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Martedì, 23 Luglio 2013 08:48

I vantaggi della bicicletta per la tua salute

Un bel giro in bicicletta ci può offrire importanti benefici sia per il nostro stato fisico che mentale. Le due ruote sono lo svago ideale che consente a chiunque, dai bambini agli anziani, di rimanere in ottima salute senza dover per forza sottoporsi a massacranti allenamenti. Le due ruote sono uno sport aerobico e quindi indicato per chi vuole perdere peso. Il nostro organismo comincia a bruciare i grassi dopo circa 20-25 minuti di attività fisica. Le calorie bruciate dipendono dall’intensità della pedalata, dalla lunghezza e dalla difficoltà del percorso. Ad un buon ritmo si bruciano circa 400 calorie all'ora. Solo con un'attività regolare ed una corretta alimentazione è possibile perdere peso. Inoltre, grazie alla bici, specie se praticata a livello agonistico, i giovani aumentano l’autostima ma anche per gli adulti e gli anziani i benefici psicologici sono tanti. Andare in bici, ad esempio, può aumentare la socializzazione e prevenire la depressione. Inoltre, come lo sport in generale, il ciclismo fa produrre all’organismo le endorfine, gli ormoni del buon umore. Perché l’andare in bici porti realmente tutti questi benefici alla nostra salute, è necessario un esercizio di almeno 20 minuti, pertanto gli esperti consigliano di andare in bici per 45 – 60 minuti, almeno 3 volte alla settimana.

Elenchiamo i benefici che comporta andare in bicicletta

1 – Andare regolarmente in bicicletta, riduce del 50 % il rischio di infarto.

2 – Riduce il colesterolo LDL (quello cattivo).

3 – Adottando la postura corretta in sella (con il busto leggermente inarcato in avanti) e muovendo correttamente le gambe, si rafforza la zona lombare e si previene la comparsa di ernie del disco.

4 – Si stimolano i muscoli delle vertebre dorsali.

5 – Il 75% del peso corporeo si scarica sul sellino, riducendo così il carico sulle ginocchia.

6 – Ad ogni pedalata, i fagociti (le cellule che mangiano i batteri) si muovono e questo aiuta a rafforzare il sistema immunitario.

7 – Il cervello si ossigena e questo gli permette di pensare con una maggiore chiarezza, liberandolo dallo stress.

8 – Alcuni studi hanno dimostrato che le persone che vanno regolarmente in bicicletta, soffrono meno di disturbi psicologici e hanno meno possibilità di deprimersi.

9 – Andare in bici rende felici: libera endorfine (come del resto, ogni tipo di esercizio fisico).

10 – Pedalare stimola la circolazione.

Fonte: whe2.elobot.it

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Martedì, 23 Luglio 2013 08:47

Le caratteristiche delle biciclette orizzontali

Per i viaggiatori su ruote uno degli aspetti principali del proprio mezzo è quello riguardante il comfort. Se poi parliamo di biciclette, sono estremamente rilevanti anche le caratteristiche dinamiche del mezzo e l’efficienza della trasmissione. Le biciclette orizzontali (o recumbent) sono molto indicata per il cicloturismo. Le recumbent (ovvero “sdraiato”) costituiscono una famiglia di biciclette in cui i pedali e la sella non sono collocati sull’asse verticale, bensì su quello orizzontale.

Questo comporta i seguenti benefici:

   la seduta diventa una vera e propria poltroncina, evitando così irritazioni e dolori perineali;

   le braccia non devono sostenere il peso del corpo, quindi i polsi non vengono sollecitati;

  le recumbent hanno generalmente un profilo più basso delle biciclette verticali, il che spesso si traduce in una minore resistenza aerodinamica.

