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Giovedì, 19 Settembre 2013 10:24

Ferrara-Firenze. 500 chilometri andata e ritorno in bicicletta

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Venerino Tosini, 61 anni appassionato di arte e degli sport di fondo, inforcherà la bicicletta per pedalare ininterrottamente fino a Firenze, 500 chilometri andata e ritorno con il solo supporto di casco, occhiali protettivi e olio di gambe. Velocità media di crociera: 23 chilometri orari per rispettare il limite delle 24 ore fissato per completare l'impresa, inclusi un'ora e 50 minuti di ristoro fisico.
Una rivendicazione pacifica e insieme un pellegrinaggio, visto che le due tappe del tour saranno il piazzale del Mandela Forum in viale Paoli a Firenze e la stessa Bosaro, entrambe accomunate dalla presenza di un monumento dedicato al campione di ciclismo Franco Ballerini, vincitore delle Parigi Rubaix rimasto vittima di un incidente di rally il 7 febbraio 2010.
Ballerini rappresenta per Venerino la faccia pulita dello sport e al tempo stesso è testimonianza del suo secondo grande amore, l'arte. Il progetto per la scultura di Bosaro infatti è suo, e i tre anni di studi all'Istituto d'arte di Venezia, in gioventù, gli hanno lasciato in eredità la voglia di cimentarsi nella scultura, nella pittura e nelle installazioni (sua una mostra alle Grotte Boldini alcuni anni fa).
In curriculum ci sono diverse traversate, tra cui la Piombino-Isola d'Elba (5 ore 44'), la Rovigno-Albarella (41 ore) e la Pontelagoscuro (dalla Canottieri) al Lido di Venezia (Malamocco), 130 ore.
Nel maggio del 2012 ha macinato 203 km (di cui 135 in salita) da Ferrara a Incisa Val d'Arno e si è cimentato a percorrere 325 chilometri consecutivi in pianura, 13 ore (quasi) non stop con velocità media di 27 chilometri orari.
Più della fatica, più della solitudine delle ore notturne («ci vuole una certa tempra psicologica»), più delle auto («di notte e all'alba molte strade sono pressoché sgombre»), Venerino teme le "incursioni" di animali. Sembra banale, ma non lo è quando in discesa raggiungi i 65 km orari e dal niente sbuca un cerbiatto e ti taglia la strada; oppure se incroci una famiglia di porcospini che in fila si sta spostando da un ciglio all'altro della carreggiata, o ancora quando una civetta o un barbagianni in volo ti piombano addosso.
Con la Ferrara-Firenze. Venerino intende così dare il suo contributo per «restituire credibilità allo sport, al ciclismo. Perché non ne posso più di tutti quelli che, campioni famosi , semplici dilettanti o pensionati, per fare sport devono aiutarsi. La sfida è aperta a tutti, e sono pronto a farmi visitare».
Fonte: lanuovaferrara.gelocal.it

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