con tanto di specializzazione nell’offerta formativa. A dare il via a questo fenomeno è stato il Libero ateneo del ciclismo urbano di Roma, seguito a ruota da Unibike, nata e maturata in una città, Bologna, che l’università ce l’ha nel dna. “ Per molti di noi andare in bicicletta è la cosa più normale del mondo”, racconta a Wired, Simona Larghetti, Sui Simo nella bike community, una delle organizzatrici di Unibike e anima bolognese di Salvaiciclisti. “ Un giorno ci siamo chiesti: come mai non è così per tutti? Abbiamo cominciato a riflettere sui possibili deterrenti e ci siamo resi conto che, spesso, si rinuncia alla bicicletta per mancanza di informazioni. Perché non si sa come fare, sostanzialmente. Per rispondere a questo bisogno è nata Unibike”.  L’ateneo bolognese, nel giro di una anno, ha già organizzato tre corsi, andando a calibrare sempre di più l’offerta in base alle esigenze cittadine. Il capoluogo emiliano è una città relativamente piccola, con una solida tradizione ciclistica e una popolazione studentesca, spesso proveniente da fuori città, che ha nella bicicletta un mezzo di trasporto ideale. “ Proprio per questo, credo che dovrebbe essere l’università stessa a farsi carico di quello che oggi facciamo noi”, continua Sui Simo. “ La mobilità dovrebbe essere una priorità del diritto allo studio, esattamente come lo è la casa. Uno studente al primo anno difficilmente sa come muoversi in città, che tipo di servizi ci sono, quali sconti sono previsti per gli abbonamenti ai mezzi pubblici. Tutto questo, in futuro, potrebbe diventare un fattore importante al momento di scegliere dove andare a studiare”.
Con l’inverno alle porte, non poteva mancare un corso dedicato ai quei ciclisti che non intendono mollare la loro affezionata due ruote neppure durante i mesi più freddi. Si chiama Resta in sella!, quattro appuntamenti – il primo è stato sabato scorso – per scoprire i segreti della guida e dell’abbigliamento invernale, qualche dritta meccanica e le nozioni di base per la manutenzione. Ma non solo. Siccome dall’esperienza c’è sempre da imparare, il corso prevede anche un modulo Community, curato da Paolo Pinzuti, ideatore di Salvaiciclisti, per fornire spunti e suggerimenti su come fare rete. Invece con Bibi Bellini, coordinatore regionale della Federazione italiana amici della bicicletta, si approfondiranno i temi dell’intermodalità, vale a dire quelle soluzioni intelligenti che prevedono l’uso della bicicletta insieme a quello di altri mezzi di trasporto, tipicamente il treno, ma anche il bus o l’auto provata.
Gli spunti per questi temi vengono soprattutto dalle nostre esperienze personali”, conclude Sui Simo. “ Salvaiciclisti mi ha permesso di conoscere tantissime persone e, grazie a questi incontri, ho fatto scoperte preziose. Per esempio le cargo-bike, le biciclette da carico, con cui una signora accompagnava a scuola i suoi figli. Adesso me ne sto per comprare una e la userò per scarrozzare i tre bambini a cui faccio da baby sitter”. E i temi individuati da Unibike devono essere azzeccati visto che in classe sono arrivate fino a 120 persone alla volta.
Per quanto riguarda Resta in sella! la formula prescelta è quella del seminario, con un numero massimo di 40 partecipanti (per informazioni e prenotazioni scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). Tutte le lezioni, comunque, sono in streaming sul canale YouTube di Unibike Bologna. Come dire: le università della bicicletta si sono già attrezzate per la formazione a distanza. E magari queste lezioni farebbero bene anche a qualche funzionario amministratore pubblico.

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