In pratica abbiamo una bici che permette di percorrere chilometri su chilometri senza che il peso del ciclista si carichi sulla colonna vertebrale o altre parti “delicate”. La posizione distesa inoltre permette di far forza sulla schiena, trasformando la pedalata in un esercizio di squat, laddove con una bicicletta verticale ci si dovrebbe alzare in piedi sui pedali. Questo va nettamente a favore dei ciclisti più leggeri. Per quanto riguarda l’aerodinamica possiamo fare queste considerazioni: a basse velocità l’energia spesa dal ciclista serve a superare le resistenze meccaniche, ma per velocità superiori ai 12 km/h tutto l’incremento di energia va “sprecato” in resistenza aerodinamica. Pensate che Fred Rompelberg è riuscito a raggiungere con una bicicletta verticale la folle velocità media di 268.831 km/h mettendosi in scia dietro uno speciale dragster che gli annullava quasi completamente l’attrito con l’aria.

Per contro le recumbent presentano anche degli svantaggi:

   hanno dimensioni e pesi generalmente più elevati delle biciclette verticali;

   hanno una catena molto più lunga. Questo comporta che ci siano guide e rinvii che vanno a ridurre l’efficienza meccanica del mezzo;

   risentono maggiormente delle asperità del fondo stradale;

   hanno prezzi piuttosto elevati.

I primi due punti stanno a significare una semplice cosa: che se il pianura ed in discesa le recumbent hanno prestazioni decisamente superiori alle altre biciclette (essendo ambiti in cui il principale dispendio di energie è di tipo aerodinamico), in salita sono svantaggiate a causa delle resistenze meccaniche e del peso. In presenza di fondo stradale rovinato, con una bici verticale il ciclista può sollevarsi sulle proprie gambe ed attutire le vibrazioni e gli scossoni. Sulle recumbent ovviamente non si può. Benché ne esistano anche di ammortizzate, le biciclette orizzontali sono mezzi che si trovano a proprio agio su strade ben asfaltate. Un discorso che non abbiamo ancora affrontato è quello sulla sicurezza. Cadere da una recumbent è molto meno traumatico che cadere da una bici verticale, poiché il ciclista si trova più in basso. Anche la posizione assunta su questo tipo di mezzo riduce la possibilità di battere la testa in caso di collisioni. Ma anche sulla sicurezza ci possono essere dei contro: una minore visibilità ed una minore familiarità col mezzo nelle partenze e nelle fermate di emergenza. Tuttavia questi inconvenienti sono relativi: la scarsa visibilità è compensata dalla stravaganza del mezzo, mentre la familiarità si acquisisce con un po’ di allenamento.

