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Giovedì, 18 Luglio 2013 12:23

Arezzo. Piu’ bici corrispondono a meno incidenti

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30 km/h, e’ questa la velocità che dovranno tenere le automobili e i motorini in transito per le vie del centro di Arezzo. Da oggi la zona interna alle mura medicee verrà contrassegnata da appositi cartelli con evidenziata la velocità consentita. I cartelli verranno posizionati in viale Buozzi immediatamente dopo l’incrocio con l’ingresso al cimitero; a Porta Trento e Trieste; in via Guadagnoli nei pressi della telecamera Ztl; all’’ingresso di via Niccolò Aretino dopo la svolta da viale Michelangelo; in Piazza della Repubblica dove è la fermata degli autobus; davanti alla ex Bastanzetti all’altezza dell’ingresso via Petrarca – via Fra Guittone; a Porta San Lorentino; a Porta San Clemente. Nel gergo del codice della strada si parla proprio di “Zona 30” per indicare le aree dove è in vigore questa moderazione del traffico che abbassa ulteriormente i consueti 50 km previsti dal codice in ambito urbano. Una scelta improntata sia ad una maggiore sicurezza per pedoni e ciclisti che potranno muoversi con maggiore agilità all’interno dell’area e sia per ottimizzare l’impatto ambientale. “Preciso innanzitutto che noi non istituiamo nuovi limiti di velocità perché esisteva una vecchia delibera che già imponeva tale condizione – spiega Franco Dringoli, assessore alle opere pubbliche del Comune di Arezzo – Ma ora vogliamo seriamente qualificare il centro urbano come area dove sia possibile registrare varie forme di mobilità e di sviluppo sostenibili. La minore velocità permette una migliore convivenza tra auto, biciclette e pedoni e fa registrare una diminuzione nel consumo di carburante e, conseguentemente, delle emissioni inquinanti. La moderazione della velocità porta a una diminuzione degli incidenti e anche quelli che si verificano hanno indici di gravità inferiori. Questo percorso lo abbiamo fatto all’interno di uno dei progetti del Piuss, in particolare quello sulla scenografia urbana che coinvolgeva la cartellonistica”. Particolarmente soddisfatto anche il presidente della Fiab Giovanni Cardinali“. Questa è una campagna promozionale che deve ricordarci una cosa semplice e in apparenza paradossale – spiega Cardinali  - se andiamo più lentamente arriviamo prima. Poi c’è un dato molto significativo: se un’auto investe un pedone o un ciclista a 30 chilometri all’ora il 90% delle persone coinvolte non muore, un sinistro del genere equivale a cadere da un primo piano. A 50 chilometri all’ora invece quasi il 100% dei coinvolti muoiono ed è come buttarsi dal terzo piano. Una delle prime città europee che ha fatto esperienza di zone 30 in tutti i quartieri residenziali è Barcellona: nel 2012 le statistiche dicono che in tre anni è diminuito del 29% il numero dei feriti generici e del 34% quelli alle intersezioni”.

Fonte: www.arezzonotizie.it

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