Fonte: www.partireper.it

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In relazione al progetto di pedonalizzazione di Via dei Fori Imperiali a Roma, il Vice presidente nazionale FIAB Marco Gemignani dichiara: "Avere un sindaco di una città come Roma che usa quotidianamente la bicicletta sia come mezzo di trasporto personale che per gli spostamenti ufficiali è qualcosa di importante e che apprezziamo molto. Ma forse proprio per questo, sul progetto di pedonalizzazione di Via dei Fori Imperiali, i cui lavori stanno per cominciare, ci aspettavamo di più".
"Pur condividendo l'obiettivo finale - prosegue il vice presidente FIAB - di chiudere completamente alle auto via dei Fori Imperiali, dispiace molto dover affermare - come pure evidenziato dal Coordinamento Roma ciclabile - che è mancato completamente il coinvolgimento effettivo delle associazioni dei ciclisti urbani, vale a dire di coloro che ogni giorno usano la bicicletta per spostarsi a Roma da un capo all'altro e che, in base alle loro competenze ed esperienze, possono apportare un positivo contributo".
Ma non è tutto. Relativamente all'intervento del Comune, le soluzioni tecniche a favore dei ciclisti sono insufficienti.
"Il progetto di chiusura al traffico di via dei Fori Imperiali - spiega Marco Gemignani - prevede il senso unico su via Labicana verso via Merulana, e l'introduzione del limite di velocità di 30 Km/h. Va benissimo. Ma senza alcun elemento di moderazione del traffico, vale a dire di modifica della carreggiata tale da indurre gli automobilisti a rallentare la velocità e a guidare con più attenzione verso gli altri utenti non motorizzati - come peraltro l'esperienza europea insegna - l'uso promiscuo della strada anche da parte dei ciclisti non potrà avvenire in condizioni di sicurezza. Altrimenti è necessaria una pista ciclabile in sede propria".
"Inoltre - prosegue il vice presidente della FIAB - con l'introduzione del senso unico per tutti i mezzi indifferentemente, i ciclisti saranno ancora una volta penalizzati. Infatti, mentre le auto potranno individuare un percorso alternativo per andare in senso opposto, la stessa cosa non sarà possibile per le bici, anche per ragioni orografiche. Allora chiediamo al Sindaco di prevedere su via Labicana il doppio senso di marcia per le bicicletta."
"Ricordiamo - conclude Gemignani - che secondo il Ministero Infrastrutture e Trasporti è possibile introdurre il doppio senso per le biciclette quando si è in presenza di "strade larghe almeno 4,25 metri, in zone con limite di 30 km/h, nelle zone a traffico limitato e in assenza di traffico pesante". Mancando il progetto del Comune di interventi di moderazione del traffico per garantire l'effettiva velocità a non oltre i 30 Km/, allora chiediamo piste ciclabili protette in entrambi i sensi di marcia oppure un'unica pista ciclabile a doppio senso di marcia su un lato della carreggiata, facendo poi attenzione alla sicurezza dei ciclisti negli attraversamenti degli incroci. Insomma non basta un segnale stradale per favorire la circolazione sicura di chi si muove in bicicletta. A Roma così come in qualunque altra città".
Forse si è ancora in tempo per modificare il progetto? Da un sindaco ciclista la FIAB si aspetta di si.Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)
Tel. +39 3200313836
Fax +39 0805236674
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Venerdì, 19 Luglio 2013 10:03

Torino. Il pericolo corre sulle due ruote

Il 18 luglio a Torino, davanti al palazzo del Comune, l’associazione Bike Pride ha organizzato la manifestazione: “Nel giorno dalla scomparsa di Gianmatteo Gerlando”; il ragazzo di 28 anni investito e ucciso su un attraversamento ciclabile mentre si recava al lavoro.. Proprio nel capoluogo piemontese, solo pochi giorni fa un ragazzo di 24 anni, Christian Ascolese, è stato falciato su un marciapiede da un coetaneo ubriaco al volante. Un episodio che “testimonia come la sicurezza di pedoni e ciclisti sia ancora un tema sottovalutato. La velocità e una cultura che privilegia le auto come uniche utenti della strada, continuano a mettere a repentaglio la vita di chi si muove con altri mezzi”, commentano i membri dell’associazione. I dati dell’ultimo Rapporto ACI-Istat sugli incidenti stradali, pubblicato lo scorso ottobre, danno l’idea della gravità del fenomeno. Nel 2011 sono morti 282 ciclisti, quasi uno al giorno, e ne sono rimasti feriti più di 16.000. Non va meglio per i pedoni, l’altro “soggetto debole” della strada: in un anno i morti sono 589, i feriti oltre 21.000. “Con qualche anno di ritardo, ci si sta avvicinando al dimezzamento delle morti rispetto al 2001 (-45%) chiesto dall’Unione Europea. Questo dato è però sempre più sbilanciato verso le quattro ruote (-56%, dimezzamento abbondantemente superato) a scapito dell’utenza debole (-37% pedoni, -13% ciclisti, – 30% motociclisti)”, fa notare Edoardo Galatola, responsabile Sicurezza di Fiab. Per il terzo anno consecutivo, caso unico in Europa, nel 2011 i morti nell’utenza debole hanno superano quelli delle auto. In particolare, “i ciclisti sono l’unico segmento che ha visto un incremento seppur minimo di morti rispetto al 2010 (282 contro 263), ma anche per pedoni e motociclisti la riduzione è stata minima”. Nell’insieme, però, c’è una nota positiva: “Questo dato non va letto in valore assoluto, ma rapportato agli spostamenti. Poiché questi sono aumentati, l’incidentalità per chilometro percorso è diminuita”.

Fonte: www.greenews.info

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Minicicloraduno annuale degli ADB di Siena il 6-7-8 Settembre 2013 a Pienza città di PAPA PIO II ( la città ideale) posta al centro del grande parco della val d’Orcia sito Unesco dal 2 luglio 2004. Pienza è una città nata con il Papa e da lui pensata insieme al Rossellino, ha delle piazze, dei palazzi, delle chiese meravigliosi voluti proprio dal PAPA per costruire la “città ideale”. Il Cicloraduno proverà a far conoscere ai partecipanti oltre ai paesi di Pienza, S.Quirico, Montepulciano etc. il territorio della val d’Orcia con i sui scorci mozzafiato, i suoi paesi pieni di storia e di tradizioni ,le sue pievi , gli affreschi del Sodoma e quanto altro di meraviglioso si trova in questa parte della Provincia di Siena. I percorsi saranno tre come sempre , uno facile, uno lungo su strada ed uno mountain-bike per strade sterrate sia il sabato che la domenica mattina, la sera cene in trattorie tipiche con i prodotti tipici dei luoghi.

Locandina PDF con il programma

Programma e info sulle strutture ricettive nel sito FIAB AdB di Siena

Fonte: Fiab Siena

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Venerdì, 19 Luglio 2013 08:51

Gaston. La citta’ a misura di bicicletta

Nella città di Gaston l’aria è pulita, l’energia è rinnovabile, gli abitanti vivono a stretto contatto con il territorio circostante e non rinunciano mai a una bella passeggiata o a una pedalata in compagnia. Nella città delle biciclette la natura è protagonista e crea un equilibrio perfetto tra architettura e ambiente, ricavando ogni risorsa nel pieno rispetto del paesaggio. Questo luogo green esiste davvero, non è un’utopia. Basta andare in South Carolina, nella contea di Lexingtoun e cercare la città di Gaston, alias Bicycle City: qui le auto sono assenti, le strade sono sgombre da veicoli a motore e fabbriche inquinanti e sono attive solo fonti di energie rinnovabili, grazie agli impianti eolici e solari presenti sul territorio e agli edifici ad alta efficienza energetica. Il progetto della città sostenibile ha preso il via nel 2010, dopo anni di studi e ricerche risalenti agli anni Novanta per ottimizzare al meglio l’organizzazione e l’impianto urbano, in modo da favorire lo sviluppo della mobilità sostenibile come stile di vita. La collocazione strategica è stato il primo requisito che ha portato a scegliere la contea di Lexington come base da cui partire: vicina a luoghi di interesse come la College Town of Columbia o la stazione ferroviaria, sorge in un luogo pieno di risorse naturali, come ad esempio il fiume Columbia, dove si sono sviluppati i mercati contadini dello stato. Inoltre la varietà del paesaggio (mare, fiume, lago e montagne sono raggiungibili in poco tempo) permette di ottimizzare ogni tipo di attività ecofriendly e lo dimostra la bella pista ciclabile del Three Rivers Greenway che percorre gli argini del fiume. I cittadini della Bicycle City sono promotori di uno stile di vita sano e attento all’ambiente e allo stesso tempo usufruiscono di tutti i servizi presenti sul territorio, senza rinunciare a nessuna comodità. E per chi non è ancora pronto a rinunciare all’automobile per i grandi spostamenti, la periferia di Gaston mette a disposizione un ampio parcheggio.

Fonte: www.metaefficient.com www.sorgeniaecopensiero.it

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Venerdì, 19 Luglio 2013 08:51

Gaston. La citta’ a misura di bicicletta

Nella città di Gaston l’aria è pulita, l’energia è rinnovabile, gli abitanti vivono a stretto contatto con il territorio circostante e non rinunciano mai a una bella passeggiata o a una pedalata in compagnia. Nella città delle biciclette la natura è protagonista e crea un equilibrio perfetto tra architettura e ambiente, ricavando ogni risorsa nel pieno rispetto del paesaggio. Questo luogo green esiste davvero, non è un’utopia. Basta andare in South Carolina, nella contea di Lexingtoun e cercare la città di Gaston, alias Bicycle City: qui le auto sono assenti, le strade sono sgombre da veicoli a motore e fabbriche inquinanti e sono attive solo fonti di energie rinnovabili, grazie agli impianti eolici e solari presenti sul territorio e agli edifici ad alta efficienza energetica. Il progetto della città sostenibile ha preso il via nel 2010, dopo anni di studi e ricerche risalenti agli anni Novanta per ottimizzare al meglio l’organizzazione e l’impianto urbano, in modo da favorire lo sviluppo della mobilità sostenibile come stile di vita. La collocazione strategica è stato il primo requisito che ha portato a scegliere la contea di Lexington come base da cui partire: vicina a luoghi di interesse come la College Town of Columbia o la stazione ferroviaria, sorge in un luogo pieno di risorse naturali, come ad esempio il fiume Columbia, dove si sono sviluppati i mercati contadini dello stato. Inoltre la varietà del paesaggio (mare, fiume, lago e montagne sono raggiungibili in poco tempo) permette di ottimizzare ogni tipo di attività ecofriendly e lo dimostra la bella pista ciclabile del Three Rivers Greenway che percorre gli argini del fiume. I cittadini della Bicycle City sono promotori di uno stile di vita sano e attento all’ambiente e allo stesso tempo usufruiscono di tutti i servizi presenti sul territorio, senza rinunciare a nessuna comodità. E per chi non è ancora pronto a rinunciare all’automobile per i grandi spostamenti, la periferia di Gaston mette a disposizione un ampio parcheggio.

Fonte: www.metaefficient.com www.sorgeniaecopensiero.it

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E' stato stampato in italiano e in inglese il road-book, prodotto in collaborazione con la FIAB, del tratto pugliese della Ciclovia Adriatica, ovvero il percorso per cicloturisti n° 6 della rete ciclabile nazionale Bicitalia (già presente sul sito www.bicitalia.org) che attraversa da nord a sud l’intera regione, dal confine con il Molise al Capo di Santa Maria di Leuca. L’iniziativa è dell'Assessorato alle Infrastrutture Strategiche, Mobilità e Lavori Pubblici della Regione Puglia. La pubblicazione, quale ideale strumento di promozione della mobilità ciclistica, rientra tra le attività promozionali del progetto CiELo (City-port Eco Logistics) finanziato con fondi del Programma di Cooperazione Territoriale Europea Grecia-Italia 2007-2013, che vede la Regione Puglia partner di progetto insieme ai comuni di Bari, Brindisi, Corfù (attraverso la "Corfu Municipality Sole Shareholder co. S.A.") e Patrasso (attraverso la "Patras Municipal Enterprise for Planning & Development S.A."). Il road-book, che fotografa la situazione della percorribilità in bicicletta della Ciclovia Adriatica riferita alla primavera del 2012, si presenta come uno strumento pratico con cartografia semplice e testo essenziale,  sufficiente a descrivere un percorso bello e lungo, ma con un indice di ciclabilità ancora modesto. Infatti si tratta di strade per quanto possibile a basso traffico. Tra le informazioni al cicloturista lo stato della pavimentazione delle strade e la tipologia di sede stradale. La Ciclovia Adriatica, che lungo il suo percorso incrocia stazioni, porti e aeroporti, diventa inoltre fruibile anche da chi arriva da molto lontano o dagli altri paesi del Mediterraneo.Brindisi e Bari, tra l’altro, sono terminali rispettivamente del percorso europeo EuroVelo n. 5 “Ciclovia Romea-francigena” (Londra-Roma-Brindisi) e di quello nazionale n. 10 BicItalia “Ciclovia dei Borboni” (Napoli-Bari) e rappresentano la porta d'accesso alla “Ciclovia dell’'Acquedotto” quale variante pugliese del percorso n. 11 di BicItalia, il cui primo tratto in Valle d'Itria sarà a breve aperto a pubblico.

Da qui potete scaricare il roadbook:

 www.fiab.info/download/roadbook_ciclovia_adriatica.pdf
e da qui la copertina: www.fiab.info/download/copertina_ciclovia_adriatica.pdf

Fonte: Fiab.onlus.it

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Due giorni fa si sono aperte le iscrizioni per My Citytech, Shoot your New Mobility!, il concorso foto/video di Citytech, in collaborazione con Trasportando e Photographers, per selezionare i progetti che saranno esposti in una mostra durante l’edizione 2013 di Citytech e che saranno utilizzati per la campagna promozionale dell’edizione 2014. I migliori 20 saranno esposti a Milano alla Fabbrica del Vapore nei due giorni (28 e 29 ottobre 2013) in cui si svolgerà Citytech, l’evento dedicato alla mobilità sostenibile per le città del futuro, le città intelligenti. I due progetti che vinceranno l’edizione – una foto e un video – saranno utilizzati per la campagna di promozione dell’edizione 2014 di Citytech. L’iniziativa, che prende il nome di My Citytech – Shoot your New Mobility! è stata realizzata in collaborazione con Trasportando.com e Photographers.it. Chiunque può partecipare aprendo un account gratuito sulla piattaforma www.photographers.it e inserendo la propria foto o video. La selezione finale dei progetti avverrà dal 20 al 30 settembre attraverso una consultazione online, aperta a tutti, sul sito di www.facebook.com/photographersit del sito di photographers.it con il sistema dei “like”, e successivamente una giuria di qualità avrà il compito di selezionare i due progetti più attinenti il tema, uno per la categoria foto e uno per la categoria video.

Per maggiori informazioni vai ai sito Citytech

Fonte: www.bizfactor.it

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Mercoledì, 17 Luglio 2013 09:37

Bicycled. Biciclette riciclate e sostenibili

Ottima per la salute dell’uomo e dell’ambiente, la bicicletta torna di moda come metodo sano di trascorrere il tempo libero, oltre che come mezzo di trasporto sostenibile. Consentono una mobilità verde e sempre più spesso sono realizzate grazie all’utilizzo di materiali riciclati e procedure ecocompatibili. Numerose iniziative si moltiplicano per realizzarne la bicicletta più originale o la più ecologica; di seguito un esempio di come ricavare una bici dalle macchine in disuso.

Il team di Bicycled, un team di “bikers” che ben conosce la meccanica del mezzo ed ha pensato un modo per recuperare ad arte le automobili rottamate. L’escamotage che si sono inventati (anche se qualcuno prima di loro, con attitudini meno social, ci avrà già sicuramente pensato) è ricavare dalle vecchie auto in disuso le componenti per realizzare artigianalmente delle bici nuove di zecca. Un bell’esempio di stili di vita eco-compatibili, che si propone un ritorno alle origini della bicicletta; un oggetto -simbolo di libertà- pressochè unico e irripetibile (dal momento che ogni sua parte è presa da macchine ogni volta diverse), forgiato a mano dalla razza in estinzione -ma neanche troppo per fortuna- dei proprietari di ciclofficine; quei luoghi misteriosi sporchi di grasso, che i bimbi un po’ grandicelli si auspica inizino presto a frequentare, apprendendo qui e là i trucchi di un mestiere che in barba al master più sofisticato e costoso, potrà garantire una dignitosa sopravvivenza in futuro. 

 http://www.designerblog.it

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Legenda difficoltà bici da corsa

  • Legenda difficoltà BICI DA CORSA
    Legenda difficoltà BICI DA CORSA

    Difficoltà: La valutazione della difficoltà dei percorsi in bici da corsa prende in considerazione la lunghezza e il dislivello del percorso.

Scala cicloturismo in MTB

Legenda difficoltà trial

  • Legenda difficoltà TRIAL
    Legenda difficoltà TRIAL

    Singletrail-Skala: comprende sei gradi di difficoltà che vanno da S0 fino a S5 e valuta esclusivamente le difficoltà tecniche che riguardano un sentiero, sia esso pianeggiante, in salita o in discesa.

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